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Autore: Allegra Yep    12/01/2011    3 recensioni
Al ristorante "Al faro" tra pentole e pignatte si intrecciano le storie di Gabriele e Luca, e di Francesco e Massimiliano. Finchè fra i quattro c'è solo amicizia le cose procedono bene nella linda cucina, ma quando inizia ad esserci qualcosa in più... iniziano i problemi!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera!
Ecco il nuovo capitolo, sperando di non avervi fatto attendere troppo! E' l'ultimo capitolo completo che ho scritto anni fa, per cui da questo momento in poi mi toccherà faticare molto di più, ma spero i risultati saranno migliori visto che sono cresciuta e - spero - maturata in questo periodo. In questo capitolo vediamo finalmente una bella svolta positiva, ma l'amaro è sempre dietro l'angolo... Non dico di più!
Ah! Ho cambiato font perchè nell'ultimo periodo ho iniziato a scrivere con questo... voi che ne pensate? Meglio questo o quello che usavo prima?
Grazie a tutti coloro che hanno solo letto o recensito gli scorsi capitoli,
un bacio,

Allegra

AMORE AI FORNELLI

Sesto capitolo


I primi raggi di sole fanno capolino nell'appartamento di Francesco, svegliandolo. "Sono le sei" nota il ragazzo aprendo pigramente gli occhi e gettando un'occhiata all'orologio appeso al muro. Si alza a sedere cercando Max con lo sguardo, ma a quanto pare non è più a letto e nemmeno nella stanza da parecchio, perchè le lenzuola accanto a lui sono gelate.
Sbadigliando scende dal letto e si dirige verso il bagno, dando nel frattempo un'occhiata alle altre stanze della casa – salotto e cucina – senza esito. Aperta la porta, un sottile mugolio attira la sua attenzione: seduto nel piccolo vano doccia c'è Max accucciato, nudo, che piange a capo chino. Resta come paralizzato ad osservarlo, senza trovare il coraggio di muoversi, chiedendosi se per l'ennesima volta si sia pentito di aver passato la notte con lui, incerto se la sua presenza in quel momento intimo sia un bene o un male. Dopo qualche istante Max solleva il viso, facendogli vedere gli occhi verdi gonfi di lacrime, attorniati da matita nera sbavata, immensamente tristi, anche se una strana luce brilla in loro, in profondità. Franz sa che vorrebbe parlare, ma anche che è incerto e tentenna: lo vede muoversi come per cominciare un discorso più di una volta, e poi mordersi le rosse mentre le lacrime riniziano a scorrergli copiose sul viso. E lui aspetta, con il cuore che gli batte all'impazzata nel petto, tentando di restire all'irresistibile tentazione di chinarsi ed abbracciarlo forte, fortissimo.
- Non ce la faccio più – confessa di botto Max, senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi. Poi continua singhiozzando: - Stamattina mi sono svegliato fra le tue braccia e stavo così bene... però poi mi sono ricordato di Jessica e tutto è crollato come un castello di carte, miseramente... aiutami, ti supplico! Io,... io non ce la faccio più, Franz! -. Il biondo cade in ginocchio lasciandosi alle spalle ogni timore e lo abbraccia, lo stringe, lo stritola per fargli sentire la sua presenza, per fargli capire che lui è lì per lui, mentre Max si abbandona nel tepore di quelle braccia che tante volte l'hanno stretto. Le braccia di Franz: Franz con cui ha fatto l'amore il giorno stesso che l'ha conosciuto, Franz che tante volte l'ha consolato, Franz che lo ha spronato a non perdersi d'animo, ma che l'ha anche sgridato tutte le volte che ha fatto delle cazzate plateali... tutto nella su vita, compreso l'assurdo azzurro con cui ha tinto i suoi capelli per una stupida battuta, sa di Franz ed ormai ha realizzato che non sopporterebbe di perderlo, come potrebbe accadere se continuerà ad esitare, perchè ne andrebbe della sua stessa vita.
Accucciato anche lui per terra, con le ginocchia premute contro la fredda ceramica bianca, Franz piange a sua volta, di gioia: non avrebbe mai creduto che un giorno Max avrebbe trovato il coraggio di pronunciare certe parole, che per il momento sono solo – per l'appunto – parole e non fatti, però ora sa per certo che le cose potranno cambiare col tempo. - Ti aiuterò io, te lo prometto – gli sussurra nell'orecchio. Poi prende un grande asciugamano di spugna bianca e glielo mette addosso, frizionando leggermente la pelle ancora umida. Lo prende per mano come un bambino e lo guida in camera, dove lo fa sedere sul letto e gli passa lei mani nei capelli turchini prima di lanciarsi alla ricerca dei loro vestiti. Sospira di sollievo sentendo finalmente le deboli risate che l'altro si fa di lui quando sente le sue imprecazioni per aver tirato una testata sotto al letto dedicandosi alla ricerca di un calzino. Ci dev'essere sopra una qualche maledizione dei produttori di biancheria, ne è sicuro: altrimenti non saprebbe proprio come spiegare il numero di calze che riesce a perdere ogni mese fra casa e palestra.
Finalmente, dopo una rapida colazione a base di spremuta di arance e una manciata di biscotti al cacao, si chiudono la porta di casa alle spalle. Max fruga nelle tasche della giacca alla ricerca del cellulare: Jessica sarà sicuramente infuriata perchè non ha avvisato che non sarebbe tornato a casa per la notte. Tuttavia, se vorrà finalmente trovare il coraggio di vivere serenamente la sua relazione con Franz, dovrà trovare la forza per parlarle chiaramente, senza paura... anche se Jess arrabbiata assomiglia molto ad un'elefantessa imbizzarita, realizza mentre un brivido gli scorre lungo la schiena.
Appena accende l'aggeggino elettronico compaiono una decina di chiamate ed altrettanti messaggi che gli dicono di chiamarla subito: decisamente la situazione sembra essere peggiore di quello che aveva immaginato. Anche se... per quanto sia gelosa, a meno che non sia successo qualcosa di grave non l'avrebbe mai cercato in maniera tanto insistente. Da un'occhiata all'ora: mancano ancora una decina di minuti alle sette, e se si sbriga per andare a casa e poi va al lavoro con la moto, dovrebbe riuscire a non arrivare troppo in ritardo.
- Senti, Franz... io vado da Jess per sentire che le serve, ok? Ci vediamo dopo! - dice, per poi prendergli il viso fra le mani e baciarlo teneramente sulle labbra, per poi correre via. Franz rimane impalato come uno stoccafisso, adorabilmente rosso in viso, finchè non lo vede scomparire in lontananza. Sospirando si incammina verso Il Faro: prova l'impulso incontenibile di ridere dalla gioia, come un ragazzino alla sua prima cotta. Anzi, da chè si ricordi non si è mai comportato così, tentando di comportarsi sempre in maniera seria ed educata... forse, in questa chiara mattina di novembre può dare finalmente inizio ad una nuova vita, assieme a Massimiiliano. Gli sono sempre piaciuti gli inizi e il fatto che sia il primo del mese conferisce una certa solennità all'evento, che non guasta. Cammina lento, perso nelle sue riflessioni felici, Francesco, ignaro delle aspre parole che volano in un appartamento poco distante e che se potesse sentire gli lacerebbero il cuore. Anche se questo accadrà tra poco ugualmente, ma lui ancora non lo sa e continua a fantasticare e a vedere ogni cosa illuminata da una luce leggermente rosata e speciale, come speciale è Max per lui.

Grazie d'aver letto,

Allegra

  
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