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Autore: lud_194    08/01/2011    9 recensioni
Dopo numerose one shot, mi cimento in una fan fiction. Spero di avere tempo e continua ispirazione per svilupparla, e spero soprattutto che vi piaccia.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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14)Capitoli chiusi

Gina gli aprì la porta e lo fece entrare.
“Volevi parlarmi, ma devo farlo anche io.”
“Wow, pensavo..pensavo che prima mi avresti offerto del vino, od un cocktail. Avvelenato casomai, in modo da potermi portare in camera da letto con estrema facilità.” Disse Rick passeggiando per il salotto.
“Non sono in vena di battute, Ricky. Spegni il cellulare, non voglio interruzioni.”
“E’ già spento.” Gina si accomodò e lo invitò a fare lo stesso.
“Sto bene in piedi. Forse è il caso che inizi io..”
“No, inizierò io. Credo che debba finire tra noi.” Lui rimase per un momento in silenzio.
“Sei seria?”
“Assolutamente. E ti prego di non farne una tragedia, la vita continua. E’ che.. devo ritrovare la mia libertà , i miei spazi.. tempo per me.” Farne una tragedia?
“Non credo di averti mai tolto libertà , tempo o spazi, Gina..” Disse lui con un sorrisetto.
“Oh no ti prego non sentirti in colpa, è davvero un problema mio, solo che..” Un talento speciale a rigirare le cose.
“Gina..so che ami creare e recitare farse e melodrammi, l’unica cosa che in questi anni ha evitato un incontro di wrestling con mia madre, ma il punto è..che anche io voglio una rottura.”
“Ah.” Esclamò lei sorpresa.
“E’ per quella detective che ti piace tanto, non è così?” Aggiunse subito dopo.
“Potrebbe.”
“Ricky, non ti farà giocare con la pistola neanche se vi mettete insieme.”
“Ci siamo appena lasciati e tu stai già iniziando a fare la ex gelosa e rompiscatole.”
“E’ così nel mio stile..”
“Sono contento che comunque sia finita..bene, in un certo senso. Prevedevo già le telefonate alla polizia dei vicini.”
“Possiamo rimanere amici se ti va, siamo adulti maturi..”
“Già, perché no..”
“Ceniamo insieme?”
“Gina, non succederà come l’ultima volta che ci siamo lasciati. Non finiremo a letto dicendo questo è un addio.” Lei sospirò.
“Quella volta fu grandiosa, me la ricordo. Eri.. più spronato? E va bene, l’ho capito che muori dalla voglia di correre da Beckett. Adesso vai, mi aspetta una serata tra vino rosso e maratona di Sex and the city..”
“Dimenticavo quanto adori fingerti infelice..” Lei ghignò e alzò lo sguardo.
“Ah, lo sai che ho fatto rifare la copertura al soffitto?”
“Quando eravamo sposati te l’avrò detto almeno mille volte, non mi hai mai dato retta!”
“Già.. adesso mi sono convinta.”
“Una copertura..” Sussurrò lui fissando un punto.
“Come dici?”
“Ma certo, una copertura! Victor Jay è solo una copertura!”
“Victor che?”
“Gina, devo andare. Grazie per avermi detto della copertura!” Urlò mentre usciva. Appena fuori il palazzo riaccese il cellulare, ascoltando il messaggio di Beckett.
“Castle, accidenti a te hai il telefono spento! Comunque, non è stato realmente Jay! O almeno credo. Lui è solo una copertura! Christopher Cooper ci nasconde qualcosa, sto andando a casa sua, abita sulla Lexington, proprio di fianco il cinema. Te lo dico nel caso domani non mi presentassi! Non fare le tue solite cavolate e avverti il distretto!”
“Sapevo che ci eri arrivata anche tu..” Sorrise. Ma il sorriso sparì in fretta quando realizzò che Kate poteva essere in pericolo, da sola, in casa di un omicida. Mise in moto e partì a tutta velocità.
 
Kate fece un lungo sospiro prima di percorrere gli ultimi metri che la separavano dalla porta di casa di Cooper. Tastò la pistola per sentirsi sicura. Bussò. Dopo un poco, Christopher aprì.
“Detective..quale onore?” Finse indifferenza, lei estrasse la pistola.
“So tutto Cooper. Ti ho scoperto. Sei tu il vero colpevole, Victor ti ha solo coperto per un motivo che presto scoprirò. E credimi, ti farò confessare tutto.. troverò ogni singola prova.. sei finito.” Lui arretrò, ridendo.
“Fermo lì!” Urlò lei stendendo le braccia.
“Detective Beckett.. ormai è troppo tardi.” Afferrò la pistola che nascondeva nella tasca posteriore dei Jeans e la puntò su di lei.
“Posala subito Cooper.”
“Oh no.. io credo che sarai tu a posarla..” Ormai erano già dentro casa, Christopher indicò con un cenno della testa nell’altra stanza: una donna imbavagliata e legata a terra guardava con terrore la scena.
“E’ Angela Tork.” Sussurrò Kate. Se non altro, aveva la sua prova.
“Bene, vedo che non ci sarà bisogno di fare le presentazioni..adesso posa la pistola, o lei morirà prima del previsto.” Non potendo fare altro, Kate posò l’arma, e subito Cooper la raccolse. Dopodiché, senza mai spostare l’altra pistola dalla sua mira, l’afferrò. Kate provò a liberarsi dimenandosi, ma la stretta di Cooper, esattamente sotto il suo collo, era davvero forte. Le puntò l’arma alla tempia.
“Questo non è l’atteggiamento giusto, Kate..” Le alitò sul collo.
“Tua moglie era infedele, l’hai detto stesso tu.. e sei tu quello che ci ha provato con la Dake e con la Lewis, non è vero? Ti hanno rifiutato, ma tu non potevi passarci sopra.. avevano sempre avuto degli amanti, perché non potevi divertirti anche tu? La confessione di Victor Jay è giusta.. è la persona ad essere sbagliata.”
“Sei furba, sei sveglia.. sarà fantastico con te..”
“Perché le hai uccise in quel modo, Cooper?”
“Te lo dirò, perché ucciderò anche te così..e ti piacerà. Le ho stuprate per avere vendetta, volevo fermarmi lì.. ma loro hanno iniziato a minacciarmi, a diventare aggressive.. allora le ho avvelenate, perché non volevo devastare i loro copri, e poi le ho messe in acqua perché.. l’acqua avrebbe potuto cancellare i loro peccati.. ma non dimentichiamoci del materassino, che impedisce il contatto diretto con l’acqua.. dopo tutti i loro sbagli non avrebbero mai potuto eliminare, cancellare, lavare via le loro colpe..” Un essere spregevole. Una mente malata.
“Perché Victor Jay ti ha coperto?” Intanto lui l’adagiò a terra, accanto al corpo tremante di Angela Tork. Kate rimase rigida nei movimenti, il che aumentò la violenza di Cooper, ma lei rimase anche concentrata a continuare con le domande.
“Per soldi. E’ una persona estremamente debole, e non ha nulla da perdere. Una volta uscito dal carcere, potrà farsi una bella vita. Quando Watson l’ha scoperto..abbiamo deciso che era meglio far fuori anche lui. Ma adesso abbiamo parlato troppo, tesoro.” Cooper afferrò un pezzo di scotch da metterle sulla bocca, Kate provò a reagire, a sferrare pugni e calci, ma ottenne solo un pugno di risposta sul labbro, che prese a sanguinare. In pochissimo tempo Cooper le legò anche le braccia e le caviglie.
“Sai, mi ha fatto sentire meglio parlarne. In questi casi si dice.. grazie? Sai che non lo dirò. Diamo inizio ai giochi..” Ormai Kate con la bocca coperta non poteva dire più nulla, ma lo stava maledicendo con lo sguardo. Cooper le accarezzò una guancia e iniziò a sbottonarle la camicia..
 
Rick salì tre scalini alla volta, ma si fermò non appena notò la porta dell’appartamento di Cooper semiaperta. Forse era un buon segno. Si avvicinò con cautela, ma ciò che vide non era affatto un buon segno. Kate ed un’altra donna erano legate a terra, e Cooper stava baciando Kate sul collo, con foga, con avidità. Entrò facendo meno rumore possibile e prese l’unica cosa che gli poteva essere utile in quel momento: un vaso di porcellana appoggiato sulla mensola all’ingresso. Quando Kate lo vide, la sua espressione fu un misto di rassicurazione e ulteriore paura. Non osava immaginare se Castle fosse stato scoperto.. era disarmato, lei inerme, sarebbe finita male. Non poteva permetterlo, ma allo stesso tempo non poteva fare altro che confidare in lui, nel suo coraggio.. e in un bel po’ di fortuna. Cooper era di spalle, Rick poteva e doveva agire solo in quel momento. Con un’incredibile forza dovuta alla rabbia e all’adrenalina, scagliò il vaso sulla nuca di Cooper. Questo si fermò sul colpo per qualche istante, poi cadde a terra in una pozza di sangue.
Rick strappò il cerotto dalla bocca di Kate, lei prese una lunga boccata d’aria, si sentiva mancare il fiato.
“Sono qui, va tutto bene. Sono qui.” Lei gli afferrò il braccio, cercando disperatamente un contatto. Rick le baciò la fronte e le accarezzò una guancia.
“Stai sanguinando..” Disse sfiorandole il labbro spaccato.
“Sto bene..” Mormorò Kate mentre riprendeva le forze. Castle la slegò e poi passò all’altra donna, ammutolita, visibilmente sotto shock.
“Chi è lei?” Chiese a Beckett.
“E’ Angela Tork, lavora di fronte il supermercato.. era sparita da ieri. Quando Esposito me l’ha detto, mi è venuto il colpo di genio.” Kate si riabbottonò la camicia e provò ad alzarsi, barcollò visibilmente. Rick la strinse a se e lei si abbandonò alle sue braccia.
“Menomale che ci sei.” Gli sussurrò, lui sorrise e le accarezzò i capelli.
“Dobbiamo andare in ospedale.”
“Castle, hai chiamato i rinforzi, vero?”
“Ops..”
“Castle!”
“Ero troppo agitato per ricordarmene!”
 
Quasi due ore dopo, Kate ritornò nella sala d’aspetto con un polso fasciato e un cerotto sul labbro.
“Ehi..va meglio?” Rick le porse il the che aveva comprato.
“No, non va meglio.. adesso sto realizzando, e.. stavo per fare davvero una brutta fine. E questa brodaglia non aiuta.” Aggiunse riferendosi al the.
“Non potevo prendere il caffè, al massimo una camomilla.” Lei non rispose, guardando fisso nel bicchiere.
“Kate..” Rialzò lo sguardo, una lacrima stava facendo capolino.
“Vieni qui..” Lei appoggiò la testa sul petto di Rick, che la cinse con un braccio.
“Grazie per prima, ma soprattutto grazie per..esserci sempre. Non me lo merito.”
“E’ solo la più piccola tra le cose che meriti a questo mondo.”
“Rick! Kate!” Charlie arrivò trafelata seguita da Adam.
“Grazie a Dio state bene!” Li baciò entrambi.
“Fortunatamente anche Angela Tork sta bene. E’ solo molto spaventata.. adesso è arrivato il marito. Gli altri sono in casa di Cooper?” Chiese Kate.
“Sì, sono arrivati tutti. Certo che.. ha preso una bella botta in testa! Sei forte cugino!” Rick sorrise.
“Come mai voi non siete lì?” Chiese poi, guardando anche Adam.
“Beh, perché..quando ci è arrivata la notizia eravamo insieme, e.. abbiamo pensato di raggiungervi direttamente qua perché.. si beh ero molto agitata..”
“Ah, eravate insieme?”
“Sì Rick, ma.. la vostra avventura è più interessante! Raccontateci tutto!” Charlie ed Adam si sedettero al loro fianco.
“In fondo non ho fatto nulla di che..” Disse Rick.
“No, infatti. Ci ha solo salvato la vita. E con me non è la prima volta..sta diventando un'abitudine.” Aggiunse Kate.
“Mi piace come passatempo. Voglio dire, c’è chi colleziona francobolli, monete antiche, chi guarda i film a luci rosse.. io salvo la vita di Kate Beckett. E rispetto alle altre cose.. è davvero molto più appagante.” Tra le risate generali, il sorriso sincero di Kate si fuse con quello di Rick. Lei lasciò perdere la situazione, il contesto, si concentrò solo negli occhi dell’uomo che ancora la teneva stretta, per non farla scappare. Gli baciò una guancia e gli afferrò la mano che teneva sul ginocchio. La gratitudine, spesso, ha semplicemente la forma di piccoli gesti.
  
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