XXXV CAPITOLO
Mentre cercava di pulirsi dalle mani quella schifosa miscela
che era spruzzata dall’ampolla rotta di Giovanni, Francesca sentì che due
ragazze del secondo anno parlottavano fra loro vicino a lei.
-hai sentito?? Pare che Guardino voglia andarsene…- disse la
prima all’amica
-ah si?? E perché?? Peccato era cosi carino…-disse la seconda
prima di scoppiare in una risatina isterica, seguita subita dall’altra.
A Francesca si gelò il sangue. Se ne sarebbe andato?? Ma
dove? Oh no non poteva succedere anche questo…. Non poteva… chiuse gli occhi
appoggiandosi con la mano bagnata al muro davanti a lei.
-ehi?? Stai bene??- le chiese una delle due petulanti
ragazzine
-emmm si si certo…- mentì Francesca tirandosi su e
ricomponendosi.
-ok..- disse quella prima di andarsene a braccetto con
l’amica.
Francesca si accasciò per terra, sperando tanto che nessuno
entrasse in quel momento.. l’ultima volta che aveva pianto in bagno era stato
vari mesi prima quando aveva appena litigato con Sara.. e un Giovanni che non
aveva ancora conosciuto pienamente l’era stata vicino a consolarla… ma
Francesca sapeva che quel giorno nessun Giovanni sarebbe venuto a consolarla..
Una lacrima cominciò a scivolare sulla guancia della ragazza
e finì il suo percorso per terra, vicino alla superga di Francesca.
Francesca però non si accorse che proprio in quel momento
passava di li Francesco, casualmente, vide la ragazza per terra, ma non osò
farsi vedere….
-NON STA MENTENDO GIO!! SE NO NON PASSEREBBE LE ORE IN BAGNO
A PIANGERE SEDUTA PER TERRA!!- urlò Francesco a Giovanni durante un cambio
dell’ora. Francesco aveva cambiato idea: conosceva Francesca e sapeva che non
avrebbe mai fatto una cosa del genere, soprattutto ad una persona che amava. E
i pianti lo dimostravano.
Giovanni era seduto al suo posto, un tappo della bic in bocca
che guardava con aria vaga fuori dalla finestra.
-potrebbe piangere per quel tipo- disse con voce pacata e
risoluta Giovanni, ma senza credere alle sue parole.
Francesco sospirò. Non voleva capirla. Che testardo che era…
-ho conosciuto un’altra- disse con lo stesso tono di voce.
Francesco spalancò i grandi occhi neri, non riuscì a dire
niente.
Giovanni si alzò e si diresse verso la porta dell’aula,
coperta da gente che aspettava il prof. Dell’ora successiva.
-NON PUOI FARLE QUESTO!!- gli urlò da dov’era Francesco.
Giovanni si fermò un attimo. Chiuse gli occhi. Ma poi
continuò il suo cammino, uscendo dall’aula.
Francesca passò giorni d’inferno. Solo l’idea che Giovanni
potesse partire la faceva impazzire. Magari erano notizie false, bastava una
voce e tutto si poteva estorcere e ingrandire.
Stefano disse a Francesca, per farla smettere di piangere,
che sicuramente Giovanni non sarebbe partito, la madre non gliel’avrebbe
sicuramente permesso. Quindi non c’era nessun motivo di disperarsi in quel
modo. Poi le aveva consigliato di starsene buona e di non calcare
ulteriormente. Infatti molto presto, secondo Stefano Giovanni sarebbe tornato.
Sicuramente.