Libri > Il diario del vampiro
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Autore: Amy In Wonderland    12/01/2011    9 recensioni
Damon ha messo in chiaro i suoi sentimenti con Bonnie: non prova niente per lei.
così, dopo un anno, la strega è quasi indifferente al bel vampiro che è ancora in lotta contro il fratello per Elena.
ma, nel frattempo, arriverà in città un nuovo "cattivo ragazzo", vampiro anche lui, che si unisce al gruppo e punta le sue attenzioni su Bonnie.
Bonnie ricambierà il nuovo arrivato? ma sopratutto, Damon come reagirà?
ovviamente è una Donnie!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8. FRECCIATINE
 
 
 
Il vento soffiava in modo quasi irreale sull’ampio prato che si estendeva dietro il Pensionato della signora Flowers: muoveva l’erba creando un suono che il vampiro aveva sempre apprezzato, diffondeva in modo ancora più pungente l’odore dell’erba matura e il sole rendeva quello spettacolo naturale ancora più coinvolgente. La cosa sorprendente, in realtà, non era lo spettacolo che si offriva agli occhi del vampiro, ma bensì il fatto che splendeva il sole nel cielo cristallino, cosa che il ragazzo apprezzava e lo rilassava:
chiuse gli occhi e si espose meglio ai caldi raggi, godendosi quella splendida mattinata.
“Oggi Damon deve essere di ottimo umore” ragionò, facendo riferimento al tempo. E, a proposito di tempo, che ora era?
Insomma, Trevor era seduto su quella staccionata di legno da almeno mezz’ora: pensava di aver reso chiaro che più tempo guadagnavano e meglio era.
“Buon per me!” pensò divertito, aprendo gli occhi e osservando per l’ennesima volta il panorama.
Trevor distinse chiaramente il suono di un usignolo in lontananza. Sorrise, pensando che quella vocina dolce e flebile assomigliava tanto a quella della rossa.
“Forse è per questo che Damon la chiama Uccellino?”, una delle cose che non riusciva a spiegarsi.
Si mise una mano tra i capelli biondi che parvero quasi restituire, ai raggi del sole, riflessi e giochi di luce. Si concentrò ancora di più su quella dolce melodia, che continuava a suonare indistintamente anche nel vento, superando il fruscio dell’erba e delle foglie degli alberi. Quella melodia era così delicata, quasi come un carillon, che continuava… continuava…
Trevor si mise per istinto una mano sul ciondolo che portava ormai da tempo, sobbalzando: improvvisamente riconobbe quella melodia.
Aprì gli occhi di scatto e la vide: una macchiolina rossa, composta da fini boccoli color fragola, correva velocemente da una parte all’altra, troppo veloce per essere sicuro che non fosse stato un riflesso condizionato dalla luce solare.
Si sporse dalla staccionata, fino a dove poteva non cadere, e aguzzo la vista: niente. Nessuna macchiolina rossa, nessun suono: nemmeno l’usignolo stava più cantando.
Trevor sbuffò rumorosamente, imponendosi di stare calmo e stringendo, quasi violentemente, la piccola chiave dorata che aveva come ciondolo della sua collana e guardò il cielo, quasi come se stesse supplicando a un qualcosa d’indefinito di dargli pace… che non era poi tanto diverso da ciò che realmente stava facendo.
Immerso com’era nei suoi pensieri, il biondo non notò una macchiolina nera che stava incombendo su di lui dal cielo e non poté impedire ciò che accadde subito dopo.
Un corvo planò in tutta fretta, andando a sbattere addosso a lui che, perdendo l’equilibrio, cadde e non poté evitare di farlo di faccia, provocando un suono sordo.
Non servì girarsi per vedere l’autore di quell’incidente: Trevor lo riconobbe immediatamente dalla risata cristallina e sinceramente divertita, che sentì alle spalle.
<< Buon giorno anche a te, Compare >> disse Trevor una volta ricomposto, allargando la bocca in un amichevole sorriso che mascherava i suoi istinti omicidi.
Damon si era messo comodamente al suo posto, con una gamba a penzoloni e un sorriso illuminato, il vento che gli scompigliava i capelli corvini.
<< Buongiorno Ossigenato! Pronto a raccogliere fiorellini? >> eccola. Quella era la voce spontanea e cristallina del maggiore dei Salvatore di cui tanto aveva sentito parlare, ma che non aveva mai udito con le proprie orecchie.
“Sarà un piacere farlo arrabbiare!” pensò che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe sentito la voce di Damon in quel modo.
<< Ovviamente sì! Tuttavia, spero che abbiate pensato a un modo per farla raccogliere a noi vampiri… sai com’è >>
<< Sì, sì, anche il solo contatto ci brucia la pelle e bla, bla, bla. Ho dovuto patire il mio fratellino ieri notte e sono sicuro che lui avrà pensato come risolvere il problema >> lo interruppe per poi iniziare a fissarlo minuziosamente.
<< A cosa stavi pensando prima che cadessi in modo imbarazzante? >> domando lui, inclinando la testa da una parte e fissandolo con quei due pozzi neri, ovviamente senza risparmiarsi il sorrisino divertito per aver sottolineato la sua gaffe.
“Diamine, mi stava osservando!”
<< Mi godevo la giornata! Non so davvero perché odi tanto il sole! Insomma, okay, siamo creature della notte eccetera ma… è così bello… >> la sua voce esprimeva un senso di malinconia sull’ultima frase e Trevor sapeva il motivo: quelle parole non erano sue, stava citando Lei.
Sentì sbuffare il moro come a dire “Se lo dici te…” e lo vide rivolgere lo sguardo verso il pensionato: il resto del gruppo stava per uscire.
<< E pensavo ai mesi che mi attendono. Non so tu cosa pensi di Bonnie, ma IO la trovo veramente… deliziosa, e non vedo l’ora di passare del tempo con lei… >> sorrise in modo malizioso << mi divertirò di certo, IN TUTTI I SENSI >> calcò apposta l’ultima frase e, prima che il vampiro potesse ribattere, andò verso il resto del gruppo per salutarlo.
Trevor sapeva perfettamente cosa aveva combinato all’umore del vampiro, ed era sicuro che a fine giornata il cielo non sarebbe stato così sereno.
 
 
<< Bene, poiché siamo quattro vampiri e si tratta di Verbena, dobbiamo dividerci per trovarla nel modo più veloce possibile >> Spiegò Stefan.
In circa mezz’ora erano arrivati nel luogo in cui cresceva abbastanza Verbena: una zona a Sud di Fell’s Church, immersa nell’Old Wood, un posto molto umido, nonché zona dei kitsune.
<< Trevor ha detto che ci servono minimo due kili di verbena, quindi basta raccoglierne mezzo kilo per gruppo e saremo apposto. Io e Stefan vi abbiamo diviso in coppie: i vampiri cercheranno la Verbena e gli umani la raccoglieranno >> continuò Elena.
<< Quindi, io andrò insieme  a Stefan, Meredith e Matt andranno con Sage e Bonnie andrà con Trevor >>, il biondo sentì nitidamente Bonnie irrigidirsi.
<< C-cosa? Meredith, Matt e Sage sono in tre! E poi Damon? >> domandò la rossa nel panico.
<< Sage non è al massimo della forma, quindi due paia di occhi in più gli faciliteranno il compito >> rispose Elena.
<< Per quanto riguarda Damon, si è rifiutato di stare in coppia con Matt >> concluse Stefan.
<< Precisamente, mi sono rifiutato di stare in coppia con un umano a raccogliere fiorellini! Io vi volerò sopra, proteggendovi da possibili attacchi dei kitsune e di altri possibili pericoli >> rivolse un’occhiataccia a Trevor che ghignò << Sempre se ne avrò voglia >>, classico Damon che deve mostrarsi menefreghista.
“Beh Damon, per quanto riguarda Shinichi e Misao non devi preoccuparti” gli trasmise tramite pensiero, vedendolo socchiudere gli occhi da predatore.
Dopo essersi dati appuntamento per un’ora in là, si divisero e in breve Trevor si ritrovò con una rossa molto nervosa e alquanto tremante.
<< Guarda che non ti mangio >> le sussurrò a un orecchio facendola sobbalzare.
Trevor trovava la strega molto particolare e soprattutto una creatura tanto pura quanto buffa. Aveva una bellezza che riteneva quasi da infarto e per “bellezza” non intendeva quella fisica, non solo quella almeno. Poteva sentirlo dentro di lei: era una scarica pura di adrenalina quella ragazza, piena di energia fino al midollo eppure così goffa e impacciata. Forse era una delle cose più pure che avesse mai visto su quella terra in cinquecento anni: le ricordava così tanto Lei, sia per l’aspetto che per quel particolare.
<< S-sicuro che non lo farai? >> un mormorio che se non fosse stato un vampiro non avrebbe potuto comprendere. Bonnie lo guardo con due grandi occhi da cerbiatto indifeso: tremava quasi convulsamente.
Le fece un sorriso rassicurante, fermandosi qualche secondo a osservarla:
i morbidi boccoli rossi, il lungo collo candido, le labbra carnose, il corpicino tanto fragile quanto energico e quegli occhi color nocciola che gli metteva un caldo surreale in corpo.
Velocemente iniziò a camminare, seguito da Bonnie; in breve si accorse che la ragazza stava correndo per reggere il passo, così rallentò.
<< Quindi, ragazzina, è il tuo colore naturale? >> vedendo il suo sguardo perplesso aggiunse: << di capelli, intendo. >>
<< Ehm, sì >> borbottò ancora spaventata.
<< Sei sempre così diffidente? >> domandò.
<< D-diffidente? >>, Bonnie stava sudando alle mani e il biondo percepiva chiaramente come cercava di imporsi la tranquillità, tuttavia il suo corpo non voleva darle retta a quanto poteva capire, infatti stava ancora tremando.
“Come posso farti calmare?” pensò irritato.
Improvvisamente gli venne un’idea. Iniziò a camminare tornando alla velocità di prima, fino a raggiungere un tronco di un albero caduto, non coperto dalle ombre degli pini e dei castagni.
Ci si poggiò e aspettò la rossa che lo aveva perso. In breve arrivò sconvolta, ansimando per la corsa che le aveva fatto fare.
<< H-hai sentito odore di Verbena? >> gli domandò ingenuamente.
<< No, ho sentito il caldo del sole >> rispose euforico, sorridendole.
Notò con compiacimento che le si era mozzato il fiato mentre lo guardava.
“Oddio… E’ bellissimo!”
<< Grazie ragazzina… ma sono troppo vecchio per te! >> rispose ghignando. Inutile dire che si compiacque ancora di più quando lei arrossì completamente e si rammentò che poteva leggerle il pensiero.
<< A te piace il sole? >> gli domandò nuovamente: il balbettio era scomparso, buon segno. In risposta annuì semplicemente.
<< E’… Ehm… Strano! >> disse, più a sé stessa che a lui.
Trevor si alzò di scatto sorridendo in modo leggermente malizioso:
<< Strano? Come fa ad essere strano che mi piaccia il sole?! È l’unica cosa in natura a cui si può paragonare la mia bellezza! >> modestia, funziona sempre.
“ Eccone un altro modesto come non mai… “ la sentì pensare, appunto.
Approfittando che Bonnie fosse abbastanza sovrappensiero da non accorgersi di niente intorno a lei, le se avvicinò fino a esserle a pochi centimetri. La vide sobbalzare e ricominciare a tremare convulsamente.
“Ora ti calmo io, Strega” pensò, trattenendo un ghigno, poi si mosse a tutta velocità per trovarsi la rossa, sempre più confusa e impaurita, di spalle.
<< T… Trevor? >> lo chiamò ad alta voce, stridula e spezzata: era caduta completamente nel panico e per questo era vulnerabile, niente di più perfetto.
Appena le appoggiò le mani sulle spalle, la sentì sobbalzare e irrigidirsi, iniziando a tremare ancora di più - se possibile.
<< Bonnie… >> le sussurrò suadente a un orecchio, cominciando a massaggiarle le spalle lentamente << Non voglio farti del male… >>.
La sentì deglutire e poi in un sussurro bizzarro: << D-davvero? >>.
Trevor avrebbe potuto osare di più, avrebbe potuto fare sciogliere quella fragile strega tra le sue braccia, sarebbe potuto andare oltre i massaggi… sì, era tentato di farlo, ma avrebbe corso troppo e poi a che sarebbe servito senza Damon nei paraggi?
<< Sì >> rispose semplicemente per poi sentirla, finalmente, sciogliersi:
iniziava a fidarsi di lui.
<< Bonnie >> le soffiò sul collo, mentre la ragazza si era completamente rilassata e, in quel momento, era completamente in estasi per il suo massaggio (sì, perché Trevor era sempre stato un genio nei massaggi), << Così calpesti la Verbena >>.
In un attimo la “bambina” – perché Trevor era giunto alla conclusione di non poterla considerare “ragazza”, né tantomeno “donna” – tornò in sé, allontanandosi da lui e guardando per terra: aveva calpestato e ridotto in malo modo almeno dieci grammi di Verbena. Lo guardò, totalmente rossa e imbarazzata, lui la fissava con un ghigno divertito: avrebbe potuto continuare con lei, ma Trevor era sempre Trevor e iniziava davvero a prenderci gusto a fare lo stronzo con Bonnie, per vederla poi completamente rossa e… e sì, decisamente deliziosa.
“Chissà bambina… Potresti diventare il mio passatempo preferito…” .
Mentre Bonnie - dopo tremila scuse ed essersi data della stupida mentalmente parecchie volte - si era chinata a raccogliere la Verbena rimasta integra, Trevor pensava che la sua vita non era mai stata tanto divertente:
poteva divertirsi a prendere in giro i kitsune  senza rischiare la morte, poteva divertirsi con la sua preda (Damon), avrebbe avuto la cosa che più bramava al mondo e ora, aveva appena scoperto come divertirsi in quelle giornate con la bambina!
<< Sai Bonnie, >> l’aiutò a rialzarsi prendendola per una mano, << la delicatezza è la virtù delle donne >>, la scrutò.
<< Ah, sì? >>
<< Sì! Per questo sei ancora una bambina. >>.
La lasciò sola indietro, arrabbiata nera poiché, a quanto aveva capito, questa era la missione della bambina: dimostrare di essere una donna.
Rise ancora di più a quel pensiero: non riusciva davvero a pensarla tale… insomma, con quegli occhioni, quelle smorfie buffe… era IDENTICA a una bambina!
<< Andiamo ragazzina, per di qua c’è altra Verbena >>, lo raggiunse infuriato, << Mi raccomando: non disintegrarla. Con questa facciamo mezzo kilo! >>.
<< Tu, brutto... >> tentò di dargli un pugno sul torace, che Trevor ovviamente bloccò con una mano e un ghigno stampato in faccia.
Poi, afferrandola per il polso, la strattonò bruscamente, incitandola a seguirlo.
Per un quarto d’ora, Trevor andava da una parte all’altra blaterando su qualsiasi cosa gli passasse per la mente e aspettando pazientemente l’aura di Damon nelle vicinanze, e Bonnie lo seguiva raccogliendo Verbena per poi porla nel cestino di vimini.
Quando riuscirono a raccogliere mezzo kilo si avviarono verso la raduna, dov’era l’appuntamento e, mentre camminavano in silenzio, Trevor alzò gli occhi captando finalmente l’immagine di un corvo nero.
“Che idiota!”, in effetti lo era stato: doveva pensarci che Damon aveva mascherato l’aurea, ovviamente li aveva di sicuro controllati per tutto il tempo.
Vide con l’occhio una fina radice dissotterrata e, contando sulla goffaggine di Bonnie, con un piede l’alzò ancora di più.
Come previsto, la strega inciampò cadendogli addosso. Lui, abilmente, mise una mano dietro la sua schiena per sorreggerla e l’appoggiò delicatamente ad un albero. Si ritrovò così a pochi centimetri da suo viso, lei completamente paralizzata con il cuore a mille e a guardarlo con innocenza nei suoi occhi.
<< Pensavo che mi piacessero solo le donne vere… Ma forse mi sbagliavo… >> le disse fingendosi sorpreso della sua “casuale caduta sopra di lui” e accarezzandole col dorso della mano la guancia completamente rossa e bollente. Trevor si sorprese un poco del fatto che quella frase non l’aveva pensata: gli era uscita di getto, era come se la sentisse veramente.
Tuttavia Trevor rimase lucido e attaccato al proprio piano, infatti se qualcuno li avesse visti in quel momento, li avrebbe trovati così:
lei appoggiata al tronco sbilenco di un albero, con sopra lui che aveva una mano appoggiata all’albero, affianco al viso in fiamme della rossa; l’altra  mano, invece, indugiava sui suoi fianchi e sulla sua schiena; i loro visi a pochi centimetri l’uno da l’altro, lei incapace di muoversi, lui che non ne aveva la minima intenzione e continuava a guardarla intensamente. Era stato un genio, ecco cos’era: un genio!
Insomma, se qualcuno che aveva “pretese” particolari su Bonnie l’avesse visti, probabilmente sarebbe morto dalla gelosia, e per fortuna li stava giusto guardando la persona che Trevor voleva.
<< Che. Diamine. State. Facendo. >>, una voce dura di un vampiro parecchio arrabbiato alle loro spalle.
Trevor dentro di sé non poté non ridere di gusto.

 
 
 
 

* Angolo Autrice *
 
 
Ehm, ehm…. CIAO!
* Rilegge il capitolo sempre più sconcertata… “Ma cos’è questo obbrobrio?” urla *
Come va mie care? Io sono molto esaurita dalla scuola e penso che lo avrete notato dalla schifezza che sto per commentare.
Questo capitolo, anticipo, che è un esperimento:
volevo provare a fare un POV TREVOR che durasse più di qualche riga e spero che abbiate apprezzato.
Quindi, come avrete capito il gruppo – tranne Damon e in parte Bonnie – ha accettato Trevor e si fidano molto ormai e così da qui inizia il vero piano dei nostri “Cattivoni”.
Questo capitolo è Brevor (sì, lo so che è orribile ma abituatevici O.O non mi viene niente di meglio, provate voi stesse! Insomma, non posso scrivere sempre Bonnie/Trevor!) e vi assicuro che non è stato facile scriverlo.
Iniziamo con le cose da farvi notare XD

  1. è corto perché non posso tirarla troppo per le lunghe all’inizio… forse l’ho fatto già abbastanza in questo capitolo O.O ditemi, è noioso? (sinceramente ho paura di questo!)

  2. scrivere la scena dal Pov Trevor si è rivelato molto difficile, soprattutto in questo capitolo: ovviamente non c’è tanta emozione, perché la mente che parla non è Bonnie (insomma, le sue emozione ve le lascio immaginare… ormai la conosciamo tutti bene la nostra Streghetta), ma è quella fredda e calcolatrice di Trevor.

  3. Voglio iniziare a farvi capire un pochino Trevor. Ovviamente avrete notato che è un personaggio abbastanza contorto:

a volte bastardo, a volte dolce, a volte pensieroso. Insomma sì, è lunatico e ha gli scatti di umore, pensiero… un matto insomma! XD Vorrei che notaste molto bene il fatto che, a differenza di Damon, lui è TOTALMENTE convinto di essere superiore a qualsiasi cosa (copresa Bonnie) e la considera con tutto sé stesso una vera e propria bambina. Ricordate questo fatto perché tornerà.
Inoltre, ho accennato a qualcosa del passato di Trevor, ho parlato di una chiave, di un carillon, di una vaga Lei che per il momento sappiamo assomigli a Bonnie per aspetto e per “purezza” (sì, voglio mettervi curiosità).
Insomma, iniziamo a capire un pochino il carattere di questo personaggio che ha moltissime personalità ed è abbastanza esuberante e, secondo me, per certi versi moolto affascinante. Che ne dite? XD (sì, so che molte di voi ovviamente lo odiano). Comunque, vi consiglio di non dare mai la testa e il carattere di Trevor troppo per scontanto, anche perché per il momento per lui Bonnie è tutto un piano… ma in seguito, chissà?
Beh, non mi dilungo troppo, vi anticipo solo una cosa:
essendo Damon molto incavolato alla fine di questa giornata, fra una capitolo (quello dopo infatti sarà preparatorio e andrà avanti con la narrazione e il piano per sconfiggere i kitsune), il titolo sarà il seguente:
<< Damon vs Trevor >> e penso che ce ne saranno due… potete immaginare, insomma!
 Alla prossima! Fatemi sapere che ne pensate (liberissimi tutti di fare ampie critiche costruttive ^^) e soprattutto se vi è piaciuto il Pov Trevor e i momenti Brevor!
Un bacio e grazie a chi recensisce e legge silenziosamente ^^
P.S. mi scuso per la passività di Bonnie, ma poverina era terrorizzata (sì, ricordatevi la Bonnie dei libri… non familiarizza così velocemente con i vampiri, ricordate con Damon?) e anche molto confusa. Ma dal prossimo capitolo ritornerà ad essere attiva (soprattutto grazie a Damon), ma non per questo meno confusa!
 
Un bacio grosso, Amily!

 
 
 
   
 
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