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Autore: rei22688    08/01/2011    3 recensioni
Due ragazzi giovani, innamorati, racchiusi dall'accogliente culla di un paese piccolo, innocuo, quasi noioso. Avranno un incontro ravvicinato con la durezza della vita, con altre due persone che questa durezza la conoscono bene. Capiranno che l'amore non è tutto baci e carezze, ma saranno anche in grado di insegnare qualcosa...
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Storia di un coniglio che voleva volare

Storia di un coniglio che voleva volare

 

Tempo fa avevo pubblicato la fiction "Attesa..." , dicendo che era un "prequel di qualcosa". Ecco, questo è quel qualcosa. Spero vi piaccia, anche se è solo il primo capitolo e, francamente, fa un po' schifino anche a me.

 

L'uomo venuto da Tokyo

Caldo, un caldo tremendo. In quel piccolo paese del Kyushu le estati erano davvero insopportabili. Fatto teoricamente normale, considerando la sua posizione geografica, ma decisamente insopportabile da vivere e, dulcis in fundo, era anche tempo di scuola; quindi di piscina o gavettoni neanche a parlarne. Erano tutti costretti a starsene chiusi in classe a seguire quella noiosa lezione d'inglese.
Yamanaka Ino sbuffò rumorosamente; non perché non le piacesse l'inglese, intendiamoci, è che lei proprio non sopportava il caldo. Se poi c'era un'afa come quella di quell'anno, diventava qualcosa di davvero insostenibile.
Persino la sua amica Hinata, seduta al suo fianco, lei che era sempre impeccabile, era in un bagno di sudore. Certo, non boccheggiava come un luccio fuor d'acqua come invece faceva lei, però era evidente che non fosse proprio fresca come una rosa.
Si voltò alla sua destra,dove si trovavano Naruto e Shikamaru. Loro si che avevano capito tutto di come si fa a stare al mondo! I due furboni si erano portati un piccolo ventilatore a batterie ultrasilezioso che tenevano appoggiato sul banco in modo che il getto d'aria colpisse entrambi. Davvero due genii del male! Unico inconveniente: Naruto, cullato dal dolce getto di aria fresca, si era appisolato e ora dormiva come un tapiro. Niente di male, tanto erano in ultima fila, chi se ne sarebbe accorto? Già, se non fosse stato che il ragazzo si era messo a russare come un rinoceronte. Russava talmente forte da riuscire a tenere sveglio quel pigrone di Shikamaru, che solitamente era il primo a farsi prendere dai colpi di sonno in classe; tanto, da buon genio dal QI di 200 qual era, riusciva ad ottenere lo stesso il punteggio d'esame più alto dell'istituto, a lui cosa importava?
Intanto il russare di Naruto diventava sempre più intenso, tanto che non passò inosservato neanche alla professoressa d'inglese che, mentre scriveva alla lavagna le regole del periodo ipotetico, spezzò il gesso tanta era la stizza.
La giovane donna si voltò, facendo scorrere gli occhi in giro per la classe. Ci mise poco a trovare il suo obiettivo, tanto sapeva già da che parte guardare. Erano sempre quei due, se non era uno, era quell'altro;ùù per quanto il più delle volte il colpevole fosse il biondino: l'altro era troppo pigro per mettersi nei guai.
Una volta scoperto il misterioso russatore, la professoressa si limitò a chiudere il libro e a dirigersi verso il suo appisolato obbiettivo. Una volta che gli fu vicina lo guardò con un sorriso diabolico stampato sul volto: -Ma bene... Uzumaki... stai facendo un buon sonnellino?-
Per tutta risposta, il biondo appoggiò meglio la testa alle braccia: -Uhmmm... Ramen...- assistendo alla vicenda, l’intera classe si cacciò a ridere
Al vedere quella scena la dolce Hinata deglutì: ora Naruto era davvero nei guai.
La giovane donna si limitò a prendere un bel respiro, dopodiché alzò il libro di grammatica inglese, sbattendolo poi violentemente sulla chioma dorata del malcapitato, ovviamente dalla parte del bordo rilegato, così gli avrebbe fatto più male.
Il ragazzo si svegliò di soprassalto, tenendosi la testa dolorante: -Ahia! Che male! Che male! Che male!-
Quando la professoressa parlò, la sua voce era un urlo furioso: -UZUMAKI MA TI SEMBRA IL MODO? Addormentarsi così durante la lezione!-
Il biondino continuava a massaggiarsi quello che, presto o tardi, sarebbe diventato un bel bernoccolo: -Ma Sabaku-sensei... Avevo sonno! Qui c'è un caldo che ti lessa il cervello!-
La donna digrignò i denti dalla rabbia: -Benissimo Uzumaki! Allora ti darò tutto il tempo che vuoi per raffreddartelo... ALLE LEZIONI SUPPLEMENTARI POMERIDIANE! E ora FUORI!-
Il biondino sbuffò: non che fosse la prima volta che gli capitava di finire fuori dalla classe, specialmente durante le lezioni di Sabaku Temari, la giovane e procace professoressa d'inglese. Ormai quella era diventata la regola… Non che fosse lei ad essere troppo severa, era lui che si prendeva troppe libertà nelle sue ore di lezione. Questo perché lei, essendo lei molto giovane e brillante, aveva un rapporto particolare con gli studenti, non facendo pesare la sua condizione di insegnante. Temari amava scherzare con gli studenti e trattarli quasi da suoi pari, anche perché non avevano neanche una decina di anni di differenza. Se avesse dovuto recitare la parte dell'insegnante severa e cattiva probabilmente si sarebbe sentita a disagio e non avrebbe mai conseguito quegli splendidi risultati: ogni sua classe aveva una media molto alta in lingue straniere e riusciva perfettamente a comprendere e a parlare l'inglese, con riconoscimenti anche a livello nazionale.
Fatto sta che a volte Naruto, il quale, in verità, assieme ai suoi amici era uno dei suoi studenti preferiti, se la prendeva un po' troppo comoda durante le sue lezioni, ma alla fine l'aveva sempre vinta lei; dopotutto le odiate lezioni pomeridiane non erano certo un'arma da poco.
Quindi il povero Naruto fu costretto ad uscire tutto mesto dalla classe, sotto gli occhi vigili della professoressa e lo sguardo preoccupato di Hinata, mentre Ino, Shikamaru e il resto della classe se la ridevano di gusto.

 

Il treno, con un rumoroso clangore di ruote roventi e poco oliate, si fermò alla piccola stazione.
C'erano poche persone ad attendere ai binari gli esausti passeggeri che, spossati dal caldo e dall'aria condizionata che, come da copione, non funzionava, scendevano con una lentezza esasperante dal treno fumante, godendosi con un profondo respiro l'aria aperta, un poco rinfrescata da un leggero venticello.
Anche lui, recuperato il pesante trolley nero con bande laterali verde acido, scese per ultimo dalla sua carrozza. Una volta a terra si guardò intorno sorridendo: era finalmente tornato.
Si incamminò verso l'uscita della stazione, incontrando al di fuori delle pensiline il solleone estivo, da cui si difendeva con un paio di Rayban a lenti marroni e un cappellino rosso del Manchester, in tono con la polo e le Converse che indossava.
Chi lo vedeva per la prima volta difficilmente gli avrebbe dato la sua età reale, per quanto fosse effettivamente giovane. Ma si sa, nei paesi piccoli tutti bene o male si conoscono, infatti a chi lo vide  prese quasi un colpo.
Proprio come quei due vecchietti che, vicino alla loro bottega del pesce, lo guardavano passare tra l'incuriosito e lo sconvolto: -Ma quello non è...-
La donna annuì convinta al marito: -Si, si... Quello è il figlio di Tsume! Il piccolo!-
Il vecchio si grattò il mento pensoso, sentendo un leggero accenno di barba  mal tagliata: -Ma non aveva rotto i ponti con questo paese? Non sarebbe dovuto tornare mai più?-

 

Finalmente la campanella che segnava la fine delle lezioni. Quel piccolo attimo di libertà fugace che dava agli studenti, ancora dimentichi dei compiti e delle lezioni del giorno dopo, l'impressione di aver finalmente finito il loro lavoro. Hinata si diresse piano al suo armadietto per cambiare le scarpe scolastiche con le proprie.
Era un peccato che Naruto si fosse fatto mettere in punizione, avrebbe tanto voluto passare un po' di tempo con lui quel pomeriggio. Almeno sarebbero andati da lei Shikamaru ed Ino per farle un po' di compagnia, ma a lei non sorrideva molto l'idea di fare il terzo incomodo con quei due. Loro non erano certo la classica coppia di fidanzati appiccicosi che non si staccavano mai, non erano neanche dichiaratamente insieme… però la infastidiva l'idea di sentirsi un ostacolo fra due persone che, nonostante passassero tutto il loro tempo a bisticciare, erano naturalmente uniti da una tensione metafisica abbastanza evidente.
Sospirò, mettendo a posto le scarpe scolastiche quando all'improvviso due braccia familiari la strinsero da dietro e due labbra ancora più familiari si posarono sul suo collo: -Ehi amore! Che fai, non mi aspetti?-
Lei, rossa in viso, dopo quasi un anno di relazione stabile non era ancora abituata ad attenzioni del genere, si voltò a guardarlo: -B-beh si... Tu devi stare a scuola oggi pomeriggio...-
Naruto, sbuffando, si portò le mani dietro la nuca: -Figurati se rimango davvero qui a scuola oggi pomeriggio! Rischio di morire di caldo o di noia!-
La ragazza lo guardò con apprensione: -Ma Naruto! Non dovresti fare certe cose…-
Il biondo sorrise e le schioccò un bacio sulle labbra: -Lo sai che farei di tutto per stare con te...-
La ragazza dai lunghi capelli neri sorrise entusiasta: per quanto scapestrato, Naruto era sempre capace di scaldarle il cuore -Sei proprio scemo...-
Sorridendo, lui l'abbracciò, chinandosi lentamente su di lei: -EHI RAGAZZI! Ops... Abbiamo interrotto qualcosa?-
I due si staccarono imbarazzati, vedendo Ino che, seguita dal solito Shikamaru, trotterellava allegra verso di loro: -Vedo che alla fine hai pensato bene di marinare oggi pomeriggio! Vieni con noi da Hinata?-
Naruto annuì convinto: -Mi sembra ovvio!-
-TU NON VAI DA NESSUNA PARTE! Naruto, devi rimanere qui al pomeriggio!- com'era prevedibile, una volta notata la fuga del ragazzo, Temari era corsa a riprenderlo: -Naruto vieni subito qui!-
Ma, prima che la professoressa avesse avuto il tempo di mettere le mani su di lui, Naruto era già scappato tenendo Hinata per mano: -Mi dispiace ma oggi non ho proprio tempo! Ciao Sabaku-sensei!-
Vedendo che il ragazzo non accennava a volersi fermare, Temari si mise a correre per riprenderlo -NARUTO! VIENI SUBITO QUI! NARUTO!-
-Ehi sensei! Hai la cerniera del vestito aperta!-
Temari si voltò, incontrando lo sguardo annoiato di Shikamaru con, al suo fianco, una ridente Ino. Allarmata, si portò una mano alla schiena, dove stava la zip del suo tubino estivo, accorgendosi che era effettivamente aperta, per almeno metà della lunghezza: -Oh no! Che figuraccia!-
Disperatamente, cercò di allacciarsi la cerniera che, a causa dell'agitazione, non riusciva neanche a prendere; intanto Shikamaru ed Ino erano già lontani.
La povera Temari era ancora intenta a cercare di allacciarsi il vestito, esibendosi in movimenti alquanto ridicoli, per la gioia ed il divertimento degli studenti tutt'intorno a lei e per la sua disperazione.
-Signorina Sabaku ma che fa?- Temari si voltò di scatto, incontrando il volto crucciato del suo vetusto preside, il signor Sarutobi.
Subito la poveretta sospirò, rossa come un peperone, tenendo ben stretti i lembi della zip con un sorriso nervoso: -Niente signor preside... Assolutamente niente! Piuttosto... Me la darebbe una mano?.-

 

I quattro erano già arrivati al parcheggio delle biciclette dietro la scuola. Mentre Naruto e Shikamaru si industriavano per slegare i loro mezzi, le due ragazze parlavano tra loro: -M-ma quindi le avete davvero slacciato il vestito?-
Ino scosse la testa ridendo: -Ma certo che no! Si è slacciato da solo! Credo si sia staccato il bottone superiore... Povera Sabaku-sensei! Ah a proposito... La sai l'ultima?-
Hinata la guardò interrogativa: -Cosa?-
Ino fece un sorriso ad un milione di denti: -Beh... Sai che la sensei ha intenzione di dimettersi no?-
La moretta annuì tristemente: -Già... Mi mancherà moltissimo... E' l'insegnante migliore che abbiamo...-
L'altra le posò una mano sulla spalla: -Dai piccola Hina! Non essere triste! Quando saprai il motivo scoppierai dalla gioia! Vedi... Sabaku-sensei se ne va perché si sposa!-
Hinata sgranò gli occhi dalla sorpresa, quella notizia era davvero sconcertante, lei a malapena sapeva che fosse fidanzata: -Ma... Dici davvero? Come l'hai scoperto?-
La bionda si pavoneggiò con aria di superiorità: -Beh... sua madre è venuta proprio ieri ad ordinare i fiori per il matrimonio nel nostro negozio! E poi me l'ha confermato anche Haruno-san, l'amica di Sabaku-sensei hai presente? Quella che sta finendo l’apprendistato da medico...-
Hinata annuì sorridendo: -Ah ora ho capito! Che bella no...-
-Ehi ragazze pensate di stare lì ancora per molto? A me sta venendo fame...- le due si voltarono verso i ragazzi che, biciclette alla mano, le guardavano impazienti.
Gli sguardi delle due si illuminarono al pensiero del ritorno imminente, la bionda corse, felice come una pasqua, vicino a Shikamaru: -Allora mi porti tu?-
Il ragazzo col codino sbuffò scocciato, l'occhio attento poteva però ben notare un sorrisetto sul suo volto assonnato: -Potrei fare diversamente? Dai sali...-
Lei non se lo fece ripetere due volte e, borsa alla mano, si sedette sul portapacchi di lui, schiena contro schiena, a lei piaceva vedere la strada scorrere alle loro spalle: -Allora ci si vede dopo pranzo! Ciao piccioncini!- e se ne andarono, lasciando dietro di loro il lamentoso cigolio delle ruote.
Rimasti soli, Naruto ed Hinata si guardarono sorridenti, lui fu il primo a parlare: -Ehi Hinata... Ti porto io?-
La moretta lo guardò sorridendo: -Si grazie. Senti... Ti andrebbe di rimanere a pranzo a casa mia oggi?- sul viso si ripresentò l'antico rossore: pranzare insieme faceva tanto “marito e moglie”.
Il giovane sorrise vivacemente: -Davvero posso? Oggi i miei sono via... Ma Neji non si arrabbierà?- per la cronaca Neji era il gelosissimo fratello maggiore di Hinata, il quale, come si può facilmente immaginare, non vedeva tanto di buon occhio la sua relazione con un ragazzo del calibro di Naruto.
Lei scosse la testa: -No, stai tranquillo! E poi lui sa che tu oggi sei a casa da solo... Infatti è stato lui a dirmi di invitarti oggi.- ovviamente con un “pacato incoraggiamento” a base di messaggi subliminali operato da Hinata.
Il biondino sorrise contento: -Questa poi… Grazie mille amore! Dai allora andiamo che ho una fame da lupo! Forza salta su!- esaltato dalla prospettiva del buon cibo, a parte tutto Neji era un ottimo cuoco, inferiore solo alla sorellina, Naruto non vedeva l'ora di raggiungere la casa di lei.
Un po' titubante, Hinata si sedette di traverso sul portapacchi posteriore, per non mettere troppo in mostra le gambe e potersi aggrappare alla schiena del fidanzato: -Grazie Naruto.-

 

La bicicletta correva veloce per le strade; Naruto pedalava tutto contento, pensando a quanto fosse fortunato ad avere una fidanzata come Hinata: dolce, intelligente, gentile, educata e bellissima, oltre che un'ottima cuoca e massaia; in pratica, la moglie perfetta. Forse un po' troppo timida è vero, ma questo, a suo parere, faceva parte del suo immenso fascino.
Poteva, senza remore, considerarsi innamorato perso di lei. E pensare che non era neanche stato lui il primo ad innamorarsi: il giorno in cui si erano messi insieme lei gli aveva detto di amarlo in segreto già da anni.
-Naruto...-
Riscosso dai suoi pensieri, il giovane voltò leggermente la testa: -Dimmi...-
Hinata si strinse un po' di più a lui: -Hai saputo di Sabaku-sensei?-
Il biondo annuì: -Si... ho sentito prima Ino che ne parlava con te... Si sposa no?-
La ragazza annuì sulla sua schiena: -Già... Tu che ne pensi? Del fatto che se ne vada per sposarsi voglio dire...-
Lui ci pensò un attimo: -Beh a me sembra giusto! Se è felice col suo uomo lo può anche sposare! Anche se mi mancherà un po'...-
Lei sospirò: -Già... Anche a me. Comunque...io non sono sicura che lei sia davvero felice.-
Naruto aggrottò le sopracciglia perplesso, faceva un po' di fatica a capire certi discorsi: -Perché dici così?-
Hinata sospirò: -Non so è che... Come dire... L'hai mai notato? Ha sempre un'ombra di tristezza sul volto? Anche quando è col suo fidanzato...-
Naruto annuì sbuffando, il solo pensiero lo disgustava: -Già! Quel Sai! A me non è che piaccia tanto! Ha sempre un sorriso così... Falso! E poi ha quell'aria impomatata che io non sopporto! Fighetto del cavolo!-
Lei, ridendo, gli diede un leggero colpo alla nuca: -Dai Naruto non dire così... Dopotutto lui è l'uomo di cui Sabaku-sensei è innamora...-
Le parole le morirono in bocca, quando, davanti a casa sua, notò un completo estraneo parlare allegramente con suo fratello sulla porta di casa, portava grande trolley nero, con due bande verde acido sui fianchi: -M-ma... Chi è quello?-
Naruto diede una scrollata di spalle: -E io che ne so? E' a casa tua no? Piuttosto... Vado a mettere a posto la bici. La posso lasciare al solito posto?-
Scendendo dal sellino, Hinata annuì: -Si certo. Comunque ti accompagno, non vorrei che Neji-nisan avesse spostato la macchina.-
Una volta messa la bici nel cortile della piccola casa dove Hinata viveva col fratello maggiore, i due andarono alla porta, dove non videro più né il tipo col trolley né Neji.
Una volta aperta la porta, i due entrarono in casa, togliendo le scarpe e prendendo le pantofole dal mobile; Hinata non poté fare a meno di notare che, oltre alle Nike grigie di Neji, c'erano un paio di vistose Converse rosse: -Ciao Nisan sono a casa! C'è anche Naruto-kun!-
Il biondino sospirò: -Hinata... Che ti avevo detto riguardo a quel "kun"? È strano...-
Hinata sorrise divertita: -Oh scusami! E' che ho passato talmente tanto tempo a chiamarti così che ora faccio fatica a togliermi l'abitudine.-
Lui la guardò ironico: -Dopo più di dieci mesi? Sei un po' recidiva...- e, senza dire altro, le prese il viso tra le mani e le pose un bacio sulle labbra.
Si staccarono un secondo, Hinata sorrise divertita, avvolgendo le sue braccia attorno al torace di lui: -Non sembri così arrabbiato...- un tono evidentemente seducente.
Naruto rise piano: -Tu che ne dici?- e, ancora una volta, si chinò su di lei.
Stavolta il bacio si fece più approfondito; non appena la lingua di Naruto sfiorò le labbra di Hinata, lei le dischiuse, permettendo che incontrasse la sua. Se c'era un pregio che poteva essere attribuito a Naruto era il fatto che fosse davvero un gran baciatore. Tutte le volte che Hinata entrava in quel tipo di contatto con lui veniva sempre presa da una sorta di vertigine. Lui le piaceva davvero da impazzire e la cosa era reciproca: da quando stavano insieme, lui non poteva fare a meno di stare sempre con lei.
Era completamente perso per Hinata. Lei che, solo i Kami sanno il motivo, si era innamorata di un bamboccio spiantato e disastroso come lui, vedendo ciò che di buono aveva e facendolo sentire speciale come mai nessuna aveva fatto.
-Ehm... Scusate ragazzi! Il pranzo sarebbe pronto! E, per favore, non fate certe cose quando ci sono ospiti in casa!-
I due si staccarono subito, vedendo un Neji leggermente seccato di fronte a loro a braccia conserte: -Su! Mettete le borse in camera e venite a mangiare.-
Ancora imbarazzati, corsero su per le scale, andando poi a depositare frettolosamente le loro borse in camera di Hinata, dopodiché senza dire nulla, scesero le scale, dirigendosi verso sala da pranzo: -Che figura! Ora tuo fratello mi odierà ancora di più!- il povero Naruto si lasciò andare ad un lungo sospiro.
Hinata gli prese la mano sorridendo: -Ma dai Naruto! Neji non ti odia affatto.-
Stringendo la mano di lei, il biondo lasciò un altro sospiro: -Se lo dici tu...Comunque lo hai sentito? Ha parlato di ospiti! Questo vuol dire che ci sarà anche quel tizio di prima!-
Lei annuì pensierosa: -Già! Prima non l'ho visto bene, chissà che tipo è?-
Il biondo allungò la mano verso il fusuma della sala da pranzo: -Beh ora lo scopriremo!- e lo aprì: -Ehi ciao a tutti!-
-Buon giorno.-
Appena entrati, i due notarono subito al fianco di Neji quello che, a giudicare dalla vistosa polo rossa, doveva essere la persona che avevano visto sulla porta.
Entrambi notarono che si trattava davvero di un bel ragazzo. La pelle bronzea, un poco più scura di quella di Naruto, coloriva un corpo atletico ed un bel volto dai lineamenti marcati, con due occhi scurissimi, dal taglio molto particolare ed affilato. Aveva dei bei capelli castano scuro molto disordinati, che davano quell'idea di bellezza selvaggia tipica di certi personaggi dei film o dei drama in televisione. I due fidanzati rimasero letteralmente a bocca aperta: era un ragazzo davvero bellissimo.
-Ciao ragazzi!- la voce era calda e aveva un'aria vivace e cordiale.
-Ehm ragazzi...- Neji, schiarendosi la voce, richiamò l'attenzione dei due: -Venite a mangiare. E cercate di smetterla di fare quelle facce! Manco fosse una star del cinema!- non lo era, ma sicuramente lo sarebbe potuto diventare; questo pensarono i due, arrossendo di vergogna per la figurccia, mentre il nuovo ospite se la rideva: -Ah ah Neji... Certo che non sei proprio cambiato per niente! Sempre a fare il nonnino burbero! Li hai messi in imbarazzo, poveretti...-
L'altro sbuffò sonoramente: -Umpfh! E tu non perdi mai occasione per dire cose inutili, eh?- si rivolse alla coppia: -Comunque lui è Inuzuka Kiba, un mio ex compagno delle superiori. Si fermerà qui da noi per un po'.-
Mentre si sedevano, il loro sguardo si posò ancora una volta sul nuovo arrivato che ora li guardava sorridente: -Piacere di conoscervi!-
Hinata gli sorrise cordiale: -Salve. Io mi chiamo Hinata e sono la sorella di Neji.-
Naruto invece lo guardò un po' diffidente: -Io sono Uzumaki Naruto! Il FIDANZATO di Hinata!-
La calcatura sulla parola “fidanzato" era più che evidente, tanto che Kiba, che la sapeva lunga su quel tipo di reazioni da parte degli adolescenti, se ne accorse subito. Un sorriso furbo si dipinse sul volto abbronzato: in fondo era solo uno sbarbatello, che male c'era se si divertiva un pochetto con lui?
 -Ah quindi è già occupata? Ma che peccato! E io che già pensavo di provarci! È così carina...-
Quest'ultima affermazione ebbe il risultato di far infuriare Naruto: -CHE HAI DETTO BASTARDO?!-
Neji invece lo guardava allibito: -C-cosa?! Ma è minorenne!!!-
Mentre la povera Hinata, da sempre eccessivamente sensibile a certe cose, venne presa da un attacco di iperventilazione “Carina?!?!”, divenne rossa come un peperone, dopodiché cadde a terra svenuta.
E fu in quel momento che nacque il caos:-Waaaaah Hinata!! Hai visto che hai fatto bastardo?!-
Kiba era letteralmente allibito, mai si sarebbe aspettato una reazione del genere da parte della sorella di un tipo dal sangue freddo come Neji: -Ma cos'ho fatto? E-era solo una battuta... Per scherzare!-
Neji, che ormai ci aveva fatto il callo a situazioni come quelle, si limitò a sospirare rassegnato. Tanto già c'era Naruto che si preoccupava abbastanza per tutti e due: -Diciamo che mia sorella ha un carattere po' particolare...-
Nel mentre, il biondo sorreggeva la fidanzata priva di conoscenza, scuotendola ripetutamente:-Hinata, Hinata!! Ti prego svegliati Hinata! Hinataaaaa!-

 

-CHE COSA?! Ma com'è possibile?!- Ino guardava con tanto d'occhi Hinata, mentre Naruto, cambiatosi la divisa con dei vestiti che teneva a casa della fidanzata, stava steso sul letto della camera di lei con un'evidente espressione irritata dipinta sul bel volto, Shikamaru intanto se ne stava tranquillo a fumare alla finestra.
Hinata, seduta sul letto, le fece segno di parlare più piano: -Shh, abbassa la voce! Vuoi che ti senta?-
Ino si morse un secondo la lingua: -Scusa Hina... Ma com'è possibile che un figo del genere sia amico di quel nonnino barboso di tuo fratello? È umanamente inconcepibile!-
La morettina scosse le spalle: -Ha detto che era un suo compagno di classe quando avevano circa la nostra età. Ha anche detto che erano molto amici... Non so altro...-
L'altra annuì pensierosa: -Capisco... Ma... Non sai neanche da dove viene?- dopodiché prese un sorso dal suo tè d'orzo.
Hinata ci pensò un attimo, cercando di mettere insieme qualche elemento: -Si... Mi sembra di aver sentito che viene da Tokyo...-
Ino sorrise sognante: -Wah Tokyo! Quanto vorrei andarci! Deve essere bellissima!-
La moretta sorrise entusiasta: -Beh prima ne abbiamo un po' parlato... Kiba-kun ha detto che...-
-UFFA BASTA! KIBA! KIBA! KIBA! Ma sapete parlare solo di quel tizio? Neanche fosse chissà quale personaggio!- Naruto, balzato a sedere sul letto, le guardava infuriato.
Le due si voltarono stupite: non era certo da Naruto fare una scenata del genere solo perché loro parlavano in maniera un po' più leziosa. Poi un sorriso furbetto increspò le labbra di Ino: -Uhm... Sbaglio o qui c'è qualcuno che è un po' geloso?-
Il viso di Naruto fu pervaso da un acceso rossore; distolse lo sguardo imbarazzato: -Ma non dire cazzate! Io non sono per niente geloso!- dopodiché si nascose sotto il lenzuolo del letto.
Hinata, dopo un primo attimo di smarrimento, sorrise dolcemente: Naruto riusciva sempre ad essere sempre incredibilmente dolce, anche con performance del genere. Si avvicinò a lui, che continuava ostinatamente a stare sepolto sotto le lenzuola: -Dai Naruto... Non penserai davvero che...-
Lui si sollevò di nuovo a sedere: -No è che... Quel tipo è effettivamente bello... E poi ha l'aria di essere anche un dongiovanni! Io... Ho paura! Ecco, l'ho detto!-
Lei gli accarezzò amorevolmente la testa: -Ma dai Naruto... Come puoi avere paura di una cosa del genere?-
L’altro sbuffò rosso in viso: -E’ che… insomma… Io non riesco a capire come possa piacerti un tipo come me! Sono un imbranato cronico, casinista e anche un po’ stupido! Tu invece sei così bella dolce, intelligente ed educata… Potresti trovartene a migliaia migliori di me!-
Lei lo guardò sorpresa, dopodiché, senza dire altro, gli si buttò al collo ridendo: -Come potresti mai pensare una cosa del genere? Proprio tu che sei il ragazzo per cui io ho spasimato sin da quando eravamo alle medie… Io non posso amare altri che te Naruto!-
Lui sorrise contento per quest’affermazione: -Hinata…- e strinse le sue braccia attorno alla vita di lei.
Mentre gli altri due chiarivano il piccolo equivoco, Ino, sentendosi un po' di troppo in una scena così zuccherosa, raggiunse Shikamaru alla finestra, sedendosi accanto a lui sull'ampio cornicione: -Ehi Shika! Come mai fai l'asociale?-
Mandando un soffio di fumo, l'altro scrollò le spalle: - State parlando di cose che non mi interessano. Quel tipo si e no che l'abbia visto...-
La bionda lo guardò annoiata: possibile che quel ragazzo fosse così menefreghista? Non aveva alcuna mezza misura, o una cosa gli interessava molto o la schifava completamente e in genere, era decisamente più comune il secondo caso rispetto al primo. Non che lei non capisse che il nuovo arrivato era in effetti qualcosa di poco interessante per un ragazzo pigro e taciturno come il suo amico Shikamaru, ma almeno poteva dimostrarsi un po' partecipe! Era pur sempre una nuova conoscenza in un paesino dove ormai si vedeva sempre la solita gente da anni e anni. In certi casi una novità del genere dovrebbe essere succosa per chiunque, no?
I suoi pensieri si interruppero quando qualcuno bussò alla porta, Hinata si sciolse dall'abbraccio di Naruto, andando ad aprire: -Neji nisan! Hai bisogno di qualcosa?-
La voce del fratello giunse dalla porta: -Volevo solo dirvi che giù abbiamo tagliato del cocomero fresco di frigo... Se ne volete...-
Hinata si voltò verso gli altri: -Ragazzi, Neji ha detto che c'è del cocomero fresco. ne volete?-
Subito Naruto balzò giù dal letto: -Cocomero fresco?! A ME!! Finalmente qualcosa per difendersi da questo caldo asfissiante!-
La biondina si alzò dal cornicione: -Io ci sto! Dopotutto il cocomero ha poche calorie! Non farà male alla mia linea...- e poi avrebbe potuto finalmente scambiare quattro chiacchiere con quel tipo così interessante.
Inutile dire che anche Shikamaru, spenta la sua sigaretta si aggregò agli altri.
Scesi al piano inferiore, i quattro trovarono un bel vassoio d'acciaio con appoggiate sopra un buon numero di fette di cocomero e Kiba che, seduto al di fuori dello shoji, guardava distrattamente il giardino.
Non appena udì il rumore del fusuma che si apriva, si voltò verso di loro sorridendo: -Ehi ciao! Ho portato del cocomero! E' rimasto qualche ora in freezer quindi ho paura che sia un po' ghiacciato...-
Naruto si sedette subito a tavola, afferrando una fetta consistente: -Meglio se è ghiacciato! Con questo caldo...- tirò un morso, subito ritraendosi dolorante: .-AHIAAAAA! Ma è un ghiacciolo!-
Hinata corse subito da lui: -Naruto stai bene?-
Il ragazzo continuava a rotolarsi sul tatami tenendosi la bocca: -Ahiaaa!! Hinata! Mi fanno male tutti i denti! Anche la testaaa!- intanto aveva iniziato a battersi una mano sulla fronte.
Kiba lo guardò sorridendo: -Ehi io te l'avevo detto!-
Neji scosse la testa sconsolato: -Lascialo stare... E' un caso senza speranza!-

 

Una volta che Naruto fu soccorso, tutti si sedettero a tavola a mangiare. La furba Ino pensò bene di sedersi di fianco a Kiba, giusto per fare qualche domanda a quel tipo che tanto la incuriosiva: -Ciao! Io sono Yamanaka Ino! Piacere di conoscerti!-
Un attimo spiazzato da quella presentazione improvvisa, il bruno straniero si voltò, scrutando un attimo quella ragazzina così vivace. Sembrava una persona cordiale, nonostante l'aspetto così appariscente, così decise di rispondere sorridendo: -Piacere di conoscerti! Io sono Inuzuka Kiba!-
Felice per il successo raggiunto, la bionda pensò bene di procedere col suo “interrogatorio”: -Bene Kiba... E così tu vieni da Tokyo eh?-
Lui annuì, divertito dalla curiosità di quella ragazza: -Già! Sono circa otto anni che mi sono trasferito nella capitale! Prima vivevo qui anch'io!-
La bionda annuì interessata: -Davvero! Ma che fortuna! E com'è la vita a Tokyo? Sai io non sono mai uscita da questa barba di posto! Immagino che sia molto meglio che qui, vero?-
 -Ecco io... In verità...-  il ragazzo sentì, lieve ma distinto, un groppo in gola. Diavolo! Era tornato solo da poche ore e già si faceva prendere dalla nostalgia. Cercò il più possibile di dissimulare quel disagio col sorriso più brillante che aveva, cercando il più possibile di sembrare naturale. Non voleva destare alcun sospetto, men che meno in Neji: -Oh la vita di Tokyo è sicuramente molto più movimentata che in questo posto. Ci sono moltissime cose da fare sia di giorno che di notte. Però devo dire che anche qui  non è male. Si sta bene ed è molto tranquillo e poi...- il suo sguardo ricadde sulle mani che reggevano la fetta di cocomero, ancora troppo fredda per essere morsa -qui ho un mucchio di ricordi davvero importanti.- finì la frase con quello che a Hinata, la più attenta fra i ragazzi, sembrò un lievissimo sospiro.
A quell’ultima affermazione Neji ebbe un sussulto: -Ehm... Ma perché sei tornato qui? Non che non mi faccia piacere ma sai... Dopo otto anni è un po' strano tornare così all'improvviso...- si morse la lingua subito dopo, rendendosi conto con domande del genere avrebbe solo rischiato di peggiorare la situazione.
Lui rialzò lo sguardo, sempre sorridente: -Oh sono tornato semplicemente per vedere come stanno i miei... E anche per prendere Akamaru... Mi sono mancati molto in questo ultimo periodo e così ho deciso di tornare qui!-
In quel momento Hinata si ritrovò ad incrociare il suo sguardo, che le trasmise una sensazione che non le risultava affatto nuova "Un'ombra... Di tristezza..."

 

-Umpfh!-
Era ormai sera, Ino e Shikamaru erano già andati via da un pezzo e Naruto, essendo stato invitato a cena, stava in camera ad aspettare Hinata che, dopo mangiato, era rimasta al piano inferiore a parlare in privato col fratello.
In attesa della sua fidanzata, si guardava intorno, osservando distrattamente quel luogo che ormai conosceva a memoria. Il suo sguardo si soffermò con particolare interesse sul letto, che da qualche mese era il tacito testimone del loro amore.
Lui non era certo uno di quei fissati coi rapporti carnali che non fanno altro che stare alle costole delle loro fidanzate in continua richiesta di “attenzioni”, però doveva ammettere che erano già alcuni giorni che loro non combinavano niente di serio. E quella sera non sarebbe andata diversamente vista la presenza del nuovo ospite. Sperava se ne sarebbe andato nel primo pomeriggio per cercare una pensione, oppure che sarebbe andato a stabilirsi dai suoi, dopotutto ce l'aveva anche lui una famiglia no? E invece che cosa aveva scoperto solo mezz'ora prima dalla sua graziosissima fidanzata?
Sarà ospite da noi per un po'! Neji gli ha offerto ospitalità. Dice che qui non ha altro posto dove andare...- eccetera.
E ora lui era lì, ad aspettare la sua fidanzata per quella che sarebbe stata poco più che una chiacchieratina amichevole. Sospirò, dopotutto non pretendeva tanto, solo poter fare con la sua ragazza quello che tutte le coppie del mondo fanno, ma aveva capito anche lui che non sarebbe stato possibile con quel Kiba a girare per casa... GIRARE PER CASA? QUELLA SOTTOSPECIE DI SPOGLIARELLISTA TUTTO ABBRONZATO SAREBBE STATO NELLA STESSA CASA DELLA SUA HINATA?
Il povero Naruto tremò al solo pensare una cosa del genere. Allora era quello il suo obiettivo! Lui, il sofisticato ragazzo dal fisico atletico venuto dalla grande città, si sarebbe stabilito in casa di Hinata, la giovanissima ragazza ingenua di periferia, e poi, approfittando della sua ingenuità e della sua buona fede, lui avrebbe...
-NO! QUESTO NON LO PERMETTERO'! TU NON FARAI PROPRIO NULLA ALLA MIA HINATA BRUTTO BASTARDO!-
-Chi non mi farà nulla Naruto-kun?- al ragazzo prese un colpo: Hinata era da poco entrata nella stanza e lui, preso dalle sue paturnie mentali, non l'aveva neanche sentita aprire la porta.
Lei lo guardò incuriosita: -Allora? Chi non dovrebbe farmi nulla?-
Il poveretto arrossì imbarazzato: -Oh n-nessuno... E poi quante volte ti devo dire di smetterla di chiamarmi Naruto-kun? Siamo fidanzati da quasi un anno porca vacca!-
Hinata non disse niente, limitandosi a fissarlo: -Naruto… Mi dici qual è il tuo problema?-
Naruto si irrigidì: detestava l'irritante capacità che aveva Hinata di individuare ogni suo minimo disagio esistenziale. Dov'era finita la timida ragazzina che arrossiva, balbettava e, spesso e volentieri, sveniva in sua presenza?
-Allora?- la ragazza stava ancora aspettando.
Naruto sospirò, a quel punto tanto valeva dirle la verità, tanto l'avrebbe sgamato comunque, e prepararsi ad una bella ramanzina: -Ecco io... E' per quel Kiba... L'idea che un tipo del genere stia in casa con te mi manda in bestia! Ha l'aria di chi sa bene come conquistare una ragazza! Non vorrei che lui, con te... Tu sei così buona e pura… Potrebbe anche ingannarti… E poi… Insomma, hai capito!-
Aveva parlato tutto d'un fiato, evitando accuratamente di guardarla in faccia, sapeva che ciò che stava dicendo poteva essere interpretato male, in fondo si trattava di una sorta di mancanza di fede nei confronti di Hinata… e per la seconda volta in un giorno! Per la serie… “Evviva la fiducia!”
Si mise a capo chino, aspettando un urlo od uno scappellotto, che però non ci furono. Dopo qualche secondo Naruto alzò gli occhi da terra, notando che lei lo guardava sorridente:- Naruto...-
Non ebbe neanche il tempo di dire "Ah" che Hinata gli saltò subito al collo: - Sei davvero uno sciocco!-
Stupito dal gesto di lei, il ragazzo arrossì: - N-non sei arrabbiata?-
Lei si scostò un poco per poterlo guardare in viso: -Ma no, però mi chiedo come tu possa pensare delle cose del genere. Perché dovrei farmi sedurre da un altro quando sono già unita al ragazzo che amo più di ogni altro? Te l’ho detto anche oggi no?-
Naruto si soffermò un attimo a guardarla stupito, dopodiché prese il suo viso tra le mani, attirandolo a sé nel solito bacio, scostandosi un attimo sorridendo: -Sei unica amore! E io sono il solito cretino...- dopodiché riprese ciò che aveva interrotto.
Man mano che passavano i secondi, il bacio si faceva sempre più approfondito, le mani di lui massaggiavano lentamente la schiena di lei, mentre Hinata affondava le mani tra i suoi capelli dorati.
Il letto era lì, a pochi passi. Naruto non fece altro che adagiarla lentamente su di esso, iniziando a far scendere le mani sulle lunghe gambe coperte solo dal corto vestito estivo che lei indossava. Naruto sentì il corpo di lei tremare di eccitazione quando la sua bocca scese sul collo e le mani di lei andarono ad afferrare l'orlo della sua maglietta per tentare di sfilarla.
Naruto notò con un certo compiacimento il desiderio che era riuscito a suscitare in lei che, estremamente pudica e riservata, in genere si lasciava andare solo dopo un manipolo di suppliche. Si staccò da lei solo quel che bastava per sfilarle il suo vestito leggero e poterla ammirare in tutto il suo splendore. Era bellissima: indossava un completo intimo color malva, in perfetto tono coi suoi occhi chiarissimi, che sembrava far brillare la sua pelle candida.
In un primo momento aveva pensato di fermarsi, in fondo sapeva che c'era ancora un ospite in quella casa, ma dopo quella visone capì di non potersi più trattenere. Si sfilò la maglietta, con cui lei armeggiava già da un po', e tornò a ricercare il contatto delle labbra di lei.
Hinata si sentì pervadere da un brivido, mentre il viso avvampava. Le mani di Naruto si muovevano su di lei in quel modo dolce e passionale che ormai lei conosceva troppo bene, togliendole il fiato.
Ma un pensiero le balenò nella mente: e se li avessero sentiti? In fondo Neji e Kiba erano al piano inferiore, praticamente sotto di loro, avrebbero potuto accorgersi di ciò che loro stavano facendo in quel momento, sarebbe stato rischioso andare avanti. Non si preoccupava tanto della vergogna, infatti non riteneva di doversi vergognare del fatto di essere innamorata e di manifestare il suo sentimento nei modi che voleva, lei aveva paura di ciò che Neji avrebbe fatto a Naruto se lo avesse trovato disteso su di lei mezzo nudo. Neji infatti era sempre stato un fratello iperprotettivo nei suoi confronti, specialmente da quando lei era andata a vivere con lui, staccandosi da loro padre, diventando a tutti gli effetti una sua responsabilità, soprattutto contando il fatto che era ancora minorenne.
Così, per i loro precedenti incontri, Hinata aveva sempre scelto momenti in cui il fratello non era in casa, oppure era andata lei a casa del fidanzato, o avevano approfittato delle piccole vacanze che gli amici erano soliti proporre nei periodi senza scuola; mai si erano trovati ad affrontare un rischio tanto grande.
- N-naruto... F-forse n-non dovremmo...Ah…- non riusciva neanche a parlare a causa dei brividi.
Lui si alzò un attimo a guardarla in viso, Hinata notò subito che la sua espressione era tremendamente intensa: - Hinata... Se mi fermassi ora credo che impazzirei...- e fece per chinarsi di nuovo su di lei.
Hinata però si oppose: -No! Cioè... Non possiamo ora! Al piano di sotto ci sono Neji-nisan e Kiba-kun... Potrebbero sentirci.-
Naruto sbuffò, dopodiché la guardò di nuovo serio: -E che sentano! Chi se ne importa di quei due!-
Lei scosse la testa: -Tu non capisci! Lo sai… Neji è un fratello molto severo! Non accetterà mai il fatto che io e te...Ahhhh…-
Mentre lei parlava, Naruto si era di già chinato a baciarle il collo e la spalla, zona che sapeva essere molto sensibile nella sua bella fidanzata, dopodiché alzò di nuovo la testa: -Tu… vuoi davvero che smetta ora?-
Lei lo guardò un attimo tra l'interdetto e l'imbarazzato: -Ecco io...-
Non disse più nulla, cosa voleva davvero fare? Lasciarsi andare o fermare quell'idillio per paura di Neji?
Si soffermò a guardare il viso di Naruto, il suo Naruto! Per anni lei aveva sospirato per lui, perché la notasse, ed ora era lì, con lui, e non era neanche la prima volta.
Subito la sua mente fece un breve excursus della loro storia: lei, appena dodicenne, che andava ogni giorno al dojo a spiare i suoi allenamenti di jujitsu, le poche parole balbettate e gli svenimenti occasionali di fronte a lui, il primo giorno di scuola superiore, la scoperta di essere in classe con lui, il finire in banco con Ino che, per qualche regalo della sorte, era legata al migliore amico di Naruto, Shikamaru, la gita dell'anno precedente, il loro rapporto che si faceva sempre più stretto, la dichiarazione di lui, lei che non riusciva a crederci.... E in poco tempo erano diventati una delle coppie più in vista del liceo, poi i loro baci, gli abbracci... E la loro prima volta, nella camera di lui, così calda in quella fredda giornata di novembre, con la pioggia che batteva insistente sul vetro della finestra e il cielo tanto scuro da far sembrare notte il tardo pomeriggio, illuminati solo dalla bassa luce della lampada sul comodino.
Hinata ricordò che subito il dolore fu tanto, ma che sembrava scomparire sotto le dolci carezze ed i baci di lui e, in poco tempo, lei era stata subito a suo agio, pronta a concludere quel momento così importante e quando loro, insieme, avevano raggiunti l'apice, era stata così felice da sentirsi al settimo cielo.
Lo stava ancora guardando negli occhi quando prese la sua decisione: con un impeto che pochi si sarebbero aspettati da parte sua, con la mano gli afferrò la nuca e lo attirò verso di lei in un bacio che di casto aveva ormai ben poco.
Ora non le restava che sperare che Neji e Kiba non riuscissero a sentirli.

 

Ancora seduti al tavolo basso, da poco sparecchiato da Neji, lui e Kiba parlavano del più e del meno.
-Quindi cosa fai ora?-
Kiba scrollò le spalle: -Faccio il colletto bianco in un'azienda informatica a Tokyo... Il lavoro è una palla ma pagano bene...-
Neji annuì, sfogliando distrattamente il giornale che aveva sotto mano: -E... Come hai giustificato il fatto che sei partito per venire qui?-
Il bruno si sdraiò sul tatami con le braccia dietro la testa: -Avevo delle ferie arretrate... E ne ho approfittato!-
L'altro annuì ancora, rilasciando un lungo sospiro: -E... Come mai sei venuto qui?- brutta domanda, in fondo la risposta la sapeva già, quello era il problema.
Kiba lo guardò storto: -Ma che sei scemo? L'ho detto prima no? Sono venuto a trovare la mia famiglia e a riprendere Akamaru! Mi mancava tanto mentre ero a Tokyo...-
Neji lo guardò scettico -E' la verità?-
Kiba, perplesso, alzò un sopracciglio -Che vuoi dire?-
-Sai bene a cosa mi riferisco... Vorresti farmi credere che tu, da Tokyo, dopo otto anni, sei venuto fin qui solo per prendere il tuo cane?-
Kiba non disse nulla, limitandosi a tenere gli occhi fissi su Neji che, dal canto suo, lo guardava con quella sua tipica aria da sapientone che tanto lo faceva irritare ai tempi della scuola.
Il brunetto si rigirò sul tatami, dando le spalle all'amico -Non so di che parli... Lo sai che io ed Akamaru abbiamo sempre avuto un rapporto speciale!-
Neji emise un lungo sospiro, scuotendo la testa: -Sei davvero un caso senza speranza! Comunque… Nel caso ti interessi la cosa, sta bene ora, sia fisicamente che pscologicamente… E non sto parlando del tuo adorato cane!-
Kiba non rispose, continuando a guardare imperterrito lo shoji ora chiuso, ma nella sua mente ringraziò Neji per la preziosa informazione che gli aveva dato.

 

Ancora abbracciati sul letto, Naruto ed Hinata si beavano della sensazione della vicinanza dell'altro. Naruto dal canto suo si sentiva al settimo cielo: non solo Hinata gli aveva gli aveva ampiamente dimostrato di non amare nessun altro oltre a lui, ma addirittura si erano ritrovati a fare l'amore proprio come lui aveva desiderato. Una giornata da ricordare...
Buttò un occhio sulla sveglia sul comodino di fianco al letto: -Che palle… Ora devo andare!-
Per tutta risposta lei si strinse forte al petto di lui: -Devi proprio? Non è tanto tardi…-
Lui la guardò ironico: -Non è tanto tardi? Tesoro sono le undici… Scommetto che tra un po’ tuo fratello salirà per vedere che cavolo stiamo facendo…-
Lei sospirò, per poi sorridere debolmente: -Hai ragione Naruto…-
Sorridendo trionfante, si chinò su di lei per darle un ultimo bacio: -Dove hai messo la mia uniforme?- ancora un bacio.
Lei si sporse meglio per ricambiare i numerosi baci del fidanzato: -Dovrebbe essere…- bacio –sulla sedia…- bacio –della scrivania.-
Lui si alzò a sedere: -Bene… ora devo solo trovare i boxer! Dato che sei stata tu a togliermeli non è che sapresti dirmi dove li hai buttati?- il ragazzo si mise a ridacchiare mentre Hinata arrossiva vistosamente: -E-ecco io… prova a guardare dalle parti dell’armadio.-
Nudo com’era si alzò dal letto per andare a cercare la biancheria, che trovò proprio sotto l’armadio: -Ma guarda dov’erano finiti… Un lancio da manuale!-
Lei si nascose sotto le coperte, mentre il suo viso diventava rosso acceso: -Dai… Non prendermi in giro…-
Infilatosi i boxer, Naruto si avvicinò alla fidanzata ridacchiando: -Ma dai… scherzavo! Ora però è meglio che faccia in fretta che sennò poi Neji viene su e mi uccide!- e, dopo averla sbaciucchiata a dovere, si scostò dal letto, seguito da lei.
Preparati di tutto punto, i due uscirono dalla stanza, il biondino si stiracchiò le braccia assonnato: -Uffa sono stanco morto! Per domani non c’è niente vero?-
Hinata scosse la testa sorridente: -No, nulla! Però ho paura che Sabaku-sensei faccia qualche domanda sul periodo ipotetico…-
Naruto si irrigidì, cominciando a sudare freddo: -Periodo ipotetico?! E che roba è?!-
La ragazza sospirò, aveva ragione suo fratello… Naruto era davvero un caso senza speranza! Si voltò a guardarlo con occhi severi: -E’ quello che ha spiegato oggi… Mentre tu dormivi!-
Il biondo si mise le mani tra i capelli disperato: era davvero un colossale imbecille! Anche se non si trattava di una vera e propria interrogazione era comunque qualcosa che avrebbe potuto condizionare il suo punteggio agli esami di fine trimestre e di tutto lui aveva bisogno, tranne che di penalità nei risultati. Senza contare che una mancata risposta avrebbe fatto incavolare di brutto la suddetta insegnante, cosa per niente positiva: -E ora come faccio?!- sbuffò  deluso: -Pazienza… Ormai è inutile piangere sul latte versato. Guarderò un po’ sul libro quando sarò a casa!-
Hinata sorrise intenerita: -Aspetta qui un secondo, arrivo subito.- dopodiché corse di nuovo su per le scale.
Il ragazzo rimase ad aspettarla incuriosito. Come mai era corsa via così?
Ma le sue perplessità durarono poco, subito la ragazza gli corse incontro porgendogli un quaderno: -Ecco… Questi sono i miei appunti di oggi! Credo siano un po’ più chiari del libro, almeno puoi capire il modo in cui ce l’ha spiegato e quali cose potrà chiederci.-
Naruto prese il quaderno con le lacrime agli occhi, la sua ragazza era davvero speciale: -Hinata sei un angelo!- ma un sospetto si fece strada nei suoi pensieri: -Ma tu come farai? Potrebbe fare qualche domanda anche a te…-
La ragazza pareva rilassata, un sorriso increspò la sua bocca fine: -Oh non ti preoccupare… Io lo ho già guardati un paio di volte a lezione e un po’ dopo pranzo… tanto sono poche cose e molto facili.-
Il biondino abbracciò la ragazza, tenendola stretta stretta a sé, avvicinando la bocca al suo orecchio, sussurrando: -Grazie Hinata… se non ci fossi tu sarei davvero perso.
Lei non disse nulla, facendosi cullare dal suo abbraccio.
-Ehi voi due… che state facendo eh?-
I due si voltarono imbarazzati, di fronte a loro Kiba li guardava sornione: -Ma guarda un po’ che carini! Se ci fosse stato Neji al mio posto chissà che urli avrebbe fatto…-
Naruto digrignò i denti, arrabbiato come una iena: -Ma si può sapere che cavolo vuoi tu?! Fatti gli affari tuoi accidenti!- intanto teneva Hinata stretta a sé, quasi volesse difenderla da lui.
Kiba nel vederlo così non poté fare a meno di sorridere… Già tanto tempo fa lui aveva ben presente una persona che si comportava esattamente allo stesso modo…

 

“IO NON LA LASCIERÒ  MAI! POTETE FARMI TUTTO QUELLO CHE VOLETE MA IO STARÒ  SEMPRE CON LEI!”

 

Un groppo alla gola lo prese al pensiero del passato. Deglutì un attimo, riportando poi l’attenzione sui due ragazzi ancora abbracciati, gli facevano davvero tenerezza.
Naruto lasciò andare Hinata sempre guardandolo storto: -Ehi! Si può sapere perché te ne stai lì a fissarci?!-
Kiba scosse un attimo la testa, un po’ imbarazzato, poi osservando i due ragazzi di fronte a lui, si accorse di una cosa: -Ehi… Aspetta un secondo…-
I due si guardarono un attimo stupiti: che cosa gli prendeva adesso, Naruto si voltò spazientito: -Ehi! Si può sapere che cavolo hai?!-
Lui se ne stava ancora a fissarli, portando una mano sotto il mento con fare pensoso: -Le vostre facce…-
I ragazzi si irrigidirono, cos’avevano le loro facce che non andavano? Stavolta a parlare fu Hinata: -C-cè qualche problema Kiba-san?-
Lui li guardava sempre più intensamente:-Voi due…-
I due deglutirono: -Cosa?-
Lui si mise le mani sui fianchi sorridendo soddisfatto: -Avete appena fatto sesso vero?-

 

 

Che intuito quest'uomo! Chissà come avrà fatto? Comunque... Mamma mia! Che stucchevolezza questo capitolo! Sempre appiccicati quei due bamboccetti! Non vi fa un po' strano? Sarà la classica atmosfera da coppietta appena formata! E poi sono ancora adolescenti... Cerchiamo di capirli! E questo Kiba... che viene da Tokyo... quale segreto avrà mai da nascondere? Sarà un terrorista? Un maniaco omicida? Uno spogliarellista come pensa Naruto?

Comunque... Come ho già detto, questa fic è collegata ad "Attesa...". Ora, leggendo le due fic, riuscirete a fare supposizioni su chi potranno mai essere i due tizi senza nome protagonisti della suddetta fic? Ci tengo a ripeterlo NON SONO NARUTO E HINATA, anche se compaiono alla fine. Se posso darvi un indizio, guardando altre mie fic diventa un pochino più facile da intuire...A voi la sfida!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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