La
rugiada del mattino cade, scivolando giù da una foglia.
È lenta, cauta e
carezzevole come un’amante. È acqua, e porta via
con sé tante cose.
Porta
via amicizie vissute, abbracci dimenticati e cose non dette. Porta via
i
Malandrini e le loro storie di pianti e sorrisi.
Puoi
vederli mentre attraversano di corsa e per l’ultima volta il
parco di Hogwarts.
Uno dei ragazzi ha gli occhiali, un altro lunghi capelli neri, un altro
ancora
un volto macchiato di numerose cicatrici di peccato innocente. Sono
giovani,
poco più che ragazzi appena affacciatisi in un mondo tutto
da scoprire. Ridono,
felici di essere insieme, figure evanescenti sull’erba
lucente del mattino. Il loro
compito è finito, la battaglia contro Voldemort è
stata vinta.
Basta
correre innanzi a tuo figlio per tenergli lontani i Dissennatori, agile
Ramoso.
Basta
sentirsi reclusi a vita in una casa che mai hai sentito tua, avvenente
Felpato.
Basta
soffrire di un contagio che ti ha divorato fin da bambino, dolce
Lunastorta.
Potete
andare in pace, ormai. Avete fatto abbastanza, non vale più
la pena di restare
in quel limbo di inferno e paradiso mai scoperti. La vita la conoscete
già, e
bene anche. Ora resta da scoprire la morte. Potete farlo insieme, se
volete.
Un
basso richiamo distrae l’allegro terzetto mentre una timida
figura emerge dal
nulla. Non è un’anima evanescente come la vostra,
non vi assomiglia per niente.
Pietosa e amara figura piegata in due dal peso ingente dei numerosi
peccati che
arreca, Codaliscia non osa nemmeno alzare gli occhi. È
rimasto indietro, come
sempre. E come sempre indietro rimarrà.
Alzi
gli occhi su di lui, Ramoso, e avanzi lentamente. Felpato e Lunastorta
non
fanno a meno di sorridere, perché sanno cosa stai per fare.
Codaliscia
chiude gli occhi, pronto a ricevere la meritata punizione che sa di
dover
ricevere.
Ramoso
lo raggiunge, si ferma. Poi, stende una mano sul suo capo e gli
scompiglia i capelli
che in giovinezza aveva ancora.
-Ti
perdono.-
Due
parole che schiudono le porte del paradiso anche a chi non ha
più le ali per
raggiungerlo lassù. Il peso del peccato si dissipa,
sbriciolando le catene che
inchiodano Codaliscia a terra. Ora è libero, e finalmente
alza lo sguardo sul
nocciola delle benefiche iridi evanescenti di Ramoso.
Gli
tende una mano, attendendo in religioso silenzio. Lo ha sempre reputato
un
amico. Codaliscia è sempre stato un Malandrino, e sempre
tale resterà. Non è
mai rimasto indietro, e solo ora se ne accorge. La sua amicizia per
Codaliscia
ha superato il tradimento, ma ora è il traditore a doversi
risollevare in piedi
con rinnovata forza di speranza.
-Insieme.-
dice Ramoso. Alle sue spalle, Felpato e Lunastorta annuiscono allegri e
attendono con pazienza sotto il sorgere antico e aggraziato del sole.
Codaliscia
sorride debolmente e una lacrima evanescente gli solca una guancia
mentre
entrambe le mani, ora sane, afferrano con forza quella tesa di Ramoso.
Uno strattone,
e i due Malandrini raggiungono Felpato e Lunastorta, pronti ad
abbracciare
sereni il redento peccatore di tradimento e macchie di sangue innocente.
Un
ultimo sguardo a Hogwarts, madre di ogni malefatta e ricordo di quattro
vite
spente che si accingono ad andare per la loro strada come hanno sempre
fatto. Ma
la differenza stavolta si trova nella purezza incontaminata di
un’amicizia
fatta di perdono e sorrisi sinceri. I Malandrini saranno insieme per
l’ultima
volta. Per sempre.
I quattro
ragazzi si prendono per mano e voltano le spalle al passato,
rivolgendosi al
futuro dove, innanzi all’oro e al vermiglio del sole nuovo
attendono pazienti
migliaia di avventure ancora da vivere.
Codaliscia,
Lunastorta, Felpato e Ramoso spiccano un solo potente balzo nel vuoto,
ma non sono
mani e piedi a toccare l’erba quando atterrano. Zampe
possenti di lupo, morbidi
cuscinetti di cane, minuscole zampette da topo e lucenti zoccoli di
cervo si
abbattono al suolo con grazia distratta, sostenendo il peso di animali
che
giocosi spiccano una corsa verso la luce radiosa del mattino.
Quel
giorno, molti studenti e insegnanti di Hogwarts giurano di aver visto
delle
creature evanescenti correre libere nel parco. Alcuni li credono pazzi,
altri
semplicemente strambi. Ma qualcuno sa che quelle creature
c’erano davvero.
Un
ragazzo dagli occhi verdi si affaccia alla finestra e guarda le quattro
figure
allontanarsi, gloriose e splendenti di una luce di paradisiaca
bellezza. Ha la
certezza che si siano accorti del suo sguardo, perciò
sorride e alza una mano
in segno di saluto e ringraziamento.
Non
servono parole, questa volta. Le persone tendono ad aprir bocca troppo
spesso,
quando in realtà basterebbe anche solo un piccolo gesto per
esprimere le
emozioni più profonde.
Ed
Harry Potter ringrazia in silenzio i suoi amici più cari,
coloro che hanno dato
la vita per consentire ai superstiti di alzare gli occhi
sull’alba di una nuova
era, fatta di raggi di speranza e sogni di rugiada.
Dedicata a chi crede
nei sogni e va avanti, anche nelle avversità
più nere che ogni giorno si manifestano in mille forme. I
Malandrini sono
andati avanti fino alla fine, ed è giusto che ognuno di noi
impari a vivere
allo stesso modo. Non importa quanto vivi, ma come. Vivete amando,
ridendo e
inseguendo i vostri sogni. E ignorate chi vi chiama pazzi ogni volta
che ridete,
anche senza un apparente motivo. Beh, il motivo per ridere
c’è sempre. Non basta
pensare che è bello essere al mondo per sentirsi felici?
Tomi Dark Angel