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Autore: Little_Writer    08/01/2011    1 recensioni
Tornando a casa udii un urlo... L'unico problema è che me ne dimenticai.
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  Cap. 2

Tara riprese i sensi.
Si trovava in una camera buia, che molto probabilmente non aveva finestre perchè non avvertiva nemmeno una lieve brezza e faceva molto caldo. I suoi occhi si adattarono alle tenebre. Tara non aveva paura. Era convinta che di lì a poco si sarebbe svegliata e il sogno sarebbe finito.
Però poteva almeno vedere cosa succedeva nel suo sogno.
"Sono sveglia!" urlò. Era una ragazza poco premurosa, fin troppo coraggiosa.
Dopo pochi minuti che le parvero interminabili si aprì uno spiraglio nel muro, a pochi metri da lei. Si diresse verso il piccolo fascio di luce.
"Qua non si urla" disse una voce che Tara aveva già sentito, solo che non sapeva dove.
Tara sorrise.
"Non lo farò più" promise.
"Qua non si parla" disse la voce.
Tara smise di sorridere.
"Ho la libertà di parola io"
"Io ho la facoltà di lasciarti vive4re o ucciderti. Finchè non ti chiama Il Boss tu stai zitta qua dentro. Non voglio sentire una mosca volare."Lo spiraglio si chiuse con un rumore secco. Deciso.
A Tara incominciò a parere molto strano questo sogno. Reale. Si avvicinò a un muro e vi tirò una pedata contro. Il dolore non le lasciò il minimo dubbio. Era sveglia. Era imprigionata. Era nei guai.
Lo spiraglio nonsi aprì ma qualcuno battè un pugno contro il muro esterno. Tara aveva paura che il soffitto sarebbe crollato. Si accasciò contro un muro. Le lacrime incominciarono a scenderle lungo leguance. Non le aveva avvertite e la colsero di sorpresa.
Chiuse gli occhi e pensò a ciò che era successo.
Quel vicolo buio. Quei signori. Quella voce. LA VOCE!. Era la stessa di uno dei signori del vicolo buio. Perchè non eras andata a scuola?
Ad un certo punto ricordò la cosa più importante: suo padre.
Cosa c'entrava lui nella faccenda? Era lui che aveva davvero emesso l'urlo?
La porta si aprì.
"Il Boss ti vuole parlare, ragazzina. Alzati."
Tara si alzò e le parve di riconoscere la sagoma. Quindi l'avevano catturata, l'avevano presa quando era svenuta.
"Sbrigati!"
Tara seguì l'uomo e se ne sentì uno alle calcagna ma non ebbe il coraggio di voltarsi per assiucrarsene.
L'uomo che le stava avanti si fermò di scatto. L'acciuffò per i capelli. La spinse dentro una stanza.
"Eccoti" la voce stridula di un 35enne la salutò. "Ti ho tanto aspettata, Tara"
Tara era atterrita dalla paura. Come poteva un uomo giovane e affascinante come quello che si trovava davanti essere cattivo?
"C-come fa a sapere il m-m-mio n-nome?" balbettò la ragazza.
"Pensi che rapire una persona sia una cosa facile, bambina?"
Dunque era ufficiale. Era stata rapita.
"Dov'è mio padre?" chiese Tara con tono isterico "Cosa gli avete fatto? Gli voglio parlare immediatamente! Ditemi se è vivo.... Non me ne frega se lei è il boss io ho diritto..."
La risata fragorosa del suo davanti la fermò.
"Io non sono Il Boss. Il Boss si trova dietro quella porta. Io sono l'addetto al controllo fisico. Il dottore se vuoi chiamarmi così."
Tara tremava dalla paura. Chi era il boss? Dov'era suo padre?
"Spogliati!" ordinò il giovane uomo.
"Cosa?" riuscì a dire Tara.
L'uomo si alzò minacciosamente. Non aprì nuovamente la bocca ma stette in silenzio a perforarla con i suoi sguardi inquietanti.
Tara si levò la giacca e il maglione. Si fermò.
"Ti voglio vedere con le stesse vesti che avevi addosso quando sei nata, Tara"
La ragazza si svestì, lasciandosi gli intimi addosso.
Il dottore grugnì e glieli strappò di dosso.
Poi le ispezionò con uno strano apparecchio ogni centimetro del suo corpo. Ogni centimetro.
Quando ebbe finito le disse solo due parole:
"Rivestiti. Entra." indicò la porta.
Tara respirò profondamente,  ringraziando per non essere stata violentata.
Tremante si rivestì. Non  era pronta per niente a varcare la soglia di quella porta. Non aveva altra scelta.
Aprì la porta.
"Pensavo di averti insegnato a bussare, Tara"
Il Boss si girò. Era suo padre.
"Chi sei?" chiese la ragazza. Non aveva mai visto quell'uomo.
  
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