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Autore: Kate_88    10/01/2011    7 recensioni
In secondo superiore nulla è facile, ancor meno se ci sono le prime difficoltà, gli amori e un nuovo nemico che non è per niente facile. Tutto cambia quando si cresce e sapere che un giorno si dovrà indossare una corona, grava ancora di più sulla schiena della povera Usagi.
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Minako/Marta, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo 3 – Principessa... anche se non sembra.

 

 

Usagi stava a casa di Mamoru quel pomeriggio, impazzendo a causa della matematica e dell'inglese.

Non c'era materia che dava tregua alla ragazza che, da parte sua, non ne voleva sapere della scuola.

Sospirava più volte, sotto lo sguardo vigile di Mamoru che a tratti, a stento tratteneva le risate per le facce buffe che a volte, faceva la ragazza.

« Mamo – chan io non capisco... perchè una lettera diventa un numero? »

« Usa, dovresti studiare la teoria per capire... »

« A me non piace studiare. Perchè non andiamo a prendere un gelato? Non usciamo mai! »

Usagi sbuffò nuovamente, mollando la penna al centro del libro, incrociando le braccia e mostrando un broncio.

« Oggi no, altrimenti domani dovrò vedere di nuovo la scena con te e Minako che scappate da scuola. »

« È colpa del professore »

« Dai studia ancora un po', insomma, sei pur sempre con me, non ti va bene? »

Usagi arrossì, non abituata a quelle dimostrazioni d'affetto da parte di Mamoru, annuendo così alle parole del ragazzo.

Mamoru era cambiato nell'ultimo anno, da quando era tornato a Tokyo a seguito della prigionia da Galaxia, e da quando aveva scoperto che in sua assenza, Seiya aveva provato a portarle via la ragazza.

Ogni singolo pensiero che lo riportava a Seiya gli causava un attacco di gelosia, rendendolo cupo per pochi secondi.

Seppure la presenza del rivale gli desse fastidio, gli aveva anche fatto capire quanto fosse profondo il legami con la sua ragazza e quando fosse forte il loro amore, dedicandole così più tempo e donandole più affetto.

Da quando faceva così, Usagi era anche più tranquilla e serena e non si sentiva più sola, nonostante la mancanza di Chibiusa che ormai era tornata nel trentesimo secolo.

Non gli pesava essere così con la sua ragazza, ormai era una cosa spontanea, qualcosa che era dettato dal cuore che lo guidava verso quella figura che, troppe volte, aveva rischiato di perdere.

« Come mai Seiya era lì? »

« Eh? Non so, credo per Yaten. »

Usagi fece spallucce, fregandosene probabilmente di quella conversazione, seppure Mamoru assunse una posa pensierosa, con le mani sulle ginocchia e la schiena un po' china.

« Non capisco perchè non siano tornati sui loro pianeti... »

« Sinceramente non l'ho capito bene neanche io. Insomma, capisco a Yaten che ha interesse per Minako ma Seiya e Taiki? »

Mamoru, perplesso, osservava la ragazza, scuotendo il capo.

« Sei davvero tonta »

« E perchè? »

Usagi osservava ora il ragazzo, incredula, arricciando le labbra, inquadrando e squadrando Mamoru che, da parte sua, mostra un sorrisetto.

« Ma sai che sono davvero fortunato ad averti al mio fianco, Principessa? »

Usagi arrossì, prima di sentirsi afferrare il braccio con delicatezza. Fu attirata verso il ragazzo che dolcemente la baciò, sorridendo.

« Non te lo dico mai ma, quando ho scoperto che Chibiusa sarebbe stata nostra figlia, sono stato davvero felice, insomma, vuol dire che un giorno avremo davvero una famiglia, è stato un contatto certo, qualcosa che mi ha fatto vedere che davvero saremo insieme per sempre e non ti stuferai di me. Usagi...? »

La ragazza guardava l'amato con gli occhi lucidi, non abituata a quelle attenzioni, a quelle parole, restando vicino a lui, mantenendo il contatto con il ragazzo.

« Mh? »

« Voglio sposarti. Voglio farlo al più presto ma non posso portare via una studentessa ad una famiglia, quindi diplomati in fretta che quanto prima ti voglio legata a me in ogni modo, mia principessa. »

Annuì lei. Non uscivano parole dalle sue labbra, lasciando che le lacrime stavolta le rigassero il volto.

Passarono diversi secondi prima che riuscì a parlare, stringendo tra le mani i polsi del ragazzo.

« Scusa se non sono una studentessa modello, e mi dispiace perchè Chibiusa tante volte diceva che avrebbe preferito altre donne a me, come madre, come quella tua compagna d'università, Sarah. Insomma, lo so, non sono perfetta ma ti amo e voglio essere solo tua e un giorno essere una madre eccezionale per Chibiusa, perchè le voglio bene già. »

Non ci furono altre parole per i due. Mamoru abbracciò la ragazza, prima di dedicarsi a dolci effusioni, mettendo da parte i libri e lo studio, donando attenzioni solo alla donna che amava.

 

Minako aveva raggiunto le ragazze al tempio, sotto lo sguardo stupito delle tre amiche che non credevano ai loro occhi.

« Minako sei in ritardo. Per di più, se fai sempre tardi, quand'è che studierai? » Ami da perfetta studentessa, calcava la mano sullo studio.

« Scusate. Io e Usagi siamo state trattenute, poi, lei è andata via con Mamoru che è passato a prenderla »

« Eh? Ma... si starà godendo il pomeriggio con il suo innamorato e noi qui a rischiare la vita » Rei come al solito, un po' acida, non poteva fare a me di criticare la ragazza assente.

« Dai Rei, ha fatto bene ad andare. All'uscita c'erano anche Yaten e Seiya e se non ci fosse stato Mamoru, Seiya avrebbe incalzato Usagi, continuando con la sua teoria del “Il tuo ragazzo non ti vuole bene” » Minako rispose un po' seccata, mettendosi seduta sullo scalino del tempio.

« Cosa? Yaten? Novità? » disse Makoto, in cerca di notizie.

« No, nessuna novità. Se sparisse dalla faccia della terra, sarebbe meglio. Comunque, perchè Rei ha detto che ha rischiato la vita? »

« Non proprio Rei, bensì Ami » rispose subito Makoto.

« Cosa? Spiegatemi »

« Un nuovo mostro. Voleva la mia mente. Non ho capito bene il motivo ma insomma, c'è una nuova minaccia e diciamoci la verità, quando c'è una nuova minaccia, Usagi è sempre in pericolo. Finchè la sua identità di Principessa è nascosta va bene ma... »

« Sinceramente credo che Usagi non avrà problemi con questo nemico. Insomma, vogliono le menti intelligenti ed Usagi non lo è » terminò Rei il discorso, alzandosi in piedi.

« Non essere cattiva. Lei ci ha salvate tante volte » Minako, un po' irrigidita, si rivolse all'amica.

« Lo so, non credere che me ne sia dimenticata, e per questo ho detto quello poco fa. Sinceramente, se lei stavolta non è in pericolo, è per noi un bene. Combatteremo, ma saremo da una parte, più tranquille »

« Da una parte hai ragione... quindi ora dobbiamo sconfiggere questo nuovo nemico. Chissà quando si rifarà vedere. Ci troverà pronte! » Makoto, energica, rispose alle amiche, quasi infondendo coraggio.

Il coraggio tuttavia, non servì a molto. Un fascio di luce inondò il tempio e in breve la figura di Cinderella si mostrò agli occhi delle ragazze.

Un solo attimo e tutte e quattro si trasformarono, prendendo le vesti di guerriere, inondate dai loro poteri.

« Chi sei? » esclamò Sailor Mars facendosi avanti.

« Non m'interessi tu » scialbo, il mostro ignorò Sailor Mars, indicando Mercury « M'interessi tu »

« Non mi avrai mai! Mercury! Acqua Rhapsody! »

Mercury lanciò il suo attacco che colpì Cinderella senza scalfirla.

Anche le altre guerriere attaccarono il mostro che tuttavia non sembrava avere alcun danno.

Le Sailor non sapevano più come attaccare, e in parte anche a causa della mancanza di Sailor Moon.

Cinderella riprese la sua bacchetta, recitò le parole e attaccò Sailor Mercury che urlò prima di perdere conoscenza.

Nuovamente la palla bianca, dai contorni sfocati, uscì dalla testa della ragazza caduta a terra, distesa , priva di sensi e quasi di vita.

Cinderella rideva mentre attirava a se la palla.

Venus si allontanò di poco e chiamò Usagi tramite l'orologio.

« Usa corri al tempio! Siamo state attaccate! »

Usagi rispose in tempo alla chiamata di Venus e con Mamoru iniziarono a correre, in moto, verso il tempio.

Le Sailor intanto ripresero ad attaccare il mostro che ancora non veniva scalfito.

Ormai la mente era quasi in mano della finta principessa quando, un raggio fatto d'acqua ed elettricità azzurra, colpì il mostro che, colto di sorpresa, mollò la presa sulla mente di Mercury che riprese conoscenza.

« Chi è stato? »

Il mostro, furente, si guardava intorno, finchè una figura vestita di bianco non terminò le scale, mostrandosi, davanti agli occhi increduli delle Sailor.

« Eppure mi avevano dette che le favole erano per bambini, non per mostri »

Il ragazzo parlò, mostrandosi ancora più chiaramente, incrociando le braccia.

« Diamond! » esclamarono le Sailor in coro, stupite e allo stesso tempo un po' terrorizzate.

   
 
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