Prima
di cominciare il capitolo voglio scusarmi con tutti
i lettori (soprattutto Cinzia XD) per aver ritardato così tanto
l’aggiornamento, ma è successo che il mio computer con dentro tutte le
storie
che avevo, si è rotto, e per continuare ho dovuto aspettare la
riparazione!
Alla fine quando l’hanno riparato sono stata terribilmente impegnata:
tra
feste, veglioni, famigliari che non vedevo da un secolo e compiti su
compiti,
insomma non sono riuscita a fare un tubo! Spero che questo capitolo vi
piaccia,
è piuttosto strano, non è come gli altri, sta volta è tutto un sogno al
quanto
assurdo preso spunto da una canzone. Se qualcosa non avrà senso non
preoccupatevi XD … infondo è un sogno! Non deve avere per forza senso!
Buona
lettura!
Capitolo 26: Extraterrestrial
Secondo Gwen
Sei così ipnotico
Potresti essere un demone
Potresti essere un angelo
Il tuo tocco è magnetico
Mi sento volare
Lascia il mio corpo ardere
Aprii leggermente gli occhi mezza addormentata. Intontita cercai una fonte di luce. Alla mia destra la trovai. Una luce fiacca e calda. Si muoveva da destra verso sinistra ed io la seguii con lo sguardo.
La luce mi si avvicinò svegliandomi totalmente. La guardai. Sembrai avere vita propria. Poi la lucetta raggiunse una specie di specchio davanti a me. Ormai ero all’impiedi. Ero in un luogo del tutto oscuro. Vedevo solo questa luce che mi indicava lo specchio. Mi avvicinai di più a quella superficie trasparente e guardai il mio riflesso. Non ero come sempre: avevo i capelli ricci legati da un fiocco rosso fuoco, addosso avevo un vestito azzurro stile “Alice nel paese delle meraviglie” con delle scarpette rosse come il fiocco, infine avevo la faccia del tutto truccata come una bambolina di ceramica.
Mi dicono “sii impaurita”
Non sei come gli altri
Sei un amore futuristico
Un DNA differente
Loro non ti capiscono
Non mi riconoscevo. Mi guardai più attentamente e nello stesso momento più esterrefatta. Toccai il mio volto per vedere se ero davvero io.
Si, ero io. La lucina che mi aveva indicato lo specchio cominciò a girovagare per tutta la stanza buia. Si muoveva in modo ipnotico. Poi si fermò in un punto. Cominciò a girare in tondo piano, poi sempre più velocemente. E velocissima cominciò a prendere una forma più reale fino a prendere la forma di un umano. Inizialmente non aveva un aspetto molto riconoscibile, ma dopo i dettagli più piccoli si videro e riconobbi l’aspetto. Quel fisico, quei lineamenti… potevano descrivere solo una persona: Ben.
- Ben! Che ci fai qui? – gli chiesi.
- Gwen! sono contento di vederti!- sorrise leggermente
- anche io, ma… dove siamo? –
- benvenuta sulla mia astronave. –
- astronave? Tu non hai un’astronave! – lo guardai dubbiosa – non sei un vero alieno… -
Tu vieni da un mondo completamente diverso
Una dimensione diversa
Tu apri i miei occhi
E sono pronta per andare
Guidami nella luce…
- Questo l’hai sempre creduto tu… - mi si avvicinò.
- che cosa? Ma sei impazzito? Tu hai trovato l’omnitrix durante un’estate col nonno! Te ne sei dimenticato? – lo guardai stupefatta.
- certo che no, ma ormai gli alieni sono dentro di me ed io, anche senza omnitrix, ho la possibilità di trasformarmi. Ergo, sono uno di loro. Ergo… ho un’astronave! – rimase serio, espressione alquanto rara per lui.
- ma che dici! – ancora più sconvolta mi sentivo rimpicciolire.
- ah, quanto sei bella… - sospirò rilassato.
- ma ti pare il momento? – mi guardai attorno.
- ti amo… -
Baciami, baciami
Infettami con il tuo amore e
Riempimi del tuo veleno
Prendimi, prendimi
Voglio essere una vittima
Sono pronta al rapimento
Mi si avvicinò e mi baciò dolcemente e diversamente dalle altre volte. Aveva una consistenza quasi eterea ma io lo sentivo profondo. Mi accarezzò delicatamente i capelli e la guancia. Sempre la stessa sensazione. Non era normale, e mi piaceva.
Ragazzo, sei un alieno
Il tuo tocco così lontano
È oltre il normale
È soprannaturale
È extraterrestre
Mi ipnotizzava. Non riuscivo a muovermi.
Ripresi poco la concezione della realtà e mi staccai da lui.
- No! È sbagliato! – gridai
Lui mi guardò sorpreso e disse:- so di essere un extraterrestre, ma tu mi amavi… -
- ed in effetti è così… ma… - guardai altrove.
- io ti amo. – riprese a baciarmi.
- sul serio! È sbagliato – lo rifiutai subito.
Aveva quel fascino ipnotico ed io non riuscivo a concentrarmi su ciò che dicevo.
Sei così supersonico
Voglio sentire i tuoi poteri
Accecami con i tuoi laser
Il tuo bacio è cosmico
Ogni tuo movimento è magia
- Vieni con me! –
- con te dove? – domandai a Ben.
- non lo so ancora, è un mondo ignoto, scopriamolo insieme! Voglio restare con te per sempre! – sorrise emozionato.
- e non possiamo stare insieme sulla terra ferma? –
- Gwen! – mi guardò perdendo tutto il suo entusiasmo – sono un alieno! –
- e allora? Anche prima lo eri, solo che ti trasformavi con l’omnitrix…- non capivo.
- non ci arrivi da sola? … - aspettò una risposta spostandosi lentamente verso la luce.
Tu vieni da un mondo completamente diverso
Una dimensione diversa
Apri i tuoi occhi
E sono pronta per andare
Guidami nella luce
Passò sotto la luce ed io vidi il colore della sua pelle bluastra e le sue orecchie a punta, i piccoli segni sulla fronte di forma tondeggiante e capii. Come avevo fatto a non notarli prima questi particolari? Mi sembrava normale… insomma, come lo è sempre stato, a parte la tutina aderente…
Spalancai bocca e occhi. Sulle mie labbra passai la mano spaventata.
- non… non avevo notato… la tua particolare... ehm… particolarità! –
“ma che originale!” pensai.
- gli alieni dell’omnitrix… mi hanno trasformato in questo. Ed io voglio scappare da un mondo che non accetta la diversità! – trasformò gli occhi in sottili spilli che mi pungevano nell’anima.
Baciami, baciami
Infettami col tuo amore e
Riempimi col tuo veleno
Prendimi, prendimi
Voglio essere una vittima
Sono pronta al rapimento
- Io… io… concordo con te, ma il mio posto è sulla terra! –
- sei solo una bambolina di ceramica. Come puoi parlarmi così! non concordi con me… te lo si legge in faccia… tu non mi ami! – cambiò voce, trasformandola in una voce metallica e fredda.
- non so cosa stai dicendo! Ma sei impazzito?! Io una bambolina?io non ti amo? Come puoi dirmi questo? – sbraitai.
Vidi Ben ritrasformarsi in quella piccola lucina che mi mostrò una seconda volta lo specchio diventato enormemente grande. Mi girai e guardai. Lo specchio era coperto da una serie di crepe di rotture. Vidi a malappena la mia immagine riflessa al suo interno, ma quel poco bastò a farmi notare il trucco da bambolina sciolto e nero sulle guance e sugli occhi, il vestito stracciato e i capelli spettinati.
Ragazzo, sei un alieno
Il tuo tocco è così lontano
È soprannaturale
È extraterrestre
- anche tu non sei come gli altri… non ti illudere di essere uguale agli altri. L’essere innamorata di me già ti rende diversa. Non illuderti. Tu sei mia! – si ritrasformò in umano e mi baciò appassionatamente. Le lacrime scesero senza controllo. Le nostre lingue si sfiorarono tre volte.
Sei così supersonico
Su un altro livello
Ragazzo, sei la mia stella fortunata
Voglio camminare sulla tua liunghezza d’onda
Ed essere lì quando vibri
Per te rischierei tutto…
Tutto!
Mi sentii stanca, vedevo sfocato e non solo per le lacrime. Mi staccai da lui barcollando. Lo guardai ghignare.
- il veleno farà effetto! Tu. Sarai. Mia. Per sempre! – lo sentii dire prima di svenire definitivamente.
Baciami, baciami
Infettami con il tuo amore
Riempimi del tuo veleno
Prendimi, prendimi
Voglio essere una vittima
Sono pronto al rapimento
Ragazzo, sei un alieno
Il tuo tocco è lontano
È soprannaturale
È extraterrestre
Extraterrestre
Extraterrestre
Ragazzo, sei un alieno
Il tuo tocco è lontano
È soprannaturale
È extraterrestre
Ore 4:30 camera di Gwen
- AAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!!!!! – urlai spaventata.
Mi guardai nervosamente attorno affannando come se non avessi respirato per più di 3 minuti. Ero nella mia camera … la mia solita camera. Mi tranquillizzai, ripresi fiato, mi rilassai.
- Era solo un sogno… - guardai il soffitto bianco.
“Ecco cosa succede
quando ti ubriachi… fai degli incubi orribili!”
Uscii a fare una passeggiata. Avevo un freddo cane con tutto che avevo cappotto, cappello e sciarpa. Passeggiai per un po’. Ad un certo punto vidi un’ombra e una figura. Mi girai verso l’individuo. Era Ben.
- Ciao, principessa... – mi salutò, come sempre, con un sorrisone.
“meno male che non sei
l’alieno dei miei incubi…”
Fine! Eh… lo so che sembra davvero senza senso, ma alla fine ci ho messo un po’ di filo logico. La psicologia del sogno è questa: Gwen si vede come una bambolina di ceramica che non lascia passare i suoi sentimenti, mentre Ben è un alieno per lei perché è uno dei rari ragazzi che si innamora di sua cugina e per lei questo è strano, quasi extraterrestre, poi il momento in cui le si scioglie il trucco è il momento il cui lei crede di aver mostrato troppo i suoi sentimenti al cugino che l’ha smascherata nel momento in cui l’ha fatta vedere allo specchio rotto. Ah, e se non l’aveste capito, il veleno di Ben gli si è infettato quando l’ha baciata e le ha leccato la lingua 3 volte. Capitan ovvio! XD vabbè, spero vi sia piaciuto il capitolo. Sappiate che mancano proprio pochi capitoli mi dispiace… ma speravo di trovare altro da scrivere… vabbè ci si vede al prossimo capitolo! ;) pace e successo! By Laura u.u
Ps: se qualcuno vuole
sapere che canzone ho usato, ecco il sito: http://www.youtube.com/watch?v=VzWVjyBtXXk&feature=fvsr