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Autore: Bad A p p l e    10/01/2011    5 recensioni
-Seconda classificata al contest "Le tre follie" indetto da Kaifan su EFP forum-
Breve raccolta di tre capitoli su: L, Mikami e Misa.
«Non ho bisogno di nessuno» mormorò il piccolo, atono, rivolto alla “persona” che gli stava di fronte, troppo evanescente per essere concreta ma troppo tangibile per essere completamente irreale.
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Misa Amane, Teru Mikami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Trois folie -Un pazzo sa di esserlo?

 

Retrace 03: Ai Shiteiru, Light-kun.

 

 

 

Riflettendoci con attenzione, Keigo avrebbe pure potuto accorgersi che qualcosa non andava –anche se non avrebbe mai potuto indovinare fino a che livello le cose non andassero-, ma era troppo ipnotizzato per potersi rendere conto di alcunché.

Il neolaureato in medicina, Keigo Mizuro, non riusciva nemmeno ancora a crederci, eppure quell’angelo biondo incredibilmente attraente aveva scelto come suo fidanzato proprio lui… se si teneva conto che la sua dolce metà era addirittura un idol, la sua incredulità saliva alle stelle.

Tuttavia non è rilevante, per ora, ciò che pensa il giovane Keigo; no, adesso è di vitale importanza concentrarsi su una mente meno sana, una mente a cui era stato riversato il colpo di grazia alcuni mesi prima, il ventotto gennaio, ad essere precisi.

Amane Misa aveva sempre saputo di non poter essere completamente considerata sana di mente, se per “sanità mentale” s’intende il concetto prefabbricato venduto dalla società moderna; nonostante ciò, il muro che la separava dalla pazzia era rimasto in piedi per molto tempo, seppur traballante, pericolante e pieno di bieche crepe. I danni a quel muro erano notevolmente peggiorati alla morte dei suoi genitori, avvenuta anni prima, ma le difese non avevano accennato a crollare, sopravvivendo in quell’equilibrio instabile.

Il ventotto gennaio di quell’anno, alla morte del suo amato Light –“assassinato da Kira”, così le avevano detto-, il muro era ingloriosamente crollato, riducendosi in polvere e lasciando che la pazzia la divorasse rapidamente e con furia, come un qualcosa per lungo tempo desiderato ardentemente e solo di recente ottenuto.

Aveva cercato instancabilmente, Misa, e alla fine l’aveva trovato: un ragazzo che somigliava in modo inquietante a Light.

No, “somigliare” non è il termine adatto: erano identici, tanto che Misa era addirittura arrivata a chiamarlo “Light-kun” –Keigo, ingenuamente, l’aveva preso come un segno d’effetto; “Light”, dall’inglese “Luce”-.

Amane si avvinghiò meglio al braccio del ragazzo, mugugnando soddisfatta. Era sempre stato così, quello che voleva lo otteneva e non se ne separava più, contagiandolo di un amore che sapeva solo di morboso.

«Ti amo, Light-kun» gli bisbigliò nell’orecchio, facendolo sorridere teneramente.

“Un bel po’ diverso dai soliti sorrisi di Light, no?”

In effetti, osservando bene, non aveva mai visto i lineamenti affilati di Light guardarla con espressione tanto dolce. Troppo dolce.

Troppo –troppo!- innaturale per quel volto.

Si rese conto di essere stata ingannata da sé stessa da quel giovane che pretendeva di essere come il suo adorato Yagami.

Light-kun è morto! –Che Amane Misa sia morta con lui, lasciando solo questo folle involucro?-.

“Tu non sei Light-kun” pensò, delusa, prima di aprirsi con velocità impressionante in un sorriso radioso, “però possiamo porvi rimedio”.

Facilmente riuscì a convincere Keigo ad accompagnarla al suo appartamento, così come riuscì senza sforzo a convincerlo a fare un gioco.

In breve tempo Keigo si ritrovò mezzo nudo legato al letto, mentre Misa gli si strusciava contro. Sembrava tutto normale, ma fin troppo presto il ragazzo si accorse di quell’unica nota stonata.

Sgranò gli occhi dallo stupore quando finalmente riuscì a vedere quel sottile coltello che lo trapassava.

«Cos…?» riuscì a bisbigliare prima che la bocca gli si riempisse di sangue.

«Tu non sei Light-kun, lui è morto…» disse Misa, sorridendo, «quindi sbrigati a morire anche tu, così lo riavrò tutto per me».

 

Death Note: Amane Misa, la quintessenza della follia dettata dall’amore. Qui la vediamo alle prese col suo primo omicidio che non comprende il Death Note (logico, avendone perso i ricordi da tempo, tenendo conto che la storia è ambientata pochi mesi dopo alla fine della serie).

Misa è abbastanza folle e infantile da voler a tutti i costi stare con Light anche se lui è morto… ma non può accontentarsi di avere per sé una persona che gli somiglia soltanto, quindi nella sua follia risulterebbe abbastanza logico il cercare di plasmare quella persona fino a farla diventare esattamente come Yagami, seppur questo significhi uccidere il malcapitato.

Sinceramente, vedendo quanto sia stata resa pazza dall’amore, ce la vedo a darsi alla necrofilia.

   
 
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