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Autore: betheyoung    14/01/2011    1 recensioni
“Tu hai il mio libro e io il tuo. Così se dovessimo perderci di vista abbiamo un motivo per rivederci.”
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con le braccia stancamente appoggiate alla ringhiera del molo fisso il mare.
E’ calmo questa sera:  uno specchio insanguinato per le barche ormeggiate. Il sole pigramente sta affondando all’orizzonte colorando di rosso ogni cosa su cui si posa.
Quasi posso vedere la mia espressione tesa riflessa sull’acqua.
Eccola, sta arrivando.  Vedo pure lei riflessa: le piccole increspature sulla superficie sembrano accentuare il suo ancheggiare. La mia espressione si contrae involontariamente in una smorfia.
Mi volto appena per notare che non ha niente in mano: non ha portato con sé il libro.
Non avrei mai dovuto venire.
Sono tentata di prendere e andarmene senza lasciarla parlare, magari gettandola per sbaglio in acqua passandole accanto.
Non avrei mai dovuto venire.
Avrei dovuto capire che era una trappola: il suo messaggio esalava fregatura da tutti i pori.
-Non hai portato il libro.- La mia voce è ferma, nonostante dentro di me sento disgusto e rabbia premere ferocemente l’una per smuovere le gambe e andarmene, l’altra per indurre le mani a dare un bello schiaffo.
Pianto gli occhi nei suoi e per un attimo la vedo vacillare: veramente pensava di trovarmi come un docile agnellino incantata dalle sue false parole?
“La mia fiducia una volta persa, è persa per sempre.”  Mai parole sono state più vere!
Le mie labbra si stendono in un breve sorriso di soddisfazione, che però viene mal interpretato perché la induce ad avvicinarsi.
Mi irrigidisco quando la vedo allungare un braccio verso di me e seguo il suo movimento con lo sguardo finché non mi stringe il gomito con la mano. Quel contatto fisico -non richiesto- mi fa indietreggiare  di un passo.
-Che cosa vuoi allora?- La mia voce suona minacciosa, ma allo stesso tempo devo sembrare sulla difensiva.
-Hai paura? Hai paura di perdonarmi?-
Le sue parole suonano quasi come un insulto alle mie orecchie, eppure sono proprio quelle che temevo di sentire.
-Probabilmente sì- dico sorprendendo lei e me stessa, -Probabilmente il tempo ha cancellato i motivi del mio odio per te.-
Sembra sorpresa. Quasi sollevata.
-Ma sicuramente tu non meriti il mio perdono, e ho la ragione a ricordarmelo. Io sono andata avanti.-
Un gabbiano vira a pelo d’acqua a qualche metro da noi ed emette un verso stridulo.
-Dovresti farlo anche tu.-
Mi volto a guardare il mare. È un peccato che un’atmosfera così magica debba fare da sfondo ad un momento così insignificante: è decisamente sprecato.
Il sole è quasi completamente scomparso dietro la linea dell’orizzonte e il mare sembra piombo fuso.
Sospiro, la giornata è finalmente finita.
Alzo appena lo sguardo. Lei se ne è andata.
Questo capitolo della mia vita è finalmente finito.
 
“Tu hai il mio libro e io il tuo. Così se dovessimo perderci di vista abbiamo un motivo per rivederci.”
 
Promesse di amicizia. Promesse che non voglio mantenere.
Tutto sommato ci avevo rimesso soltanto un libro.
   
 
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