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Autore: 365feelings    07/01/2011    5 recensioni
Il giorno in cui aveva incontrato per la prima volta quello che sarebbe diventato suo marito, il giorno in cui le aveva chiesto per la prima volta di uscire con lei e il suo primo no, il giorno della sua resa, il giorno del suo matrimonio, il giorno della nascita di suo figlio, quell’ultimo giorno.
Era già tutto stato deciso, ma non in senso fatalistico. Aveva scelto lei la sua strada, ogni giorno della sua vita l’aveva inconsciamente vissuto in modo tale che alla fine si sarebbe inevitabilmente trovata in quella terribile situazione.
E tutto era iniziato da quel primo no.
Pensò a Harry, lì, dietro di lei, frutto di quella negazione, e nonostante stesse morendo non era pentita di nulla: avrebbe rivissuto ogni singolo istanze senza cambiare niente.
[Storia partecipante al Quotes Challenge - Ipse Dixit - di Fabi_Fabi]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La strada del destino




La strada è sempre decisa, non però in senso fatalistico.
Sono il nostro continuo respirare, gli sguardi, i giorni che si susseguono a deciderla naturalmente.
(Banana Yoshimoto - Kitchen)

 

Lily Evans era una ragazza seria, responsabile e con i piedi per terra. Soprattutto non credeva al destino. E non era esattamente il tipo di persona romantica.
Quando James Potter -sì, proprio lui, quel pallone gonfiato- le aveva chiesto per la prima volta di uscire -cioè già al primo anno- aveva rifiutato; in modo gentile ed educato, ma aveva detto di no.
Senza nemmeno saperlo era stata questa la causa di tutto. Il primo motore immobile dell’incredibile storia in seguito nata.
In realtà avrebbe dovuto per lo meno immaginarlo: dire di no a un ragazzo che era abituato a ottenere tutto in virtù del suo indiscusso fascino soprattutto quando si trattava di ragazze era un’ovvia sfida. Senza contare che a lui piacevano le sfide.
Quel semplice ed educato, ma deciso no era diventato ben presto il primo di una lunga serie ben meno gentile.
Lily Evans trovava assolutamente irritante James Potter e le sue continue ed insistenti avance.
All’inizio aveva pensato che era ancora un bambino e che -pazientando assai- alla fine si sarebbe stancato lasciandola in pace, poi era caduta nella più totale disperazione mista a una profonda irritazione, infine aveva pensato -in modo del tutto masochistico- che forse, continuando a rifiutarlo, avrebbe potuto insegnargli che non tutto ciò che si vuole si può ottenere.
Gli anni nel frattempo passavano -parallelamente alle loro decisioni: lei di non cedere; lui di farla cedere- e loro crescevano inesorabilmente.
« Ma Lily, è destino che noi staremo insieme.» , le aveva pure detto una volta -era stato al quarto anno? Non lo ricordava più nemmeno lei- James. Glielo aveva detto con un tale tono di voce e un tale sguardo che per un istante la mente le si era svuotata e non erano esistiti altro che gli occhi di James Potter fissi sulla sua figura a scrutarla con un’intensità così profonda che si era sentita nuda di fronte a lui. Ma si era subito ripresa.
« Destino? Idiozie.» , gli aveva risposto con tono quasi sprezzante, « Non c’è destino che tenga a decidere per me quello che devo o non devo fare. Scelgo io la mia strada. Scelgo di non uscire con te, fosse solo per fare un dispetto al tuo fantomatico destino.»
James Potter aveva sorriso e se n’era andato senza rispondere: non se l’era presa per quell’ennesimo rifiuto, anzi, ogni giorno che passava, ogni no ricevuto, non facevano che incrementare la sua voglia di stringere tra le braccia l’esile ma combattiva figura di Lily Evans. Nemmeno lui credeva nel destino, ma di una cosa era certo: quella ragazza sarebbe stata sua per il semplice motivo che era destinata a lui.
Quella che voleva essere una botta e via si era inevitabilmente trasformata in un innamoramento bello e buono: se ne rendeva perfettamente conto, così come i suoi amici, e gli andava bene così.
Mai una volta che avesse dubitato del successo della sua conquista.
« Ma non ti stanchi mai di sentirmi rifiutare?!»
« No mia cara. So che cederai un giorno.»
« Sogna Potter, sogna.»
Una cosa di cui Lily Evans non aveva però tenuto conto -e non si trattava della sfacciata determinazione del ragazzo, perché era in grado di tenergli testa- era che lei si sarebbe potuta sul serio, alla fine, innamorare di lui.
Il settimo e ultimo anno era arrivato più veloce di quanto gli studenti se lo sarebbero potuti immaginare, portando con sé dubbi e incertezze sul futuro, paure, ambizioni, felicità e amore.
« Lily Evans te lo chiedo per quella che dovrebbe essere, se non sbaglio, all‘incirca la miliardesima volta: vuoi uscire con me?»
No? Silenzio? Sguardo truce? Sguardo esasperato? Maledizione? Imprecazione? Scusa inventata al momento? Cosa avrebbe scelto quel giorno?
« Sì.»
Sì.
Ci mise un po’ prima di realizzare che dopo sette anni di falliti tentativi la giovane gli aveva finalmente detto di sì.
Incredulità e felicità si mescolarono nei suoi occhi e sul suo volto facendola scoppiare in una risata cristallina.
Alla fine ce l’aveva fatta: James Potter aveva ottenuto quello che voleva, ora che cosa avrebbe fatto? Lily Evans si era improvvisamente ritrovata ad aver paura del futuro.
Ma quell’insopportabile sbruffone le fece subito capire che del futuro non aveva senso avere paura perché ci sarebbe stato lui con lei, al suo fianco, per sempre.
La sua vita -la loro vita- le era passata davanti in un istante. Ciò che era accaduto in sette lunghi anni lo aveva rivissuto in un ultimo agonizzante momento.
Il giorno in cui aveva incontrato per la prima volta quello che sarebbe diventato suo marito, il giorno in cui le aveva chiesto per la prima volta di uscire con lei e il suo primo no, il giorno della sua resa, il giorno del suo matrimonio, il giorno della nascita di suo figlio, quell’ultimo giorno.
Era già tutto stato deciso, ma non in senso fatalistico. Aveva scelto lei la sua strada, ogni giorno della sua vita l’aveva inconsciamente vissuto in modo tale che alla fine si sarebbe inevitabilmente trovata in quella terribile situazione.
E tutto era iniziato da quel primo no.
Pensò a Harry, lì, dietro di lei, frutto di quella negazione, e nonostante stesse morendo non era pentita di nulla: avrebbe rivissuto ogni singolo istanze senza cambiare niente.




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Storia partecipante alla Quotes Challenge - Ipse Dixit -  di Fabi_Fabi con la citazione numero 43 di Banana Yoshimoto.
Spero di non aver scritto una totale schifezza; speravo di ideare qualcosa di più profondo e commovente, ma ahimè credo di non esserci riusciuta.
Mi rifarò con la prossima storia...(la speranza è l'ultima a morire XD)
Bye
Cla


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