Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Woop    10/01/2011    1 recensioni
Questa one-shot l'ho fatta il 24 dicembre, un pomeriggio non dei migliori e guardandomi intorno mi è venuta questa improvvisa voglia di scrivere...Ed eccola qui.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eccomi qui.

Il ventiquattro dicembre, la vigilia di Natale, alle 17, non un minuto in più non uno in meno.

Molta gente a quest'ora si sta preparando per andare a casa di parenti e amici ad aspettare la mezzanotte per poi aprire i regali.

Altri invece conducono una vita normale con i bimbi agitati che non vedono l'ora di andare a dormire per svegliarsi la mattina dop, fare a gara con la sorella o il frattello per chi arriva prima in sala e guardare con quegli occhi pieni di gioia e puliti tutti i regali che Babbo Natale ha portato per loro.

Altri ancora se ne stanno chiusi in camera a guardare il via vai di macchine che sfrecciano, più tardi vanno a mangiare per poi andare a dormire con quella voglia di spaccare tutto e dire "Che vigilia di Natale di merda. Porca troia. Vaffanculo!"

E poi sperano di avere almeno un Natale migliore, ma tutto quello che ottengono è un bel calcio nel culo.

E allora si, è proprio quello il momento in cui scoppi a piangere perchè non ce la fai più, tutto quello che vorresti non puoi averlo, ma non chiedi tanto solo un Natale Felice.

E allora pensi, e ripensi, e pensi ancora cos'hai fatto per meritarti tanto tutto insieme...

Però non trovi una risposta, no perchè nella tua vita ci sono solo punti di domanda mai punti fermi che rispondono.

Allora poi ripensi a quando eri felice e l'unica risposta che trovi è "Da piccolo!"

Già, da piccolo, quando si guardava il mondo con quegli occhi innocenti, quando la mamma e il papà ti erano sempre vicini e ogni volta che cadevi loro erano lì a rialzarti.

Quando non conoscevi ancora bene la vita, non sapevi cos'erano gli amici falsi, non sapevi cosa voleva dire essere delusi e,soprattutto, non sapevi cosa erano i problemi, quelli veri però.

Da piccoli è bello, il mondo è colorato, esistono solo sorrisi e allegria, felicità, ingenuità, non avevi idea di cosa fosse la tristezza, per il semplice motivo che essa non esisteva.

Chi non vorrebbe tornare bambino?!

Da piccola, mi ricordo, che quando vedevo Peter Pan pensavo "Che stupido questo bambino non vuole crescere, e perchè mai?! La vita da grandi è migliore!" e solo ora mi accorgo che lui aveva ragione.

Io non vedevo l'ora di crescere, ma per cose stupide, come poter stare sveglia fino a tardi, uscire il pomeriggio con le amiche, levarmi dalle scatole mia sorella maggiore che mi doveva sempre stare appresso.

Di sicuro se qualcuno ora venisse quà e mi domandasse "Vuoi tornare piccola?" io risponderei si e se mi chiedesse nuovamente "Perchè?" credo che risponderei come da piccola, cioè per cose stupide come non avere problemi, andare bene a scuola, avere i genitori di nuovo insieme, tornare a vedere la vita colorata e credere alla magia del Natale.

Forse la cosa più stupida è l'ultima che ho elencato, però è vero!

Quando credevo a Babbo Natale c'era quella strana magia che mi rendeva ancora più felice.

Sapevo che avrei ricevuto dei regali, non mi interessava se non erano quelli che volevo l'importante era riceverli, sapevo che la nonna sarebbe venuta li in salotto con me, mia sorella, mamma e papà, e sapevo che quando mi arrivava qualcosa che mi piaceva sarei saltata addosso a tutti per la felicità.

Ma questi sono solo ricordi, stupidi ricordi che vorrei dimenticare, evocati da un pensiero nato pensando le parole Natale e felice.

Ma purtroppo non si può avere tutto dalla vita e un Natale Felice è una di queste cose irrealizzabili.

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Woop