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Autore: __Sunshine__    10/01/2011    4 recensioni
Clark finisce in un mondo parallelo dove è sposato con figli, ed è innamorato... ma non di Lana!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chloe Sullivan, Clark Kent
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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5 – Il nostro non è un matrimonio perfetto.



La cosa più brutta di fare una festa, è il dopo. Soprattutto se tua moglie ti fa pulire l’ intera casa, con la scusa che deve scrivere un articolo. Era abituato a ricevere ordini da Chloe, faceva parte del suo essere, ma mai ad avere qualcosa in cambio dopo... qualcosa come un bacio. Oh, l’ aveva già baciata, ma mai volontariamente. L’ aveva fatto senza pensare, e quando se ne era resa conto era diventata rossa rossa, improvvisamente consapevole di non avere accanto suo marito. Gli era sembrata assolutamente adorabile.
-Papà, posso parlarti?-
Johnatan Kent era vicino alla porta, appoggiato, con un’ espressione dolcemente preoccupata sul piccolo viso.
Poteva notare la somiglianza con se stesso, ma anche una breve influenza dei lineamenti di Chloe.
-Certo figliolo.- Lo fece sorridere. Suo padre lo chiamava sempre così, ma non aveva mai pensato di poter chiamare in questo modo un suo potenziale figlio.
-Tu ami la mamma?-
Toc. Un colpo al cuore. Amava sua madre?
-Be... io amo la tua mamma. Lei è simpatica, dolce, intraprendente, bellissima... perché questa domanda?-
-Ti comporti in modo strano.-
Istinto da giornalista come sua madre, pensò.
-Ma no... sono un po’ stanco.-
-L’ ultima volta che l’ hai detto la mamma ha pianto per un mese, tu non hai fatto di nuovo male alla mamma vero?-
Aveva ferito Chloe?
-Io... no, tesoro. Ora vado a letto, e vai anche tu che è tardi.-
-Non fare male alla mamma, per favore.-
-Non le farò del male. Ma tu dormi, o domani sarai imbambolato tutto il giorno!-.
Dopo un bacino e un abbraccio, andò a letto. Non trovò Chloe, che stava leggendo un articolo alle bambine, facendo finta fosse una favola. Dopo poco però arrivò, vestita in una sua vecchia camicia, che la rendeva inaspettatamente sexy.
-Chloe, ti posso parlare?-
-Certo... che brutta faccia Clark, che è successo?-
-Ho parlato un po’ con Johnatan, e ho scoperto una brutta cosa...-
-Oh no. Ti ha detto di quando ci siamo lasciati, vero?-
-Ci siamo lasciati?-
-Sì e no. Per un periodo sono andata a vivere da Lois e Oliver, con i bimbi, ma è stato poco tempo. Non riuscivo a perdonarti per una cosa...-
-Cosa Chloe?-
-Non posso dirtelo, capiscimi. Non vorresti te lo dicessi!-
-Sì invece! Se me lo dici non lo rifarò! Non voglio farti soffrire!-
-Mi hai tradito con Lana Lang! Contento adesso? Eravamo in un periodo di crisi... e Lana non è proprio una moglie fedele. Non riuscivo a capirti, non riuscivi a capirmi, avevamo entrambi troppo lavoro e poco tempo per stare insieme. Lei ne ha solo approfittato, e quando hai capito cosa era successo sei venuto subito a dirmelo. Ti ho mandato fuori di casa, senza valige o altro, non hai potuto vedere i tuoi figli per un mese. Ma non eri innamorato di lei, amavi me, e alla fine ti ho perdonato.-
Non ci poteva credere. Non poteva essere una persona tanto vile da tradire la donna che amava così tanto.
-Clark? Non lo hai ancora fatto, e io l’ ho già dimenticato. Non ti sto ancora biasimando, tranquillo.-
-Mi biasimo da solo... non credevo di essere una persona malvagia.-
-Ma non lo sei! Eri soltanto un po’... ammaliato... Lana fa questo effetto.-
-Chloe ma ti ascolti?! Mi stai scusando di una cosa pessima! Non è da te! Tu mi avresti ucciso!-
-Lo so e l’ ho fatto. Ma non ha senso incolparti per una cosa che non hai ancora fatto. Come incolpare un piccolo Lionel Luthor per i misfatti fatti da adulto... è senza morale. Soffrirai in seguito per gli sbagli che farai, non ora.-
-Chloe...-
-Chloe niente. Ti amo, e tu mi amerai. Voglio dormire, Santo Stefano è sempre una giornata molto impegnativa.-
-Chloe?-
-Eh?-
-Grazie. Per tutto.-
-Di niente Clark, di niente. Il nostro non è un matrimonio perfetto, ci sono alti e bassi, ma ci amiamo. Siamo felici. E i nostri bimbi sono felici.-
-Tu sei felice con me? Ti rendo felice?-
-Ogni secondo. E, per la cronaca, ho baciato Oliver due anni fa.-
-Mai paragonabile al mio errore. ...Chi è Oliver?-
-Il mio capo. Oliver Queen, alias Freccia Verde. Eravamo stanchi e feriti dopo una missione, non sapevo nemmeno più se tu eri vivo, ero confusa... è successo. Non ho provato nulla però!-
-Aspetta. Missione? Per il tuo lavoro da supereroina? E adesso stai bene?-
-È successo due anni fa, e non mi biasimi nemmeno un pochino?-
-Non ti do la colpa di una cosa fatta sotto pressione. Non eri in te, vero?-
-Assolutamente.-
-Ecco, ora dormiamo. Io sarò anche sovraumano, ma tu cara sarai uno straccio domani mattina.-
Chiuse gli occhi e provò ad addormentarsi. Tradire Chloe con Lana, questa non se la sarebbe mai aspettata.
-Ti preoccupa qualcosa?-
-È da anni che non dormo senza averti accanto. Non ti preoccupare, mi devo soltanto abituare.-
Senza dire niente, le avvolse i fianchi con un braccio e la tirò a sè.
-Buona notte Clark.-
-Buona notte Chloe... come ti chiamo io di solito?-
-Chloe, come mi vuoi chiamare?! A volte lo alterni con Chlo’, o quando vuoi qualcosa usi “stella del Planet”.-
-Buona notte stellina-.










6 – Per un soffio.


-Clark... svegliati... è Santo Stefano, dobbiamo andare dai tuoi genitori...-
Il ragazzo aprì gli occhi e si ritrovò nella stanza da letto che condivideva con la moglie. Lei era sdraiata vicino a lui, con il suo fianco ancora abbracciato dalla sera prima, la camicia un po’ alzata e un’ espressione addormentata sul viso. Non l’ aveva mai trovata così carina e adorabile.
-Certo, arrivo subito. Dove abitano i miei?-
-In un appartamento vicino, quasi uguale a questo ma un po’ più piccolo. Hai presente una dependance? In teoria sarebbe una cosa del genere.-
-Abbiamo relegato i miei genitori in una dependance?-
-No! La casa è più o meno di queste dimensioni! Solamente, non ha la tua stanza, e il granaio. Non ti preoccupare per loro Clark, vivono esattamente come vivevano nel tuo tempo. Avanti, districhiamoci e andiamo a pranzare da loro.-
Senza pensare troppo, d’ impulso, invece di togliersi dalle braccia di Chloe posò delicatamente le labbra sulle sue. Era poco più di un bacio da amici, ma lo lasciò senza parole. Lei sorrise solamente, un misto tra sorpresa e affetto, poi arrossì paurosamente e volse lo sguardo verso la testiera del letto.
-Devo andare a preparare John, tu vesti e pettina Lara e Martha, al mattino vogliono te.-
Sembrava non reagire al suo gesto, o almeno, far finta di non reagire. Non poteva sapere cosa le passava per la testa, non conosceva ancora quella strana versione di Chloe Sullivan, ma già l’ adorava. Il suo sentimento verso di lei stava cambiando, si trasformava come avrebbe dovuto, e questo poteva segnare il ritorno al suo tempo.
-Lo faccio subito...-
-Aspetta, non vestirti. Le gemelle giocano sempre con il cibo a colazione, sicuramente ti verseranno qualcosa addosso mentre giocherai con loro. Perché lo farai, ne sono sicura! Mettiti la vestaglia, ti preparerai dopo aver preparato loro.-
-Grazie Chloe. Di tutto quello che stai facendo per me adesso.-
-Non ringraziarmi sempre!-
-Chloe?-
-Sì?-
-Scusa-.
Sapeva di non aver colpa, ma doveva dirglielo ugualmente.
Si trovava una specie di sconosciuto in casa, doveva insegnargli tutto e non poteva nemmeno essere trattata come moglie. Suo marito non sapeva dove si trovasse, era stato rimpiazzato, insomma, non era una bella situazione in cui trovarsi.
-Non è colpa tua. Vorrei solo che... Clark torni presto. Non so fino a quando potrò resistere. Potrebbe durare due giorni, come una settimana, come mesi, come anni! E il mio Clark non è neanche morto, non posso rassegnarmi a dimenticarlo, non so dov’ è, sospeso nel tempo immagino, ma non ne ho la conferma. Tu ami Lana, Lana Lang, la donna con cui mi hai tradito, e non ti posso neanche biasimare per questo, perché non lo hai ancora fatto. Sono ritornata soltanto l’amica, la confidente, la spalla, e questo ruolo mi va stretto adesso. Sono abituata ad essere tua moglie, non la tua migliore amica. Mi capisci? Ti prego, trova il modo di tornare indietro.-
Una piccola lacrima scese dall’ occhio sinistro, ma in fretta un dito la catturò per nasconderla. Chloe era una donna forte, non voleva piangere.
-Scusa per lo sfogo.-
-Non ti preoccupare... scusa tu...-
-Ehi. Basta con le scuse, abbiamo tanto da fare. Dimentica le lacrime, okay? Non piango mai, lo sai, ma ogni tanto fa bene. Lo dico sempre anche a Lara. Specialmente se c’ è un migliore amico pronto a consolarti.- Concluse con un sorriso.
-Vieni qui stella del Planet!- Clark la prese in braccio e la fece roteare, con la speranza di vederla più spensierata. In un attimo, erano fronte a fronte, bastavano solo pochi millimetri a unirli in un bacio. Pochi, pochissimi secondi, e il confine sarebbe stato passato...
-Mamma? Posso mettermi la maglia rossa?-
La voce di Johnatan li fece sobbalzare. Sarebbe bastato un istante di ritardo, ma forse... forse era meglio così. La situazione era troppo confusionaria. Non voleva illudere una ragazza speciale come Chloe.
-Oh, certo amore!-
-Allora vieni in camera mia a cercarla? Non riesco a trovarla mamma!-
Chloe sbuffò, ma scese dal braccio per aiutare il bimbo.
-E meno male che hai la vista a raggi x...-
-Non è colpa mia! È lei che se ne va!-
-Certo, noi abbiamo le maglie volanti, lo sapevi Clark?-
-Le avevo anche io quando ero piccolo! Vuoi che lo aiuti io? Magari la trovo prima.-
-Non credo proprio, con il tuo ordine!-.
Poteva sentire le loro voci in lontananza, scherzavano e ridevano, lo facevano sentire felice. Questo era il futuro che voleva, una famiglia, Johnatan e le gemelle. L’ unico problema... Chloe. Non aveva mai pensato a lei come qualcosa di più di un’ amica, era solo, al massimo, una sorellina. Certo, una sorellina molto bella, con un sorriso luminoso e un corpo da far girare la testa, ma sempre una sorellina.
Una vita con lei era insieme una cosa fantastica e terribile. Era l’ unica a capirlo veramente, gli perdonava tutto, lo conosceva come chiunque altro. Ma d’ altra parte, a volte sapere tutto non era un vantaggio. Sapeva bene tutti i suoi difetti, alcuni dei quali a volte non sopportava proprio. Era maniaca del lavoro, comandava e a volte si comportava come una maestrina.
Scorrendoli mentalmente, si rese conto che li sopportava eccome. Semplicemente adorava Chloe, ma come sorella o come qualcosa di più?


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Volevo ringraziare tutte per i commenti: siete fantasticheee!!!
  
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