Rimorsi.
Alec (pov)
Devo
essere sicuramente
pazzo, sto per portare a casa il mio nuovo ragazzo seppure babbo mi
staccherebbe la testa.
È
anche vero che deve aprire
gli occhi, forse non è il modo migliore, ma meglio di
niente..
Mamma
lo sa già, pure Yana e
tutto il resto della famiglia allargata in cui mi trovo partecipe.
“Ciao zia
Joe!” esclama Alec fiondandosi ad abbracciare, subito
dopo essere entrato in cucina, mano nella mano con Steve. La ragazza
rise e
ricambiò la stretta.
“Ciao
Al!”
Il ragazzo si
staccò con il sorriso sulle labbra poi portò il
suo
viso su Isaac Ray e s’immobilizzò a guardare il
ragazzo che sorseggiava
l’espresso allungato senza degnarlo di uno sguardo.
“Ciao
R-Ray” mormora imbarazzato il biondino diventando rosso in
viso.
“Ciao”
Devo smetterla di
diventare color peperone
tutte le volte che vedo Ray. D e v o
s m
e t t e r l a.
Perché non
capisce quanto mi piace? Insomma,
è evidente.
Dopo tutto quello che
c’è stato..ma avevamo
anche detto che no, non avrebbero avuto sviluppi queste storielle di
sesso o
amore, come preferisco chiamarle io.
“Chi
è il tuo amico?” domanda curiosa J lanciando
un’occhiata al
ragazzo moro appoggiato al lavello che li guardava interessato e
distogliendo
Alec da Ray.
“Lui è Steve!” afferma Alec trascinando
il diretto interessato davanti a Joe
per presentargliela.
“Piacere
mio” sorride il moro allungando la mano.
“Piacere”
afferma la donna stringendogliela calorosamente “complimenti
Al è davvero bello”.
“Lo
so” dichiara annuendo con la testa e facendo ridere tutti
tranne Ray che li osservava.
Aveva i capelli neri e
un sorriso smagliante, s’intravedevano i
muscoli sotto la canottiera aderente che gli legava il busto, indossava
dei
jeans leggermente larghi e i suoi occhi, di un colore simile al grigio,
saettavano da una persona all’altra come se stesse cercando
di focalizzarla per
bene nella mente, più volte si fermavano su Isaac Ray come
per scoprire chi si
celasse dietro quell’aria indifferente che aveva il ragazzo.
Ovviamente, il senso
estetico ce l’ho
eccome, indi per cui è statisticamente impossibile che mi
metta con un ragazzo
poco bello.
Ad esempio, Ray.. lui
si che è bello.
La chitarrista delle
The Spoiler riprese a sfogliare la rivista
mentre suo figlio stava trafficando con il cellulare.
Alec e Steve
incominciarono a baciarsi indisturbati tendendo le
orecchie così da prevedere un possibile arrivo del padre del
biondo, se Tom
Kaulitz avesse scoperto l’omosessualità del
figlio, la sua pressione si sarebbe
talmente abbassata da farlo sbiancare, sicuramente.
“ALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEC”
Il ragazzo si
staccò improvvisamente dal suo nuovo amico e
guardò in
direzione della porta, dove il padre lo osservava con sguardo severo,
oltraggiato e impaurito.
“Ciao
papà” mormora agitato il figlio abbassando subito
lo sguardo.
Joe alzò
gli occhi dal giornale e si voltò a guardare il
chitarrista in sincronia con Ray, entrambi fremevano dalla voglia di
sapere
come si sarebbe svolta la vicenda, una di quei momenti che nessuno dei
due
avrebbe mai voluto perdere.
Oh porcaccia la
miseria!
Ma è
impazzito, mi ha tolto quasi la
sensibilità a un timpano.
“Alec..”
mormora Tom con la voce che gli tremava e lanciando
occhiate furtive alla mano del figlio, ancora intrecciata a quella
dell’altro
ragazzo, che non aveva mai visto in vita sua “sei
gay..?”
Ad Al per poco non
venne un mancamento e tutti i presente poterono
notare l’enorme sospiro prima di raccogliere le forze e dire
“Si, papà sono
gay..”.
Ok
l’ho detto..se non
rinviene non è colpa mia!
Cioè,
in pratica lo sarebbe,
ma facciamo finta di no..
Tom sembrò
pensarci un po’ su come se stesse esaminando, dentro la
sua testa, le parole del figlio che continuavano a ripetersi come un
disco
rotto all’interno del suo cervello, guardò con un
minimo di speranza il figlio,
aspettandosi un no come risposta e enunciò la
domanda“Vuoi dire che non ti
piace la figa?”
“No,
papà, mi piace il pene” afferma il ragazzo tutto
in un fiato
mentre il chitarrista sbancava lentamente e assumeva un colore simile a
uno
strofinaccio per pavimenti “e non ho certamente intenzione di
fare gli stessi
errori che hai fatto tu con mamma”
Tom restò
fermo sul posto a fissare suo figlio che teneva la mano
intrecciata a quella di Steve, l’altro ragazzo dal canto suo
restava fermo lì
di fianco senza proferire parola, intimorito dalla situazione e dal
padre di
Alec.
“SHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAY”
urla all’improvviso il chitarrista
facendo sobbalzare tutti.
In
questi momenti mi ricorda
tanto lo zio Bill!
Quando
non sa come reagire
corre dalla mamma, o per lo meno cerca sostegno nella mamma…
Qualcosa al piano di
sopra cadde e dei passi stavano scendendo a
grande velocità al primo piano, quando comparve la rossa
alla porta con due
guanti in mano sporchi di rosso.
“Che
succede?” domanda allarmata guardando prima Tom e poi Alec.
“Nostro
figlio è gay” sussurra lui guardandola allibito e
cercando
appoggiò nella sua compagna.
“Tu mi hai
fatto venire qua per questo?” chiede leggermente
irritata la donna, illudendo per un attimo Tom di avere qualcuno con
cui
condividere lo sdegno “Sei l’unico che ne era
all’oscuro signorino e ora torno
di sopra a fare la tinta a tua figlia”
Certo
che poteva essere un
po’ più gentile eh..
La cantante
sparì e un Tom ancora più scioccato si
voltò a
guardare Joe che stava ridendo sotto i baffi, le ultime parole di
Shadow furono
come una martellata sul piede, ora però che ci pensava
più volte J aveva aperto
l’argomento omosessualità facendo esempi e
riferendosi ad Alec, ma con tutta
onestà dovette ammettere che non la voleva nemmeno
ascoltare, l’argomento lo
infastidiva parecchio.
“Ray, fammi
sedere..”
Il ragazzo dagli occhi
verdi si alzò ridacchiando e andò ad
appoggiare la tazza dentro il lavandino lasciando che il chitarrista si
sedesse
di fianco a sua madre.
“Suvvia Tom,
sono cose che capitano” afferma la mora appoggiando
una mano sulla spalla del chitarrista e finendo il caffè.
“Queste
cose, o meglio QUESTA cosa non doveva certamente capitare
a MIO figlio” dichiara lasciando cadere la testa sul tavolo e
ricevendosi
un’occhiataccia da Alec in piena regola.
“Che cosa
vorresti dire?” domanda alterandosi il biondino e
poggiando le mani sul tavolo.
Calmati
Alec, respira.
“Voglio dire
che MIO figlio non doveva certamente essere gay,
insomma sono Tom Kaulitz, non doveva succedere!” afferma
senza alzare la testa
e ciondolandosi avanti e indietro, era davvero abbattuto e in fase
catalitica.
“Guarda che
ho lo stesso successo che hai te con le ragazze, solo
che io l’ho sui ragazzi” proclama indignato il
figlio.
Esatto!
“Ma non
poteva essere Yana quella deviata, proprio il figlio
maschio? Ho fatto qualcosa di male?” chiede alzando la testa
e guardando la sua
migliore amica che si limitò ad annuire
“Fanculo” piagnucola l’uomo
ributtandosi con la testa sul tavolo.
“Senti io
vado in camera con Steve a scopare quando ti passa fammi
sapere” sibila il biondino vedendo il padre irrigidirsi e
andando via con la
soddisfazione tra le mani.
Adesso
Sali i gradini, senza
inciampare magari e poi ti calmi e vedi anche di non strapparti i
capelli.
I due ragazzi
entrarono nella camera del biondino e si sedettero
sul letto.
“Dai Alec,
rilassati” sussurra Steve al suo orecchio facendolo
rabbrividire di piacere.
Il ragazzo si
voltò a baciarlo, un bacio violento dove stava
cercando di riversare tutta la sua frustrazione.
Questa
cosa non doveva
succedere a mio figlio.. papà perché mi fai
questo.
Alec si
staccò, si sollevò e si alzò dal letto
incominciando ad
andare su e giù per la camera.
“Mi
dispiace, ma non ce la faccio” afferma battendo le mani sulla
sua scrivania.
Dio,
che rabbia.
Il ragazzo colto da un
momento di ira prese la lampada poggiata
sul comodino e la lanciò contro il muro, rompendola in mille
pezzi.
“Alec cerca
di calmarti, per favore” mormora Steve guardandolo dal
letto, spaventato e preoccupato.
“Calmarmi?
COME PENSI CHE POSSA CALMARMI!”
“Non volevo
farti arrabbiare, scusa..”
Alec rimase fermo a
guardare il moro mentre respirava velocemente,
avrebbe voluto riempirlo di pugni, cercò di calmarsi non
riconoscendosi più.
“Scusa, non
volevo” sussurra sedendosi sulla scrivania.
“Va tutto
bene” sorride l’altro avvicinandosi e
abbracciandolo.
Dovrà
accettarlo prima o poi.
Sono
fatto così.
Sono
suo figlio.
Deve
accettarlo perché sono
suo figlio.
Il biondino si
lasciò andare a quell’abbraccio che avrebbe voluto
trovare in suo padre, chiuse gli occhi e per un attimo si
sentì felice di avere
una persona al suo fianco pronta a sostenerlo.
Quando aprì
gli occhi però trovò una scena che gli fece
tornare
tutta la rabbia, che lentamente stava cercando di reprimere.
Gabriel stava per
baciare Isaac.
Gabriel stava per
baciare Isaac nel suo giardino.
Gabriel stava per
baciare Isaac, il ragazzo di cui era
perdutamente innamorato, nel suo giardino, sotto la sua finestra.
Questo
è troppo.
Se
non lo posso avere io non
l’avrai nemmeno tu.
“Yanaaaaaaaaaaaaaaaaaaa”
Steve si ritrasse di
colpo e lo guardò in maniera interrogativa.
“Che
succede?” domanda la sorella arrivando di corsa e con il
fiatone.
“Hai
salutato Isaac?” chiede Alec con un sorrisetto furbo sulle
labbra.
“Dov’è?
E’ qui? Dimmelo!” afferma la rossa con gli occhi
che le
brillavano dall’euforia.
“E’
di sotto in giardino!” dichiara il biondo.
Yana sorrise e
scomparve oltre la soglia delle stanza del fratello
correndo come una forsennata.
“Che
è successo?” mormora Steve che non riusciva a
capire niente.
“Nulla
amore” sorride Alec abbracciandolo e accarezzandogli la
schiena.
Riusciva a vedere la
sorella interrompere i due nel giardino non
riuscì a trattenere un sorriso di vittoria.
Ti
sta bene.
Le mani di Alec
stavano accarezzando la pelle di Steve sotto la
maglietta provocando al moro brividi di piacere.
“Alec..”
sospira “..mi stai facendo morire”
Il biondo ridacchio
spingendolo sul letto dolcemente e guardandolo
sopra di lui si avvicinò al collo, baciandolo e leccandolo,
scendendo sempre di
più fino a quando non trovò necessario sfilargli
la canottiera e continuare,
poi, ad ispezionare con la lingua il petto del moro che respirava
affannosamente.
Accarezzò
l’evidente erezione facendolo sussultare, slacciò
i
bottoni dei jeans e baciandogli l’inguine lentamente gli
abbassò le mutande
liberando il membro del ragazzo.
Baciò
delicatamente la punta donando brividi di piacere al suo
compagno, senza aspettare oltre lo prese in bocca sentendolo
irrigidirsi sotto
di lui, compiendo movimenti regolari lo portava al piacere, ogni tanto
staccandosi e leccandolo da cima a fondo fino a quando non ce la fece
più.
“A-Alec..”
Steve si
liberò nella bocca del biondino con un ringhio sommesso.
Alec si
alzò pulendosi con una mano la bocca e si allungò
per
eliminare la distanza con l’altro posando le sue labbra su
quelle del moro, che
prese a strofinare il bacino con quello dell’altro.
Senza staccarsi
entrambi si sfilarono i pantaloni e le mutande,
Steve sfilò la maglia ad Alec così che rimasero
entrambi nudi sul letto.
Il biondo fece
scivolare la mano tra le natiche del ragazzo solleticandogli
l’apertura, per poi delicatamente infilarci un dito.
Sospiri, gemiti di
piacere inondavano la stanza.
“Voglio di
più” sussurra Steve senza staccarsi dalle labbra
del
ragazzo.
Alec sorrise e si
allungò verso il comodino prendendo un tubetto
di lubrificante, lo aprì e se ne mise un po’ sulle
mani tornando a massaggiare
l’apertura del ragazzo che sospirò.
“Ti voglio
adesso” mormora il moro mordendogli un orecchio.
Senza farselo ripetere
due volte fece pressione col suo membro ed
entrò in lui.
Attese che si
rilassasse e poi incominciò a dare un ritmo ai loro
bacini rubandogli gemiti soffocati.
Arrivarono insieme
all’orgasmo abbracciati e sudati per lo sforzo.
“Ti
amo” sorride Steve guardando negli occhi Alec che gli sorrise
e lo baciò gentilmente sulle labbra.
Mi
dispiace Steve ma quelle
due parole sono riservate ad un’unica persona.
“Che cosa
facciamo adesso?” chiede il moro mentre Alec si alzava e
lentamente si rivestiva.
“Raggiungiamo
gli altri” afferma con noia.
“Ok”
mormora Steve alzandosi e imitando l’altro mettendosi i
pantaloni.
Dopo poco erano
entrambi pronti e si diressero verso l’esterno
della casa, tirando entrambi fuori i pacchetti di sigarette e
accendendo sene
una appena fuori dal pianerottolo.
Isaac
Ray.
“Non me lo
dici mai” mormora Steve guardandolo con la coda
dell’occhio.
Quelle due semplici paroline ancora non era riuscite a sentirle,
seppure lui
costantemente gli ricordava quanto lo amasse.
“Che sei un
gran figo?” ridacchia Alec scompigliandogli i capelli
e facendolo sorridere.
Di
nuovo, a ricordarmelo.
Questa
situazione sta
diventando snervante.
Non
posso continuare così,
vorrà dire che siamo giunti al limite eh Steve?
“Idiota”
bofonchia il moro rimettendoseli apposto.
“Ecco il
resto della truppa” gioisce Alec indicando i ragazzi al
seguito della sorella che si stavano dirigendo nella loro direzione.
Gabriel aveva un muso
lungo che quasi toccava a terra e appena
alzò lo sguardo e incrociò gli occhi del figlio
di Tom si trasformò mettendo su
un’aria sprezzante.
Oh
povero piccolo, piccolo
cane bastonato a cui hanno rubato l’osso.
“Ragazzi che
programmi avete stasera?” chiede Yana incrociando le
braccia al petto sbuffando.
“Non lo so,
dobbiamo ancora vedere, e voi?” sorride Steve
guardando la rossa e poi i due al suo fianco.
“Noi stasera
usciamo” ghigna Gabriel guardando in tralice Alec che
si era pietrificato e per poco la mascella andava a sfiorare il prato.
Cosa,
cosa cosa?
“In che
senso uscite?” domanda titubante e guardando Isaac.
“Andiamo a
mangiare fuori” dichiara il moro sorridendo.
Non
sorridere così…
“Solo noi
due” scandisce bene le parole il biondino dagli occhi
azzurri.
“Oh beh
allora divertitevi” esclama il ragazzo di Alec.
“Lo faremo
di certo” annuisce Gabriel occhieggiando il biondo con
malignità.
Ho
bisogno di acqua e
zucchero, credo di avere un calo di pressione.
Spero che il capitolo
vi piaccia (:
Ok, lo ammetto, sono
tarda a postare. Anzi non posto da una vita e
spero di rimediare! Così va meglio u_u
Mi scuso ancora (: