- Allora ti sei divertita in Italia con le zie? – le chiesi accarezzandole il viso
- Si mamma, non sai quanti regali mi hanno comprato i nonni
- Posso solo immaginare – dissi sorridendo, mi sa che a Los Angeles ci toccherà cercare una casa moltooo grande
- hey ciao –mi diede un bacio sulla guancia- il viaggio è andato bene?
- Si tutto ok, sono solo molto stanca. Possiamo andare subito a casa?
- Certo perché mi devi raccontare tutto nei minimi dettagli – mi canzonò. Emy prese le mie cose, io avevo ancora in braccio Sofia, questo era il nome di mia figlia. Sofia Armani.
Risposta errata e poi non è vero che sono puritana, io dico le parolacce.
A questo punto penserete è vedova o divorziata ed io dirò di nuovo risposta errata.
In realtà Sofia non è mia figlia, nel senso che non sono stata io a darla alla luce, ma questo non significa che non l’ami come se fosse mia. Non ho mai avuto uomini importanti o storie d’amore da pensare che fossero eterne, per potermi permettere di avere un figlio. Sono stata sempre dell’idea che i figli si crescono in due, ma poi è arrivata Sofia. Ero andata ad acquistare un palazzo antico per conto di una società, però non sapevo che l’immobile ospitava un’ orfanotrofio, Sofia era l’ultima bambina rimasta, non aveva neanche 3 mesi, a quel punto la suora mi chiese di trovare almeno una sistemazione per quella bambina. La notte non riuscì a dormire, pensavo e ripensavo a quella bambina, cosi piccola e indifesa, sapevo che era mio dovere trovarle un posto tranquillo dove vivere. Non so cosa mi sia successo quella notte! Ho preferito sempre la carriera all’amore, ma nonostante ciò avevo un grande desiderio di maternità. La mattina ritornai in quel palazzo, la suora mi guardò, senza che io le dicessi niente, mi disse: “hai fatto la scelta giusta, dal primo momento che ti ho vista ho sentito che c’è in te un grande bisogno d’amare qualcuno.” E questo è tutto!
Arrivate a casa, Emy mi tartassò di domande per quanto riguarda Johnny Depp, io cercai di rispondere a tutte ad eccezione di quelle sul sedere e su qualcos’altro. Sofia si era addormentata a quel punto ne approfittai per disfare le valigie. Emy che viveva insieme a noi stava preparando la cena, perché fra una domanda e l’altre erano quasi le otto. Mi misi una tuta e andai in cucina
- Comunque non ti ho chiesto sei hai firmato quei fogli perché so già qual è la risposta – disse ad alta voce mentre io apparecchiavo
- Sentiamo un po’?
- Si, hai firmato – mi rivolse uno sguardo fiero
- Contenta?
- Se significa che mi presenterai Johnny Depp certo che sono contenta –ma non sapeva dire altro, specialmente adesso che potevo rilassarmi senza averlo fra i piedi, lei continuava a ripetermi il suo nome
- Invece di pensare a uomini impossibili pensa che oggi è giovedi e che domenica sera dobbiamo essere a Los Angeles
- Oh mio dio non potevi dirlo prima, come faremo adesso, tutti i giochi della bambina non entrano in macchina…. – disse iniziando a camminare nervosa avanti e indietro
- Credo che non sia poi cosi tragico ne compreremo degli altri, la cosa più difficile è dirle che ci trasferiremo, lei si trova così bene qua, ho paura che sarà un trauma per lei – dissi un po’ angosciata
- Non ti preoccupare andrà tutto bene –mi mise una mano sulla spalla- mi occuperò io di lei quando sarai a lavoro, non percepirà neanche il cambiamento e poi ci saranno bambini a Hollywood?
- Speriamo… - dissi sospirando
Aiutai Emy a sistemare la cucina e poi mi andai a sedere sul divano con Sofia
- Cosa stai guardando? –dissi dolcemente
- Mamma è il capitano Jack Sparrow –mi disse come se fosse un peccato mortale non conoscerlo
- Ah…e chi è questo Jack Sparrow?
- Mammaaa, Capitano Jack Sparrow - puntualizzò sgridandomi per la mia ignoranza
- Oh scusa chi è Capitano Jack Sparrow?
- È il pirata più forte che esista, lui è il capitano della Perla Nera - orgogliosa di quello che stava dicendo
- Ooohhh , la Perla Nera – ripetei con voce profonda soleticandola
- Si è la nave più veloce al mondo –disse entusiasta
- senti amore la mamma voleva dirti che tra qualche giorno io, tu e zia Emy andremo a vivere in un’altra città, lontana da New York, - presi un bel respiro e continuai - quindi per un po’ di tempo non vedrai le altre zie e i tuoi amichetti– parlai lentamente, con voce dolce, seguendo le espressioni del suo viso per capire quale fosse il suo stato d’animo
- Mamma, non ti preoccupare troverò nuovi amici e le zie verranno a trovarci o verremo noi da loro – dopo quelle parole la presi in braccio e iniziai ad accarezzarla, era una bambina così comprensiva -mamma ma dove andiamo?
- Andiamo a Los Angeles
- Wow…..siiiii a Los Angeles c’è Jack Sparrow, lo visto in tv. Mamma mi prometti che andremo a trovarlo? – si alzò di scatto e iniziò a saltare sul divano, io la guardai perplessa, non potevo dirle di no
- Te lo prometto!!! – ma adesso dove lo trovo a questo e chi è sto Jack Sparrow? Mi sono messa in un bel guaio…ah…idea…magari chiederò a Christie lei ha molte conoscenze nel mondo del cinema saprà chi è l’attore…..
Il film non era ancora finito ma Sofia si era già addormentata, spensi la tv, la presi in braccio e la portai nel lettone, indossai il pigiama e mi misi a letto anch’io, Emy era andata a dormire già da un pezzo, perché aveva mal di testa.
La mattina seguente mi recai in ufficio, dovevo sistemare molte cose prima di partire. Nominai Carol, che lavorava con me, mio vice e mio sostituto ed annunciai i nomi delle persone che mi avrebbero seguito a Los Angeles. Nel frattempo a casa Emy e Sofia iniziarono a sistemare gli scatoloni che Iz ci avrebbe spedito appena avremmo trovato casa. I giorni passarono piegando vestiti e chiudendo scatoloni.
Venerdi sera Emy aveva organizzato una cena con le altre, per salutarci e trascorrere l’ultima sera tutte insieme. Non mancava nessuno all’appello, Mary aveva portato anche i suoi figli, così Sofia avrebbe avuto compagnia. Stavamo cenando tutte allegramente quando Emy, come suo solito, disse:
- dai Kate perché non gli racconti del tuo socio Johnny Depp? – la guardai in cagnesco, lo sapevano tutte con chi avrei lavorato, ma odiavo raccontare mille volte le stesse cose, specialmente quando si trattava di cose stupide e senza nessuna importanza
- dai Kate dicci tutto su Johnny – le fece eco Mary
- …. non so cosa ci trovate di così affascinante in quel uomo, io lo odio! – conclusi così il mio racconto
- Lo odi? Sembra più l’inizio di una storia d’amore…
- Scusate ma è colpa della pausa natalizia di the vampire, ho rivisto già 4 volte le prime 11 puntate
Alle 9 di sabato mattina era prevista la partenza, avremmo impiegato due giorni di macchina per giungere a destinazione.
- Preso tutto?
- Siii
- Ken?
- C’è
- Hannah Montana?
- C’è
- Le winx?
- Si ci sono, ma adesso basta mamma
- Allora forza tutte in macchina….
WELCOME TO LOS ANGELES
Finalmente eravamo arrivate. Decisi che era meglio alloggiare nello stesso hotel di qualche giorno fa, visto che mi ero trovata bene.
- Bentornata Dottoressa –mi disse il giovane che stava dietro il bancone
- Grazie, buonasera vorrei una suite con due camere matrimoniali, non so ancora per quanti giorni rimarremo, quindi per favore mi dia la più comoda che potete offrirmi – misi nel bancone i miei documenti
- La 1240 sembra fatta apposta per soddisfare le vostre esigenze. – disse cordialmente e mi porse la chiave
- Grazie…ah…non vedo il suo collega? – chiesi dubbiosa
- Veramente è stato licenziato qualche giorno fa, il diretto mi detto di ringraziarla per la lettera
- Era il minimo che potevo fare, - mi avvicinai e gli sussurrai - quindi le do un consiglio cerchi di essere meno impiccione del suo ex collega.
Angolo autore
lo so questo capitolo è stato un pò noioso, credo che sarà così anche il prossimo, però non mi ci piace lasciare le cose al caso, ma entrambi i capitoli sono necessari a fini della trama. quindi siate clementi...ma che sto dicendo...tanto nessuno darà il suo parere, ad esclusione del mia amata Gloria, ringrazio dio che almeno c'è lei che mi supporta con le sue recensioni. nonostante tutto vorrei ringraziare tutte le persone che hanno letto la mia ff e magari invitarle nel bene e nel male a farmi sapere quello che pensano. allla prossima Fra