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Autore: AliceInAshbaLand    09/01/2011    8 recensioni
One Shot sul chitarrista della band, Izzy Stradlin. Un amore finito e un carattere difficile da decifrare. Non c'è una trama di fondo, si tratta solo di un flusso di pensieri di questa ragazza che riflette sul loro rapporto.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don’t you think that you need somebody?

Everybody needs somebody, you’re not the only one.

 

 

Il fatto è che, boh, mi sono sempre chiesta perché gli opposti si attraggano.  E ci pensavo sempre anche allora eh, non credere. Ma non te l’ho mai chiesto, anche se ero sempre lì con la domanda sulla punta della lingua.

“Perché ci amiamo, Jeff?”

Chissà se mi avresti risposto. Probabilmente no, avresti alzato le spalle e avresti continuato a strimpellare la tua chitarra, come sempre dopotutto. Però io volevo chiedertelo.

E ci ripensavo giusto oggi, al nostro primo incontro, alla nostra storia, a te che eri misterioso ma dopotutto io ti amavo così, e io troppo spensierata per accorgermi che tutto stava finendo.

E uno si chiede come faccia l’amore a mutare le persone. L’abbiamo scoperto sulla nostra pelle, non trovi?

Io, ragazzina vogliosa di scoprire il mondo, e tu, musicista dannato che suonava su un vecchio palco, che suonava per se stesso e non per gli altri, una figura nell’ombra in mezzo a altri quattro dannati.

1988, io che venivo trascinata ad un vostro concerto da mio fratello. Che rimanevo ammaliata dalla vostra musica, così piena di voi, dei vostri sogni, delle vostre paure, delle vostre ambizioni, così piena di me, che mi ci riconoscevo pienamente.

Tu che mi guardavi da dietro quel ciuffo di capelli corvini e quel cappello costantemente addosso, tu con lo sguardo abbassato, che lo alzavi solo per accertarti di fare gli accordi giusti. O per guardare me.  

Non un sorriso sul tuo volto, non un’espressione. Sei sempre stato il più taciturno, eh? Per gli altri tu eri il ragazzo senza sentimenti, tu eri quello senza emozioni. Ma cos’avevi dentro, eh?

Dov’eri con la testa? Pensavi a me? O alla droga?

Beh, fatto sta che io ancora me li ricordo i tuoi occhi. Mi ricordo come ci annegavo nella loro profondità, come quella sera mi scorreva un brivido lungo la schiena ogni volta che mi guardavi. Ogni volta che i tuoi occhi mi penetravano. Non sono mai riuscita a sostenerlo il tuo sguardo.

I tuoi occhi che fissavano il suolo, e poi la chitarra, il suolo e la chitarra, il suolo e la chitarra. E poi me. Non l’avessi mai fatto, Jeff. Quello sguardo è stato la mia rovina.

Il concerto che finiva e tu che te ne andavi nel backstage; un roadie che mi veniva a chiamare.

«Izzy Stradlin la desidera nel backstage.».

Io che ingenua lo seguivo, che chiudevo lentamente la porta del camerino dietro di me.

«Mi volevi?»

Tu che ignoravi la mia domanda.

«Piacere mi chiamo Jeffrey ma puoi chiamarmi Izzy.» hai sempre amato presentarti alla gente. Come se non sapessero chi eri…

«Piacere Jeffrey.»

«Ho detto che puoi chiamarmi Izzy.»

«No. Jeffrey è più bello. Jeff, come Buckley. Izzy non mi piace.»

Non era cominciata bene, eh? Ho sempre creduto che mi avessi odiato dal primo istante, ma forse, era solo un’impressione.

Cosa credevo di fare? Nella mia insicurezza mascherata da spavalderia, stavo lì davanti a te aspettando che tu parlassi. Quanto siamo stati lì in piedi impalati? A me erano sembrati secoli.

«Usciamo a prendere un drink.» eri così tu, senza preavviso parlavi, poi rimanevi zitto per il resto del tempo. E quella non era una domanda, era… un ordine.

«O-okay…» avevo preso la tua mano ed eravamo andati al bar.

«Non mi hai ancora detto il tuo nome.»

«Angie, mi chiamo Angie.»

«Angie, Angie, when will those clouds all disappear?
Angie, Angie, where will it lead us from here?
»

E io non lo sapevo dove ci avrebbe portato,  l’ho scoperto a mie spese.

Ti avevo guardato e mi avevi sorriso. Un sorriso sghembo, un mezzo sorriso, durato meno di un attimo. Ma io l’avevo scorto, risaltava sul tuo viso cupo, ed era per me.

E da lì era nato tutto. Da uno sguardo e da un sorriso.

E io non ti ho mai capito del tutto, sai? Aspettavo i tuoi sorrisi, rimanevo attaccata a quel barlume di speranza, Io estroversa che parlavo e parlavo, facevo progetti, insomma ti amavo. Tu alzavi la testa, annuivi e io continuavo a parlare, parlare di noi. A quel punto, riuscivo a strappartelo quel sorriso. Era una delle cose più belle di questo mondo.

Penso anche di avertelo detto, una volta. Non mi aspettavo una risposta, che tanto non arrivava mai, ma dovevo dirtelo quello che mi passava per la testa. Eri un ottimo ascoltatore, dopotutto.

Ecco, però io penso di non averti dato tutto quello che potevo. Dopo è arrivata la droga, o forse c’era già. Fatto sta che ti facevi, e ti estraniavi più del solito. A me non rimaneva che aspettare, aspettare che tornassi in te, aspettare di ritrovare il mio Jeff e i suoi occhi profondi che scavavano dentro di me.

Non mi hai mai fatto del male, te ne stavi semplicemente seduto lì da solo, con la tua siringa. Io seduta sul letto che ti guardavo, impotente, e non ne potevo più, perché il dolore che provavo mi teneva in qualche modo immobilizzata. E ti urlavo di smetterla scoppiando a piangere, nascondendo il viso tra le mani. Perché piangevo? Non lo so nemmeno io, avrei dovuto saperlo dall’inizio che sarebbe andata a finire così. Di solito non ti accorgevi di me, altre volte invece rialzavo la testa ed eccoti lì a fianco a me, che mi stringevi tra le braccia.

«Oh, Angie, don't you weep, all your kisses still taste sweet
I hate that sadness in your eyes
»

Riuscivi sempre a farmi tornare il sorriso, tu. E pochi ci riescono, sai?

Se fosse stato per te, saremmo ancora qui ad amarci. Tu mi ameresti ancora. Forse mi ami ancora, eh?

Sono io che non riuscivo più a sopportare quel ritmo di vita. Ero io codarda che una sera, senza un motivo particolare, ti lasciavo senza dirti niente, e non tornavo più. Però anch’io ti amavo ancora.

So if you wanna love me, then darling don’t refrain

Or I’ll just end up walking in the cold November rain.

Io ci sono finita a camminare in quella pioggia novembrina, alla fine. Quella sera pioveva, e le piccole gocce fredde si confondevano con le lacrime che mi rigavano il viso.

Don’t you cry tonight, I still love you baby.

Ecco, entrambi avevamo perso quella voglia di amare, e stavamo lentamente affondando.

E dopo tutti questi anni penso di averlo scoperto perché gli opposti si attraggono.

Perché ciò che è così comune in uno di noi, diventa una rarità nell’altro. Un diamante prezioso da conservare, da guardare con avidità. Il tuo sorriso, per esempio. Io che ridevo sempre, non avevo capito l’immenso valore di questo piccolo gesto, e mi sentivo bene, sentivo più che mai di amarti quando me ne riservavi uno, solo per me. E tu, sempre così taciturno e riservato, sempre così…triste, se ti si guardava dall’esterno; e quando ero io quella a diventare triste, quando ero io quella a chiudersi in se stessa, il che accadeva raramente, allora tiravi fuori il meglio di te.

La mia malinconia era una rarità per te, come lo era il tuo sorriso per me.

Vivevamo di questi attimi preziosi,  di questi momenti rubati, assaporati, che lentamente ci entravano dentro per non lasciarci più.

In qualche modo, ci completavamo. Ed è questo che ci ha tenuti uniti per tutto questo tempo, penso.

Perché alla fine non importa quanti anni abbiamo trascorso insieme, quanto tempo abbiamo passato a sostenerci a vicenda, ad amarci. Quello che ci rimarrà per sempre dentro sarà il nostro primo incontro. Ogni attimo, ogni dettaglio di quella giornata ci tormenterà in eterno.

Perché io ci ho sempre creduto nei colpi di fulmine. Basta poco per innamorarsi, dopotutto.

A me sono bastati uno sguardo e un sorriso. E a te, Jeff?

 

 

Allooooora, bene bene, eccomi con un’altra OS *_* il personaggio femminile della storia è completamente inventato u.u e ringrazio la Rò (GiòTanner) per avermi dato l’idea citandomi la canzone omonima dei Rolling Stones (che, mea culpa, non conoscevo ç_ç). Per quanto riguarda Izzy, ho cercato di vederlo dal punto di vista caratteriale e non sono per nulla soddisfatta di quello che ne è uscito, ma vabbè, il parere finale spetta a voi.

Bye bye ;)

  
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