Parte
diciannovesima
Angel cammina spedito
davanti a loro, dirigendosi verso il molo. Quando lui ha in mente un
“piano”, nessuno può fermarlo. Voltandosi per incitarli ad andare più
veloci, il pensiero va a James e Elizabeth, due vampiri che per un po’ sono
stati suoi compagni di viaggio nei tempi in cui è stato Angelus. Anche allora in
quattro, con la sempre presente Darla, passeggiavano nella notte, seminando
morte ovunque si fermassero. Ricorda le loro scorribande a Marsiglia nel 1767,
quando James con il suo amore per la bella Elizabeth, ricordava ad Angelus che
lui era incapace di sentire amore. La memoria corre veloce. Altri tempi, altri
secoli, altri luoghi altri ricordi e altra coppia di vampiri che con Angelus e
Darla componevano il terrificante quartetto. Spike e Drusilla. Londra
1880, e in tutto lo York shire
diventarono tristemente famosi per la loro crudeltà. Cambiano secoli e luoghi, ma lo scenario è
sempre lo stesso. Ovunque sempre lo stesso terrificante odore. L’odore della
morte e l’odore della paura delle sue vittime. Tutti i suoi ricordi ne sono
impregnati. Cina 1900, durante la sanguinosa rivolta dei Boxer.
Aveva già un anima allora, ma era tornato da Darla, perché era disperato e
cercava ancora una direzione. Chi doveva salvarlo non era ancora nato. Buffy, la
sua Buffy nasceva solo ottanta anni dopo. Dovette vivere altri cento anni di
solitudine prima di incontrare l’unico vero grande amore della sua vita. Da quel
momento non è stato mai più solo. Anche quando erano lontani. Adesso vuole
sentirla vicina. Ha ancora paura che tutto sia un sogno, ha paura che lei possa
svanire.
Si ferma ad
aspettarli. Allunga la mano verso Buffy e lei la stringe forte afferrandola
subito. “Stai bene?” lui stringe forte la sua mano. Ha bisogno di lei, ora più
che mai. “Sto bene, ora”
Raggiungono l’auto
giù al molo, godendosi ancora lo spettacolo della baia illuminata dalle luci dei
moderni lampioni a neon e Angel pensa che quasi nulla sembra cambiato. Avverte
tutti che faranno un breve tratto in macchina ma che poi dovranno proseguire a
piedi. Alice nota le scarpe che indossa Buffy, sta per dire qualcosa ma si
trattiene, pensando che non è affar suo.
Durante il
tragitto in auto sono tutti stranamente silenziosi. Alice poggia la testa sulle
spalle di Connor e lui le tiene le mani fra le sue. Angel e Buffy, scambiandosi
intensi sguardi, parlano quel loro linguaggio antico fatto di frasi non dette,
che solo loro riescono a comprendere. Nel loro mondo non c’è spazio per nessun
altro. Il loro paradiso è come una fortezza inespugnabile, impenetrabile alla
magia, al dolore, al tempo, al male, al destino avverso che gli ha divisi. Nel
loro universo non può entrare nessuno. Solo i loro “ti amo” e i loro “per sempre”. Lei gli sfiora la mano di
tanto in tanto e lui risponde con sguardi pieni di adorazione.
mezz’ora di guida
silenziosa e Angel annuncia che stanno per arrivare e rivolgendosi a Connor
“Che fate là
dietro?” La voce di suo figlio pare infastidita “Papà?” Dallo specchietto
retrovisore vede la sua espressione cupa che sembra chiedergli “ma ti sembrano domande da fare?”
Rendendosi conto dell’equivoco, cerca di riparare subito con evidente imbarazzo.
“Oh, non intendevo dire ciò che stai pensando, volevo sapere se dormivate,
perché stiamo per arrivare” Buffy si volta verso loro e ridendo chiede “che
fate là dietro? perché sono abbastanza sicura che non dormivate”. Rispondono
con una risata e Connor pensa che Buffy può dirgli qualunque cosa senza che lui
si senta offeso. Percepisce ancora quella strana e piacevole sensazione di
familiarità che ha sentito fin dalla prima volta che l’ha vista a Los Angeles.
Sono trascorsi solo pochi giorni da allora, e Connor sente che la sua vita è
cambiata per sempre. Di nuovo. Nonostante tutto, sente serenità, un senso di
pace profonda e di completezza. Finalmente.
Angel arresta il
motore scendendo per primo dall’auto, guardandosi attorno. Si è fermato su una
vasta radura che termina a strapiombo proprio davanti all’oceano. Si volta a
cercare Buffy e lei è subito lì accanto a lui. I suoi occhi stanno chiedendo “stammi vicina, non lasciarmi solo” e
lei, appoggiando il capo al suo braccio, risponde “sono qui, sono sempre stata qui”. Buffy
sa benissimo che li sta conducendo nei luoghi del suo passato e sa che per lui
sarà sicuramente doloroso. È tentata di dirgli che non è necessario farlo, che
non deve per forza soffrire ancora per ciò che lui è stato, ma pensa che forse
Angel ha bisogno anche di questo. Ancora una volta si affida alla saggezza di
lui e al suo istinto di donna innamorata. Anche questo è un dono di Angel. Sta
per regalarle frammenti della sua vita e sa che questo è un dono prezioso. Non
sa spiegarsi perché, ma proprio in questo preciso momento, gli tornano in mente
le parole di Giles “cercate fra i testi
dimenticati”. Guarda Angel e vede
che anche lui ha il suo stesso pensiero. Poi lui abbassa lo sguardo, rivolto
proprio ai piedi di lei e con quel suo adorabile sorriso storto, assolutamente suo, il
sorriso di Angel, quello che lei ama così tanto, lui gli sussurra dolcemente “Il
sentiero è davvero scosceso, tesoro. Cambiale, adesso”. Chinandosi sul suo viso,
le accarezza il mento con un delicato movimento del pollice e infine, chinandosi
un po’ di più, la bacia con una tale dolcezza che Buffy deve aggrapparsi più
stretta a lui per non cadere e riesce solo a dire “Va bene”. Gli sfila le chiavi
dalla mano. Dirigendosi verso l’auto, apre il cofano, e frugando nel suo
borsone, estrae un paio di scarpe basse. Le indossa, riponendo le altre.
Rivolgendosi a Connor e Alice che la guardano divertiti, dice loro “Bene, siamo
pronti. Ora possiamo andare” Osservano i suoi movimenti ed entrambi pensano che
hanno imparato una cosa nuova su Buffy. Ora sanno che lei fa sempre le cose a
modo suo. “Si andiamo” è Angel ha rispondere “attenti a dove mettete i piedi, il
terreno è scivoloso”. Incamminandosi lungo una stretta stradina, seguono Angel
che guida il gruppo. Sono costretti a camminare in fila indiana perché il
sentiero è davvero molto stretto e la discesa è molto ripida. Angel tiene Buffy
per mano che sta proprio dietro lui e alle sue spalle Connor, che sorregge Alice
perché ha rischiato di scivolare almeno due volte “attenta Mel”. Buffy,
voltandosi verso Connor, gli sorride arricciando il naso “Mel?” Alice ride e
sentendo il disagio del suo amore, accorre in suo aiuto “oh, lunga storia” e
Connor arrossisce sotto gli sguardi furbetti e indagatori di Buffy. Angel
procede in silenzio e guarda avanti, già intravede la spiaggia. Una lunga
distesa di sabbia bianchissima, che ora pare brillare ed è resa ancora più bella
dalla luna che illumina questa notte unica e irripetibile. Il pensiero torna
veloce alla sua infanzia “Grazie
Kathy”. Si blocca di botto, costringendo anche gli altri a fermarsi. Il
sentiero si interrompe qui. Con un agile salto, supera con facilità il piccolo
strapiombo e voltandosi invita Buffy a fare altrettanto. Allarga le braccia e
lei si lascia afferrare, abbandonandosi fra le sue braccia. Lui la prende
saldamente per la vita e facendo scivolare il corpo di lei sul suo,
delicatamente la posa sulla sabbia, rubandole un bacio veloce a fior di labbra.
Guarda verso Connor pensando che possa avere bisogno di aiuto, ma lui e Alice
sono già scesi. Il loro sguardo stupito scalda il cuore di Angel. Connor
guardandosi intorno gli dice “È bellissimo. Non credevo esistessero posti come
questi”. Non gli è sfuggito lo sguardo di suo padre che ora annuisce, ma lui
deve chiedere ancora qualcosa. Voltandosi, intravede in lontananza un piccolo
complesso di case, proprio là, oltre gli arbusti bassi che incorniciano la
spiaggia. Sembrano al quanto mal conce a dire il vero. Guardando meglio, ora
appaiono come delle antiche rovine abbandonate dal tempo. “Quelle case laggiù?”
chiede, indicandole con la mano. Buffy e Alice si voltano a guardare in quella
direzione. “Galway” risponde semplicemente Angel e tutti, all’unisono, pensano
“la sua Galway”. La conferma non
tarda ad arrivare “La Galway antica” Buffy ora vicinissima gli sfiora la mano.
Angel sorride e continua “o meglio, ciò che resta della parte vecchia, adesso è
un sito archeologico, protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità” e Buffy
ha un tuffo al cuore notando come la voce del suo Angel si è leggermente
inclinata quando ha pronunciato la parola “umanità”. Connor e Alice osservano in
silenzio e sono totalmente affascinati da questo luogo, che pare così simile a
quelli descritti da Melmon in alcune delle sue storie fantasy. Luoghi
incantanti, da fiaba. Angel e Buffy invece pensano che è proprio da quelle
antiche rovine che è cominciato tutto l’orrore.
{L’irruenza del giovane Liam, e i dolorosi
dissidi col padre. Le fughe da casa a cercare amore e calore da donne di
malaffare. A cercare conforto nel vino, in bettole di infimo ordine. L’incontro
con Darla, in quel sudicio vicolo. La morte di Liam e la nascita del Flagello
d’Europa. Angelus!}
Tutto è partito da
qui.
…e in cuor suo,
Buffy sa che ha sempre desiderato poter vedere questi luoghi accanto a
lui
Lei poggia il viso
sul suo petto e piange in silenzio e lui la culla fra le sue
braccia.
“So cosa stai
pensando. Non essere triste, amore mio. Oggi, dopo tutto questo tempo, riesco a
dare un significato più grande a tutto. Credo di sapere perché le cose siano
andate così.”
“Perché?”
“Noi due dovevamo
incontrarci. In un modo o nell’altro dovevamo amarci. Se Darla non avesse fatto
di me un vampiro, nessuno di noi due avrebbe potuto sapere dell’esistenza
dell’altro.”
“Angel, è
bellissimo quello che stai dicendo. Terribile e doloroso, ma
bellissimo”
“Non avrei potuto
amarti, Buffy” cerca di scherzare, per scacciare la malinconia dal cuore di
lei.
“Devo stare
lontano da vicoli bui e dalle bionde. Mi sono sempre fatali, in un modo o
nell’altro”
Ridono ricordando
il loro primo incontro. La prende per mano e dirigendosi con decisione su un
punto preciso della spiaggia, si volta e fa cenno a Connor e Alice di seguirli.
Buffy si volta solo un attimo, e rivolgendosi di nuovo ad Angel, “anche Connor
non esisterebbe se…” Lui annuisce “Si. Connor doveva nascere…” è Buffy che
conclude per lui “…in un modo o nell’altro”
La sabbia
finissima fa da tappeto ai loro passi ed è Connor il primo a capire dove sta
dirigendosi suo padre. Lo vede fermarsi, per un attimo indeciso sul dove andare,
e non è stupito quando lui solleva lo sguardo verso il cielo, sa che sta
cercando di orientarsi con le stelle. È una cosa che lui ha imparato a fare da
piccolissimo. Fu Daniel Holtz ad insegnarglielo, ma quello era un altro cielo e
le stelle non brillavano così. Quortoth non aveva nulla di luminoso e non
c’erano spiagge bianchissime. L’immensità dell’oceano gli era sconosciuta.
Angel, come se intuisse i suoi pensieri, lo coinvolge in ciò che sta per fare,
per distoglierlo dai brutti ricordi. Gli dà una leggera gomitata su un fianco,
“ehi campione, dammi una mano a spostare questi arbusti, hai qualcosa con te? va
bene anche un coltello” Connor ha sempre delle armi con sé e non è certo
l’unico. Angel sa che anche Buffy nasconde qualcosa nella sua borsa e pure
Alice, a giudicare dalla grandezza del marsupio che tiene legato in vita, deve
avere almeno qualche oggetto
appuntito a portata di mano. Lo stesso Angel nasconde alcuni paletti di
legno ben celati sotto le maniche del cappotto e altre armi legate alle
caviglie. Ma in questo momento, ha
bisogno dell’aiuto di Connor. Lo vuole assolutamente accanto a sé. Lui
solleva la felpa e dalla cinta dei jeans estrae un pugnale, quel pugnale. Angel gli sorride
compiaciuto. È stato lui a regalarlo a suo figlio, proprio poco prima che
partisse ed contento di vedere che lui lo porta sempre con sé. Con alcuni colpi
decisi, mentre Angel si sposta per farlo passare, Connor sradica le fitte
erbacce selvatiche, liberando il passaggio di quello che sembra l’ingresso di…
“Una grotta?” Angel annuisce a suo figlio e ora cerca gli occhi di Buffy. Lei
vede la sua emozione e tenta di smorzarla, “o una caverna forse, sa di caccia al
tesoro” e Alice, anche lei intuendo che questo è un momento delicato, interviene
e dà forza alle parole di Buffy “si, tipo isola dei pirati, non mi stupirebbe di
veder spuntare il fantasma del feroce Barbanera”. La risata di Connor e Angel è
un invito a continuare a cui Buffy e Alice non possono resistere. “Jack Sparrow
sarebbe molto meglio, Alice”. Angel, ignorando chi sia “Jack Sparrow? Chi è?”
Alice risponde subito divertita, bruciando Buffy sul tempo e avvicinandosi a
Connor per aiutarlo, “come chi è? Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo”
Angel le guarda come se stessero parlando una lingua sconosciuta. Buffy, con una
adorabile smorfia, finge indignazione “Johnny Depp. Non è possibile non
conoscerlo. È contro ogni legge, sia divina che umana”. Lui abbozza un sorriso
sconfitto, a volte si sente davvero fuori dal tempo.
L’ingresso della
grotta è ormai libero e Connor riponendo il pugnale nella cintura, aspetta un
cenno da suo padre che non tarda ad arrivare. “Conosci bene questo posto. Sei
stato qui altre volte, vero?” Angel gli sorride ”Si, sono stato qui molte altre
volte …era il mio rifugio, il nostro rifugio” Connor cerca di entrare in
sintonia con lo stato d’animo di suo padre, sa che lui non dice mai nulla a caso
e non vuole deluderlo, non vuole rischiare di ferirlo con parole inopportune e
sceglie il silenzio. Ma muore assolutamente dalla voglia di sapere cosa
intendeva dire con il nostro rifugio.
Suo e di chi altri? Angel lo spinge delicatamente dentro e fa cenno ad Alice di
entrare. Aspetta che Buffy sia vicina a lui e mano nella mano seguono i due
davanti a loro. A giudicare da come sono state fortificate le pareti, Angel
pensa che la grotta, sia diventata davvero un rifugio anche per altri irlandesi.
Un rifugio antiatomico nella seconda guerra mondiale, ma questo lui non poteva
saperlo. L’ultima volta che è stato qui fu, nell’ ormai lontanissimo, 1753 e fu
proprio poche ore prima che lui morisse. Quella volta, proprio in questo luogo,
sua sorella, la sua dolcissima Kathy, riuscì a strappargli una promessa, che lui
non poté mantenere. I morti non possono mantenere promesse. Per questo è qui
adesso. Per onorare l’antica e ultima disperata richiesta, di chi sapeva che la
morte era ormai alle porte.
Connor si volta di
tanto in tanto, aspettando che suo padre dica qualcosa. Con piccoli e
rassicuranti cenni della mano, Angel lo invita a proseguire, finché non arrivano
ad un punto in cui la grotta si snoda in vari percorsi, mostrando almeno due
possibili direzioni. Ecco cosa rende insicuro Connor. L’angoscia di fronte alle
scelte. La percezione di essere sempre davanti ad un bivio e di scegliere la
strada sbagliata, “dove adesso? destra o sinistra?” la sua voce trema un po’ e
Alice si sente morire dentro. Soffre per lui e con lui …e gli stringe le mani.
La voce di suo padre arriva da dietro, calda e rassicurante come sempre. Lui lo
salva ancora. Lo salva sempre. “Non prestare attenzione ai bivi, Connor. Sono
solo deviazioni che, in modo o
nell’altro, portano comunque sempre alla nostra metà originaria. Il bivio ci
fa solo perdere del tempo prezioso, e il suo è spesso un cammino infido e molto
tortuoso. Guarda sempre avanti e procedi sicuro. Stiamo per arrivare” Angel e
Buffy, mano nella mano si scambiano sguardi d’intesa, ricordando le parole di
prima. La voce di Connor giunge proprio quando stanno per baciarsi, rapiti come
sempre dalla magia del loro amore. “è bellissimo, papà… questo posto è… da
sogno…” La grotta si affaccia ora su una sala molto più ampia e proprio al
centro di essa vi è un laghetto d’acqua dolce. Alle pareti e sul soffitto
stalagmiti e stalattiti concorrono a creare un insieme assolutamente
straordinario, unico e suggestivo. Quasi surreale. Tacciono. Solo il silenzio
può accogliere la meraviglia della natura.
È Angel che, con
le sue parole, interrompe la contemplazione del bello, ma con parole che
arrivano dritte al cuore di Buffy, che non riesce a trattenere le lacrime.
“È una grotta
carsica ed è quasi identica a come la ricordavo io. Quasi nulla è cambiato.
Adesso so che duecentocinquanta anni non sono poi così tanti. Ci vuole molto più
tempo, perché l’acqua, con il suo lento ma costante lavorio, riesca ad intaccare
e a rimodellare la dura roccia. Ma alla fine riesce nel suo intento. Goccia dopo
goccia, con infinita pazienza riesce a scalfire la nuda pietra, trasformandola
in qualcosa di nuovo. Per sempre.”
Lui accarezzandole
il viso, asciuga le sue lacrime. È un gesto delicato, un semplice tocco, ma le
sta dicendo che la ama immensamente. La sta ringraziando per amarlo come lo ama
e le sta dicendo, che lei ha trasformato la sua vita, che ora, grazie a lei, è degna di
essere vissuta.
“Ti amo,
Buffy”
“Ti amo,
Angel”
La prende per mano
e rivolgendosi a Connor e ad Alice li invita ancora una volta a seguirlo.