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Autore: __Ilaria_    09/01/2011    5 recensioni
Tratto dal primo capitolo: -Ora non si può neanche sorridere? Guarda che sorridere e ridere fa bene alla pelle. Perchè non sorridi un po' anche tu? Così ti spariscono quelle rughette..-e indica la mia fronte. Io mi tocco la fronte e poi lo guardo furiosa. Oh sì.. Ora sono arrabbiata. "Spero che ti prenda sotto un tir!" gli auguro mentalmente... Clicca sul titolo per leggere tutto.^^
Genere: Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ed ecco, come promesso, il secondo capitolo! Certo, non l'abbiamo pubblicato subito subito dopo l'altro ma amen.. Speriamo che entrambi i capitoli siano di vostro gradimento. >.< Ringraziamo nuovamente chi legge e chi recensisce! =)
Un'ultima cosa... Siamo al decimo capitolo!*w* Non ci possiamo credere! ... Ok, ora crediamo sia meglio lasciarvi al capitolo.
Buona lettura! =D


POV HOPE

3 giorni dopo…

Sto tremando come una foglia. Avanti, Hope! Coraggio! Non puoi fare affidamento sempre e solo sugli altri! In situazioni del genere devi assumerti le tue responsabilità e armarti di coraggio. Ce la puoi fare. Ce la posso fare. Ho vent’anni, per Dio! E sono una ragazza indipendente e responsabile. E poi non ci vuole molto. Basta un solo gesto. Piccolo, con la mano...


SAREBBE TUTTO PIU’ FACILE SE NON FOSSI ARACNOFOBICA!!

Quella bestiolina pelosa a 8 zampe è ferma immobile sul muro. È come se si stesse prendendo gioco di me! Brutto..

-Stai cercando di abbattere la parete con la forza del pensiero?-

Quella voce irritante e la presa in giro. Un classico di… Damon! Che tu sia benedetto!
Mi volto velocemente verso di lui. È fermo all’entrata che mi guarda con un sorriso divertito sulle labbra. Si aspetta una risposta delle mie ma non arriverà. Bensì mi avvicino a lui e lo prendo per il giubbotto di pelle tirandolo dentro invitandolo tutta concitata.

-Entra, entra, ti prego!- lui si lascia trascinare.

Mi fermo qualche metro dopo. Indico la parete tremando.

-V-vedi q-quell-ll-lla co-cosa p-pe-pelosa?- balbetto e inizio ad agitarmi.

-Il ragno?- mi domanda lui confuso.

-S-sì!- ma non capisce che me la sto facendo addosso dalla paura?!

-Eh.. E allora?- mi guarda aggrottando le sopracciglia.

Lo guardo scandalizzata dalla domanda idiota che mi ha appena fatto. Beh, idiota per me, ma perfettamente normale da parte sua, a pensarci meglio.

-Allora? Allora?! Uccidilo!!- spalanca gli occhi spaventato dalla mia reazione da pazza isterica. Cosa aspetta?! Avanti!

-E perché scusa?- fa un passo verso la parete continuando a guardarmi. Se glielo dico mi prenderà in giro a vita, me lo sento.

-Perché mi fa schifo e paura…- ammetto a bassa, bassissima voce.

Si volta e lo vedo tendere la mano. Il ragno si muove e io sussulto indietreggiando. Oh, mio Dio. Si avvicina al dito teso di Damon per salirci. Dopodiché il mio salvatore si allontana dal muro e viene verso di me. Io mi allontano di più e metto le mani davanti a me per difendermi da quella minaccia alla mia salute psicofisica e mentale.

-Non ci provare nemmeno! Allontanati da me con quella cosa!- inizia anche a mancarmi il respiro. Mi verrà una crisi isterica! I ragni mi terrorizzano davvero, e credo che questo l’abbia capito anche lui. Va verso la porta ed esce. Torna pochi secondi dopo. Allarga le braccia.

-Fatto!- sorride.

Sospiro di sollievo e chiudo gli occhi. È andato. Meno male.

Sento due braccia avvolgermi le spalle. È Damon. Lo guardo aggrottando le sopracciglia.

-Che stai facendo?- gli domando.

-Ti ho vista tutta agitata e spaventata e ho pensato che avessi bisogno di un abbraccio per calmarti.- sorride. Ma è diverso dai soliti. È più innocente stavolta. Forse è la prima volta che mi sorride in questo modo. Sembra così dolce...

Sento le guance avvampare e delicatamente sciolgo l’abbraccio.

-Ehm..sì. Grazie. Ma ora aiutami a chiudere le finestre. Credo che ora l’odore di chiuso se ne sia andato.- mi avvicino a una finestra.

-Va bene.- e inizia ad aiutarmi. Damon mi sta aiutando a chiudere le finestre di casa. In fondo è un bravo ragazzo, oltre che bello. Ma sono sempre state così tante queste finestre?!

Arrivo all’ultima, in camera mia. La chiudo pensando all’abbraccio di poco prima. Al modo in cui mi ha stretta a sé, con forza e dolcezza. Un momento… Ora che mi viene in mente, io e lui ci siamo anche baciati!

Arrossisco violentemente a entrambi i ricordi. Ho le guance letteralmente in fiamme.

Mi siedo sul bordo del mio letto e mi porto due dita alle labbra. Il ricordo è ancora vivido nella mia mente. Le sue labbra sulle mie, la sua lingua intrecciata alla mia...

-Ho finito.- la sua voce mi risveglia dai miei pensieri.

Alzo lo sguardo e ci guardiamo negli occhi. Il verde contro l’azzurro. Apro la bocca per dire qualcosa ma alla fine la richiudo senza aver detto una parola. Poi sorrido.

-Grazie.-

-Di niente.- alza le spalle mentre si avvicina a me.

Il cuore inizia a battermi all’impazzata. No. No. Fermo. Fermati.
È davanti a me. Poi cambia direzione e va alla mia sinistra, sulla mia scrivania.

-E così è questa la tua stanza..- sta sorridendo.

-Sì.- mi sistemo meglio al centro del mio lettuccio incrociando le gambe. Damon continua a girare. Sta cercando qualcosa o sta semplicemente dando sfogo alla sua curiosità? Se è così allora è proprio come me, curioso fino al midollo.

Ora è davanti alla libreria. È praticamente vuota. Tutte le cose sono ancora dentro gli scatoloni. Ma c’è il mio iPod su una mensola. Lo prende per curiosarci dentro. Intanto io mi guardo intorno. Le valigie sono vuote. Ma com’era possibile? C’è solo una soluzione: Gwen. Sorrido con dolcezza. Cosa farei senza di lei? Proprio non riesco a immaginare.

-Ascolti di tutto e di più, eh?- Damon mi riporta di nuovo sulla Terra.

Torno a guardarlo. Annuisco.

-Sì. Non mi piace avere una mentalità chiusa e fissata su una cosa sola. Mi piace provare cose nuove.- mi mordo il labbro appena mi accorgo di quello che ho detto. Ma che mi salta in mente!? Lentamente vedo le sue labbra incurvarsi in un sorriso malizioso. Ecco fatto.. Brava Hope! Dovrei ricevere il premio Nobel per la stupidità e la furbizia, uno di questi giorni.

-Non sorridere in quel modo!- lo ammonisco.

-In che modo?- fa il finto tonto, anche. Appoggia l’iPod sulla mensola dopo averlo spento. Si volta e va dal lato opposto della stanza, all’armadio e lo apre. Velocemente mi alzo per raggiungerlo. Chiudo l’armadio.

-Si può sapere che cerchi tra le mie cose?- comincio a essere un po’ infastidita da questo suo atteggiamento.

-Niente.- alza le spalle. Eppure continua a guardarsi intorno. Io mi allontano e vado verso la porta. Mi metto di lato, una mano su un fianco e l’altra che indica l’uscita.

-Forza. Esci. Mi da fastidio questo tuo gironzolare in cerca di chissà cosa.- lui si avvicina sorridendo. Ed ecco che il cuore riparte a battere senza controllo. Oh no...

Gli bastano pochi passi per raggiungermi. Come quella volta alle cascate: io sono con le spalle al muro e lui è davanti a me impedendomi ogni via di fuga. Lo vedo abbassarsi su di me. Non mi muovo. È come se i suoi occhi azzurri mi inchiodassero al pavimento. Chiudo lentamente gli occhi sporgendomi verso di lui.

Baciami.

E ciò avviene. Sento per la seconda volta il sapore delle sue labbra. Una cosa fredda mi accarezza la guancia. È la sua mano.

Schiudo le labbra lasciando che la mia lingua e la sua s’incontrino nuovamente con più passione.

Sento la sua mano scendere dalla mia guancia per posarsi sul mio fianco. Io porto le mie ai suoi capelli. Sono così morbidi..

E proprio come la mano, anche le sue labbra scendono sul mio collo. Lo stringo a me facendo aderire i nostri corpi. Le mani viaggiano senza controllo, sia le mie sia le sue.

Torniamo a baciarci. Senza nemmeno pensarci mi sposto trascinandolo con me tenendogli il colletto della camicia. Quand’è che si è tolto la giacca di pelle? Poco importa.

Lo porto verso il letto e sempre senza interrompere il bacio, mi distendo con lui sopra. Non riesco a fermarmi e tantomeno lui.

Gli sbottono la camicia. Mi stacco dal bacio per guardarlo. Respiriamo entrambi affannosamente. Abbasso un po’ lo sguardo. Passo una mano sui suoi pettorali, sugli addominali. Lo sento fremere sotto il mio tocco.

Lui porta le mani sul bordo della mia felpa. Senza chiedermi il permesso me la sfila. Lo lascio fare. E per tutto il tempo i nostri occhi rimangono incollati. Mi osserva e sorride. Io arrossisco.

-Non guardarmi così..- porto una mano dietro al suo collo per attirarlo a me.

-Perchè, come ti sto guardando..?- si abbassa a baciarmi il collo. Sento le sue mani fredde sui fianchi e gemo leggermente rabbrividendo.

-Sembra quasi che tu voglia mangiarmi..- una sua mano si posa sul mio seno. Gemo sentendolo ridacchiare contro il collo. Stringo leggermente la presa ai suoi capelli. Apro le gambe e lui si sistema tra esse. Lo sento succhiare. Oddio! Mi sta lasciando dei segni! Merda!

-Damon…- la mia voce esce come un lamento.

Improvvisamente la porta si apre. Io e Damon alziamo lo sguardo per portarlo all’entrata della mia camera.

-OH. MIO. DIO.- una voce e una figura femminile conosciute. Anche troppo bene.

-Abbiamo interrotto qualcosa di... bollente..- una voce e una figura maschile conosciute. Non tanto bene, ma è facile intuire a chi appartengono.

Gwen e Joshua.
   
 
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