Ciao
ragazzi!
Ben ritrovati a tutti voi. Spero che le vacanze natalizie siano andate
bene e mi
auguro che abbiate apprezzato questa storia.
Spero proprio
che sia così e me lo potete dimostrare o col commento o
continuando a leggere.
Lettore
01:
Lieto di essere riuscito a suscitare il tuo interesse. Per sapere cosa
è
successo tra il Kyuubi e Rayearth dovrai aspettare un po’, ma
darò qualche
piccolo indizio per stimolare te e gli altri lettori. Continua a
leggere e
sarai accontentato.
Detto
questo,
ringraziandovi per l’attesa, vi auguro buona lettura.
Nick girò in lungo e in
largo il globo, trovando, come
aveva previsto, molti altri ragazzi con gli attributi giusti per
diventare
Sun’s Knights.
Andò nel paese del vento e lì, nel villaggio
della Sabbia, reclutò Gaara, con spirito il demone tasso,
Kankuro, con il maestro
burattinaio e Temari, con la regina Arpia.
Dopo tre giorni di permanenza, partì nuovamente
dirigendosi verso il Giappone: lì fece la conoscenza dei due
cartomanti Shaoran
Li e di Sakura Kinomoto (Card Captor Sakura). I loro spiriti furono: il
Mago
Nero per Shaoran e Windam, il secondo dei tre spiriti sacri della
natura,
insieme a Rayearth, rappresentante il vento e il presente.
Allenò i due ragazzini per due settimane e poi riprese
il viaggio, promettendo loro di tornare presto.
Dal Giappone si spostò in America, dove incontrò
i due
duellanti Zane Truesdale, che ebbe il cyber drago finale come spirito e
Aster
Phoenix, con Plasma eroe del Destino. Dopo due giorni li
salutò e ripartì.
Aster gli consigliò di recarsi all’Accademia del
duellante, sicuro che alcuni degli studenti avrebbero avuto le
qualità giuste
per diventare Sun’s Knights.
Nick accettò il consiglio, ma prima doveva recarsi in
un altro posto.
Da alcuni giorni, aveva localizzato
la presenza di un
altro potenziale, ma, anche se aveva deciso di aspettare a risvegliare
i suoi
poteri, si recò ugualmente da lui.
Questo potenziale era Sasuke Uchiha, l’ultimo
sopravvissuto del suo clan al massacro del fratello e desideroso di
vendetta.
Per realizzare
la sua vendetta e avere il potere, aveva lasciato il villaggio della
Foglia e
si era unito a Orochimaru.
Nick era perfettamente conscio che
avrebbe potuto
distruggere il ninja traditore in pochi secondi e riportare Sasuke al
villaggio: era anche un suo compito come ninja della Foglia, ma decise
di fare
un’eccezione alla regola, perché sapeva che quello
era un compito che avrebbe
assolto Naruto in seguito.
Non immaginava che da lì a tre anni se ne sarebbe pentito
amaramente.
Sasuke era solo
all’aperto, intento a maneggiare una
katana e a imprimervi il suo chakra.
Nick scese davanti a lui e
alzò la mano in segno di
saluto.
Per niente stupito o spaventato Sasuke disse: “Che
vuoi da me?”
“Sono venuto a darti una cosa importante” e gli
lanciò
una carta.
Sasuke la prese e la
osservò: era una carta di duel
mosters su cui era rappresentata la Sacra Fenice di Nephris (una fenice
dorata
che risorge dalle ceneri).
“Che vuoi che me ne faccia di uno stupido disegno
riprodotto su una carta” e gliela lanciò, ma,
magicamente, la carta gli tornò
in mano.
“Che diavolo..” fece lui.
“E’ inutile che me la ridai. Quella non
è una semplice
carta: è parte della tua essenza Sasuke, quella che vuole
tornare a Konoha e abbandonare la vendetta. È stata quella
creatura a venire da me
e a chiedermi di venire qui per consegnartela” disse Nick.
“Non ho più niente da spartire con i ninja della
foglia e non ho intenzione di rinunciare alla vendetta.”
Disse lui e tagliò la
carta con la spada.
“E’
inutile!” disse Nick.
Davanti allo sguardo stupito di Sasuke, la carta
ritornò intatta, senza un graffio.
“Come diavolo è possibile?” disse.
“Come ho detto, quella carta è parte di te e,
pertanto, non può essere distrutta. Dovresti morire per
sbarazzartene, ma
dubito che sia tra i tuoi progetti vero?” disse Nick.
“Perché sei venuto qua?” disse Sasuke
con lo sharingan
attivo.
“Attento ragazzo; non ti
conviene giocare col fuoco”
disse Nick facendo tremare l’aria
“Se sono venuto qui è
solo per darti quella carta.
Inoltre c’è una cosa che voglio dirti: torna alla
fFoglia e abbandona la vendetta. Il potere che cerchi non ti
porterà da nessuna
parte. Hai un destino molto diverso da quello che credi e lo troverai
solo
tornando a casa” disse Nick calmo.
Sasuke ribatte: “Io non possiedo una casa e se
cercherai di ostacolarmi, ti ucciderò” e gli
puntò la spada al petto.
“Uccidermi” disse Nick asciutto
“Ragazzino, io vengo
da un’altra dimensione e lì ho disintegrato la
serpe a cui ti sei affidato per
ottenere il potere a cui ambisci. Credi di avere qualche
possibilità? Metti giù
quell’appunta spilli o ti costringerò
io”.
I due si fissarono a lungo con
sguardo freddo. Alla
fine Sasuke abbassò la spada e, con tono atono, disse:
“Sei un ninja di
Konoha?”
“Si!” rispose Nick “Ma non sono qui in
veste ufficiale.
E comunque è compito di Naruto riportarti a casa.
Fossi in te, tornerei a Konoha. Se lo farai, ti
mostrerò il tuo potere nascosto. Altrimenti fa come
vuoi”.
“Tornare vuol dire abbandonare la mia vendetta, che
è
la mia ragione di vita.
Tieniti pure la tua offerta e questa carta e dì a
Naruto che se ci rivedremo non avrò esitazioni ad
ucciderlo” disse minaccioso.
“Uccidere Naruto eh? Non
ci riuscirai mai: la sua
forza deriva da te e da ciò in cui crede.
Inoltre ti darò un secondo avvertimento: prova solo a
torcergli
un capello e niente e nessuno m’impedirà di
trovarti.
Per oggi non ti farò nulla, ma la prossima volta ti
riporterò personalmente a Konoha”.
“Allora perché
non ci provi adesso?”
Nick gli voltò le spalle e fece qualche passo poi
voltò il capo: “Per due motivi. Primo adesso vado
di fretta, quello che ti
dovevo dare te l’ho dato.
Secondo: sei
troppo debole per confrontarti con me”.
Nel dire quelle ultime parole, Nick aveva cambiato
sguardo, facendolo diventare gelido.
Sasuke si sentì raggelare il sangue, cosa che mai gli
era capitata.
Nick si girò e concluse:
“E’ inutile. Non riuscirai a
fermare la voce della tua coscienza, rappresentata da quella carta.
Bruciala,
tagliala, fulminala; fa ciò che più ti aggrada:
essa ricomparirà sempre nella
tua mano e lo spirito che la abita ti farà tornare alla
ragione.
Non ha importanza quando, ma tornerai al villaggio e
lì ritroverai te stesso.
Fino ad allora, ti saluto” e si librò in volo
verso
l’orizzonte.
Sasuke rimase a lungo fermo a
osservare il cielo. Ripresosi,
osservò di nuovo la carta e si rese conto che
anch’essa lo stava fissando.
“Sasuke!” disse una voce alle sue spalle.
Il giovane Uchiha trasalì e si voltò di scatto,
trovandosi un ragazzo dai capelli grigi e con degli spessi occhiali,
cioè
Kabuto che apparve molto sorpreso.
“Cosa c’è? Non ti senti bene?”
disse lui.
Sasuke trasse un profondo respiro e, dopo aver
osservato di nuovo la carta, disse: “Sto bene. Sono solo un
po’ stanco”.
“Capisco! Allora va a riposarti” disse Kabuto.
“Non dirmi ciò che devo fare” ed
entrò in una galleria
sotterranea.
Nick aveva deciso di dare a Sasuke
il suo spirito, ma
non di sbloccarlo: sapeva che lo avrebbe usato per soddisfare il suo
desiderio
di vendetta. L’unica cosa in cui poteva sperare era il suo
ravvedimento.
Allontanò quei pensieri dalla testa e si diresse verso
l’accademia del duellante.
Facciamo un salto temporale di
alcune settimane.
Nel paese delle risaie, in una
locanda due individui
vestiti con un mantello nero e con nuvole rosse, aspettavano che
arrivasse una
persona che aveva chiesto di loro per svolgere una missione.
“E’ in ritardo!” disse uno dei due con
lisci capelli
neri.
“Il committente è una donna signor Itachi. Farsi
aspettare è un loro vizio” disse l’altro
con il volto simile ad uno squalo
{avete già capito chi è?} e bevve un sorso di
tè.
“Non sono abituato ad aspettare le donne” disse
Itachi
Uchiha, il fratello maggiore di Sasuke e oggetto della sua vendetta.
“Lo prenda come un appuntamento a tre!” disse
Kisame
Hoshigaki, membro dei sette spadaccini della nebbia e compagno di team
di
Itachi.
Itachi stava per bere un sorso dalla sua tazza, quando
si bloccò e osservò Kisame, con sguardo
inespressivo.
“Le mie scuse.” Disse l’altro. {ma a che
stavi
pensando}
Itachi riavvicinò la tazza e bevve.
La locandiera si
avvicinò ai due e comunicò loro un
messaggio: “Il vento sta soffiando verso la Persia”
e si allontanò.
“Andiamo!” disse Itachi e si alzò
insieme a Kisame.
La frase che la locandiera aveva detto era la parola
d’ordine che il committente aveva deciso di usare per
segnalare il suo arrivo.
I due ninja uscirono sul retro della locanda: lì li
stava aspettando una donna in rosso, con l’abito aderente che
si apriva in
mezzo mostrando il prosperoso seno e scendeva fino
all’ombelico e un cappello rosso
le copriva il volto.
“E’ in ritardo
signorina” disse Itachi freddo.
“Lo so! Ho dovuto fare attenzione alle possibili
spie”
disse la donna.
“Ha una missione per noi vero? Di che cosa si
tratta?”
chiese Kisame mentre osservava la donna.
“Evita di fissarmi troppo intensamente pesciolino,
potrei mangiarti” disse lei.
“Nessuno ci è mai riuscito. Ammetto comunque che
lei è
davvero un ottimo bocconcino! Potrei anche voler vedere se sotto
l’abito c’è
qualcosa di più!” disse Kisame.
“Kisame” lo riprese Itachi “Non siamo qui
per fare le
avance, ma per ricevere le istruzioni della missione. Dicci che
dobbiamo fare e
perché hai espressamente chiesto noi!”
“Sei
sempre
così gentile o sono fortunata? Prima, però,
permettetemi di presentarmi” si
tolse il cappello rivelando un viso dai lineamenti morbidi,
incorniciato da lunghi
e capelli neri; ciò che colpiva di più di questa
splendida donna erano gli
occhi verde smeraldo, che trasparivano una strana luce.
“Molto piacere io sono
Kaeleena Sandtimes” disse.
Era cioè uno dei
guerrieri che avevano addestrato Nick
nel Fantasy, ma il quesito ora è: che cosa ci faceva in
quella dimensione con
gente poco raccomandabile come due membri dell’organizzazione
Alba?
“Piacere di conoscervi
Signorina Kaeleena” disse
Itachi “Sapete già chi siamo, quindi andiamo al
sodo!”
“D’accordo” disse lei.
Kaeleena prese una valigetta da dietro un albero e la
consegnò ai due.
“In questa valigetta ci sono tutte le informazioni che
vi servono, più il 70% del pagamento, come
stabilito”.
“Che cosa dobbiamo fare?” disse il moro, fissandola
negli occhi.
“Che sguardo intenso, mi
piace.
Dovete cercare e tenere d’occhio un uomo di nome
Telonius Viper” disse Kaeleena.
“Eh? Così tanti soldi per spiare un uomo. Che ha
fatto? Programma un colpo di stato?” chiese Kisame.
“Ha con se qualcosa su cui abbiamo messo gli occhi da
molto tempo. Sfortunatamente è difficile vederlo con quella
cosa appresso.
Dovrete tenerlo d’occhio e, in caso di novità,
avvertirmi. Usate i telefonini
dentro la valigetta per contattarmi” disse lei.
“E se lo coglieremo con
quello che cercate?” chiese
Itachi.
“Chiamatemi e vi dirò cosa fare e le precauzioni
da
prendere” rispose.
“La natura dell’oggetto qual
è?” chiese Itachi.
“Sei curioso eh?” e gli si avvicinò
“E’ qualcosa di
molto potente, in grado di rivaleggiare con la volpe a nove
code”.
I due ninja la guardarono stupiti.
“Non sarà mica
una delle nove bestie codate, vero?”
chiese Kisame.
“No. Non lo è!” disse lei calma
“E’ comunque qualcosa
che ci serve e che, in futuro, potremmo anche divedere con voi.
Devo chiedervi di non far trapelare la notizia, almeno
per il momento. Posso fidarmi di voi?” chiese calma.
“Aspettate un momento!” disse Itachi e fece un
segno
al compagno.
I due indietreggiarono e discussero a bassa voce.
Dopo alcuni minuti tornarono da lei.
“Allora?” chiese.
“Terremo per noi l’informazione, ma abbiamo bisogno
di
sapere qualcosa di più” disse Itachi fermo.
“Naturalmente” disse Kaeleena e, sotto lo sguardo
stupito dei due, prese una pennetta Usb nella parte sinistra del
reggiseno
{immaginate la faccia dei due ninja?}
“Dovete scusarmi: non ho
tasche. Qua dentro ci sono tutte le informazioni che volete. Quando le
avrete
viste, distruggete la pennetta.
Adesso devo andare. Vi chiamerò io ogni giorno a
mezzogiorno, quindi fatevi trovare. A presto ragazzi” e,
davanti ai loro occhi,
si librò in volo e sparì all’orizzonte.
I due osservarono il cielo per
alcuni minuti poi fu
Kisame il primo a parlare: “Che donna misteriosa e sexy.
Potrebbe essere
l’ideale per voi signor Itachi”.
“Non scherzare! Sarà attraente ma non è
il mio tipo”
disse lui.
“Da come vi fissavate, sembrava il contrario. Scusate
se sono indiscreto!”
“Anche se fosse, non ho tempo per stare dietro alle
donne. Non ho interesse a stringere relazioni. Adesso andiamo: vediamo
che cosa
nasconde questo Viper”.
“Va bene! Prendo io la pennetta!”
“La tengo io: è a me che l’ha data.
Andiamo adesso”.
{*_*}
“D’accordo!” disse sconsolato
l’Hoshigaki.
I due si incamminarono verso la strada in completo
silenzio.
Nick intravide l’isola,
dove era stata fondata la sede
centrale dell’accademia del duellante.
Era assurdo costruire una scuola su
un’isola sperduta:
in realtà quella, oltre ad essere una scuola, era anche il
luogo in cui erano
state rinchiuse e sigillate tre bestie dalla potenza inaudita,
perfettamente in
grado di competere con il Kyuubi, le terribili Bestie Sacre, opposti
oscuri
delle divinità egizie.
Nick scese sul molo ed osservò l’edificio
futuristico
che gli si stagliava davanti pensando: “Sarebbe davvero forte
se anche nella
mia dimensione esistessero cose simili. I patiti del gioco di carte
yu-gi-oh
impazzirebbero. Accidenti! Mi sento come un bambino a Natale.
È un sogno che si
realizza”.
Con questi pensieri, il giovane s’incamminò verso
l’accademia.
Seguendo il consiglio di Aster, si diresse verso il
ponte ovest che portava al dormitorio Slifer Rosso.
Nick, già sapeva com’era organizzata
l’accademia del
duellante: era formata da tre dormitori, ognuno portante il nome di una
delle
tre divinità egizie.
Il dormitorio più
lussuoso, in cui erano sistemati i
più bravi e i più raccomandati, era
l’Obelisk blu; quello con gli studenti con
abilità e risorse medio – alte erano nel
dormitorio Ra giallo; quelli
che erano un po’ mediocri con gli
studi erano nello Slifer rosso.
Quando arrivò a destinazione, Nick osservò
sconsolato
l’edificio: aveva l’aspetto di una casa comune,
dipinta di giallo e rosso.
Sapeva già com’era il posto, ma non si sarebbe mai
aspetto di avere una simile reazione. Tuttavia, nonostante il titolo del dormitorio,
vi abitavano i
migliori studenti dell’accademia.
Tra questi gli era stato indicato un ragazzo di nome
Jaden Yuki, esperto nell’uso degli eroi elementari e delle
creature del
neo-spazio.
Nella sua dimensione, le avventure di Jaden e dei suoi
compagni erano viste da tutte le nuove generazioni, ispirando molti a
rifarsi
al loro modo di giocare, Nick compreso.
“Vediamo come posso fare a conoscerli. Certo: un
duello. Dove ho messo i miei deck, devo scegliere quale
utilizzare” e mise la
mano nel porta tutto e cominciò a vedere quale dei suoi
numerosi mazzi
scegliere. {ma quanti gliene ho messi}
Mentre faceva questo, dalla porta
della mensa, uscirono
gli studenti del dormitorio: tra questi c’era appunto Jaden,
che si sgranchì le
braccia.
Era un ragazzo di circa 15 anni vestito con un
pantalone grigio, una maglietta nera e una giacca rossa; era snello ed
atletico
e aveva capelli e occhi castani.
“Che bella giornata; non credete?” disse Jaden.
“Si certo! Vorrei sapere perché perdo il mio tempo
a
mangiare con te” disse un ragazzo vestito in nero e con una
strana
acconciatura, cioè Chazz Princeton, detto
“Se davvero non apprezzi la nostra truppa, sei libero
di andartene soldato!” disse un Ra giallo con un copricapo
che raffigurava un
T-rex, cioè Tirannus Hassleberry esperto di mostri di tipo
dinosauro e dotato
di un forte senso della disciplina militare. {si vede}
“Figurati se Chazz lascia il gruppo per andare al
dormitorio degli Obelisk, non ci sono io a tenergli
compagnia” disse un ragazzo
basso con capelli azzurri e gli occhiali, cioè Syrus
Truesdale, il fratello
minore di Zane e migliore amico di Jaden.
“Siete solo gelosi della
mia abilità. Ecco tutto!”
ribatté Chazz altezzoso.
“Andiamo ragazzi, non litigate, la giornata è
appena
iniziata. Non la rovinate così” disse Jaden.
Chazz fece una smorfia e si allontanò.
“Fa sempre così?” chiese un ragazzo con
capelli e
occhi verdi e
vestito con un’uniforme
blu chiaro, cioè Jessie Andersen, studente
dell’accademia del Nord e
utilizzatore del deck bestia cristallo.
“In pratica sempre” dissero tutti e tre insieme.
“Non farci caso. Prima o poi ti ci abituerai” disse
Alexis Rhodes, l’unica ragazza del gruppo e membro del
dormitorio blu, bionda e
con dei bei occhi castani.
“Alexis! Ti ci metti anche tu!” esclamò
Chazz con i
lacrimoni agli occhi.
Tutti scoppiarono a ridere.
Nick, che aveva assistito alla
scena, non poté fare
ameno di sorridere e di sentirsi emozionato: non per niente si trovava
nel
luogo in cui si teneva una delle sue serie animate preferite.
Ebbe un sussulto improvviso. “Oh cavolo! Perché
non mi
sono sentito così anche a Konoha. Eppure adoro quella serie
animata tanto
quanto questa. Che cos’ho che non va?” {Una delle
poche volte in cui il
personaggio si auto deprime!? Beh! Lo farei anch’io se fossi
al suo posto}
Nell’auto deprimersi, non
si era accorto di aver
parlato ad alta voce e tutti lo avevano sentito.
“Ehi amico! Cosa c’è che non
va?” chiese Jaden.
“Penso a quanto sia difficile la vita” disse Nick
con
le lacrime che gli penzolavano come due pendoli dal viso.
“E’ vero!” disse Chazz “Quanto
è difficile vivere” e
si rannicchiò con Nick vicino al muro.
“A quanto sembra c’è una nuova
recluta!” disse
Hassleberry.
“E’ vero! Non mi sembra di averlo mai visto prima.
Scusa come ti chiami, matricola?” chiese Syrus.
Nick, recuperò la sua lucidità e si
alzò in piedi:
“Scusatemi! Io sono Nick molto piacere. Comunque non sono uno
studente
dell’accademia”.
“Cosa?” disse Chazz “E allora
perché sei qui? A meno
che tu non sia un ospite speciale, non puoi rimanere!”
“Ecco, diciamo che mi ha indirizzato qui Aster
Phoenix” disse Nick, ricordando ciò che gli aveva
detto Aster, in caso di
quella domanda.
“Cosa?” fece Jaden “Tu sei un amico di
Aster?”
“Esatto. E conosco anche Zane! Pertanto so già chi
siete voi” disse Nick.
“Conosci mio fratello?” chiese Syrus.
“Abbastanza” rispose Nick.
“E come mai sei venuto qui?” chiese Jessie.
“E’ un po’ difficile da spiegare. Sono
venuto per
cercare delle persone e anche per duellare” disse Nick.
“Beh! Sei nel posto giusto!” fece Jaden
“Lo dicevo che
sarebbe stata una giornata divertente. Che ne dici di duellare contro
di me?”
propose.
Nick lo fissò un istante e poi disse: “Ci
sto!”
Davanti al dormitorio si
sollevò una strana atmosfera.
Tutti gli Slifer si erano radunati per vedere Jaden, il loro miglior
duellante,
duellare contro uno sconosciuto, curiosi di sapere chi fosse.
“Hai intenzione di duellare o no? Tira fuori il tuo
duel disk” disse Jaden.
“Va bene” disse Nick.
Osservò il suo porta tutto e desiderò che
diventasse
un duel disk: così fu.
“Io sono pronto!” disse Nick.
“Forte il tuo trucchetto. Anche io sono pronto!”
disse
Jaden.
I due inserirono i loro deck nel duel disk e dissero
all’unisono: “COMBATTIAMO!”
“Visto che sono
l’ospite, comincio per primo. Pesco!”
disse Nick.
Il giovane osservò per un attimo le carte che aveva in
mano e annuì soddisfatto.
“Attivo la carta magia continua Fusione Futura.
Adesso mando al cimitero i mostri necessari per
evocare un mostro fusione. Ovviamente dovrò aspettare due
turni per evocarlo,
ma ne varrà la pena, perché il mostro che scelgo
è Paladino Oscuro e quindi
mando Mago nero e Combattente delle lame al cimitero. Adesso, metto due
carte
coperte e un mostro in posizione di difesa. Tocca a te!”
“Cominci alla grande eh?
Allora ti seguo a ruota!”
disse Jaden.
“Pesco! Attivo Anfora dell’avidità,
grazie alla quale
posso pescare altre due carte.
Adesso attivo Polimerizzazione. Con questa carta anch’io
posso evocare un mostro fusione, solo che lo posso fare subito. Fondo
Avian e
Burstinatrix Eroe Elementale per creare a Uomo Alato della Fiamma Eroe
Elementale (ATK 2100 DEF 1600). Vai Uomo Alato, attacca il suo mostro
coperto”.
La creatura appena evocata, dalle sembianze di un
angelo dalla pelle verde e con il braccio destro simile alla bocca di
un drago,
si lanciò verso il mostro coperto di Nick e lo distrusse.
“E adesso si attiva il super potere speciale d Uomo
Alato, che ti toglie punti pari al l’attacco del mostro. Vai
attacca”.
Il mostro puntò il
braccio destro contro Nick, ma non
ne uscì alcuna fiamma.
“Ehi! Che stai facendo Uomo Alato? Attaccalo!” lo
incitò Jaden.
“Spiacente Jaden ma non perdo niente” disse Nick
“Il
mostro che mi hai distrutto non aveva punti di attacco. Il suo nome
è Garda
Fantasma (ATK 0 DEF 1900). Il mio amico si attira tutti gli attacchi
dei mostri
dell’avversario, inoltre, quando è distrutto in
battaglia, toglie al mostro
attaccante 1000 punti di attacco fino alla fine del turno. Direi che
hai
finito, no?”
“Cavoli! Non avevo mai
visto quel mostro. È davvero
utile.
Comunque non ho ancora finito. Attivo De fusione, così
scindo il mio mostro in quelli necessari per la fusione.
Ora che sei senza difese, sei un facile bersaglio.
Avian(ATK 1000 DEF 1000) Burstinatrix((ATK 1200 DEF 800) attaccatelo
direttamente!”
“Non così in fretta. Attivo Chiamata del
Posseduto:
una carta trappola che mi permette
di
riportare in vita un mostro dal mio cimitero in posizione di attacco ed
io
scelgo Mago Nero (ATK 2500 DEF 2100)”
“Accidenti! Non me lo aspettavo. Metto due carte
coperte e passo la mano”.
I due si fissarono per alcuni
istanti, poi si misero a
ridere.
“Scusa! Non mi sono riuscito a trattenere” disse
Jaden.
“Lo stesso vale per me. È davvero emozionante
battersi
con te. Ti ringrazio per il divertimento” disse Nick.
“Anche io ti devo ringraziare. Questo duello è a
malapena agli inizi, ma già si preannuncia
incredibile”fece l’altro.
“Già! Allora andiamo avanti!” disse Nick.
Nel
prossimo
capitolo.
Il duello tra
Nick e Jaden continua senza esclusione di colpi. Chi vincerà?
Tutto nel
prossimo capitolo.
Per la
presentazione ufficiale degli altri Sun’s Knights dovrete
aspettare qualche
capitolo: ne varrà la pena, fidatevi.
Angolo
dell’autore. Enciclopedia
del Fantasy
Eric(fa
un inchino):
“Ciao! Oggi parleremo dei Sun’s Knights!
Un Sun’s Knight è una persona che ha un legame
con uno spirito: quando qualcuno che è in grado di sbloccare
questo legame, lo
spirito si stacca dall’ombra della persona affine e si
materializza, prima
nella sua forma originale e poi come un armatura.
Quando l’armatura si
rivela, essa ricopre il corpo del suo “padrone” e
gli fornisce, oltre a spada e
scudo, un potere speciale, sigillato nell’anima
dell’individuo stesso.
Finora, abbiamo visto solo
quello di Naruto, ma ce ne sono altri, classificabili in vari modi.
Ovviamente,
c’è anche una carta in dotazione, che rappresenta
questo legame.
L’autore si scusa per non
aver descritto meglio le loro caratteristiche, ma, secondo il copione,
metterà
in chiaro altri elementi”.
Kaeleena:
“ERIC!”
Eric (scosso): “Ah! Ciao
Kaeleena?”
Kaeleena: “Che cosa ci fai
nella mia stanza?”
Scena
più ampia: lo studio
è stato montato nella stanza della mora che, adesso,
è incavolata nera.
Eric
(suda freddo): “Vedi,
lo studio per l’enciclopedia del Fantasy non è
ancora ultimato e, poiché sei
andata in missione, ho pensato di usare temporaneamente la tua
stanza”.
Kaeleena
(venetta
pulsante): “Dunque è così! Lascia che
ti dica una cosa”.
Eric (ingoia): “Non ti
preoccupare. Levo subito le tende e ti rimborso i possibili
danni”.
Kaeleena (esplode): “FUORI
DÌ QUIIII!”
Eric (capelli rizzati):
“Subito!” raccoglie tutto e si lancia dalla
finestra.
Kaeleena
(in lacrime): “Ma
perché sono così sfortunata! Uffa!”
Caliamo
un
velo pietoso sulla scena che è meglio.
Appuntamento
alla prossima! Ciao.