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Autore: Fiorels    09/01/2011    25 recensioni
“Ti farò credere nel destino... Fosse l'ultima cosa che faccio..”
“Buona fortuna allora..” risposi ironica.
“Bè..” disse piano. “Mai dire mai..”
Soffiò quelle parole sul mio viso e sentii le sue morbide labbra sulla mia guancia.
Un sorriso e una carezza delicata prima di allontanarsi e tornare dentro.
E mentre lo guardavo capii che volevo fidarmi di lui, che forse era quello che mi mancava davvero, che forse era quello che mi serviva per andare avanti e dimenticare il passato.
Ma ancora non sapevo quanto fossi lontana dalla verità.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buona sera a tutte :D
Scusate il piccolo ritardo ma mi ero dimenticata che dovevo postare XD Buhauahua
No vabbè la verità è che mi stavo vedendo per la terza volta il film “Tre all'improvviso” *__________*
Se non l'avete visto e come noi siete malate di storie con bimbe adorabili, vedetelo assolutamente! *__* Mi sono innamorata di Sophie! Awwwwwwww
Ok basta u_u Torno in me u_u
Awwwww ragazze grazie mille per le recensioni! *__* Non sappiamo che dire cioè.. siete FANTASTICHE!!!
Tra l'altro Cloe ci teneva a ringraziare Mel per tutte le info su “Into the Wild” che le sono servite nel capitolo due.. (ancora non ho capito perché non ha chiesto a me u__u) Buahuahaua
Non ve l'aspettavate che Faith fosse viva eh? Muhamuhamuha
Andiamo u__u noi non facciamo morire nessuno u__u Bè..
Cloe no.. io qualche volta si.. ma non delle povere bimbe innocenti...
Anche se in effetti il titolo della FF è “Mai dire mai” quindi... mai dire mai.. Muahahaahha. Oddeo sto male o____O
Beeeeeeeeeene... visto che sono a corto di parole (immagino che stiate esultando..) vi lasciamo al capitolo 4 ;)
Un bacio!
Fio e Cloe


Never say never


Capitolo 4


POV Rob


E' viva”
Sbattei le palpebre un paio di volte, per accertarmi che Kristen fosse davvero li, davanti a me, e non un’allucinazione della mia mente.
Kristen?”
Rob è..lei è viva. E’ viva” continuava a ripetere quelle parole, il volto sconvolto, le labbra tremanti e gli occhi arrossati.
Kris amore è successo qualcosa?” la trascinai dentro sbattendo la porta, sempre più terrorizzato.
Quella frase ‘E’ viva’ significava che qualcosa di terribile doveva essere successo. Forse una sua amica aveva avuto un incidente. O forse sua madre.
Ma Kris non faceva nulla. Stava li a guardarmi così ferma che avrei potuto iniziare a domandarmi se si fosse trasformata in una statua.
Amore stai bene?” sussurrai “Tu stai bene? I tuoi stanno bene?”
Il suo viso si fece immediatamente duro e freddo, come se con le mie parole l’avessi schiaffeggiata.
Non voglio parlare di loro. Loro non esistono più per me.” Rispose seria “Ciò che conta è che lei..lei è viva.”
Mi prese la mano mentre mormorava quella singola parola, lei, con un amore e una venerazione tali da farmi vacillare. Avevo sentito la sua voce avere quel tono solo poche volte prima e tutte quante mentre stava parlando di Faith.
Faith…
E inconsciamente, ancora prima che il mio cervello riuscisse a fare un collegamento razionale, il mio cuore prese a battere velocemente, come mai prima. Impazzito, era leggero come se un enorme peso fosse scomparso nel giro di un secondo.
E capii che quello che voleva dirmi Kristen non erano brutte notizie, ma belle.
Anzi meravigliose.
Ma non poteva..non poteva essere…
Kristen non..non stai parlando di..”
Lei annuì semplicemente con gli occhi che le brillavano dall’emozione e dalle lacrime.
Non è morta..no” mormorò “Faith è viva. Nostra figlia è viva. Ci hanno mentito. Mi hanno mentito per tutto questo tempo e non l’avrei mai saputo se non fosse stato per..”
Scossi il capo incapace di ascoltare oltre in quel secondo. Non riuscivo a capire nulla di ciò che stava dicendo, non d’avvero per lo meno. Le sole parole che danzavano nella mia mente erano ‘Faith è viva’.
Faith…viva.
Qualcosa che credevo impossibile razionalmente era davanti ai miei occhi.
Nostra figlia era la fuori, da qualche parte. Ora non importava il dove , il come o il perché. Importava solo portarla a casa, farla restare con noi.
Kristen che ci fai qui?” La voce eccitata di mia sorella mi strappò dai miei confusi ragionamenti.
Alzai gli occhi e vidi Kristen travolta dall’abbraccio di Liz.
Allora? Pensavo che stessi con i tuoi per Natale.” Continuò lei ignara di ciò che aveva appena interrotto “E..e sei sicura che vada tutto bene? Sembra che tu abbia pianto.”
Posò il suo sguardo indagatore su di me “Rob non è che l’hai fatta soffrire eh? E tu Kris non hai nemmeno una valigia?”
Guardai in giro e notai che in effetti il solo bagaglio di Kristen sembrava essere un piccolo borsone pieno di roba, certamente cacciata dentro alla rinfusa.
Avevo una certa fretta” mormorò e quando i miei occhi incontrarono i suoi vidi la stessa cosa che doveva invadere i miei. Bisogno.
Bisogno di parlare, di spiegarci, di capire..
Ma soprattutto bisogno di lei.
Della nostra bambina.
Noi andiamo di sopra” ebbi solo la forza di dire dopo aver afferrato la mano di Kristen “Trova tu una scusa con mamma e papà.”
Ma la cena di Natale..”
Liz, non ora!”
Lo sapevo di non essere stato gentile o carino con lei, ma non era importante al momento.
Salimmo velocemente le scale e ci chiudemmo in camera mia.
Insieme, crollammo seduti sul pavimento, distrutti.
Non sapevo nemmeno come fare a tirare fuori l’argomento. In quei pochi secondi milioni di ipotesi possibili mi avevano affollato la mente ed erano una meno probabile dell’altra.
Ma com’era possibile che nostra figlia, una preziosa e piccola innocente bambina fosse stata strappata dalle braccia di sua madre e che lei l’avesse creduta morta per tutto quel tempo?
Come?
Sono stati i miei”
La voce di Kris mi arrivò potente e chiara come se mi avesse letto nel pensiero. Fissava un punto della moquette e la sua espressione mi ricordò per un attimo quella di quando mi aveva raccontato della ‘morte ‘ di Faith. Ma questa volta i suoi occhi non erano spenti e vuoti. No, li vedevo duri e freddi ma allo stesso tempo infuocati e decisi.
Mi hanno detto che era morta” continuò “E invece l’hanno data ad una sorellastra di mia madre, in Australia. E tutto perché si vergognavano di me. Solo per salvare le apparenze e la mia fottuta carriera..”
Repressi a stento un conato di vomito a quell’immagine. Avevo conosciuto i genitori di Kris e mi erano sembrati delle brave persone e invece..ma come avevano potuto fare una cosa simile? Mentire per tutti quegli anni?
Ma tu..tu ne sei certa?”
Annuì velocemente “Ho trovato il certificato di nascita di Faith in un cassetto e ..e alcune fotografie” si asciugò le lacrime che colavano abbondanti dai suoi occhi “Ho chiesto a mia madre e..e sia lei che papà hanno confessato tutto.”
Deglutii, sconvolto. “Ma che ti hanno detto per..per..”
Per trovare una scusa a quello schifo?” domandò con odio “Non lo so. Non gli ho dato neppure lontanamente il tempo di provare a giustificarsi. Non riuscivo nemmeno a guardarli in faccia. Per me sono morti per sempre.”
Non dissi nulla. Normalmente avrei cercato di trovare un modo, una possibilità per cercare di sistemare le cose, ma non quella volta. Certo, io ero il primo da biasimare in tutta la storia. L’avevo lasciata sola su una spiaggia, dopo aver condiviso qualcosa di così intimo e perfetto ma.. ma mentire volontariamente sapendo che questo aveva distrutto il cuore di Kristen giorno dopo giorno era diverso.
Era imperdonabile.
Stavo per dire qualcosa ma, poi, i miei occhi si posarono sul pacco che Kristen aveva stretto fra le mani sin da quando aveva oltrepassato la porta di casa.
E il mio cuore si bloccò all’istante.
Quelle..sono..”
Kris annuì e si avvicinò a me, fino a posare il capo sulla mia spalla.
Notando le mie mani tremanti ci pensò lei ad aprire lentamente la busta e ad estrarre un mazzetto di fotografie.
E quando i miei occhi si posarono sui tratti delicati e perfetti di quella bambina non potei trattenermi più. E scoppiai in lacrime.
Era l’esatta copia in miniatura di me e Kris. I capelli castani leggermente mossi e gli occhi di un’indescrivibile tonalità di verde, ma con una punta di azzurro all’interno. Proprio come me.
La osservai crescere mano a mano che le foto andavano avanti. La vedevo passare da piccola neonata a dolcissima bimba che festeggia il suo primo compleanno completamente ricoperta di torta al cioccolato.
E più la guardavo più mi rendevo conto che c’era una parte del mio cuore la fuori in Australia, a milioni di chilometri di distanza. Una parte che dovevo andare a riprendermi.
Alzai lo sguardo e vidi Kris fissarmi con la stessa determinazione.
Lei è nostra. E la nostra bambina. E io la rivoglio.”
Mi stupì quando si aprì in un debole sorriso. “Aspettavo solo che lo dicessi..”
Improvvisamente allungai le braccia e la strinsi a me, affondando le dita tra i suoi capelli, le labbra che si modellavano sulle sue con una forza quasi disperata. Le nostre lacrime, mescolate, diventavano una cosa sola.
Ti amo…e lei è viva” mormorai “la nostra bimba è viva. Nostra figlia..nostra figlia..”
Non riuscivo a smettere di dirlo e lei a sorridere, mentre i nostri occhi non si staccavano mai, luccicanti di eccitazione.
Le diedi un ultimo rapido bacio prima di scattare in piedi. Presi una vecchia borsa dall’armadio e iniziai a riempirla di jeans e maglioni.
Credo..credo che in Australia sia estate” borbottò lei , scoppiando a ridere.
Giusto” Cambiai cassetto e presi una manciata di t shirt, un po’ di biancheria e i documenti.
Io sono pronto” dissi veloce e mi diressi a grandi passi verso Kristen, prendendola tra le braccia.
La mia ragazza. La madre di mia figlia.
Andiamo..andiamo a riprenderci la nostra bambina.”
Kris si morse il labbro, probabilmente per non piangere, e annuì forte e decisa.
Strinsi di nuovo le nostre mani per darci sostegno l’uno con l’altra e ripercorremmo le scale a rotta di collo. Per un secondo cercai di pensare ad una buona scusa da rifilare ai miei genitori ma, quando entrammo in salotto scoprii che non ce n’era affatto bisogno.
Mamma e papà se ne stavano in piedi davanti al caminetto e, insieme alle mie sorelle, reggevano tra le mani dei calici di champagne.
Che sta..?” Non ebbi il tempo di parlare che mi ritrovai racchiuso nell’abbraccio stritolatore di mia madre.
Oh tesoro tesoro sono così felice per voi due. E noi saremo nonni…è fantastico” disse lasciandomi totalmente spiazzato “Ecco prendi un bicchiere di vino per festeggiare. Invece per te Kristen un po’ di succo di frutta, non vorrei che l’alcool facesse male al piccolino”
Lanciai una rapida occhiata confusa in giro per la stanza finché non incontrai lo sguardo eccitato e colpevole di Liz.
Ok, ok va bene lo ammetto. E’ possibile che io abbia origliato, ecco. Beh comunque abbiamo capito che sei incinta. Rob ha detto ‘Abbiamo una figlia’ perciò..”
Sospirai passandomi velocemente una mano tra i capelli.
Non c’era tempo per spiegare ogni singolo dettaglio ora ma non potevo neppure lasciare i miei genitori nel buio su quella storia.
Io..io non sono incinta” Kristen mi tolse dall’impiccio di parlare per primo. Si avvicinò a me e mi passò un braccio attorno alla vita prendendo un bel respiro “Ma sì…io e Rob avremo una bambina. In realtà l’abbiamo già.”
Quello che vuole dire…” continuai io “E’ che nostra figlia ha già..quasi un anno e mezzo.”
A quelle parole vidi papà accigliarsi e mamma impallidire al punto che temetti potesse svenire di fronte a me.
Vorrei..penso che meritiamo una spiegazione..” mormorò.
Guardai kris negli occhi e quando l’ebbi vista annuire veloce riportai l’attenzione sulla mia famiglia.
Dovevano sapere, loro lo meritavano.
Forse è il caso che vi sediate tutti” dissi sospirando “Questa è una storia lunga. Decisamente lunga”

POV Kris

E se non le piacessimo?” sussurrai per quella che doveva essere la milionesima volta da quando avevamo lasciato l’aeroporto. “Se non volesse neppure che la tocchiamo? Se..se ci odiasse a prima vista?”
Siamo i suoi genitori Kristen, non ci odierà.”
Ma non ci ha mai visti prima” protestai.
Saprà riconoscerci, io ne sono certo.” Ostentò un sorriso all’apparenza sicuro ma io che lo conoscevo bene riuscivo a capire che era più una forzatura per auto convincersi e soprattutto per far stare calma me.
La verità era che non avevo fatto altro che preoccuparmi da quando avevamo lasciato la casa di Rob a Londra e ora, dopo quasi 20 ore di viaggio e a pochi minuti dal vederla, mi stavo comportando come una codarda.
I genitori di Robert avevano reagito alla notizia meglio di quanto avessi potuto sperare e, anche se erano rimasti un po’ scioccati dal racconto della nostra serata sulla spiaggia ubriachi fradici, non avevano detto nulla. Si erano limitati a sostenerci nella nostra scelta e ad incitarci a riportare a casa la loro nipotina.
Sorrisi alla prospettiva che almeno Faith avrebbe avuto dei nonni che davvero l’avrebbero amata incondizionatamente ma, immediatamente, scacciai il pensiero che inevitabilmente riportava a galla il ricordo dei miei genitori e della loro espressione di soli pochi giorni prima.
Il taxi si fermò proprio davanti ad una piccola casetta bianca, alla periferia di Melbourne. Ci trovavamo in un quartiere residenziale e riuscivo a vedere tante casette simili lungo il resto della via.
Ma in quella… in quella semplice casa c’era la mia bambina.
Per un istante tutti i dubbi che mi avevano martellato la mente per l’intero viaggio ripresero vigore, espandendosi e dilatandosi come una nube pronta a inondarmi completamente.
Decine e centinaia di ‘e se..?’ pronti a rovinare ogni certezza, ogni speranza.
E se non mi avesse voluta?
Se non mi avesse mai riconosciuta?
Se non avesse funzionato?
No…” la voce ferma ma dolce di Rob arrivò dal mio fianco e, quando mi voltai a guardare, mi accorsi che era già sceso e mi aspettava con la porta aperta.
Nonostante tutte le mie paure trovai la forza di scendere e quando il taxi ripartì ci ritrovammo li da soli, davanti a quel piccolo giardinetto, immobili.
Lo so che hai paura” sussurrò. “Guardami ti prego..”
Alzai lo sguardo fino a che i miei occhi si incatenarono ai suoi e lui afferrò entrambe le mie mani.
Anche io sono terrorizzato. Sono…non ho idea di che cosa succederà una volta che entreremo li dentro. Ma di una cosa sono certo: se molliamo ora perché abbiamo paura allora si che saremo dei veri fallimenti come genitori. Cosa credi che penserebbe se tra 10 o 20 anni lei sapesse la verità e…noi non avessimo fatto nulla per lei, per riaverla?”
Sospirò e diede un calcio all’asfalto bollente. “Non mi sono mai pentito di qualcosa come del non aver costretto Tom a girare la macchina e a tornare su quella spiaggia da te. Se solo lo avessi fatto sarebbe cambiato tutto, ma non è andata così. Ho preferito rinunciare a te. Ma so che mai più voglio voltarmi indietro e avere dei rimpianti, mai più. Io combatterò per lei e tu lo farai con me.”
Mi strinse forte e quando guardai i suoi occhi li vidi determinati come mai “Io ora entrerò li dentro perché lei è nostra. E tu..tu non ti arrenderai e verrai con me, vero?”
Sì” risposi ferma. Aveva ragione. Quella era la nostra bambina e non avremmo mai mollato. Avremmo combattuto fino allo stremo per riaverla ad ogni costo.
E alla fine tutto sarebbe andato per il meglio, semplicemente perché doveva andare così..
Andiamo..” La sua voce era un sussurro mentre percorrevamo il vialetto in pietra del piccolo giardino
Notai con la coda dell’occhio dei giochi in plastica dentro ad un contenitore per la sabbia e alcune biciclette abbandonate sull’erba. Forse c’erano altri bambini. Ricordavo in effetti alcune foto ricevute da mamma durante varie vacanze di Natale o estive degli anni passati.
Allungai la mano tremante e schiacciai il campanello. Era ora o mai più e Rob aveva ragione: eravamo solo lì a pretendere ciò che ci era stato strappato con la forza.
La porta si aprì ed una donna sorridente sui 40 anni venne ad aprirci. La riconobbi immediatamente: era lei, Gill.
Alzò gli occhi su di me, probabilmente pronta a parlare con il postino o un venditore porta a porta, ma non di certo con me. Non appena si accorse chi ero il sorriso le morì sulle labbra e il bicchiere di te che reggeva fra le mani scivolò a terra, rompendosi in mille pezzi.
Non so quanto rimanemmo così, ferme a fissarci, ma dalla sua espressione mi resi conto che aveva immediatamente capito il motivo per cui ero alla sua porta.
Tesoro che succede?”
Un uomo arrivò al suo fianco e osservò preoccupato prima la moglie e poi i cocci di vetro sul pavimento. E poi me.
Kristen?”
Annuii solamente.
Rob invece, trovando un coraggio e una forza inimmaginabili, riuscì addirittura a stringergli la mano e a presentarsi.
Beh..direi che forse è meglio se riprendiamo il discorso dentro..”
Ci fecero entrare e il mio cuore accelerò, come impazzito, mentre stringevo convulsamente la mano di Rob.
Era il momento della verità, della resa dei conti quindi.
Sorpassammo due ragazzini seduti sul tappeto davanti alla TV a giocare a dei videogiochi e ci dirigemmo in cucina, chiudendoci la porta alle spalle.
Francamente posso immaginare il motivo per cui siete qui…” Batté nervosamente il dito contro il ripiano della cucina e improvvisamente tutto l’odio ed il rancore che avevo destinato fino ad ora solo a mia madre ritornarono a galla, perlomeno triplicati.
Quella donna che mi stava di fronte era responsabile tanto quanto mia madre. Chissà per quanti mesi prima del parto avevano discusso i dettagli di quel folle e orrendo piano.
Per mia figlia. La rivoglio.” Dissi decisa.
Lei non è tua figlia” ribatté e si avvicinò al marito in cerca di appoggio. “Conosce solo noi. E per lei io sono sua madre…”
Ma non è la verità!”
Lo è per noi, sin da quando è arrivata” il marito che con Rob si era presentato come Tom iniziò a parlare deciso “Nell’anno nuovo potremo iniziare le procedure legali per l’adozione.
Oh non credo proprio.” La voce di Rob era ancora più ferma e tagliente mentre mi stringeva a se.
Gill avanzò di un passo verso di noi col volto rigato di lacrime di paura. “Francamente non so perché sei qui ora. Dopo tutto questo tempo lei è nostra e siamo disposti a combattere in tribunale se è quello che volete.”
Facciamolo. Vorrei proprio vedere una causa dove sarete come minimo imputati di occultamento di minore, rapimento e chissà quante altre cose che ora non so ma sono sicuro il mio avvocato conoscerà alla perfezione.”
Lanciai una rapida occhiata a Rob e i miei occhi si spalancarono automaticamente.
Avvocato?
Avevamo un avvocato?
Non credevo che Rob ne avesse chiamato uno, o forse stava solo bluffando, ma di una cosa ero certa. Se la situazione si fosse messa male avremmo cercato il migliore per aiutarci.
Alle parole di Rob vidi Gill sbiancare e suo marito fissarci sconvolto.
Rapimento?” borbottò lei “Aspettate ma..ma tu” mi indicò col dito “Tu non lo volevi. Tua madre ha detto che..che l’avresti dato via comunque alla fine…”
Le sue parole mi colpirono come una bomba, rilasciando la loro forza a terribili ondate.
Tua madre ha detto…
E in quell’esatto istante capii. La donna di fronte a me credeva ad una storia completamente diversa dalla verità anzi, probabilmente pensava che io avessi dato via mia figlia spontaneamente.
Non credevo che avrei mai potuto odiare mia madre più di quanto l’avessi odiata l’istante in cui aveva confessato tutto, ma forse dopotutto mi ero sbagliata.
Io..” balbettai “Parliamo un secondo fuori io e te, per favore..”
Lei fissò scioccata prima il marito e poi me e annuì, probabilmente speranzosa di convincermi a rinunciare a Faith.
Kristen..” Rob mi bloccò il braccio ma io mi gettai sul suo petto e lo strinsi a me, posando lievemente le labbra sul suo orecchio.
Fammi provare. Fa provare me..” mormorai. Gli diedi un rapido baciò e lui annuì appena percettibilmente.
Seguii Gill lungo i pochi gradini che ci portavano nel giardino sul retro. Vidi un’altalena uno scivolo e un tavolino e…e il mio cuore si spezzò riconoscendo il posto dove la foto di Faith sporca di cioccolata era stata scattata.
Quel luogo era pieno dei ricordi di mia figlia, ricordi che avrebbe dovuto dividere con me e non con una sconosciuta.
Perché mi fai questo?” domandò cercando di mantenere un’aria determinata.
Io..non sto facendo niente. Rivoglio solo mia figlia. “
Lei non è tua figlia!” la maschera di controllo che aveva cercato di mostrare si stava frantumando lentamente mentre vedevo le lacrime colarle lungo le guance “Tu non la volevi, non la volevi!”
Questa è una bugia” Le parole mi uscirono simili ad un ringhio “E’ una sporca bugia!”
Tua madre mi ha detto che avevi pensato di abortire e poi avevi scelto l’adozione. Tu non la volevi comunque!”
Mi passai le mani tra i capelli, disperata. Mia madre aveva mentito così..così tanto che mi risultava perfino difficile credere che fosse caduta così in basso.
Presi un profondo respiro. “Ho pensato di abortire, questo è vero. Per circa cinque minuti prima di capire che sarebbe stata solo un’enorme sciocchezza. Avevo deciso di tenerla e crescerla. Questa è la verità.”
Alzai gli occhi e incontrai i suoi, dubbiosi e confusi.
Lei..Jules ha detto che tu non l’avresti tenuta. Che dirti che era morta era solo un modo per risparmiarti il dolore della separazione e per dare alla bambina una famiglia sicura..” balbettò.
Abbozzai un sorriso amaro. “Beh, ti ha mentito. Proprio come ha mentito a me. Lei ha sempre creduto che qual bambino avrebbe rovinato la mia vita e ha tentato per nove mesi di convincermi a cambiare idea, ma non l’ho mai fatto! Io la volevo…”
Eri poco più di una bambina tu stessa.”
Ma sarei andata a mendicare pur di tenerla con me!” protestai “Avrei fatto qualunque cosa. Sacrificato tutti i miei sogni, tutti!”
A quel punto nessuna delle due riusciva più a contenere le lacrime e la vidi accasciarsi stremata su una sediolina.
Che..che cosa..che cosa abbiamo fatto? Che cosa ho fatto?” sussurrò non so se rivolta a me o a se stessa.
Mi avvicinai a mi sedetti accanto a lei, sull’erba.
Avevamo iniziato le pratiche per l’adozione vera e propria. “ disse flebile “Per darle il nostro cognome e…e io le voglio bene, le voglio così bene…”
Si coprì il viso con le mani e io, anche tra le lacrime, potei vedere i bambini che dall’altra parte del vetro giocavano allegri e spensierati in salotto.
Lo so” risposi “Ma pensa se…se un giorno qualcuno ti portasse via uno dei tuoi figli e…e per quanto magari sia felice tu sai, sai che il suo posto è con te. Che ti appartiene… Ho passato l’ultimo anno a piangere pensando che mia figlia fosse morta e ora che so che non è così sappi che farò qualsiasi cosa per riaverla” Ritornai a guardarla e vidi che le lacrime si erano fermate “E se questo significherà trascinarvi in tribunale allora lo faremo. Io e Robert siamo pronti a tutto.”
Passarono alcuni secondi di assoluto silenzio prima che annuisse così piano che pensai di essermelo sognato.
Lo so.. In effetti una parte di me è felice che tu lo staia facendo..”
Co..come?” balbettai confusa.
Sono stata adottata” rispose debole “ E so che cosa vuol dire. Anche se finisci in una casa felice e piena d’amore non smetti mai, mai di chiederti se i tuoi genitori ti amano. Di domandarti se ti hanno lasciata perché non potevano tenerti o non volevano. E per quanto amassi i miei genitori adottivi ho sempre sperato che mia madre tornasse a battersi per me. Perché mi voleva bene…”
Alzò il viso molto precariamente riuscì a reggersi in piedi. La imitai e ci dirigemmo verso la porta.
Lo capisco e..e anche se mi sembra che mi stiano strappando il cuore io..io non posso negare a Faith sua madre. E ti ho dato solo dolore fino ad ora per cui…”
Non è stata solo colpa tua” dissi. Quasi non potevo credere che davvero accettasse a ridarmi mia figlia. Ma forse…forse mi capiva essendo madre di altri bambini e poteva immaginare il dolore di vederseli strappare dalle braccia.
Mia madre..”
Sì, beh con lei ci farò una lunga chiacchierata” sussurrò mentre entravamo di nuovo in cucina e potei cogliere una sfumatura nella sua voce che mi fece capire chiaramente che mia madre non aveva distrutto solo la mia vita ma, in quel secondo, anche quella di Gill.
Rob era seduto al tavolo con Tom e quando tornammo entrambi scattarono in piedi, nervosi.
Non potei resistere e gli saltai praticamente in braccio stringendomi forte e lui.
Non ci saranno più problemi..più problemi..”
Sentivo le lacrime premere con decisione ma le ricacciai a forza mentre prendevo Rob per mano e lo trascinavo nel corridoio seguiti di Gill che, dopo aver sussurrato qualche parola al marito, ci precedette su per le scale.
Rob mi lanciò un’occhiata confusa anche se visibilmente sollevata e io gli baciai la guancia per tranquillizzarlo.
Come hai fatto?”
Non..ti spiegherò più tardi “ sussurrai di rimando “Ti spiegherò tutto dopo. Ora conta ..conta solo vederla, conoscerla.”
A quelle mie parole Robert spalancò gli occhi e mi fissò scioccato.
Ora?”
Beh..” risposi “Credo di sì. Insomma ci sarà un motivo se stiamo andando al piano di sopra, no?”
Ora sembrava davvero perso e terrorizzato. “Ma..ma io io..sono presentabile?Insomma, vorrei fare una buona impressione.”
Se non fossi stata praticamente sull’orlo di una crisi di nervi sarei scoppiata a ridere molto probabilmente. “Rob ha un anno e mezzo. Non credo che baderà allo stato dei tuoi abiti.”
Lo so però..”
La bambina sta dormendo.” La voce di Gill era piatta e vuota e mi si strinse il cuore a sentirla “Ha avuto un po’ di febbre per via dei dentini questa settimana.”
Annuii deglutendo a fatica un po’ di saliva.
Quello a parer mio non era un buon segno. Conoscevo poche cose sui bambini ma di certo mi pareva che malati non fossero propriamente propensi a conoscere nuove persone.
Ma noi eravamo i suoi genitori quindi, forse, dopotutto…
Ci immobilizzammo quando fummo di fronte ad una porta di legno scuro, socchiusa.
Lei è..” non ebbi la forza di continuare.
Sì” disse Gill “Quella è la stanza di Faith…”
Aprì la porta ed entrò mentre io e Rob rimanemmo fermi sulla soglia.
Ma fu abbastanza per vederla.
Gill si inginocchiò di fronte ad un lettino con le sbarre dove vi era adagiata…
Dovetti portarmi una mano alla bocca per non scoppiare in singhiozzi.
La mia bambina…la nostra bambina era lì, stesa sul suo lettino, profondamente addormentata. I capelli scuri come i miei sparsi sul cuscino bianco, il petto che si abbassava a ritmo regolare, le manine serrate a pugno.
Era l’immagine della perfezione, così simile al piccolo angioletto che mi ero immaginata nel corso dell’ultimo anno. Solo che nella mia mente la mia piccola era volata in cielo, per sempre lontana da me e invece…invece la persona per cui avevo pianto era qui. Proprio di fronte a me. Viva e in salute e…
Emisi un piccolo singhiozzo e sentii la mano di Rob stringere forte la mia, come a ricordarmi che eravamo li insieme e che avremmo condiviso ogni gioia e dolore di quell’esperienza.
Forse fu il suono che avevo emesso a farla svegliare o forse percepì la presenza della propria madre ma, in quell’esatto istante, spalancò gli occhi e io mi ritrovai a fissare il colore più assurdo e meraviglioso che avessi mai visto in tutta la mia vita.
Era verde e allo stesso tempo azzurro, come se il colore del cielo e quello dell’erba fossero riusciti a unirsi in una mescolanza perfetta.
Ti somiglia “ sussurrò Rob mentre la sua mano tremava nella mia “ma..”
Ma i suoi occhi..sono ..sono una combinazione dei nostri..” finii io per lui.
Tesoro..” Gill si sedette al fianco della piccola e le carezzò la testolina “Come stai amore mio? Qui ci sono delle persone che vogliono conoscerti..”
Faith si limitò a sollevarsi leggermente sul cuscino e a strofinarsi gli occhietti assonnati..
Io e Rob ci scambiammo un’occhiata preoccupata. Cosa avremmo fatto se lei ci avesse respinti ? Se fosse scoppiata a piangere? Probabilmente sarebbe stata una semplice reazione istintiva, nulla di personale, ma il mio cuore era certo che un gesto simile avrebbe spezzato la mia già scarsa fiducia.
Avvicinatevi “ mormorò Gill.
Rob si sporse e mi baciò i capelli “Ci siamo dentro insieme. Vedrai ce la caveremo. Alla fine andrà tutto bene.”
Annuii aggrappandomi alla forza che le sue parole sapevano sempre infondermi ed insieme facemmo qualche passo, finché non ci ritrovammo ai piedi del letto.
Faith non pianse né strillò terrorizzata ma si limitò a rimanere li ferma,a fissarci dubbiosa.
Ciao..” non potei fermarmi dal rivolgerle quel semplice cenno di saluto con la mano a cui lei rispose …agitando la sua piccola manina paffuta.
Scoppiai a ridere sentendo il mio corpo rilassarsi man mano.
Forse avevo qualche possibilità per non rovinare tutto fin da subito.
Iniziammo a mostrale piccoli pupazzetti che trovavamo sparsi sul pavimento e ad avanzare pian piano verso di lei, finché non ci ritrovammo seduti ciascuno ad un lato della piccola.
Gill si era alzata e ora ci fissava dalla porta.
Kris, prendi il biberon col latte che c’è sul comodino. Adora berlo a quest’ora e probabilmente a causa della febbre si riaddormenterà… Io scendo di sotto”
Credi che resti sola con noi?’” chiese Rob preoccupato “Non si metterà a  piangere?”
Non credo, di solito lei è molto aperta e sorridente. Leggetele una favola, adora sentire le voci delle persone.”
Rob annuì e prese in mano un piccolo libretto su cui erano raffigurati dei pinguini che ballavano proprio nel momento in cui Gill agitava la mano, seguita a ruota da una replica del gesto da parte di una sempre sorridente Faith.
Quando si chiuse la porta alle spalle mi sentii male per quella donna a cui avevo appena strappato una dolcissima splendida bambina. Era una brava persona e sapevo che, se non avessi mai scoperto la verità, mia figlia sarebbe cresciuta in una famiglia felice e piena d’amore ma.. ma il destino, invece, mi aveva portata lì. Ci aveva riuniti in modo che tutti e tre potessimo formare una vera famiglia e di certo non vi avrei rinunciato per tutto l’oro al mondo.
Presi il biberon e glielo portai alle labbra proprio mentre la sua mano si chiudeva sulla mia per stringerlo meglio a se. Era morbida e vellutata e prima che lei potesse staccarsi afferrai rapida quella di Rob e la unii alle nostre.
Lo sentii rabbrividire leggermente a quel contatto così intimo, puro e perfetto che mai avrei creduto possibile.
La sua pelle sembra quella di una pesca..” mormorò Rob.
Annuii e in quel momento Faith batté il libretto che Rob teneva tra le dita, come a ricordarci che lei pretendeva una storia.
Rob lo aprì e iniziò a leggere piano, con voce delicata e melodiosa, la stessa che ogni volta mi faceva accelerare il cuore come se fosse impazzito.
Continuò senza interruzioni finché arrivato alla quarta pagina circa si interruppe e fece parlare il grande capo pinguino con una vocina così totalmente assurda che non potei fare a meno di scoppiare a ridere, insieme a …
Mi zittii quando mi resi conto che non ero l’unica divertita. Anche Faith si stava letteralmente contorcendo dalle risate sul letto e quando Rob fece ancora quella voce scoppiò in un altro eccesso di risa tanto che dovetti scostarle il biberon per paura che il latte le andasse di traverso.
Dio, la sua voce era…era una magia. E sapere che stava ridendo con noi, felice era..
Mi morsi il labbro, ma non potei evitare alle lacrime di scendere questa volta e quando guardai Rob mi resi conto che per lui era lo stesso. Gli carezzai i capelli e i nostri sguardi che ogni tanto si incontravano molto probabilmente furono la sola cosa che gli diede la forza di riuscire a finire la storia.
E il pinguino danzò felice con tutti gli altri, per sempre. Fine..” sussurrò piano e quando abbassai gli occhi mi resi conto che Faith dormiva ormai profondamente. I tratti dolci del viso erano stesi e rilassati nel sonno e mi azzardai a posarle un bacio fugace sulla sua pelle profumata.
Ti amo..” mormorai stringendole una manina.
Ti amo..” Le parole di Rob furono un eco delle mie mentre ci stendevamo al suo fianco, le nostre dita intrecciate.
E in quel piccolo perfetto momento sentii che Rob sulle scale aveva avuto ragione.
Alla fine, tutto sarebbe andato per il meglio.

E alla fine era davvero stato così. E io stessa alle volte non potevo crederci perché, se c’era una cosa che avevo imparato nella vita, era che raramente le cose andavano per il verso giusto e le persone vivevano felici e contente.
E invece, forse, mi ero sempre sbagliata.
Perché non ricordavo di essere mai stata tanto felice in tutta la mia vita.
Ero di nuovo in macchina con Rob sulle rive dell’oceano californiano ma, questa volta, non eravamo soli. Nel sedile posteriore adesso un seggiolino ospitava la nostra bambina.
Nostra figlia…
Finalmente, dopo sei settimane, avevamo potuto portarla a casa con noi. Erano stati giorni duri, fatti di pianti, crisi, ore a parlare con psicologi per mettere in pratica la forma di distacco meno traumatica per lei da quelli che aveva sempre considerato i suoi genitori ma, alla fine, eravamo insieme. E questa volta, per sempre.
La macchina si muoveva veloce sull’asfalto liscio e, osservando le stelle per un attimo, ripensai al terribile istante in cui Tom e Gill avevano detto addio a Faith. Era stato straziante e si era marchiato a fuoco nel mio cuore. Ma non avrei mai potuto sentirmi in colpa per aver fatto di tutto per fare giustizia, per essere felice. Sapevo che, a lungo andare, quella si sarebbe rivelata la decisione migliore anche per Gill e Tom.
A che pensi?” domandò improvvisamente Rob staccando gli occhi dalla strada per guardarmi.
Scossi le spalle. “Penso che devi assolutamente tenere lo sguardo fisso davanti a te, prima che ci ammazzi tutti!”
Sbuffò borbottando qualcosa di simile a “Esagerata!” e facendomi scoppiare a ridere.
Dopo qualche altro minuto di viaggio finalmente raggiungemmo la nostra meta e rimasi piacevolmente stupita.
Rob spense distrattamente il motore, parcheggiando li. Ancora una volta davanti a quella spiaggia che aveva cambiato per sempre le nostre vite.
La mia, la sua…e quella dello scricciolo che sedeva nel suo seggiolino, curiosa del mondo sconosciuto fuori dal finestrino.
Perché qui?” domandai.
Rob scosse le spalle, ma mi fissò sorridente. “Ho solo pensato che..fosse appropriato portarla qui. Dove è iniziato tutto quanto. Dove è iniziata anche la sua vita.”
Ah sì, perché è il sogno di ogni bambino vedere il luogo in cui è stato concepito vero?” Risi punzecchiandogli il fianco.
Ah non voglio traviare una bimba così piccola. Facciamo che i dettagli di quella notte glieli risparmiamo tra qualche anno.” Borbottai “Oppure mai in effetti…”
Scendemmo dalla macchina e immediatamente feci per slacciarle il seggiolino e prenderla tra le braccia ma, ovviamente, lei le indirizzò subito verso Rob che senza esitare la prese in braccio.
Alzai gli occhi al cielo. Quella bimba stava già diventando una cocca del suo papà in così poco tempo. Ma andava bene così: volevo che avesse il meglio e, anche se era inesperto e alle prime armi, Rob era fantastico. Sembrava essere nato per ricoprire il ruolo di padre ed amava Faith in un modo così assoluto e devastante che alle volte mi faceva male. Male nel pensare a tutto il tempo che avevamo perso, alle piccole conquiste, alle piccole gioie che avremmo potuto provare tutti e tre insieme.
E invece…
Non lo fare” Rob sussurrò e sapevo benissimo che aveva capito cosa stesse passando nella mia mente “Non serve a nulla pensare al passato. Contiamo noi, adesso.”
Annuii debolmente, tentando di scacciare la nuvola nera che minacciava di offuscare il nostro splendido pomeriggio. Non potevo permetterlo.
Strinsi con più decisione la sua mano mentre passeggiavamo sulla sabbia chiara, il pallido sole di febbraio ormai in pieno tramonto sull’orizzonte. Rob fece scivolare una mano sul mio fianco e mi strinse più a se mentre io sistemavo la giacchetta di jeans a mia figlia.
Forse avrei dovuto metterne una anche io. Iniziava a fare freddo e il sole ormai riscaldava davvero poco. Sorrisi, però, notando che Faith e Rob erano in pratica vestiti in coordinato: entrambi ne portavano una di jeans…
E i miei occhi si spalancarono notando quella di Rob.
Era..
Lui si arrestò a guardarmi. “Che c’è?”
Quella è la mia…è la mia giacca” protestai.
Veramente, tecnicamente è mia.”
Ce c’entra? E’ stata mia per tutti questi anni perciò…perciò dopo tutto questo tempo ne ho acquisito il possesso.”
Scoppiò a ridere come un pazzo. “Cosa? Questa è la cosa più assurda che io….oh dai prendila, oltretutto stai morendo di freddo”
Anche con Faith tra le braccia riuscì agilmente a sfilarsela e ad adagiarmela sulle spalle e dovetti ammettere che, dopo che era stata a contatto col suo corpo, era mille volte meglio. Nel corso dei due anni precedenti aveva perso il suo profumo originale mentre ora..ora il tessuto ne era di nuovo impregnato ed era così tiepida da riuscire a scaldarmi la pelle. E anche il cuore.
Lo sentivo caldo e pulsante e…vivo come non mi era mai capitato prima.
Ero felice, felice dentro. Felice di essere lì, con una figlia che credevo non avrei mai visto e con quello che, ormai ne ero certa, era l’uomo della mia vita.
Feci una piccola corsetta staccandomi da loro, finché i miei piedi non sprofondarono nell’acqua ghiacciata. A mala pena sentii il freddo, totalmente oscurato da tutte le altre mille emozioni che occupavano i miei sensi.
Sentii Faith gorgogliare eccitata versetti senza senso dietro di me.
Attenta a non scuotere troppo la giacca, dentro c’è…ehm ci sono le chiavi della tua macchina..”
Mi voltai e gli feci la linguaccia schizzandogli un po’ d’acqua sui jeans col piede.
I miei occhi incontrarono i suoi e non potei trattenere le risa. Nemmeno sapevo perché stavo ridendo a quel modo. O, forse, un perché non c’era. Ero semplicemente felice. Per la prima volta da anni ero felice di esistere.
Mi chinai pronta a cogliere un po’ d’acqua del mare tra le mani quando la sentii.
Prima non era che un insieme sconclusionato di sillabe e poi…
Ma..ma…ma..mama!”
Mi bloccai voltandomi all’istante, paralizzata dallo shock.
Mi ero sognata tutto?
Ero così euforica che mi ero immaginata qualcosa che nemmeno…?
No, era vero. Lo capii quando incontrai lo sguardo di Rob, paralizzato ed emozionato quanto doveva essere il mio.
Mam..mama!” Faith continuò a strillare protendendo le braccine verso di me.
Probabilmente voleva che la prendessi per farla giocare vicino all’acqua, proprio come aveva visto fare a me.
Senza staccare per un secondo gli occhi dai suoi enormi e scintillanti nel tramonto percorsi poche falcate finché non fu al sicuro tra le mie braccia. La tenni stretta a me, inspirando il suo profumo così buono,delicato ed inconfondibile che, ormai, mi era entrato sotto la pelle.
Ti amo, ti amo” mormorai “La mamma non ti lascerà mai, mai più! Mai mai mai più… mai più…”
Improvvisamente mi sentii cingere per la vita e io e Faith ci ritrovammo a volteggiare in aria. Ebbi la forza di scostare il volto dai capelli di mia figlia, appena in tempo perché le labbra di Rob potessero incontrare le mie in un bacio che..che era al di la di ogni definizione o perfezione.
Mia figlia era stretta a me e le nostre bocche si muovevano all’unisono e le nostre braccia erano intrecciate e il nostro miracolo era ben protetto tra di noi.
E per la prima volta quelle a rigarci e mescolarsi fra loro il volto erano lacrime di gioia. Di pura e totale gioia.
Ti amo, ti amo, ti amo” mormorai posando una serie di lievi baci sulle sue labbra, senza potere, o volere, contenere l’enorme sorriso che si apriva sul mio viso in quell’istante.
Ti amo” rispose,prima di prendere un bel respiro.
E poi…poi disse le parole che, ancora una volta, cambiarono tutto per sempre.
Sposami Kristen”
Rimasi immobile, i miei occhi persi nei suoi, le mani di mia figlia che giocavano con i miei capelli.
Lui aveva..?
Quella era una..proposta…o..
Aprii la bocca per dire qualcosa di sensato o meno ma non riuscii ad emettere alcun suono.
Rob abbozzò un risolino nervoso. “Non…non volevo uscirmene con una cosa simile in questo modo, credimi…è che..”
Sospirai e lui mi rimise in piedi , ferma sulle mie gambe.
Non importa Rob. E’ stato un momento..emotivo e le ultime settimane beh, dire che sono state assurde è un eufemismo. Di certo non voglio che tu ti giustifichi per avermi posto una domanda che non era tua intenzione farmi.”
Gli sorrisi debole, anche se il mio cuore si frantumava in mille pezzettini.
Era troppo presto, ovviamente. Non c’era motivo di affrettare le cose, era già successo tutto così in fretta. Io non avevo bisogno di un matrimonio per essere felice.
Aspetta, hai pensato che non intendessi davvero chiedertelo?” domandò scioccato.
Penso solo che..che un matrimonio non sia necessario ecco” sussurrai.
Questo è un no?” Alzai lo sguardo quando incontrai i suoi occhi, freddi e spenti e..distrutti dal dolore.
Oh cazzo..
No Rob è solo che io..che tu..” presi un bel respiro cercando di fare un discorso logico nonostante la miriade di emozioni che stavano lottando nel mio cuore “Voglio solo dire che non devi sposarmi per renderci una famiglia. Noi lo siamo…indipendentemente da tutto. Voglio dire che non devi buttarti in qualcosa di cui non sei sicuro perché…perché davanti ad una domanda come questa..beh, non c’è storia che io ti dica di no.”
La mia voce era bassa e rotta dall’imbarazzato. “Io non potrei mai dirti di no. Perché lo voglio. Voglio essere tua moglie e voglio svegliarmi con te e con Faith ogni singolo giorno della mia vita e..io voglio tutto con te. Ma voglio che tu sia pronto quando me lo chiederai. Non voglio che sia una forzatura, o qualcosa che senti di fare o un..”
La mano di Rob premuta contro le mie labbra interruppe il flusso impazzito che usciva dalla bocca.
Credi che per me sia un obbligo?”
No, ma penso che magari l’emozione del momento..”
Piegò il capo da un lato e mi fissò, quasi divertito.
Che c’è?”
Invece di rispondermi allungò il braccio ed infilò la mano all’interno della mia, ovvero della sua, giacca.
Mi tremarono letteralmente le ginocchia quando vidi la scatolina di velluto blu stretta tra le sue dita.
Credi che sia un caso che avessi questa in tasca?” sussurrò e il mio cuore prese a batter impazzito “Credi che sia un caso che vi abbia portate qui? Volevo che fosse qualcosa di speciale, nel posto dove tutto è iniziato. Ma quando ti ho dato la giacca” ridacchiò “Per un attimo ho dimenticato che avresti potuto sentirlo o farlo cadere in acqua prima..”
Aprì piano il cofanetto e io mi ritrovai a fissare abbagliata il singolo semplice diamante che ornava il cerchio in oro bianco. Non era enorme ma semplice e delicato.
Ne sfiorai la punta col dito, incapace di parlare.
Forse ti sembrerà assurdo ma l’ho comprato in Australia” mormorò “Il giorno dopo la prima sera che abbiamo passato insieme…quando Faith si è addormentata con noi, ricordi? Le tenevamo le manine strette nelle nostre e tu..tu la guardavi in un modo..come se fosse tutta la vita che aspettavi quel momento e io ho capito. Che era così che volevo addormentarmi ogni singola notte della mia vita. Con te e la nostra bambina. Io voglio questo con te Kristen. Io voglio tutto quanto con te. Voglio te e me per sempre e sempre e sempre…”
In quel momento non provavo più nemmeno a tentare di contenere le lacrime, ma le scacciai comunque col dorso della mano. Non volevo che mi offuscassero la vista e mi impedissero di gustare ogni piccolo istante di quel momento.
Chiusi gli occhi cercando di calmarmi quel tanto che bastava a dire: “Chiedimelo di nuovo”
Rob mi sorrise e si mise in ginocchio davanti a me.
Kristen..Faith…vi prometto dia amarvi sempre, per tutta la mia vita. Mi fareste il grande onore di volerla dividere con me? Per l’eternità?”
Tu che dici?” balbettai rivolta alla mia piccola.
Ma..mamma!” strillò come a suggerirmi che dovevo essere io a rispondere a quella domanda.
Allungai la mano e feci alzare Rob, finché i nostri volti non furono l’uno di fronte all’altro ancora una volta.
Di ‘cuore’” sussurrai.
Cuore” le sue parole divertite furono un soffio sulle mie labbra “Fammi indovinare,così saprai sempre che sono io?”

Scossi il capo, decisa. “No. Io lo so che sei tu. Sei sempre stato solo tu per me….”
Ed era così semplice capirlo finalmente. Lo sentivo in ogni poro della pelle, in ogni singolo bacio che lasciava sulle mie ciglia imperlate di lacrime, in ogni carezza.
Ci sarebbe sempre stato solo lui. Per sempre.
Lo prendo come un sì?” sussurrò
Allungai la mano e lui fece scivolare l’anello al mio dito. Le sue mani corsero subito attorno alla mia vita, stringendoci di nuovo al suo corpo.
E non mi servì altro che una piccola, semplice sillaba per dare inizio alla nostra nuova vita insieme.
La vita di una famiglia.
Sì, si voglio sposarti.”


Awwwwwwww che dolciumeria vero?? *__*
Ovviamente abbiamo deciso di accorciare i tempi quindi fare un salto temporale ed “omettere” il “mese di conoscenza” ma come abbiamo già detto all'inizio.. abbiamo scritto questa FF di getto tipo in una settimana XD E il nostro intento era proprio quello di raccontare l'essenziale :)
Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto.. ormai siamo quasi alla fine ueueueueue
Quindi ci sentiamo tra 5 giorni per l'epilogo *__*
PS per Cloe: La smetti di recensire la tua stessa FF?? o____O
Buahuahauha mi fai morì XD ahahahahaha


   
 
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