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Autore: Mattia Zadra    08/01/2011    1 recensioni
Alcuni capitoli tratti dal mio romanzo, "Vedere", edito dalla Cicorivolta Edizioni.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ancora stento a crederci. Ci siamo riusciti piccola. Abbiamo la nostra capanna”. Sono io che parlo, o meglio è quella parte di me, che ora è talmente lontana da quel che sono ora che mi verrebbe spontaneo parlarne in terza persona.
Ero un ragazzo innamorato, pieno di sogni e di speranze, ed avevo accanto a me la persona perfetta con cui condividerli.
“Credici Kyle boy. Ci siamo dentro. Io, te e questo gattino nero. Che ne dici? Ce lo teniamo?”
Il gatto si gira a guardarla, e per un istante sembra sorriderle.
Effettivamente lui non era previsto all’inizio. Lo abbiamo trovato sul giroscale ad aspettare davanti alla nostra porta e ci si è fiondato dentro una volta aperta.
“Si, direi che si può fare. Ormai è di casa, e di certo non lo butto in strada.” le rispondo sorridente.
Abbiamo appena firmato il contratto d’affitto di questo appartamentino, solo per noi due ed ora anche per il nostro amico peloso, e siamo le persone più felici sulla terra.
“Ci facciamo una foto?” le propongo.
“Si dai, appoggia la macchina su uno degli scatoloni”
Mi allontano per posizionare la macchina e per un secondo guardo l’immagine di Cathline e del gatto ancora senza nome che si è appena messa in braccio attraverso l’obbiettivo.
Li guardo e li vedo.
“Dite miao!”
Imposto l’autoscatto e corro accanto a loro.
La lucina rossa si illumina e scatta il flash.
“Fammi guardare come siamo venuti”
Lei scatta avanti ed afferra la foto che era uscita dalla macchina.
“Mio dio che faccia che hai Kyle! Questa l’appendiamo sul frigorifero così ogni volta che la guardo mi faccio due risate. Tu che ne dici Taygo?” dice parlando al gatto.
“Taygo?” le faccio io.
“Si, ho deciso che si chiamerà così. Non ti piace?”
Mi guarda con quei suoi occhioni verdi, ed ogni mia potenziale ribattuta viene smorzata.
“Fai dare un occhio anche a me a quella foto invece di prendermi tanto in giro” le dico con sguardo accattivante.
“Non se ne parla! Prima devi disfare tutti gli scatoloni!” mi risponde lei, e mi fa la lingua.
La comincio a rincorrere e lei lascia a terra il gatto e scappa tenendo ben salda la foto nella mano destra,  sventolandomela contro.
“Ti prendo!” le dico.
E avevo ragione.
Chissà se per uno strano caso o per volontà sua, ma sta di fatto che la prendo proprio in prossimità del letto, unico mobile della casa ad essere montato ed al suo posto, pronto all’uso.
La sdraio sul materasso, ed io sopra di lei.
Facciamo l’amore per la prima volta in quella casa.
Stanchi dopo l’attività fisica, sdraiaiti uno accanto all’altro, ci addormentiamo baciandoci.
E lì, mentre la tenevo tra le mie braccia, e sentivo le sue labbra calde e morbide contro le mie, mi sentivo davvero felice, ed ingenuamente credevo che nulla sarebbe mai andato storto.
  
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