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Autore: Lifei92    11/01/2011    0 recensioni
Dal Capitolo 3:
Proprio in quel momento, le urla della Vitious raggiunsero la Sala Grande.
-Si, ha una buona acustica, ma è più brava a ballare il limbo... non che io l'abbia mai vista ballare il limbo, s'intende...- aggiunse immediatamente davanti alle facce dei due ragazzi più grandi.
-Sorellina, c'è qualcosa che non mi hai detto?-
-No!- risposero in coro i tre amici, sorridendo sotto i baffi.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Dursley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Caleb Potter'
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*L'angolo di Micia*

Anche se non ho ricevuto recensioni, ho deciso di postare comunque :) spero che il fatto che non avete tolto la mia storia dalle seguite significa che almeno un po' vi piace! XD

Un grazie speciale va a ScudoDiTiglio, che mi ha spronata a continuare, grazie di cuore!

Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia, buona lettura!

Ps: un commentino, anche ino, non è sgradito! :D

 

 

12.Le Parole di Terani

 

-Signorina Smith, le ho detto che il Preside è occupato...- Jane lanciò un occhiataccia alla professoressa Potter, che sembrava fare apposta a sbarrarle la strada.

-Se le dico che è urgente...-

-Cosa mai ci potrà essere urgente nelle parole di una ragazzina?! Dovrebbe essere in Sala Grande in questo momento, e se continuerà a insistere mi costringerà a togliere punti alla sua Casa, signorina Smith.- disse sua zia, interrompendola, e con la faccia odiosa di chi in realtà non vede l'ora di togliere un po' di punti e sta solo cercando la scusa giusta.

-Si, professoressa.- sibilò fra i denti la ragazza, per poi darle le spalle.

Lily Potter la seguì, finché non fu sicura che la ragazzina fosse al suo posto insieme agli altri studenti, e vanificò tutti i suoi propositi di fuga.

Ma un giorno di questi te la faccio pagare, zietta!” inveì nella sua testa Jane, costretta a rimanere seduta al tavolo. Tentò di guardare fuori dalle finestre, ma erano tutte blindate. Alla fine, sospirando, si risedette sconsolata. “Speriamo solo che Cal stia bene...” pensò, osservando vacuamente la fiamma di una candela davanti a lei.

 

La neve continuava a scendere, rendendo il paesaggio sempre più bianco. Due figure immobili si squadravano, sedute sotto un porticato, al riparo dai fiocchi.

Caleb guardò timidamente la giovane donna che gli stava davanti, e si strinse un po' di più nel morbido mantello di pelliccia che gli aveva dato lei, preoccupata che potesse prendere freddo. Un milione di domande affollavano la sua mente, eppure fu proprio la più stupida la prima a salire alle sue labbra.

-Sei morta?-

Due occhi chiari, che un tempo dovevano essere stati azzurri, ma che ora erano più che altro di un color grigio sfumato, si posarono su di lui. La donna annuì, e i suoi fluenti capelli scuri le ricaddero sul viso, costringendola a spostarli. Un fiocco di neve vi passò in mezzo, come sarebbe passato in mezzo all'aria.

-Sono morta tanto tempo fa...- rispose, con voce sognante.

-Come ti chiami?- chiese ancora Caleb, mentre il tepore del mantello iniziava a scaldarlo un pochino di più.

-Non lo so... non me lo ricordo, ma forse... Terani, ecco... mi ricordo solo Terani.- La giovane donna lo guardò spaesata, mentre abbassava gli occhi tristemente.

-Tutto quello che so è che devo avvertirti di qualcosa, ma non mi ricordo di cosa.- disse, semplicemente, e la sua attenzione venne di nuovo catturata dai capelli che continuavano a caderle sul viso.

-Sei tu che hai chiuso Hogwarts?-

-No, è stata... non so, non mi ricordo...-

Caleb inspirò profondamente “forse devo tentare con domande più generali...” pensò, scrutando sospetto la figura davanti a lui.

-Perché puoi toccare gli oggetti? I fantasmi di solito non possono.-

Lei lo guardò confusa, per poi fissarsi le mani. -Ma io non sono un fantasma!- protestò, guardandolo come se avesse detto qualcosa di molto stupido.

-Ehm... ok non sei un fantasma... come mai sei a Hogwarts?-

-Hogwarts? Cos'è Hogwarts?-

Caleb fece tanto d'occhi, mentre cominciava a pensare che quel fantasma doveva avere seri problemi se rapiva uno studente per cause che neanche lei conosceva!

-Ma almeno sai perché sei qua?-

-Lui mi diceva sempre che ero brava a cerare le luci, e io facevo uno spettacolo per Lui ogni sera, ma Lui ora non c'è più.- spiegò lei, senza in realtà spiegare proprio un bel niente.

-Lui?-

-Devo tenere lontane le ombre, ma loro tornano sempre, e io non so più come fare... però non so perché, capisci? Io so solo che devo dirti una cosa, ma non so cosa...-

La fantasma fece un movimento con la mano e un fiocco di neve si fermò, senza passarle attraverso.

Caleb, leggermente inquieto, si alzò tentando di non far rumore. C'era qualcosa che lo inquietava davvero molto nella fantasma, e non aveva intenzione di rimanere ad ascoltarla ancora per molto.

-Io devo andare, la mia amica si starà preoccupando per me.- concluse allora, porgendole il mantello. -Grazie per la... chiacchierata, ma ora vorrei proprio rientrare al castello...-

Si girò, salutandola con la manina e retrocedendo lentamente, continuando a fissare lo sguardo confuso del fantasma. Solo quando fu a distanza di “sicurezza” si girò di spalle, prendendo a incamminarsi verso la porta.

Non fece in tempo a fare due passi che una mano gelida l'aveva afferrato. Cadde per terra e lanciò un grido, rimettendosi in piedi di tutta fretta subito dopo.

La donna era lì davanti a lui, e quando lo vide di nuovo in piedi lasciò di scatto la mano che aveva afferrato. Il calore sembrò tornare alla punta delle dita, mentre la donna tornava a guardarlo, anche se i suoi occhi erano diversi da prima, forse leggermente più chiari.

-Ehm... io devo davvero andare adesso...- disse, con la voce leggermente tremante.

-Non puoi. Devi ascoltare.-

Il ragazzo, spaventato, stette fermo immobile sotto lo sguardo vacuo del fantasma, in attesa di un qualche suono, ma niente arrivò alle sue orecchie.

-Sei in grave pericolo, gli specchi ti sono nemici.- sentenziò la fantasma, con una voce completamente diversa da prima. -La salvezza è il Silverghost, non dimenticarlo.- aggiunse poi, guardandolo, anche se più che altro dava l'impressione di guardare attraverso di lui.

Dopodiché, mentre Caleb era ancora immobilizzato dalla paura, si chinò e prese il mantello, se lo mise sulle spalle e volteggiò via.

Il ragazzo non si mosse ancora per un attimo, mentre tentava di far ordine fra i suoi pensieri. Si riscosse con un rumore alle sue spalle, e si girò appena in tempo per vedere la pesante serranda che aveva tenuto sigillata la porta sparire nel nulla, insieme a tutte le altre barriere. Piano piano Hogwarts tornò normale sotto i suoi occhi attoniti, che la sbirciavano cambiare in modo quasi improvviso, come se si fosse risvegliata da un lungo sonno.

Il portone si riaprì con uno scatto, e dal corridoio dietro di esso Caleb fece appena in tempo a scorgere un turbine rosso che si ritrovò disteso per terra con Jane che lo strozzava, a momenti.

-Stai bene! Ero strasuperpreoccupata, con tutte le cose che ti sono successe ultimamente pensavo che fossi nelle mani di qualche mago oscuro o che ti avesse rapito un dissennatore! Oh Caleb non farmi mai più stare in pensiero così!-

-Nnngh...- riuscì appena a dire lui, ma bastò perché la rossa si rendesse conto di star strozzando il suo amico. Lo mollò di scatto e finalmente il moro poté tirare la tanto agognata boccata d'aria.

-Mi vuoi strozzare?!-

-Cosa è successo?!- Jane tralasciò con nonchalance la sua domanda, guardandolo preoccupata. -E perché sei ancora qua fuori?-

-Ho incontrato un fantasma...-

-Un fantasma?-

-Si ma non era un fantasma...-

-Cioè era un fantasma ma non era un fantasma?-

Caleb la guardò malissimo. -No, era un fantasma ma era diversa dai fantasmi!-

-Allora non era un fantasma!-

-Si che era un fantasma!-

-Ma hai detto che era diverso!-

-Per prima cosa, semmai diversa, secondo, semplicemente poteva toccare le cose che la circondavano.-

-Allora non era un fantasma, era un poltergeist.-

-Un che?!-

-Lascia stare, non so neanche io qual'è la differenza, ma i poltergeist possono toccare gli oggetti!-

-Ah. Vabbé, ma non è questo il punto!-

Caleb si pulì alla meno peggio il povero mantello caduto per terra insieme a lui, mentre riordinava le idee.

-Ha detto Silverghost.-

-Abbiamo già controllato, Silverghost non centra niente con questa storia... non ti ricordi il disastro della pozione Polisucco?-

-Si ma non ha detto la Silverghost, ma il Silverghost!-

-Guarda che non si mette l'articolo davanti ai nomi...-

-A casa mia si, e comunque non è questo il punto, non ha detto che Silverghost è il problema, ma che è la soluzione!-

-Cioè la primina potrebbe aiutarci?!-

-No, lei non centra niente!- esclamò lui, accorato.

-Calma! Non ci sto capendo un fico secco!- a Jane iniziava a girare la testa, possibile che non si sapesse spiegare bene? -Ripeti da capo, cosa ti ha detto esattamente?-

Un ora dopo, i due erano nella Sala Comune di Gryffindor, davanti al caminetto.

-...non puoi essere sicuro che quella ti ha detto il vero.- sentenziò Paul, pardon, la testa di Paul, sospesa tra le braci.

-Io gliel'ho detto, potrebbe essere stata lei l'altra volta a parlargli attraverso il muro!- esclamò scocciata Jane, che da ore tentava di far valere la sua opinione.

-Non so ragazzi... perché avrebbe dovuto mentire? È un fantasma...-

-Poltergeist!-

-...poltergeist, insomma, non dovrebbe essere cattivo, no?-

-Mio padre mi raccontava spesso di storie di fantasmi che ti attirano nelle loro trappole per mangiare il tuo spirito...-

-Si Paul, ma erano solo storie, è provato che i poltergeist e tutti i tipi di fantasma in generale non possono mangiare uno spirito, al massimo possono ucciderti e basta.

-Ah grazie, questo si che mi fa stare meglio.- Caleb, esausto, si lasciò cadere sulla poltrona. Erano ore che ci rimuginavano, e aveva dovuto ripetere il discorso e i movimenti della donna almeno una trentina di volte.

-Ragazzi, credo che stiamo riempiendo il camino, e comunque io sono propenso a crederle, insomma, mi incuriosisce il fatto che abbia messo l'articolo prima del nome...- Dana fece sentire la sua voce timidamente, come sempre.

-Per me era un po' tocca e basta... insomma, come può uno specchio esserti nemico?!-

-Non lo sappiamo Paul, se lo avesse saputo Cal non ci avrebbe chiamato tutti...- La faccia pensosa di Logan sospirò pesantemente, come poco prima aveva fatto Caleb. -Sentite, io adesso devo andare, qui è già mezzanotte e ai miei non piace vedere la mia testa sparire nel caminetto...

-Beh, anche da me in effetti è mezzanotte...- disse pensoso Paul

-Vuoi dire che a Monaco c'è lo stesso fuso orario di Granada?! E perché scusa noi abbiamo un ora diversa?- chiese, confusa Jane.

-Lascia stare, non lo so, è una decisione babbana quella di cambiare l'ora come gli garba...-

-Beh, da me sono appena le due del pomeriggio!- esclamò allegramente Dana, beccandosi un occhiata omicida da parte di Jane.

-Lascia stare, vorrei tanto esserci io a San Francisco! Uffa!-

Il ritratto della Signora Grassa si aprì, mentre Ruth Jordan entrava parlando al cellulare.

Le facce dei ragazzi sparirono una ad una dal caminetto, e Jane e Caleb assunsero l'aria più innocente che gli riusciva. Solo quando la ragazza fu entrata nel Dormitorio del secondo anno si rilassarono.

-Andate a dormire, ci penseremo domani...- disse saggiamente Dana.

Caleb e Jane salutarono i tre, per poi dirigersi verso i propri Dormitori.

-Vedrai che scopriremo qualcosa!- fu l'ultima cosa che Cal disse all'amica, salendo su per le scale.

Entrato nel dormitorio vuoto, la prima cosa che notò fu una civetta nera appollaiata sulla testata del suo letto, con una busta tra le zampe.

-Nyx!- gridò, contento, andando ad accarezzare il soffice piumaggio del suo animale. -Meno male, pensavo di dover dormire ancora una notte tutto da solo!- disse, prendendo la lettera che lei, tutta compunta, gli porse dopo essersi presa le sue (meritate) coccole.

Caleb aprì la lettera, la lesse, si sedette sul letto e guardò la civetta sospirando sconsolato.

-Adesso si che ho voglia di tornare a scuola!- disse, ironicamente, mentre la solita sensazione di disagio si impadroniva di lui. Come avrebbe risposto a Harry James Potter?

  
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