12/01/2011
6 recensioniL'odio è un carburante nobile
Il Ministero.
Ci sei tornata dopo quattordici anni, libera e senza stupidi Auror a tenerti ferma. Sei tornata a testa alta, orgogliosa di ciò che sei e dei valori per cui combatti giorno dopo giorno.
Nulla è cambiato fra queste mura, ma tutto si evolverà presto. Non ci saranno più foto di quell'insulso Ministro né Uffici per l'Uso Improprio dei Manufatti Babbani. Non ci saranno proprio, i Babbani, nel nuovo Ministero. Lui, il tuo Signore, punirà chiunque oserà avere qualche rapporto con quella feccia.
Davanti a te Harry Potter, colui che si vanta di aver fermato il Signore Oscuro, si ostina a voler combattere. Pensa di poter fare qualcosa contro di voi, contro di Lui, non si rende conto dell'inutilità di ogni suo gesto.
Guardi con puro disprezzo quel gruppo di stupidi ragazzini, pensano davvero di fare qualcosa di sensato. Idioti, mettendosi contro di voi otterranno solo la morte. Punti la bacchetta verso il figlio dei Paciock, il ricordo del vostro ultimo incontro ti invoglia a ripetere l'esperienza con il loro adorato bambino. Potresti farlo, ma ti limiti a una sola Cruciatus di avvertimento.
Il rumore di due porte che si aprono ti distrae. È un attimo, la confusione invade lo spazio intorno a te.
In un istante capisci che l'Ordine è arrivato a sostegno di Potter. Ti muovi di scatto, pronta a combattere e a uccidere quel rinnegato di Sirius.
Ma ciò che vedi ti blocca per un momento.
A qualche metro da te, bacchetta tesa verso Malfoy, una ragazza attira la tua attenzione. I suoi capelli rosa te la fanno individuare in un istante e ci metti ben poco a capire chi è. Te l'hanno descritta più di una volta, Dolohov ti ha spesso parlato di quella stupida capigliatura.
Ninfadora Tonks, la tua sudicia nipote Mezzosangue. La figlia di quell'ingrata di tua sorella Andromeda.
Ti torna alla mente il suo volto, così simile al tuo, e immediatamente percepisci la rabbia montare in te. Ricordi la vergogna successiva alla sua fuga, le lacrime d'ira di tua madre. Ma ricordi anche la felicità nello scoprire che era andata a vivere in un tugurio, in una baracca. Lei, cresciuta in una famiglia quasi aristocratica, aveva dovuto rovinare le sue belle mani per poter vivere. Si era dovuta umiliare a fare la cameriera in un locale per Babbani, a servire la feccia. In nome di quell'amore da lei tanto proclamato si era abbassata al livello di un elfo domestico. Ricordi la soddisfazione di saperla ricoperta di vergogna, mentre tu e Narcissa diventavate sempre più importanti.
Per un attimo vorresti essere al posto di Malfoy per duellare con la sua dolce figlioletta, ma immediatamente ti torna alla mente l'obiettivo di quella missione.
È semplice, devi solo recuperare la Profezia dalle mani di uno stupido ragazzino.
Sarai tu a portarla al tuo Signore, a cullarti nell'onore di quella conquista e a rimanere sempre al suo fianco.
Farai del tuo odio un carburante per lottare meglio contro la feccia babbana e gente insulsa come Andromeda.
L’amore ti umilia, l’odio ti culla
Questa storia - la mia seconda flash in assoluto - ha partecipato al "Flashfic&Movies Contest" indetto da Vogue, classificandosi seconda e vincendo il premio "Miglior Personaggio Femminile". La citazione che avevo scelto è la frase in corsivo alla fine, tratta dal film "White Oleander".
L'ultima frase è ispirata alla frase “Ma l'odio è un carburante nobile” della canzone “Tutto fa un po' male” degli Afterhours, ripresa anche nel titolo.
Il fatto che Andromeda sia andata a vivere in una baracca è ovviamente un'esagerazione. Ho immaginato che per Bellatrix, cresciuta nello sfarzo, una casa piccola e modesta fosse sinonimo di “casa da poveracci”. È un'idea mia anche che sia questo il primo incontro fra lei e Dora, non so perché ma l'ho sempre pensata così.
Nel libro si dice che Bellatrix duella con Tonks al Ministero, quindi questa flash si colloca in un momento immediatamente precedente.
Grammatica: 10/10
Stile e lessico: 10/10
Originalità: 9.8/10
IC/Caratterizzazione: 15/15
Attinenza alla citazione: 10/10
Gradimento Personale: 10/10
Totale: 64.8/65
Per quanto riguarda la parte formale, nulla da dire. Non sono presenti errori di nessun genere, il lessico risulta omogeneo oltre che adatto al frangente descritto e lo stile... beh, come sempre è encomiabile, e ben dimostra una certa tendenza ad una narrazione lineare, piacevole da leggere e adatta ad un testo di più ampio respiro, pur trattandosi di una flash.
I termini in cui descrivi Bellatrix sono abbastanza comuni, tuttavia il contesto stesso che hai descritto favorisce una certa nota di originalità: l’odio di Bella per Dora, la voglia di ucciderla, e con lei uccidere il tradimento di Andromeda, le conferisce una furia cieca che, se da una parte le è tipica, dall’altra mostra la sua innovazione nel fatto che stavolta la sua rabbia ha un ché di personale, cosa che la rende particolare.
La caratterizzazione, va da sé, è perfetta: non c’è davvero niente da dire, hai descritto Bellatrix in modo superbo, mantenendone ogni sfumatura caratteriale e di pensiero.
I riferimenti alla citazione nel corso della lettura sono assolutamente chiari: la contrapposizione fra amore ed odio, l’ottica di Bella in questo frangente, fanno sì che il significato della frase sia ben esplicato, e che trovi ragione nella contrapposizione fra la Mangiamorte e sua nipote.
La storia mi è piaciuta parecchio, tratta di un momento spesso poco considerato, ma sul quale c’era davvero da scrivere; e tu, del resto, sei stata capace di spiegare meravigliosamente le ragioni di Bellatrix, ed il suo accanimento nei confronti di Dora. Complimenti.