Lì
dove sto per
andare
Il rumore intermittente dell’elettrocardiografo e il respiro affannato furono le prime cose che lo accolsero quando entrò nella stanza.
Si avvicinò titubante al letto e fissò con occhi pieni di rammarico, colpa e rimpianto, il volto ormai esangue del suo amore.
Lo chiamò piano, quasi un sussurro, come se temesse che il tono troppo alto della sua voce potesse in qualche modo ferirlo.
-Ciao- mormorò a mezza bocca.
-Sei venuto… alla fine sei venuto- rispose Marc quasi fosse un delirio personale e non stesse rivolgendosi effettivamente a lui.
-Si, mi dispiace. Mi dispiace così tanto- aveva capito troppo tardi di amarlo: la sua testardaggine, il suo orgoglio… la paura, tanti fattori avevano contribuito a farlo allontanare.
Ora, quando ormai il tempo da trascorre insieme era agli sgoccioli, solo ora si era fatto coraggio e lo aveva raggiunto.
Avrebbe tanto voluto gridargli che non voleva finisse così, che non era giusto, che avrebbero dovuto fare tante cose, loro due soli, insieme… era da bastardi morire proprio adesso, adesso che aveva finalmente capito cosa voleva.
Voleva l’unica cosa che non poteva avere, lui, solo lui e null’altro.
-Ti
dispiace?- domandò Marc fissando
i suoi occhi stanchi in quelli del compagno - A me dispiace solo che
adesso
avrai pochissimo tempo per capire l’errore che hai fatto.-
concluse, anche se
sapeva bene che non era vero… che Alex aveva già
capito di aver sbagliato,
glielo leggeva negli occhi pieni di lacrime.
Infatti
dopo quelle parole calde
gocce di dolore caddero sulle guance di Alex.
Marc
si sorprese, non avrebbe
mai creduto in vita sua di poter vedere Alex piangere… e si
sorprese ancora di
più quando capì che non voleva vederlo triste.
Ci
sarebbe stato il tempo per le
lacrime, una volta morto allora gli occhi di Alex si sarebbero riempiti
giustamente di dolore, ma non ora .
Adesso
non voleva sprecare il
poco tempo rimastogli con recriminazioni, scuse e singhiozzi.
-Sei
stato veloce- disse
sorridendo a mo’ di sfottò.
Alex
lo guardò senza capire,
asciugandosi con una manica il volto bagnato.
-Hai
già capito il tuo errore…
non credevo fossi così sveglio- concluse Marc sorridendo.
Alex
lo fissò dapprima
stralunato poi, capite le intenzioni del compagno, con un sorriso
incerto sulle
labbra.
-Dimmi
cosa posso fare per
rimediare, qualunque cosa- soffiò Alex avvicinandosi al suo
orecchio.
Quel
gesto così intimo, così
famigliare e sensuale, per alcuni attimi fece dimenticare a Marc la
malattia, il
dolore che provava, la costante certezza che stava per morire.
-Voglio
un bacio, non uno
qualsiasi. Uno che mi accompagni lì dove sto per andare-
Alex
annuì cercando di
trattenere le lacrime che si erano riaffacciate agli occhi.
Lentamente,
trattenendo il
respiro, avvicinò il suo volto a quello pallido e sofferente
di Marc; per
alcuni istanti si sfiorarono la pelle senza congiungere le labbra,
assaporando
ogni attimo di quelle effusioni d’amore.
Poi
con delicatezza le loro
bocche si unirono bagnandosi l’una dell’altra,
esplorandosi senza fretta, con
calma… con amore.
Quel
bacio così intenso durò
solo un misero battito di ciglia ma, quando Alex si rialzò
sollevando il viso,
Marc aveva smesso di respirare.
Con
sguardo perso e con il cuore
in lutto Alex si allontanò dalla stanza, solo il rumore
insistente
dell’elettrocardiografo -che ora rimandava solo
un’immobile linea piatta- a
salutarlo.
End
Piccolo spazio privato:
toria partecipante al contest: Sulle orme di nessuno
E alla chalelnge
Twenty for Seven Challenge [ Only Boy Love ♥ ]
prompt respiro
Bhè? che fate ancora qui? correte! Ci divertiremo un sacco
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