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Autore: lafatablu    11/01/2011    2 recensioni
Morte e tradimento. Ancora una volta l’amore di Angel e Buffy è messo a dura prova e questa potrebbe essere la loro ultima occasione. Qualcuno li aiuterà e sarà ancora amore ...e il perdono arriverà e con esso risplenderà la magia che è dentro ciascuno di noi… la magia di anime che si amano.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Profani Bagliori'
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Parte diciannovesima

 

Angel cammina spedito davanti a loro, dirigendosi verso il molo. Quando lui ha in mente un “piano”, nessuno può fermarlo. Voltandosi per incitarli ad andare più veloci, il pensiero va a James e Elizabeth, due vampiri che per un po’ sono stati suoi compagni di viaggio nei tempi in cui è stato Angelus. Anche allora in quattro, con la sempre presente Darla, passeggiavano nella notte, seminando morte ovunque si fermassero. Ricorda le loro scorribande a Marsiglia nel 1767, quando James con il suo amore per la bella Elizabeth, ricordava ad Angelus che lui era incapace di sentire amore. La memoria corre veloce. Altri tempi, altri secoli, altri luoghi altri ricordi e altra coppia di vampiri che con Angelus e Darla componevano il terrificante quartetto. Spike e Drusilla. Londra 1880, e in tutto lo York shire diventarono tristemente famosi per la loro crudeltà. Cambiano secoli e luoghi, ma lo scenario è sempre lo stesso. Ovunque sempre lo stesso terrificante odore. L’odore della morte e l’odore della paura delle sue vittime. Tutti i suoi ricordi ne sono impregnati. Cina 1900, durante la sanguinosa rivolta dei Boxer. Aveva già un anima allora, ma era tornato da Darla, perché era disperato e cercava ancora una direzione. Chi doveva salvarlo non era ancora nato. Buffy, la sua Buffy nasceva solo ottanta anni dopo. Dovette vivere altri cento anni di solitudine prima di incontrare l’unico vero grande amore della sua vita. Da quel momento non è stato mai più solo. Anche quando erano lontani. Adesso vuole sentirla vicina. Ha ancora paura che tutto sia un sogno, ha paura che lei possa svanire.

Si ferma ad aspettarli. Allunga la mano verso Buffy e lei la stringe forte afferrandola subito. “Stai bene?” lui stringe forte la sua mano. Ha bisogno di lei, ora più che mai. “Sto bene, ora”

Raggiungono l’auto giù al molo, godendosi ancora lo spettacolo della baia illuminata dalle luci dei moderni lampioni a neon e Angel pensa che quasi nulla sembra cambiato. Avverte tutti che faranno un breve tratto in macchina ma che poi dovranno proseguire a piedi. Alice nota le scarpe che indossa Buffy, sta per dire qualcosa ma si trattiene, pensando che non è affar suo.

Durante il tragitto in auto sono tutti stranamente silenziosi. Alice poggia la testa sulle spalle di Connor e lui le tiene le mani fra le sue. Angel e Buffy, scambiandosi intensi sguardi, parlano quel loro linguaggio antico fatto di frasi non dette, che solo loro riescono a comprendere. Nel loro mondo non c’è spazio per nessun altro. Il loro paradiso è come una fortezza inespugnabile, impenetrabile alla magia, al dolore, al tempo, al male, al destino avverso che gli ha divisi. Nel loro universo non può entrare nessuno. Solo i loro “ti amo” e i loro “per sempre”. Lei gli sfiora la mano di tanto in tanto e lui risponde con sguardi pieni di adorazione.

mezz’ora di guida silenziosa e Angel annuncia che stanno per arrivare e rivolgendosi a Connor

“Che fate là dietro?” La voce di suo figlio pare infastidita “Papà?” Dallo specchietto retrovisore vede la sua espressione cupa che sembra chiedergli “ma ti sembrano domande da fare?” Rendendosi conto dell’equivoco, cerca di riparare subito con evidente imbarazzo. “Oh, non intendevo dire ciò che stai pensando, volevo sapere se dormivate, perché stiamo per arrivare” Buffy si volta verso loro e ridendo chiede “che fate là dietro? perché sono abbastanza sicura che non dormivate”. Rispondono con una risata e Connor pensa che Buffy può dirgli qualunque cosa senza che lui si senta offeso. Percepisce ancora quella strana e piacevole sensazione di familiarità che ha sentito fin dalla prima volta che l’ha vista a Los Angeles. Sono trascorsi solo pochi giorni da allora, e Connor sente che la sua vita è cambiata per sempre. Di nuovo. Nonostante tutto, sente serenità, un senso di pace profonda e di completezza. Finalmente.

Angel arresta il motore scendendo per primo dall’auto, guardandosi attorno. Si è fermato su una vasta radura che termina a strapiombo proprio davanti all’oceano. Si volta a cercare Buffy e lei è subito lì accanto a lui. I suoi occhi stanno chiedendo “stammi vicina, non lasciarmi solo” e lei, appoggiando il capo al suo braccio, risponde “sono qui, sono sempre stata qui”. Buffy sa benissimo che li sta conducendo nei luoghi del suo passato e sa che per lui sarà sicuramente doloroso. È tentata di dirgli che non è necessario farlo, che non deve per forza soffrire ancora per ciò che lui è stato, ma pensa che forse Angel ha bisogno anche di questo. Ancora una volta si affida alla saggezza di lui e al suo istinto di donna innamorata. Anche questo è un dono di Angel. Sta per regalarle frammenti della sua vita e sa che questo è un dono prezioso. Non sa spiegarsi perché, ma proprio in questo preciso momento, gli tornano in mente le parole di Giles “cercate fra i testi dimenticati”. Guarda Angel e vede che anche lui ha il suo stesso pensiero. Poi lui abbassa lo sguardo, rivolto proprio ai piedi di lei e con quel suo adorabile sorriso storto, assolutamente suo, il sorriso di Angel, quello che lei ama così tanto, lui gli sussurra dolcemente “Il sentiero è davvero scosceso, tesoro. Cambiale, adesso”. Chinandosi sul suo viso, le accarezza il mento con un delicato movimento del pollice e infine, chinandosi un po’ di più, la bacia con una tale dolcezza che Buffy deve aggrapparsi più stretta a lui per non cadere e riesce solo a dire “Va bene”. Gli sfila le chiavi dalla mano. Dirigendosi verso l’auto, apre il cofano, e frugando nel suo borsone, estrae un paio di scarpe basse. Le indossa, riponendo le altre. Rivolgendosi a Connor e Alice che la guardano divertiti, dice loro “Bene, siamo pronti. Ora possiamo andare” Osservano i suoi movimenti ed entrambi pensano che hanno imparato una cosa nuova su Buffy. Ora sanno che lei fa sempre le cose a modo suo. “Si andiamo” è Angel ha rispondere “attenti a dove mettete i piedi, il terreno è scivoloso”. Incamminandosi lungo una stretta stradina, seguono Angel che guida il gruppo. Sono costretti a camminare in fila indiana perché il sentiero è davvero molto stretto e la discesa è molto ripida. Angel tiene Buffy per mano che sta proprio dietro lui e alle sue spalle Connor, che sorregge Alice perché ha rischiato di scivolare almeno due volte “attenta Mel”. Buffy, voltandosi verso Connor, gli sorride arricciando il naso “Mel?” Alice ride e sentendo il disagio del suo amore, accorre in suo aiuto “oh, lunga storia” e Connor arrossisce sotto gli sguardi furbetti e indagatori di Buffy. Angel procede in silenzio e guarda avanti, già intravede la spiaggia. Una lunga distesa di sabbia bianchissima, che ora pare brillare ed è resa ancora più bella dalla luna che illumina questa notte unica e irripetibile. Il pensiero torna veloce alla sua infanzia “Grazie Kathy”. Si blocca di botto, costringendo anche gli altri a fermarsi. Il sentiero si interrompe qui. Con un agile salto, supera con facilità il piccolo strapiombo e voltandosi invita Buffy a fare altrettanto. Allarga le braccia e lei si lascia afferrare, abbandonandosi fra le sue braccia. Lui la prende saldamente per la vita e facendo scivolare il corpo di lei sul suo, delicatamente la posa sulla sabbia, rubandole un bacio veloce a fior di labbra. Guarda verso Connor pensando che possa avere bisogno di aiuto, ma lui e Alice sono già scesi. Il loro sguardo stupito scalda il cuore di Angel. Connor guardandosi intorno gli dice “È bellissimo. Non credevo esistessero posti come questi”. Non gli è sfuggito lo sguardo di suo padre che ora annuisce, ma lui deve chiedere ancora qualcosa. Voltandosi, intravede in lontananza un piccolo complesso di case, proprio là, oltre gli arbusti bassi che incorniciano la spiaggia. Sembrano al quanto mal conce a dire il vero. Guardando meglio, ora appaiono come delle antiche rovine abbandonate dal tempo. “Quelle case laggiù?” chiede, indicandole con la mano. Buffy e Alice si voltano a guardare in quella direzione. “Galway” risponde semplicemente Angel e tutti, all’unisono, pensano “la sua Galway”. La conferma non tarda ad arrivare “La Galway antica” Buffy ora vicinissima gli sfiora la mano. Angel sorride e continua “o meglio, ciò che resta della parte vecchia, adesso è un sito archeologico, protetto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità” e Buffy ha un tuffo al cuore notando come la voce del suo Angel si è leggermente inclinata quando ha pronunciato la parola “umanità”. Connor e Alice osservano in silenzio e sono totalmente affascinati da questo luogo, che pare così simile a quelli descritti da Melmon in alcune delle sue storie fantasy. Luoghi incantanti, da fiaba. Angel e Buffy invece pensano che è proprio da quelle antiche rovine che è cominciato tutto l’orrore.

 

{L’irruenza del giovane Liam, e i dolorosi dissidi col padre. Le fughe da casa a cercare amore e calore da donne di malaffare. A cercare conforto nel vino, in bettole di infimo ordine. L’incontro con Darla, in quel sudicio vicolo. La morte di Liam e la nascita del Flagello d’Europa. Angelus!}

Tutto è partito da qui.  

…e in cuor suo, Buffy sa che ha sempre desiderato poter vedere questi luoghi accanto a lui

Lei poggia il viso sul suo petto e piange in silenzio e lui la culla fra le sue braccia.

“So cosa stai pensando. Non essere triste, amore mio. Oggi, dopo tutto questo tempo, riesco a dare un significato più grande a tutto. Credo di sapere perché le cose siano andate così.”

“Perché?”

“Noi due dovevamo incontrarci. In un modo o nell’altro dovevamo amarci. Se Darla non avesse fatto di me un vampiro, nessuno di noi due avrebbe potuto sapere dell’esistenza dell’altro.”

“Angel, è bellissimo quello che stai dicendo. Terribile e doloroso, ma bellissimo”

“Non avrei potuto amarti, Buffy” cerca di scherzare, per scacciare la malinconia dal cuore di lei.

“Devo stare lontano da vicoli bui e dalle bionde. Mi sono sempre fatali, in un modo o nell’altro”

Ridono ricordando il loro primo incontro. La prende per mano e dirigendosi con decisione su un punto preciso della spiaggia, si volta e fa cenno a Connor e Alice di seguirli. Buffy si volta solo un attimo, e rivolgendosi di nuovo ad Angel, “anche Connor non esisterebbe se…” Lui annuisce “Si. Connor doveva nascere…” è Buffy che conclude per lui “…in un modo o nell’altro”

La sabbia finissima fa da tappeto ai loro passi ed è Connor il primo a capire dove sta dirigendosi suo padre. Lo vede fermarsi, per un attimo indeciso sul dove andare, e non è stupito quando lui solleva lo sguardo verso il cielo, sa che sta cercando di orientarsi con le stelle. È una cosa che lui ha imparato a fare da piccolissimo. Fu Daniel Holtz ad insegnarglielo, ma quello era un altro cielo e le stelle non brillavano così. Quortoth non aveva nulla di luminoso e non c’erano spiagge bianchissime. L’immensità dell’oceano gli era sconosciuta. Angel, come se intuisse i suoi pensieri, lo coinvolge in ciò che sta per fare, per distoglierlo dai brutti ricordi. Gli dà una leggera gomitata su un fianco, “ehi campione, dammi una mano a spostare questi arbusti, hai qualcosa con te? va bene anche un coltello” Connor ha sempre delle armi con sé e non è certo l’unico. Angel sa che anche Buffy nasconde qualcosa nella sua borsa e pure Alice, a giudicare dalla grandezza del marsupio che tiene legato in vita, deve avere almeno qualche oggetto appuntito a portata di mano. Lo stesso Angel nasconde alcuni paletti di legno ben celati sotto le maniche del cappotto e altre armi legate alle caviglie. Ma in questo momento, ha bisogno dell’aiuto di Connor. Lo vuole assolutamente accanto a sé. Lui solleva la felpa e dalla cinta dei jeans estrae un pugnale, quel pugnale. Angel gli sorride compiaciuto. È stato lui a regalarlo a suo figlio, proprio poco prima che partisse ed contento di vedere che lui lo porta sempre con sé. Con alcuni colpi decisi, mentre Angel si sposta per farlo passare, Connor sradica le fitte erbacce selvatiche, liberando il passaggio di quello che sembra l’ingresso di… “Una grotta?” Angel annuisce a suo figlio e ora cerca gli occhi di Buffy. Lei vede la sua emozione e tenta di smorzarla, “o una caverna forse, sa di caccia al tesoro” e Alice, anche lei intuendo che questo è un momento delicato, interviene e dà forza alle parole di Buffy “si, tipo isola dei pirati, non mi stupirebbe di veder spuntare il fantasma del feroce Barbanera”. La risata di Connor e Angel è un invito a continuare a cui Buffy e Alice non possono resistere. “Jack Sparrow sarebbe molto meglio, Alice”. Angel, ignorando chi sia “Jack Sparrow? Chi è?” Alice risponde subito divertita, bruciando Buffy sul tempo e avvicinandosi a Connor per aiutarlo, “come chi è? Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo” Angel le guarda come se stessero parlando una lingua sconosciuta. Buffy, con una adorabile smorfia, finge indignazione “Johnny Depp. Non è possibile non conoscerlo. È contro ogni legge, sia divina che umana”. Lui abbozza un sorriso sconfitto, a volte si sente davvero fuori dal tempo.

L’ingresso della grotta è ormai libero e Connor riponendo il pugnale nella cintura, aspetta un cenno da suo padre che non tarda ad arrivare. “Conosci bene questo posto. Sei stato qui altre volte, vero?” Angel gli sorride ”Si, sono stato qui molte altre volte …era il mio rifugio, il nostro rifugio” Connor cerca di entrare in sintonia con lo stato d’animo di suo padre, sa che lui non dice mai nulla a caso e non vuole deluderlo, non vuole rischiare di ferirlo con parole inopportune e sceglie il silenzio. Ma muore assolutamente dalla voglia di sapere cosa intendeva dire con il nostro rifugio. Suo e di chi altri? Angel lo spinge delicatamente dentro e fa cenno ad Alice di entrare. Aspetta che Buffy sia vicina a lui e mano nella mano seguono i due davanti a loro. A giudicare da come sono state fortificate le pareti, Angel pensa che la grotta, sia diventata davvero un rifugio anche per altri irlandesi. Un rifugio antiatomico nella seconda guerra mondiale, ma questo lui non poteva saperlo. L’ultima volta che è stato qui fu, nell’ ormai lontanissimo, 1753 e fu proprio poche ore prima che lui morisse. Quella volta, proprio in questo luogo, sua sorella, la sua dolcissima Kathy, riuscì a strappargli una promessa, che lui non poté mantenere. I morti non possono mantenere promesse. Per questo è qui adesso. Per onorare l’antica e ultima disperata richiesta, di chi sapeva che la morte era ormai alle porte.

Connor si volta di tanto in tanto, aspettando che suo padre dica qualcosa. Con piccoli e rassicuranti cenni della mano, Angel lo invita a proseguire, finché non arrivano ad un punto in cui la grotta si snoda in vari percorsi, mostrando almeno due possibili direzioni. Ecco cosa rende insicuro Connor. L’angoscia di fronte alle scelte. La percezione di essere sempre davanti ad un bivio e di scegliere la strada sbagliata, “dove adesso? destra o sinistra?” la sua voce trema un po’ e Alice si sente morire dentro. Soffre per lui e con lui …e gli stringe le mani. La voce di suo padre arriva da dietro, calda e rassicurante come sempre. Lui lo salva ancora. Lo salva sempre. “Non prestare attenzione ai bivi, Connor. Sono solo deviazioni che, in modo o nell’altro, portano comunque sempre alla nostra metà originaria. Il bivio ci fa solo perdere del tempo prezioso, e il suo è spesso un cammino infido e molto tortuoso. Guarda sempre avanti e procedi sicuro. Stiamo per arrivare” Angel e Buffy, mano nella mano si scambiano sguardi d’intesa, ricordando le parole di prima. La voce di Connor giunge proprio quando stanno per baciarsi, rapiti come sempre dalla magia del loro amore. “è bellissimo, papà… questo posto è… da sogno…” La grotta si affaccia ora su una sala molto più ampia e proprio al centro di essa vi è un laghetto d’acqua dolce. Alle pareti e sul soffitto stalagmiti e stalattiti concorrono a creare un insieme assolutamente straordinario, unico e suggestivo. Quasi surreale. Tacciono. Solo il silenzio può accogliere la meraviglia della natura.

È Angel che, con le sue parole, interrompe la contemplazione del bello, ma con parole che arrivano dritte al cuore di Buffy, che non riesce a trattenere le lacrime.

“È una grotta carsica ed è quasi identica a come la ricordavo io. Quasi nulla è cambiato. Adesso so che duecentocinquanta anni non sono poi così tanti. Ci vuole molto più tempo, perché l’acqua, con il suo lento ma costante lavorio, riesca ad intaccare e a rimodellare la dura roccia. Ma alla fine riesce nel suo intento. Goccia dopo goccia, con infinita pazienza riesce a scalfire la nuda pietra, trasformandola in qualcosa di nuovo. Per sempre.”

Lui accarezzandole il viso, asciuga le sue lacrime. È un gesto delicato, un semplice tocco, ma le sta dicendo che la ama immensamente. La sta ringraziando per amarlo come lo ama e le sta dicendo, che lei ha trasformato la sua vita, che ora, grazie a lei, è degna di essere vissuta.

“Ti amo, Buffy”

“Ti amo, Angel”

La prende per mano e rivolgendosi a Connor e ad Alice li invita ancora una volta a seguirlo.

 

 
 
   
 
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