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Autore: lis3TTa_96    13/01/2011    2 recensioni
La storia di Eleine e Duinhir alla ricerca di una difficile verità tra tante bugie e pericolose prove da superare.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piove a Durgas, la capitale del Regno. L'aria è pesante e i cittadini sono preoccupati. Molto preoccupati. Da un po' di tempo si parla di scomparse, guerre e distruzioni, ma a Durgas ancora non era successo niente. Strano. Perché avrebbero dovuto colpire e radere al suolo le città intorno alla capitale ma non essa?! Ed era di questo che la gente aveva paura. Aveva paura per i loro figli, per la città, ma soprattutto perché non sapevano chi erano questi invasori. Ad un certo punto la campana d'allarme suonò. Non avevano torto, la fine sarebbe presto arrivata.

Dall'alto delle torri il generale incaricato di valutare la gravità della situazione restò impressionato dalla grandezza di quell'esercito. Non erano umani, di questo ne era sicuro. L'unica cosa che si riusciva a distinguere era una macchia scura perdersi nel' orizzonte. Mai aveva visto un esercito così immenso. Eppure ne aveva visti e combattuti tanti... e in tutte le guerre che aveva partecipato il suo esercito vinse sempre. Ma questa volta aveva un dubbio... il suo esercito sarebbe stato così potente e furbo da respingere quei mostri fuori dai confini del Regno?! Confidando nel piano che li sconfisse la volta precedente, scese dalla torre da una lunga scalinata e arrivò nei pressi del portone principale. Il terrore di un'altra guerra come quella del mese scorso si leggeva negli occhi dei soldati. Alcuni pregavano, altri salutavano le famiglie, altri piangevano, altri erano passivi difronte a quella scena, come se ormai avessero perso la loro ragione di vita nella scorsa guerra. Guerra nella quale si videro vite spezzarsi come rami secchi, famiglie distrutte o rase al suolo, gente scomparsa... una vera tragedia... e sotto le ferite ardenti di questa battaglia ne stava iniziando un'altra... che si preannunciava ancora più violenta e sanguinosa. Durgas era nel panico.

 

Intanto nel castello dove viveva la famiglia reale c'era un gran trambusto. Il re Gareio era corso al riparo con la sua famiglia. Cercava di salvare almeno sua moglie e i due suoi figli, di cui uno ancora in fasce, quando sentì l'urlo di una giovane donna. Allarmato, corse in direzione di quel rumore agghiacciante e si trovò davanti suo fratello Daren vicino ad una donna di tenera età ricoperta di sangue che veniva sbranata da delle bestie non conosciute agli occhi del re. Si potevano ancora vedere i segni distintivi del' etnia di quella donna: era un mezzelfo; Gareio ne aveva visti pochi nel' ultimo periodo perché dopo l'ultima guerra si erano rifugiati nella Terra del Nord. Si erano offerti spontaneamente al servizio nel' esercito, ritenendo questa offerta una buona strada per saldare i rapporti tra umani e mezzelfi. Infatti, da qualche secolo, gli elfi avevano cacciato dalle loro città i mezzelfi, elfi che sono nati dall'unione di un umana con uno della loro specie, perché li ritenevano impuri per poter vivere nelle loro città. Da quel momento iniziò un periodo difficile per i mezzelfi. Non avendo più il supporto degli elfi, sia in campo economico che in quello militare, erano diventati molto più deboli. Se venivano attaccati avevano poche speranze di vittoria, se non per i poteri magici che alcuni di essi avevano. Con gli elfi, infatti, alcuni mezzelfi avevano dei poteri magici; alcuni di essi venivano invocati chiamando le ninfe, esseri magici che agiscono solo se l'azione da compiere è un'azione benefica, altrimenti possono giungere alla conclusione di togliere i poteri al mezzelfo. L'altra parte dei poteri poteva essere acquisita solo dai componenti della famiglia dei Ferhin ed era quella parte della magia che solo i più forti elfi potevano conoscere e utilizzare. Infatti il come utilizzarla era la parte più difficile. Sapendo dominare perfettamente questa magia si poteva distruggere qualsiasi esercito conosciuto.

Gareio era sconvolto. Allora disse, rivolgendosi al fratello: << Perché uccidere quella povera mezzelfo?! Cosa aveva fatto di male per meritare questo?! >>

<< Intralciava i piani... come tu del resto. >> Gareio sconvolto rispose: << Cosa c'entro io?! Ho sempre cercato di accontentare sempre il mio Regno, di non fargli mai mancare niente, di renderlo sempre felice, senza mai diventare avaro né cattivo e opportunista!! >>

<< Esatto fratello. Non sei mai stato come me. Io dovevo diventare il re, IO! >> urlo Daren con rabbia << Tu non sei degno di guidare questo Regno! >>

Gareio comprensivo disse: << Daren, tranquillo! Ne possiamo parlare! Potremmo governare insieme! Tu guideresti l'esercito e... >> venne interrotto da un' altro grido << Daren. Cosa stai facendo?! >> disse quasi in lacrime << Rispondi! Cosa sta succedendo?? >> urlò.

Daren rispose molto tranquillamente, girandosi lentamente e rivelando un profondo sogghigno << Ah ah >> rise in modo malefico << Credi davvero che mi basti governare insieme a te?! Il Regno non sarà mio, ma di entrambi! Non governerò mai con mio fratello al mio fianco!! >> e detto ciò sguainò la spada e tranciò la testa di Gereio, uccidendolo sul colpo. Il trono era stato usurpato dal fratello del Re.

 

Intanto, in una radura incantata, una donna cavalcava il suo cavallo incitandolo a correre più veloce che poteva. Insieme a lei, un neonato avvolto in un fagottino e un altro bambino che le stringeva le mani ai fianchi iniziavano a viaggiare senza meta, ma scappando da un pericolo ben definito: la guerra. La donna dopo un lungo viaggio arrivò presso una fattoria a breve distanza da Jefhen, una piccola cittadina nei dintorni di Durgas. Arrivò davanti alla porta principale di quella semplice abitazione e bussò tre volte, nascondendo il volto più che poteva con il cappuccio del mantello reale. Le aprì un mercante. Indossava una tunica scura con una veste biancastra legata alla vita, per indicare l'attività lavorativa del mercante. La donna, senza parlare, prese il fagottino contenente il neonato e lo porse al mercante, augurandosi che cresca in pace e serenità. Il mercante abilito disse: << O mia signora, mia regina adorata, come posso accettare di accudire il suo bambino?! >> la regina rispose: << Prendi il mio bambino e se non vuoi prendertene cura direttamente, affidalo alla famiglia più umile e semplice della città di Jefhen >> e senza lasciar tempo per replicare, la regina si girò e salì sul suo cavallo, iniziando a cavalcare a più non posso.

Dopo una settimana di viaggio lei e il suo figlio maggiore arrivarono nei pressi di un boschetto, nella quale sentirono un rumore sospetto. Subito la regina iniziò a correre al galoppo, seguita da qualcosa che non riusciva a distinguere. Tutto ad un tratto il cavallo nitrì e si accasciò a terra, colpito da una freccia vagante. La regina e suo figlio iniziarono a correre, fino a quando la regina rimasta indietro perché più lenta del giovane, venne circondata da piccoli mostri con i denti aguzzi. Il ragazzo corse immediatamente nella direzione della madre, ma venne fermato dalla sua voce: << Torna indietro, figlio mio!! Continua a correre e non voltarti indietro!! >> Il ragazzo ubbidì a malincuore, lasciandosi alle spalle la povera madre che veniva sbranata dai mostri.

Sicuro di essere in salvo, si fermò davanti ad un albero. Poi rimase sorpreso del silenzio che c'era in quella foresta. Si alzò in piedi e stette zitto e fermo per qualche secondo. Sentì quella sensazione strana di quando si viene osservati e percepì un soffio di alito caldo, molto caldo, sulle sue spalle. Lentamente si girò e sapendo perfettamente cosa avrebbe trovato davanti a sé fece per estrarre il suo pugnale dalla custodia, ma venne infilzato da quattro unghie sottilissime e affilatissime che lo uccisero in un attimo, lasciandolo in una pozza di sangue e il suo grido fu sentito in tutto il Regno.

  
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