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Autore: Franca    18/12/2005    4 recensioni
-ragazze- esordì una tipa con lunghi capelli d’oro mentre si metteva le scarpe -è arrivato un nuovo ragazzo in classe mia… ed è piuttosto caruccio…- sorrise maliziosamente; Francesca si mise la giacca ed uscì dalla stanza, mentre la ragazza cominciava a descrivere un ragazzo chiamato Giovanni Guardino. P.S.... XFAVORE COMMENTATE!!!! (tutto è ben accetto)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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XXXIII CAPITOLO

 

XXXIII CAPITOLO

 

La mattina dopo un pallido sole illuminava la sonnacchiosa Milano.

C’era chi aveva dormito molto, c’era chi si era alzato già da un po’ per andare a lavorare, chi aveva passato una notte di passione.. e c’era chi aveva passato una notte di puro inferno.

Sia Francesca che Giovanni non avevano dormito per niente quella notte. Al primo le parole della madre rimbombarono nella testa per molte ore, la seconda era troppo agitata e in colpa per poter dormire.

Giovanni non trovò la madre a casa che faceva normalmente la colazione: si era alzata prima ed era andata al lavoro in anticipo. Preparò la colazione a Silvia. La sera prima, fortunatamente la bambina dormiva già e quindi non aveva sentito nulla… o quasi.

-cos’erano quelle urla ieri sera Gio? mi sembrava la mamma….- chiese Silvia. Inzuppando una quantità enorme di cornflakes nel latte.

-la mamma?- chiese con finto stupore il fratello.- ah no, era la televisione..-

-ah…-disse la sorella.

In effetti si sentiva un po’ in colpa di lasciare Silvia e la madre da sola. Ma d’altra parte non c’era più motivo di stare li: perfino Francesca l’aveva deluso.

La mattina Giovanni dovette schivare varie volte Francesca: prima davanti al bagno, poi davanti l’armadietto, poi al bar.. non voleva proprio incontrarla.

Però, per quel poco che l’aveva potuta osservare, notò che aveva una faccia pallidissima ed un’espressione di dolore infinito.

Durante l’ultima ora chiese di andare in bagno. Era da tre ore che non si muoveva e ormai sentiva il proprio sedere intorpidito sopra la sedia.

Si avviò al bagno dove avrebbe bevuto un po’.

Passò davanti al bagno femminile. Passando velocemente notò una figura con lunghi capelli scuri girata verso la finestra. Sembrava che stesse piangendo, perché noto un fazzoletto in mano alla ragazza.

La ragazza sentì che c’era qualcuno dietro di sé. Si girò di scatto. Era Francesca.

La ragazza vedendo Giovanni si asciugò velocemente le lacrime, sembrava che non  volesse farsi vedere in quello stato e si appoggiò ad un  lavandino.

Giovanni esitò davanti alla porta senza dire nulla. Gli venne la tentazione di entrare ma si allontanò velocemente.

Francesca emise un gemito e ricominciò a piangere violentemente.

 

Perché stava piangendo?

Era in colpa? Si era pentita? Quel ragazzo l’aveva lasciata, lasciandola sola? Oppure era tutto come diceva lei, un fraintendimento?

Giovanni non capiva, ma si rese conto che la sua rabbia si affievolì e il suo umore migliorò.

Per fortuna non avrebbe visto la madre fino a sera, e poi? Cosa le avrebbe detto?

Mentre ci ripensava Giovanni serrò le labbra e sospirò. Ora però doveva andare a prendere a scuola la sorella.

Era già uscita da un pezzo e aspettava mano per la mano con un altro bambino il fratello, che evidentemente aspettava pure lui la propria madre.

-sei in ritardo- gli disse severa la sorellina

-scusa Silvia, c’era traffico lo sai che è lontana da…-

-si si ho capito, andiamo andiamo…- gli rispose seccata lasciando il bambino che teneva per mano.

-e lui??- disse Giovanni –sta qua solo??-

-non lo so- rispose lei.

Giovanni si avvicinò al bimbo e gli chiese chi stava aspettando. Il bambino disse che stava per arrivare la sorella.

Giovanni decise di aspettarla con lui, ormai fuori dalla scuola non c’era più nessuno e non poteva lasciarlo li da solo.

Dopo pochi min. arrivò a tutta velocità un motorino rosa con sopra una ragazza bionda.

Scese velocemente. Non sembrava tanto grande, avrà avuto 17 anni al massimo.

Le corse in contro il bambino

-Elisa Elisa- le urlò abbracciandola. Lei rispose all’abbraccio poi guardò Silvia e poi Giovanni.

-ciao Silvia- le disse dolcemente

-ciao…- rispose la bambina

-sono rimasti qui ad aspettarti perché non arrivavi…- le spiegò il bambino.

-ah si?? Oh grazie mille veramente- disse guardando Giovanni.

Era molto carina. Molto.

-bè noi andiamo- disse la ragazza mettendo un casco al fratello e issandolo sul motorino

-ciao…- urlò mentre partiva.

Giovanni e Silvia le risposero con un cenno.

Era proprio carina quella ragazza…

-         ma è proprio la sorella del tuo amichetto quella li?- chiese con falsa indifferenza Giovanni.

-         -si certo..- rispose Silvia.

-sai dove va a scuola??-

-nooooo- gli rispose la sorella facendo spallucce –perché me lo chiedi? Ti interessa?- chiese al fratello con uno sguardo alquanto furbo.

-ma no, è che non l’ho mai vista e quindi….- cercò di arrampicarsi sugli specchi

-si si certo…-disse Silvia sorridendo.     

  
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