L’hai persa.

Stai piangendo, Jacob.

Le lacrime scivolano copiose lungo le tue guance, calde, salate, strazianti.

Testimoni silenziose della situazione paradossale in cui ti trovi.

E’ davvero finita, Black. Ogni cosa ha perso importanza.

Perché -ormai te ne rendi conto- la realtà cui appartenevi non sarà mai più la stessa. Lei non sarà mai più la stessa.

Ed è soltanto colpa tua, Jacob.

Tua, perché non sei stato in grado di proteggerla.

Tua, che la ami, ma non abbastanza.

Tua, perché ti sei arreso troppo presto.

Guardala, Jake.

La vedi diversa? Cambiata, forse?

Ma no, certo che no: sarebbe troppo semplice, vero?

Tu non la vedi più, Jacob. E’ questo il punto.

L’hai persa. E questa volta, per sempre.

Ma ora smettila di singhiozzare, dilaniato dal senso di colpa, e accetta ,da vero uomo, il destino ineluttabile che ti attende.

Perché almeno questo ti è rimasto, no, Jake?

Anche se il tuo cuore si è frantumato sotto il peso di quell’ amore malsano e quel dolore abbacinante, la tua anima immortale è rimasta intatta.

Anche se adesso non ti serve più.

A cosa ti serve un’anima, se non hai nessuno a cui donarla?

Respira, Jacob.

Respira, e avvicinati a lei. Piano, con cautela.

Chiudi gli occhi.

Le sei accanto.

Senti la pioggia colare dai tuoi capelli neri, fredda e affilata.

Sorridi, amaro: anche il cielo partecipa al tuo dolore.

Le tue palpebre si spalancano, lasciando il posto a due pozzi neri e colmi di muta disperazione.

Ti accoccoli accanto a lei, alla tua piccola.

Quante cure e attenzioni le hai prestato, eh, Jake?

Innumerevoli, certo.

E nonostante tutto è li, inerte sull’asfalto fradicio. Fredda. Senza un soffio di vita.

Tutto per mera debolezza.

Un tocco tiepido sulla spalla. Confortante, rassicurante.

Ma tu non lo tolleri, Jake.

Hai soltanto voglia di restare solo, macerandoti nel tuo dolore.

Una voce lontana e indefinita ti chiama, supplicante.

Non ti volti. Non ne hai la forza.

Ti concentri sulle tue mani, che scorrono dolcemente sulla figura della tua amata.

“Perdonami, piccola” ti scopri a pensare.

Ora, il calore di un corpo che si acciambella accanto a te ti invade le narici.

Di nuovo, percepisci quei tocchi lievi e rassicuranti. Ma hai solo voglia di sparire.

-Jacob, ti prego, guardami-

Poco più di un sussurro. Disperato.

Ti sta pregando, Jacob. Almeno questo puoi concederglielo.

E allora sospiri. Sposti lo sguardo, rassegnato, e incontri due iridi color cioccolata che ti fissano.

Sono lo specchio dei tuoi pensieri.

-Mi dispiace Jacob… io non volevo… oh, perdonami, ti prego!- I singhiozzi di Bella si fanno più violenti, e ti getta le braccia al collo.

Irrigidito, fissi prima i suoi capelli castani, poi il telaio della tua auto, la tua adorata auto, andata ormai distrutta.

E solo un pensiero balugina nella tua testa:

Cazzo, Bella. Maledetto sia il giorno in cui ti ho prestato la macchina!

Poi dai libero sfogo al tuo straziante dolore.

 Angolo autrice sadica.

Emmmmh... SALVE!!! :D

Da quanto tempo, cari lettori! Vi sono mancata, vero? VERO? *ARRIVANO POMODORI MARCI IN RISPOSTA*

Cooomunque, eccomi qui con questa nuova e abietta sottospecie di One-Shot!

Che ve ne pare? Pensavate che la nostra

E INVECE NO! :D

Sisis, sono sadica, e anche tanto. ù.ù

Le recensioni sono più che gradite! :D

Un bacio

Cate