12/01/2011
7 recensioni· Il significato della libertà.
Luna era seduta sugli scalini di casa e ammirava, con il suo sguardo argenteo, l’alba di quella mattina. L’aria era pungente, ma i raggi del sole la riscaldarono immediatamente. Pian piano, la luce inondò tutta la collina e la campagna circostante, come un’onda enorme che s’infrange sulla costa.
«Mamma!» gridò una vocina squillante. Luna si girò e vide Lorcan sulla soglia di casa. Indossava il pigiama, quello che il nonno gli aveva regalato al compleanno. Con una mano si stropicciava l’occhio, mentre con l’altra trascinava la copertina di lana verde che lei gli aveva lavorato a maglia. Subito, arrivò anche Lysander con un vecchio peluche di pezza che trascinava per un piede.
«Sì, cari?» chiese dolcemente Luna.
«Mentre dormivo, un Gorgosprizzo è entrato dalla finestra» disse con voce assonnata Lysander.
«E avevi gli Spettrocoli addosso?» chiese la madre, spalancando gli occhi ancora di più.
«Oh, no. Li ho visti solo dopo!» spiegò diligentemente il piccolo. «Prima si è avvicinato a me ed è entrato nella mia testa. Però non mi ha confuso il cervello, sai? Mi ha solo chiesto cos’è la libertà, ma io non lo so.» concluse Lysander. Sia lui che il gemello, guardarono la madre in attesa di una risposta.
Luna ci rifletté un po’, poi si alzò e andò verso il centro del giardino. Fece un cenno ai figli di seguirla e loro la raggiunsero immediatamente, con gli sguardi curiosi.
«Immaginate di essere degli uccelli» esordì «e chiudete gli occhi. Aprite le braccia e sentite il vento che viene verso di voi.».
Lorcan e Lysander imitarono Luna che, mentre parlava, aveva spalancato le braccia e chiuso gli occhi. Si misero accanto a lei e trattennero il respiro, concentrandosi solo su quella sensazione.
«Adesso iniziate a correre.» disse Luna, con la voce quasi assente.
Tutti e tre corsero sul prato verde a piedi nudi. Sentivano i fili d’erba freschi sotto i loro piedi e la brina della notte bagnò loro i piedi. Era come se camminassero su tante mani, e ognuna di queste faceva il solletico. Il vento si alzò, scompigliando i lunghi capelli biondi di Luna e arruffando i folti capelli dei gemelli. Sorrisero tutti e tre, godendosi quell’emozione.
«Allora, vi piace questa sensazione?» chiese Luna, spalancando gli occhi.
«Sì!» esclamarono Lysander e Lorcan, all’unisono.
«Beh, questa è la libertà. Questa è la sensazione che si prova. Adesso potete andare a raccontarlo a quel Gorgospizzo. Però, attenti. Non fatelo entrare nella vostra testa!»
Giudizio di foxfeina
Grammatica: 14,7/15
Stile e lessico: 10/10
Centralità del tema: 10/10
Caratterizzazione: 10/10
Originalità: 5/5
Gradimento personale: 4/5
Totale: 53,7/55
Giudizio
E con questa storia arrivata all'ultimo secondo sei arrivati quasi in cima alla classifica. Complimenti, non c'è che dire! 0,3 in meno alla grammatica per un errore di concordanza (“Sorrise” anziché “sorrisero), e poco altro da dire. Luna caratterizzata a perfezione, con quella sua voglia di evadere, con quella sua capacità di far capire le cose nella maniera più semplice. E dolcissimi i due piccolini, trasportati dalla mamma (alla quale sembrano somigliare terribilmente) in questa sorta di scoperta guidata della vera libertà. Una scena un po' stile Titanic, se così possiamo dire. Mi è piaciuta veramente tanto, mi ha messo voglia di chiudere gli occhi e lasciarmi cullare dal vento. Grazie mille per questa bellissima scena, bravissima.
Prima di tutto, sono contentissima del risultato *_* Considerando anche che ho buttato giù in mezz'ora questa storia, sto saltellando per la stanza! Penso di non dover aggiungere niente, tranne che ho corretto quell'erroraccio!
Il banner del concorso *_*
Spero che vi sia piaciuta :D
R a n n i e