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Autore: BellaLuna    09/01/2011    4 recensioni
Dall'ottavo capitolo :
- Ti sembra che Bra abbia qualcosa che non và? -
Pan alza un secondo il sopracciglio destro scettica,fissando lo zio negli occhi per poi alzare con nonchalance le spalle.
- Non che io sappia - risponde,sa che non è esattamente tutta la verità ma non dà peso alla cosa preferendo schizzare via in cielo prima che lo zio proseguisse con altre insolite domande.
Quello si ritenne non proprio soddisfatto al cento per cento ma d'altronde i suoi discorsi con Pan non riuscivano mai a durare per più di due minuti scarsi.
Sospirò, tornandosene in cucina appollaito sul comodo divano,sperando vivamente di non pensare più alla questione : sanità mentale di Bra Brief e company.
La cosa, comunque , non gli fu affatto facile ...
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Goten, Nuovo personaggio, Pan, Trunks
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’ammiratore segreto …

Seduta sulla mia scrivania in mezzo a Pan e Marron picchietto nervosa la matita sulla pagina del mio quaderno di matematica, dove una disequazione lunga chilometri sta ancora aspettando che io la risolva.

Generalmente ci avrei messo meno di un minuto a ricavarne il risultato esatto ma in questo momento ho la testa presa da tutt’altri pensieri e l’amica “ x ” è solo una delle tante incognite che in questo periodo invadono la mia vita.

Sbuffo rassegnata, portandomi la matita alla bocca e ,mordicchiandola un po’, cerco di tornare a concentrarmi sul serio.

Ma due occhi grigi mi appaiono nuovamente in testa stordendomi.

Esasperata faccio un lungo respiro profondo per poi voltare lo sguardo prima alla mia sinistra, dove Pan fissa con occhi ridotti a due fessure come se fosse il suo peggior nemico il disegno tecnico che gli ha assegnato il prof, poi alla mia destra dove Mar attenta sottolinea il suo libro di storia e legge mentalmente la lezione rigo per rigo.

Sono veramente tentata dal fatto di raccontare loro tutto quello che è successo oggi ma ,mordendomi indecisa il labbro inferiore, preferisco starmene zitta e rielaborare da sola i miei contorti pensieri.

Il rumore della matita spezzata nella mia mano però attira l’attenzione delle mie amiche su di me.

Perfetto!

- Che ti prende? – mi chiede diretta Mar osservando il mio quaderno bianco.

- Niente – rispondo brusca mentre Pan continua a fissarmi con aria accusatoria.

- Bra,se c’è qualcosa che devi dirci sputala fuori in fretta,il disegno non si fa da solo! –

Il suo tono è duro e seccato ma noto comunque una luce preoccupata in fondo ai suoi occhi color pece.

Sbuffo,grattandomi con la punta dell’indice una tempia.

- Beh … - comincio mentre le immagini del mio incontro con il ragazzo misterioso attraversano come treni impazziti la mia mente.

- Si tratta di quello che è successo in mensa? – mi interrompe Marron fissandomi incerta e scettica.

Già … me l’ero quasi dimenticato …

Annuisco, anche se il mio discorso non voleva entrare sul quel argomento sento che in realtà tutti i fatti successi oggi siano collegati e intrigati fra di loro.

Come un mucchio aggrovigliato di rovi che non mi permette di guardare in faccia il vero problema.

- Effettivamente la tua forza ti sta quasi del tutto sfuggendo di mano,Brief.Cerca di darti una regolata! -  mi suggerisce ironica Pan dandomi delle pacche sulle spalle mentre io le rifilo un’occhiata di traverso.

- Spiritosa … -

- Comunque dobbiamo trovare una soluzione, questi incidenti non devono ripetersi più! – afferma saccente la bionda fissandomi dritta negli occhi come per infilarmi bene in testa questo concetto.

Sospiro – La fai facile tu … - le rispondo un po’ abbattuta disegnando pensosa strani cerchi sul foglio.

- Fosse solo quello il problema … - mi lascio scappare, pentendomene però subito dopo imprecando contro me stessa e la mia linguaccia lunga.

- Cosa? – mi chiedono in coro confuse sia Pan che Marron.

Le guardo, non sapendo se rivelargli ogni cosa oppure tacere ancora un po’.

Ma infondo,cos’ho da perdere?

Le fisso intensamente negli occhi prima di aprire la bocca e parlare – si tratta del … -  

Un forte bussare alla porta della camera però mi blocca, facendomi sobbalzare di brutto.

Fissando scettica e un pò seccata la porta mi alzo dalla sedia mentre sento Pan buttare all’aria squadrette e fogli F4 e gli occhi di Marron puntati sulla mia schiena curiosi.

- Il sogno che faccio … tutto di qui! – rispondo mentendo atona prima di aprire la porta.

Sull’uscio trovo Trunks con un vassoio pieno di lecconerie varie che mi sorride a trentadue denti sornione.

- Vi ho portato qualcosa da mangiare … prelibatezze preparate dalle mie abili mani! – afferma egocentrico gonfiando il petto, salutando poi con un gesto della mano le mie amiche.

Anche non vedendole conosco alla perfezione le loro razioni.

Marron avrà semplicemente risposto con un gesto cordiale del capo mentre Pan sarà arrossita come un peperone prima di rispondere imbarazzata al saluto.

- Ringrazia la mamma da parte mia Nii- san … - gli rispondo io tagliente afferrando il vassoio e poggiandolo nel comò alla mia destra.

- come sarebbe a dire la mamma? – mi chiede lui con una finta espressione sorpresa e offesa.

Ma non ho nessuna voglia di giocare! Non ora …

Faccio roteare gli occhi al cielo prima di appoggiarmi allo stipite della porta con una mano e controbattere.

- Non penserai sul serio che abbia creduto alla tua sceneggiata da quattro soldi,perché ,che io sappia, tu non sei in grado di cucinarti neanche un uovo fritto figurati torte e crostate.-

Sento la risatina trattenuta di Marron arrivarmi alle spalle mentre Trunks mi fissa seccato consapevole di essere stato smascherato.

- E va bene hai vinto … certo che tu e la gentilezza proprio due mondi separati …  -

- Trunks, e-va – po - r a! – scandisco bene le sillabe per fargli afferrare più semplicemente il concetto che vogliamo rimanere da sole, aggiungendo a questo anche un sguardo al vetriolo.

Trunks sospira lagnoso poi incrocia le braccia al petto con un ghigno sibillino e risponde – va bene, va bene … -

Chiudo la porta ma non ho il tempo di fare un passo che sento il suo commento ironico pronunciato a voce fin troppo alta e provocante.

- Lo dico sempre io che ho un mastino napoletano invece che una sorella! –

Un nervo spunta sulla mia fronte e come una furia riapro la porta trovando Trunks di spalle che cammina per il lungo corridoio.

- Che cosa hai detto?! – gli chiedo infuriata ringhiandogli contro.

- Chi? Io? Assolutamente niente … - fa l’ironico fissandomi malandrino.

Dende-sama quanto gli piace dare spettacolo, è veramente odioso quando fa così!

Perfetto! Ritornatene a fare la muffa nel tuo laboratorio allora e lasciaci in pace e comunque la torta al cioccolato non te la lascio! –

Sbatto di nuovo la porta stavolta più forte di prima per poi incrociare le braccia al petto infuriata.

- Bra,poverino … - mi rimprovera Marron seppur visibilmente divertita.

- Mio fratello è un impiccione se lo merita! – affermo, portando poi il vassoio nella scrivania spostando con una mano tutti i miei libri.

Passo poi a fissare Pan che come presa da un sorta di trance fissa imbambolata e ancora tutta rossa la porta da dove prima è apparso il mio Nii-san.

Le schiocco due dita davanti al viso per riportarla di nuovo fra noi ma Pan arrossisce ancora di più e non accenna nemmeno a battere le ciglia.

Sbuffo,poggiando le mani ai fianchi e chinandomi poi verso il viso della Son.

- Fantastico! – esclamo rassegnata – chi l’ha recupera più a questa?! –

Continuo a passare la mano davanti al viso di Pan ma questa non da neanche un segno di vita, tanto che ,ad un certo punto, penso che sia morta sul colpo.

- L’abbiamo persa … - sussurra tranquillamente Mar addentando un fetta di torta con panna e fragole.

Le lancio un’occhiata torva per poi scuotere con forza le spalle della mora.

- PANN!!! –

Sembra riscuotersi e con una lentezza madornale sposta i suoi occhi dalla porta a me.

- Oh … mio … Dende … - sussurra piano portandosi le mani al volto.

Sospiro, ridacchiando poi fra me e me.

- Bentornata fra noi, Son. Cerca di darti una regolata eh?! –

                                                          

                                                               ************

 

Ishtar poggia delicatamente i piedi al suolo di un giardino, di una vecchia villa abbandonata negli alti boschi della regione dell’Ovest.

Non ci vuole di certo un genio per capire che l’abitazione sta pian piano cadendo a pezzi ma il ragazzo sembra non curarsene più di tanto e camminando con andatura flemmatica ed elegante percorre tutto il giardino fino ad arrivare al portone di legno della casa.

Senza nemmeno che il biondo muova un muscolo questo si apre, liberando una nuvola di polvere proveniente dall’interno e facendo scricchiolare il legno sul pavimento della camera interna.

Il giovane entra mentre lentamente il portone si chiude dietro di se.

Quella casa non è di certo il massimo dei confort ma ,per qualcuno che ha vissuto per più di dieci anni sotto terra in attesa che il grande tiranno morisse, quella dimora traballante appare di certo come un piccolo spicchio di paradiso.

Ishtar percorre le varie camere della casa in completo silenzio,solo il rumore dei suoi passi sul pavimento fanno intendere che lui si davvero lì.

Arrivato in quella che una volta doveva essere una lussuosa camera da letto, con tende pregiate e affreschi  oramai rovinati sulle pareti, si lascia cadere sul materasso morbido che non appena avverte il peso del giovane rimbalza su se stesso.

Il ragazzo sospira piano, portandosi poi una mano fra i liscissimi capelli biondo cenere.

L’incontro con la principessina aveva prosciugato tutto le sue energie e – anche se gli costava molto ammetterlo – lo aveva scosso come una corrente elettrica sul filo dell’acqua.

La osservava da molto ormai, seguendola e pedinandola come un’ombra silenziosa e solitaria.

Ma parlarci,farsi vedere da lei era stato molto più difficile di quanto avesse mai potuto immaginare.

E non perché entrare nella sua mente fosse tanto difficile o complicato ma per il modo con cui continuava a guardarlo.

Quegli occhi erano veramente i più azzurri che avesse mai visto in tutta la sua vita inoltre brillavano di una luce particolare, così ardente e determinata che lo ha ammaliato da subito.

Quello della giovane turchina ,pensa, non è un semplice sguardo … no.

E’ lo sguardo di una leonessa coraggiosa e ribelle,di un’altera e fiera regina, di una ragazza che sa quello che vuole e non mostra mai i suoi timori.

In poche parole è lo sguardo di una sayan,della più bella sayan che avesse mai visto.

Anche se lui in realtà non ne aveva conosciuta nemmeno una e si limitava a farsele descrivere da suo padre o dai racconti leggendari di suo nonno, che gli riempiva la testa di uomini e donne con la coda che un giorno si sarebbero ricoperti d’oro e avrebbero sconfitto il tiranno comune : Freezer.

Una dolorosa fitta alla testa gli fa chiudere gli occhi e ricacciare indietro tutti quegli antichi ricordi.

Quando l’emicrania sembra calmarsi un po’ si mette di nuovo a sedere e sposta lo sguardo sulla vecchia specchiera arrugginita della stanza.

Doveva ammettere di aver scelto proprio un bel corpo dove alloggiare.

Gli occhi sono di un grigio intenso e penetrante e hanno un certo-che di selvatico e misterioso,i capelli biondi ricadano lisci e dritti sulla fronte oscurandogli un po’ lo sguardo,il fisico asciutto mostra braccia muscolose e addome scolpito.

Gli ricorda vagamente il suo vero aspetto ma caccia via anche quel pensiero troppo nostalgico e malinconico ma soprattutto ancora troppo vivo in lui.

Sta per tornare a distendersi e cercare una buona volta di tornare a riposare quando l’orologio rotondo che porta al polso comincia a vibrare.

Corruga la fronte perplesso con un’espressione confusa ben stampata nel volto.

Qualcuno lo stava chiamando …

 

                                                      ***************

 

- Aaahhm … - Pan ingurgita l’ennesimo pezzo di torta al limone mentre io e Marron continuiamo a sgranocchiare qualche biscotto al cioccolato, sdraiate a pangia in giù sul mio letto a due piazze, sfogliando le ultime riveste di moda appena uscite.

- Finito! – annuncia compiaciuta la Son pulendosi la bocca con un tovagliolo di carta.

- Ti sei razzolata tutto, non hai lasciato nemmeno una briciolina per il tuo Trunks,vergognati! – la prendo in giro ironica mettendole un finto broncio.

Pan arrossisce appena sulle gote per poi lanciarmi una ciabatta che indossa.

- Smettila di prendermi in giro, stregaccia! Non è colpa mia se tuo fratello è … beh … è! – mi risponde un po’ imbarazzata facendomi comunque una linguaccia a cui contraccambio divertita.

In seguito Pan si butta a peso morto nel letto facendoci rimbalzare tutte e tre.

Prende stranamente anche lei una rivista di moda dal mucchio accasciato sul mio comodino e lo sfoglia con aria pensierosa, arricciando il naso disgustata ogni qual volta che vede una gonna troppo corta e attillata o una modella anoressica con le gambe chilometriche.

Abbiamo mandato i compiti a quel paese e ora ci godiamo un po’ di meritato relax anche perché ,comunque, non sarei riuscita a concludere niente con in mente tutti questi dannati pensieri.

Il telefonino di Marron squilla all’improvviso facendola leggermente sobbalzare.

Incuriosite io e Pan lanciamo un’occhiata verso di lei e notiamo che legge il messaggio velocemente con occhi luccicanti e un sorrisetto agitato.

Ci guardiamo un secondo scettiche per poi ritornare con gli occhi fissi sulle riviste mentre Mar risponde frenetica al messaggio.

Qualche minuto dopo il telefonino ritorna a suonare.

E così anche il minuto dopo e quello dopo ancora,ancora e ancora fino a che ,ad un certo punto, Pan – di cui tutti conoscono la scarsa pazienza e l’infrenabile curiosità – sbotta infastidita ma anche maliziosa in direzione della nostra amica.

- Si può sapere Marron chi è che ti invia tutti questi messaggi?! –

Per la prima volta in vita mia vedo Mar arrossire imbarazzata, tenendo il cellulare stretto sulla mano sinistra con i canini candidi che torturano il labbro inferiore agitati.

- Nessuno … - risponde incerta per poi aggiungere titubante – solo … solo un compagno di classe che vuole i compiti -

Le avrei creduto di sicuro se non fosse stato per il rossore che improvvisamente ha iniziato a colorarle la pelle diafana.

- Certo … - commentiamo sarcastiche io e Pan annuendo per finta.

- Su dai a noi puoi dircelo! – le dico ,guardandola con i classici occhi da cerbiatta, prestazione che mi riesce sempre alla meraviglia.   

Infatti Mar sembra pensarci su un attimo ma poi scuote la testa più volte agitata.

- Vi dico che non è nessuno di importante! – aggiunge.

- Dai,dai,dai … chi è? – le chiede capricciosa Pan, cominciando a saltare sulle ginocchia sul materasso del letto.

- No! Su Pan smettila … – le risponde la bionda stringendosi il cellulare al petto.

Io e la Son ci lanciamo un sguardo complice sorridendo malandrine e pochi secondi dopo siamo addosso a Mar cercando di rubargli il cellulare dalle mani.

Ci riusciamo e mentre Pan tiene bloccata Marron io scorro tra i messaggi ricevuti.

Si ripete un centinaio di volte al giorno lo stesso numero – per me sconosciuto – che Marron ha taggato come “ pericoloso ”.

Incuriosita inizio a leggere gli ultimi messaggio che questo “ tizio ” le ha mandato.

Spalanco gli occhi scioccata non appena comincio a leggere la prima riga.

Complimenti come “ bellissima” ed espressioni come “ tu sei la luce dei miei occhi ” si ripetono con più frequenza ,in ogni messaggio, di una virgola o di un punto.

Rimango sbigottita ridacchiando fra me e me.

- BRA! Ridammelo! – mi urla Marron mentre sta cercando di togliersi Pan di dosso.

- Che c’è scritto? Che c’è scritto? – mi chiede curiosa la Son entusiasta di ricevere novità.

Mi schiarisco la voce prima di iniziare a leggere.

Buongiorno splendore, spero di essere il primo a svegliarti questa mattina … -

Mi fermo un istante per non scoppiare a ridere mentre Pan mi fissa confusa e Mar ha affondato la testa sotto il cuscino imbarazzata.

… il Sole splende alto in cielo ma per me il Sole più splendete sei tu, che illumini tutte le mie giornate con il tuo splendido sorris-

-  Ok,ok hai letto abbastanza ora ,per favore, ridammi il cellulare! – mi ordina Mar super imbarazzata.

Trattenendo una risata glielo restituisco mentre Pan con una faccia scioccata e la bocca che tocca il pavimento fissa prima me poi Marron.

- Nooo! – esclama scioccata la Son puntando un dito contro la bionda e stringendosi un cuscino nel petto.

- Tu hai un ammiratore e non c’è l’hai detto?! – chiede infine sbigottita con i muscoli della faccia tirati per non scoppiare a ridere.

Mar affonda di nuovo la testa sotto un cuscino bisbigliando un “ si ” più triste che entusiasta.

- WoW … - commento io ,ancora visibilmente scioccata dalle troppe parole smielate presenti nel testo del messaggio.

Testo lungo almeno sette pagine e per questo ringraziavo di cuore Mar per avermi interrotto solo all’inizio.

Il mio diabete avrebbe avuto qualche problema sennò.

- Ma è una notizia stupenda! – esulta Pan togliendole il cuscino dalla faccia e abbracciandola di slancio.

- Non si deve mica sposare ,Son! – le faccio notare precisina ma lei mi liquida con un’occhiata storta, continuando poi a sorridere in direzione della bionda che ora con sguardo basso e imbarazzato ha cominciato a giocherellare con una ciocca di capelli.

- Ti piace? – le chiede Pan con occhi luccicanti e sognanti.

La sua maschera di ragazza dura è completamente andata, rotta in mille pezzi dall’euforia di sentirsi raccontare una qualche storia d’amore.

Infatti, per quanto Pan possa sembrare schifiata da queste cose è sempre stata lei la più romantica tra di noi.

Non mi stupisce che si sia presa una cotta per mio fratello,il classico principe azzurro che però di azzurro - almeno dal mio punto di vista - ha solo gli occhi.

Marron intanto si fa piccola piccola e ancora più rossa in volto per poi sospirare e annuire.

Pan lancia un urlo euforico che fa tremare tutta la Capsule Corporation mentre io alzo gli occhi al cielo esasperata ma contenta per la mia amica.

Almeno lei non ha a che fare con un amore impossibile,penso.

Il volto di Goten si fa spazio fra quello del ragazzo dagli occhi grigi nella mia testa, facendomi avvertire il solito brivido lungo la schiena e il solito battito accelerato del mio cuore.

Scuoto la testa ritornando a concentrami su Mar e il suo ammiratore.

- Vi siete già visti? – le chiedo spezzando il monologo di Pan che già aveva iniziato a parlare di abiti da sposa e cerimonie.

Marron si rattristisce un po’ alla mia domanda e scuote la testa.

Problema, mi suggerisce il mio cervello.

- Ah no? Perché? – domanda Pan alzando un sopracciglio scuro.

Marron alza le spalle fingendo indifferenza ma si nota chiaramente il tono deluso della sua voce quando risponde.

- Perché non conosco neanche il suo nome … non ho idea di chi sia! –

Faccio un secondo mente locale.

Ecco il perché di “ pericoloso ”.

- Non ti ha mai rivelato il suo nome? – continua con il suo terzo grado la Son.

- No … - aggiunge Mar moscia.

Pan si porta una mano al mento pensierosa come ad analizzare un qualcosa nella sua mente.

- Da quanto ti manda quei messaggi? – chiedo io alla bionda

- Da un mese circa,prima non gli davo molto conto,poi ha iniziato a diventare insistente e anche estremamente sensibile.-

Il suo tono di voce si fa stranamente dolce quando pronuncia l’ultima parola.

Di solito Mar e quella più razionale e calcolatrice tra di noi, parte del suo carattere che ha sicuramente preso dalla madre.

Non mostra mai il lato più debole di sé, se non in alcuni casi eccezionali.

Mi sembra così strano vederla sciogliere come neve al Sole per un ragazzo che quasi ancora non ci credo.

- Secondo me è uno della scuola! – afferma risoluta Pan distogliendomi dalle mie riflessioni.

Marron si limita ad alzare le spalle.

- Può essere … - aggiungo io anche se non del tutto convinta.

L’avremmo di sicuro notato un ragazzo che sbava a quel modo dietro a Mar,o no?

- Bene ragazze! – se ne esce d’un tratto Pan mettendosi in piedi sul letto con le mani poggiate sui fianchi e un’espressione da grande condottiero in faccia.

Alzo un sopracciglio ironica preparandomi ad una delle sue assurde trovate.

- Da oggi abbiamo una nuova missione … - continua seria annuendo da sola alle sue stesse parole.

- Cioè? – chiediamo in coro io e Marron.

- Scovare l’ammiratore segreto di Mar! – afferma Pan facendoci un occhiolino complice.

- E in che modo ,Holms ? – le domando ironica.

- Beh … qualcosa ci inventeremo siamo o non siamo delle … -

- Aliene? –

- Geneticamente modificate? –

- Genie milionarie? –

- Eroine in gonnella? –

- Io volevo solamente dire ragazze speciali … - puntualizza Pan scuotendo la testa a tutti i nostri commenti saccente come un’insegnate, con l’indice bene alzato davanti al volto.

- Ovvio! – confermiamo io e Mar sarcastiche.

Una risata generale esplode in seguito dentro la stanza.

E finalmente non ci sono più né il ragazzo dagli occhi grigi, né l’incubo di ogni notte, né Goten ad occupare i miei pensieri.

Per la prima volta durante tutta la giornata mi sento una normale ragazza di sedici anni seppur un tantino … speciale.

 

Angolo dell’autrice …

Salve a tutti ^^

Cosa posso dirvi ero stanca di quei cap tutti opprimenti e intriganti e mi sono lasciata trasportare dall’euforia delle feste scrivendo questo “coso” che spero vi piaccia comunque xD

Chi sarà l’ammiratore segreto di Marron? :/

Che si aprano le scommesse XD

Ringrazio di cuore MiladyN e Yori per aver recensito lo scorso cap :D

E grazie anche a tutti quelli che leggono soltanto ^^

Un bacione …

Delphinium 

  
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