Aprii le tende e vidi lo spettacolo più bello che abbia mai visto...Praga imbiancata dalla neve.
Tawny,Marie,Michael e Tamara,sicuramente dormivano,ma andai comunque a svegliarli.
Bussai incessantemente alla prima porta accanto alla mia stanza dell'hotel.
-Che c'è Demi?-
-Michael,Tawny,aprite!-La porta si aprì.
-Aprite quelle cavolo di finestre!-
-Calma! Sei un pò troppo su di giri-Aprirono le tende e rimasero a bocca aperta.
-A Los angeles non si è mai vista una cosa simile!-Urlò Michael,di solito era facilmente impressionabile,ma questa volta aveva ragione.
Tawny rimase immobile,senza aprir bocca.
-Tawny?-
-Eh? Scusate,sono solo felice.-Disse senza entusiasmo.
-A me non sembri così felice,cosa succede?-
-Niente,devo solo cercare di divertirmi-Sorrise-Lui avrebbe voluto così.-Concluse a bassa voce.
Capii che era meglio non chiedere chi fosse lui e quindi cambiai discorso.
-Visto che siete già svegli preparatevi che usciamo.
Uscii dalla stanza. Bussai meno incessantemente alla porta accanto.
-Arrivo!-Marie,era già sveglia?Tamara aprì la porta,era semicoperta dal lenzuolo.
-Visto che neve?-Tamara e Marie erano gay,quella era stata una delle notti a luci rosse.
-Fantastico-Mi osservò e capì che ero turbata.
-Che succede? Sembri turbata.-
-Bhè,è per Tawny,mi è sembrata triste quando gli ho detto che c'era la neve.-
-Credo che dovresti chiederlo a Michael,sai che si sono fidanzati ieri sera?-La sera precedente non era andata a cena con loro perchè non mi sentivo bene.
-Non me l'hanno detto. Sono felice per loro.-Accennai un sorriso.
-Io mi vado a vestire-Diedi un'occhiata alla camicia da notte cortissima fin sopra le coscie,mi sentivo in imbarazzo seminuda davanti alle due mie amiche gay.
Andai nella mia camera dell'hotel e mi cambiai,indossai dei jeans,una maglietta fucsia con sopra un maglione e sopra ancora una giacca pesante. Mi guardai allo specchio,vidi il mio viso pallido,i miei capelli neri più scuri di prima e le mie labbra rosse come il sangue,non sapevo come dirlo ai miei amici. Mi toccai i canini,più appuntiti che mai,i miei amici non avrebbero compreso che la sera prima non ero veramente malata,ma che ero andata in un locale dove,il mio vero padre,mi aveva trasformata nella creatura più terrificante che esisteva al mondo:una vampira.
Mio padre mia aveva spiegato che nutrirmi come gli umani avrebbe placato leggermente la mia sete di sangue,ma che mi sarei dovuta nutrire di sangue. Quella notte avevo fatto un'accordo con un uomo che lavorava alla banca del sangue di Los Angeles,lui mi avrebbe fornito il sangue che mi bastava per questi 3 giorni che sarei stata a Praga,il resto del tempo avrei avuto scambi notturni con la moglie di quell'uomo. Un'altra cosa che mio padre mi aveva detto era che i vampiri non dormono,infatti non avevo dormito neanche al mio ritorno nell'hotel.