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Autore: isfinejustcarryon    09/01/2011    2 recensioni
Ecco, il seguito di Wer hätte das gedacht, spero vi piacerà sebbene sarà decisamente diversa e non la normale storia.
Alec e Steve incominciarono a baciarsi indisturbati tendendo le orecchie così da prevedere un possibile arrivo del padre del biondo, se Tom Kaulitz avesse scoperto l’omosessualità del figlio la sua pressione si sarebbe talmente abbassata da farlo sbiancare, sicuramente.
“ALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEC”
Il ragazzo si staccò improvvisamente dal suo nuovo amico e guardò in direzione della porta, dove il padre lo osservava con sguardo severo, oltraggiato e impaurito.
“Ciao papà” mormora agitato il figlio abbassando subito lo sguardo.
Joe alzò gli occhi dal giornale e si voltò a guardare il chitarrista in sincronia con Ray, entrambi fremevano dalla voglio di sapere come si sarebbe svolta la vicenda, una di quei momenti che nessuno dei due si sarebbe mai voluto perdere.
Cazzo, che sgamata in piena regola!
“Alec..” mormora Tom con la voce che gli tremava e lanciando occhiate furtive alla mano del figlio, ancora intrecciata a quella dell’altro ragazzo, che non aveva mai visto in vita sua “sei gay..?”
Ad Al per poco non venne un mancamento e tutti i presente poterono notare l’enorme sospiro...
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rimorsi.

Alec (pov)

 

 

Devo essere sicuramente pazzo, sto per portare a casa il mio nuovo ragazzo seppure babbo mi staccherebbe la testa.

È anche vero che deve aprire gli occhi, forse non è il modo migliore, ma meglio di niente..

Mamma lo sa già, pure Yana e tutto il resto della famiglia allargata in cui mi trovo partecipe.

 

“Ciao zia Joe!” esclama Alec fiondandosi ad abbracciare, subito dopo essere entrato in cucina, mano nella mano con Steve. La ragazza rise e ricambiò la stretta.

“Ciao Al!”

Il ragazzo si staccò con il sorriso sulle labbra poi portò il suo viso su Isaac Ray e s’immobilizzò a guardare il ragazzo che sorseggiava l’espresso allungato senza degnarlo di uno sguardo.

“Ciao R-Ray” mormora imbarazzato il biondino diventando rosso in viso.

“Ciao”

 

Devo smetterla di diventare color peperone tutte le volte che vedo Ray. D e v o  s m e t t e r l a.

Perché non capisce quanto mi piace? Insomma, è evidente.

Dopo tutto quello che c’è stato..ma avevamo anche detto che no, non avrebbero avuto sviluppi queste storielle di sesso o amore, come preferisco chiamarle io.

 

“Chi è il tuo amico?” domanda curiosa J lanciando un’occhiata al ragazzo moro appoggiato al lavello che li guardava interessato e distogliendo Alec da Ray.
“Lui è Steve!” afferma Alec trascinando il diretto interessato davanti a Joe per presentargliela.

“Piacere mio” sorride il moro allungando la mano.

“Piacere” afferma la donna stringendogliela calorosamente “complimenti Al è davvero bello”.

“Lo so” dichiara annuendo con la testa e facendo ridere tutti tranne Ray che li osservava.

Aveva i capelli neri e un sorriso smagliante, s’intravedevano i muscoli sotto la canottiera aderente che gli legava il busto, indossava dei jeans leggermente larghi e i suoi occhi, di un colore simile al grigio, saettavano da una persona all’altra come se stesse cercando di focalizzarla per bene nella mente, più volte si fermavano su Isaac Ray come per scoprire chi si celasse dietro quell’aria indifferente che aveva il ragazzo.

 

Ovviamente, il senso estetico ce l’ho eccome, indi per cui è statisticamente impossibile che mi metta con un ragazzo poco bello.

Ad esempio, Ray.. lui si che è bello.

 

La chitarrista delle The Spoiler riprese a sfogliare la rivista mentre suo figlio stava trafficando con il cellulare.

Alec e Steve incominciarono a baciarsi indisturbati tendendo le orecchie così da prevedere un possibile arrivo del padre del biondo, se Tom Kaulitz avesse scoperto l’omosessualità del figlio, la sua pressione si sarebbe talmente abbassata da farlo sbiancare, sicuramente.

“ALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEC”

Il ragazzo si staccò improvvisamente dal suo nuovo amico e guardò in direzione della porta, dove il padre lo osservava con sguardo severo, oltraggiato e impaurito.

“Ciao papà” mormora agitato il figlio abbassando subito lo sguardo.

Joe alzò gli occhi dal giornale e si voltò a guardare il chitarrista in sincronia con Ray, entrambi fremevano dalla voglia di sapere come si sarebbe svolta la vicenda, una di quei momenti che nessuno dei due avrebbe mai voluto perdere.

 

Oh porcaccia la miseria!

Ma è impazzito, mi ha tolto quasi la sensibilità a un timpano.

 

“Alec..” mormora Tom con la voce che gli tremava e lanciando occhiate furtive alla mano del figlio, ancora intrecciata a quella dell’altro ragazzo, che non aveva mai visto in vita sua “sei gay..?”

Ad Al per poco non venne un mancamento e tutti i presente poterono notare l’enorme sospiro prima di raccogliere le forze e dire “Si, papà sono gay..”.

 

Ok l’ho detto..se non rinviene non è colpa mia!

Cioè, in pratica lo sarebbe, ma facciamo finta di no..

 

Tom sembrò pensarci un po’ su come se stesse esaminando, dentro la sua testa, le parole del figlio che continuavano a ripetersi come un disco rotto all’interno del suo cervello, guardò con un minimo di speranza il figlio, aspettandosi un no come risposta e enunciò la domanda“Vuoi dire che non ti piace la figa?”

“No, papà, mi piace il pene” afferma il ragazzo tutto in un fiato mentre il chitarrista sbancava lentamente e assumeva un colore simile a uno strofinaccio per pavimenti “e non ho certamente intenzione di fare gli stessi errori che hai fatto tu con mamma”

Tom restò fermo sul posto a fissare suo figlio che teneva la mano intrecciata a quella di Steve, l’altro ragazzo dal canto suo restava fermo lì di fianco senza proferire parola, intimorito dalla situazione e dal padre di Alec.

“SHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAY” urla all’improvviso il chitarrista facendo sobbalzare tutti.

 

In questi momenti mi ricorda tanto lo zio Bill!

Quando non sa come reagire corre dalla mamma, o per lo meno cerca sostegno nella mamma…

 

Qualcosa al piano di sopra cadde e dei passi stavano scendendo a grande velocità al primo piano, quando comparve la rossa alla porta con due guanti in mano sporchi di rosso.

“Che succede?” domanda allarmata guardando prima Tom e poi Alec.

“Nostro figlio è gay” sussurra lui guardandola allibito e cercando appoggiò nella sua compagna.  

“Tu mi hai fatto venire qua per questo?” chiede leggermente irritata la donna, illudendo per un attimo Tom di avere qualcuno con cui condividere lo sdegno “Sei l’unico che ne era all’oscuro signorino e ora torno di sopra a fare la tinta a tua figlia”

 

Certo che poteva essere un po’ più gentile eh..

 

La cantante sparì e un Tom ancora più scioccato si voltò a guardare Joe che stava ridendo sotto i baffi, le ultime parole di Shadow furono come una martellata sul piede, ora però che ci pensava più volte J aveva aperto l’argomento omosessualità facendo esempi e riferendosi ad Alec, ma con tutta onestà dovette ammettere che non la voleva nemmeno ascoltare, l’argomento lo infastidiva parecchio.

“Ray, fammi sedere..”

Il ragazzo dagli occhi verdi si alzò ridacchiando e andò ad appoggiare la tazza dentro il lavandino lasciando che il chitarrista si sedesse di fianco a sua madre.

“Suvvia Tom, sono cose che capitano” afferma la mora appoggiando una mano sulla spalla del chitarrista e finendo il caffè.

“Queste cose, o meglio QUESTA cosa non doveva certamente capitare a MIO figlio” dichiara lasciando cadere la testa sul tavolo e ricevendosi un’occhiataccia da Alec in piena regola.

“Che cosa vorresti dire?” domanda alterandosi il biondino e poggiando le mani sul tavolo.

 

Calmati Alec, respira.

 

“Voglio dire che MIO figlio non doveva certamente essere gay, insomma sono Tom Kaulitz, non doveva succedere!” afferma senza alzare la testa e ciondolandosi avanti e indietro, era davvero abbattuto e in fase catalitica.

“Guarda che ho lo stesso successo che hai te con le ragazze, solo che io l’ho sui ragazzi” proclama indignato il figlio.

 

Esatto!

 

“Ma non poteva essere Yana quella deviata, proprio il figlio maschio? Ho fatto qualcosa di male?” chiede alzando la testa e guardando la sua migliore amica che si limitò ad annuire “Fanculo” piagnucola l’uomo ributtandosi con la testa sul tavolo.

“Senti io vado in camera con Steve a scopare quando ti passa fammi sapere” sibila il biondino vedendo il padre irrigidirsi e andando via con la soddisfazione tra le mani.

 

Adesso Sali i gradini, senza inciampare magari e poi ti calmi e vedi anche di non strapparti i capelli.

 

I due ragazzi entrarono nella camera del biondino e si sedettero sul letto.

“Dai Alec, rilassati” sussurra Steve al suo orecchio facendolo rabbrividire di piacere.

Il ragazzo si voltò a baciarlo, un bacio violento dove stava cercando di riversare tutta la sua frustrazione.

 

Questa cosa non doveva succedere a mio figlio.. papà perché mi fai questo.

 

Alec si staccò, si sollevò e si alzò dal letto incominciando ad andare su e giù per la camera.

“Mi dispiace, ma non ce la faccio” afferma battendo le mani sulla sua scrivania.

 

Dio, che rabbia.

 

Il ragazzo colto da un momento di ira prese la lampada poggiata sul comodino e la lanciò contro il muro, rompendola in mille pezzi.

“Alec cerca di calmarti, per favore” mormora Steve guardandolo dal letto, spaventato e preoccupato.

“Calmarmi? COME PENSI CHE POSSA CALMARMI!”

“Non volevo farti arrabbiare, scusa..”

Alec rimase fermo a guardare il moro mentre respirava velocemente, avrebbe voluto riempirlo di pugni, cercò di calmarsi non riconoscendosi più.

“Scusa, non volevo” sussurra sedendosi sulla scrivania.

“Va tutto bene” sorride l’altro avvicinandosi e abbracciandolo.

 

Dovrà accettarlo prima o poi.

Sono fatto così.

Sono suo figlio.

Deve accettarlo perché sono suo figlio.

 

Il biondino si lasciò andare a quell’abbraccio che avrebbe voluto trovare in suo padre, chiuse gli occhi e per un attimo si sentì felice di avere una persona al suo fianco pronta a sostenerlo.

Quando aprì gli occhi però trovò una scena che gli fece tornare tutta la rabbia, che lentamente stava cercando di reprimere.

Gabriel stava per baciare Isaac.

Gabriel stava per baciare Isaac nel suo giardino.

Gabriel stava per baciare Isaac, il ragazzo di cui era perdutamente innamorato, nel suo giardino, sotto la sua finestra.

 

Questo è troppo.

Se non lo posso avere io non l’avrai nemmeno tu.

 

“Yanaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”

Steve si ritrasse di colpo e lo guardò in maniera interrogativa.

“Che succede?” domanda la sorella arrivando di corsa e con il fiatone.

“Hai salutato Isaac?” chiede Alec con un sorrisetto furbo sulle labbra.

“Dov’è? E’ qui? Dimmelo!” afferma la rossa con gli occhi che le brillavano dall’euforia.

“E’ di sotto in giardino!” dichiara il biondo.

Yana sorrise e scomparve oltre la soglia delle stanza del fratello correndo come una forsennata.

“Che è successo?” mormora Steve che non riusciva a capire niente.

“Nulla amore” sorride Alec abbracciandolo e accarezzandogli la schiena.

Riusciva a vedere la sorella interrompere i due nel giardino non riuscì a trattenere un sorriso di vittoria.

 

Ti sta bene.

 

Le mani di Alec stavano accarezzando la pelle di Steve sotto la maglietta provocando al moro brividi di piacere.

“Alec..” sospira “..mi stai facendo morire”

Il biondo ridacchio spingendolo sul letto dolcemente e guardandolo sopra di lui si avvicinò al collo, baciandolo e leccandolo, scendendo sempre di più fino a quando non trovò necessario sfilargli la canottiera e continuare, poi, ad ispezionare con la lingua il petto del moro che respirava affannosamente.

Accarezzò l’evidente erezione facendolo sussultare, slacciò i bottoni dei jeans e baciandogli l’inguine lentamente gli abbassò le mutande liberando il membro del ragazzo.

Baciò delicatamente la punta donando brividi di piacere al suo compagno, senza aspettare oltre lo prese in bocca sentendolo irrigidirsi sotto di lui, compiendo movimenti regolari lo portava al piacere, ogni tanto staccandosi e leccandolo da cima a fondo fino a quando non ce la fece più.

“A-Alec..”

Steve si liberò nella bocca del biondino con un ringhio sommesso.

Alec si alzò pulendosi con una mano la bocca e si allungò per eliminare la distanza con l’altro posando le sue labbra su quelle del moro, che prese a strofinare il bacino con quello dell’altro.

Senza staccarsi entrambi si sfilarono i pantaloni e le mutande, Steve sfilò la maglia ad Alec così che rimasero entrambi nudi sul letto.

Il biondo fece scivolare la mano tra le natiche del ragazzo solleticandogli l’apertura, per poi delicatamente infilarci un dito.

Sospiri, gemiti di piacere inondavano la stanza.

“Voglio di più” sussurra Steve senza staccarsi dalle labbra del ragazzo.

Alec sorrise e si allungò verso il comodino prendendo un tubetto di lubrificante, lo aprì e se ne mise un po’ sulle mani tornando a massaggiare l’apertura del ragazzo che sospirò.

“Ti voglio adesso” mormora il moro mordendogli un orecchio.

Senza farselo ripetere due volte fece pressione col suo membro ed entrò in lui.

Attese che si rilassasse e poi incominciò a dare un ritmo ai loro bacini rubandogli gemiti soffocati.

Arrivarono insieme all’orgasmo abbracciati e sudati per lo sforzo.

“Ti amo” sorride Steve guardando negli occhi Alec che gli sorrise e lo baciò gentilmente sulle labbra.

 

Mi dispiace Steve ma quelle due parole sono riservate ad un’unica persona.

 

“Che cosa facciamo adesso?” chiede il moro mentre Alec si alzava e lentamente si rivestiva.

“Raggiungiamo gli altri” afferma con noia.

“Ok” mormora Steve alzandosi e imitando l’altro mettendosi i pantaloni.

Dopo poco erano entrambi pronti e si diressero verso l’esterno della casa, tirando entrambi fuori i pacchetti di sigarette e accendendo sene una appena fuori dal pianerottolo.

 

Isaac Ray.

 

“Non me lo dici mai” mormora Steve guardandolo con la coda dell’occhio. Quelle due semplici paroline ancora non era riuscite a sentirle, seppure lui costantemente gli ricordava quanto lo amasse.

“Che sei un gran figo?” ridacchia Alec scompigliandogli i capelli e facendolo sorridere.

 

Di nuovo, a ricordarmelo.

Questa situazione sta diventando snervante.

Non posso continuare così, vorrà dire che siamo giunti al limite eh Steve?

 

“Idiota” bofonchia il moro rimettendoseli apposto.

“Ecco il resto della truppa” gioisce Alec indicando i ragazzi al seguito della sorella che si stavano dirigendo nella loro direzione.

Gabriel aveva un muso lungo che quasi toccava a terra e appena alzò lo sguardo e incrociò gli occhi del figlio di Tom si trasformò mettendo su un’aria sprezzante.

 

Oh povero piccolo, piccolo cane bastonato a cui hanno rubato l’osso.

 

“Ragazzi che programmi avete stasera?” chiede Yana incrociando le braccia al petto sbuffando.

“Non lo so, dobbiamo ancora vedere, e voi?” sorride Steve guardando la rossa e poi i due al suo fianco.

“Noi stasera usciamo” ghigna Gabriel guardando in tralice Alec che si era pietrificato e per poco la mascella andava a sfiorare il prato.

 

Cosa, cosa cosa?

 

“In che senso uscite?” domanda titubante e guardando Isaac.

“Andiamo a mangiare fuori” dichiara il moro sorridendo.

 

Non sorridere così…

 

“Solo noi due” scandisce bene le parole il biondino dagli occhi azzurri.

“Oh beh allora divertitevi” esclama il ragazzo di Alec.

“Lo faremo di certo” annuisce Gabriel occhieggiando il biondo con malignità.

 

Ho bisogno di acqua e zucchero, credo di avere un calo di pressione.

 

 

 

 

 

Spero che il capitolo vi piaccia (:

Ok, lo ammetto, sono tarda a postare. Anzi non posto da una vita e spero di rimediare! Così va meglio u_u

Mi scuso ancora (:

 

   
 
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