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Autore: echelon1985    15/01/2011    7 recensioni
Una specie di carta moschicida per amori sbagliati, ecco cosa era.
Questo era quello che si ripeteva Quinn mentre percorreva la strada che da casa sua lo portava a scuola.
Era come se ogni volta che gli piacesse qualcuno si accedesse un'enorme insegna luminosa che diceva "epic fail"
[...]
"Padget, tu lavorerai con Allman"
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Bullet for My Valentine, The Used
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Unlucky sevens







Le parole di Padge erano esplose nell'aria come un colpo di cannone nel più totale silenzio.
Ed era come se il chiacchiericcio della festa appena qualche passo dietro di
loro si fosse improvvisamente spento, perché il boato si sentisse ancora più forte.
Così forte che perfino Matt e Bert si erano ritrovati a spalancare gli occhi.
Quinn era rimasto impietrito, ed era come se solo, e soltanto, in quel momento
avesse realizzato quello che era successo.
Come se la nebbia che gli offuscava il cervello fino a quel momento si fosse diradata
in quel preciso istante, lasciandogli cogliere soltanto le ultime parole che Padge gli
aveva rivolto.
Si sentiva come se non fosse stato lui a parlare, ad agire.
Prima che qualcuno dei presenti potesse dire qualcosa Padge si era già allontanato.



Non appena il moro era sparito alla sua vista Matt si era istantaneamente avvicinato
a Quinn, senza pensarci, in automatico, mentre Bert restava immobile, leggermente a distanza.
Il biondino si era di nuovo seduto sui gradini, cercando di reprimere quel senso di
nausea che gli soffocava la bocca dello stomaco.
Il più grande si era seduto accanto a lui, circondandogli le spalle con un braccio.
L'aveva sentito tremare leggermente, ed aveva lanciato uno sguardo a Bert
perché facesse qualcosa.
Bert non l'aveva notato, o per meglio dire, aveva fatto finta di non averlo
notato, così Matt aveva richiamato la sua attenzione.

"Prendi Quinn e portalo in camera mia, io cerco di calmare Padge"
"No, vado io"
"Bert, non mi pare il caso"
"Invece si"


Bert non aveva aspettato che l'altro potesse addurre altre proteste e si era
allontanato, lasciando il moro vagamente sconcertato.
Matt aveva dato un'occhiata a Quinn, che sembrava non sentirsi per niente
bene, ed aveva deciso di portarlo in camera sua.
Erano passati tra gli amici invitati alla festa, dicendo soltanto che stava poco
bene, ed erano saliti di sopra.
Quinn non aveva ancora detto una parola, e l'altro era un leggermente preoccupato.
L'aveva fatto sedere sul letto ed aveva preso posto di fronte a lui.
Il biondino era scoppiato a piangere non appena Matt aveva chiamato il suo nome, e
l'altro l'aveva abbracciato.

"Matt.. io non volevo dire quelle cose, io non.. non so.."
"Sei quasi sbronzo, dovevi iniziare a bere proprio stasera?!"
"Lui.. lui mi ha lasciato?"

Il tono della sua voce gli aveva spezzato il cuore.

L'aveva detto come se non riuscisse a credere che fosse successo.
Come se fosse troppo fuori dalla realtà, e troppo doloroso, perché potesse
essere successo per davvero.
Matt non aveva potuto fare a meno di stringerlo più forte.

"Ascolta Quinn, adesso vai di là, ti fai una doccia per toglierti questa sbronza
 di dosso e poi penseremo ad una soluzione"
"Non ce ne sono.. Matt lui mi ha lasciato.. non ce ne sono"
"Invece si, troveremo un modo per aggiustare le cose"
"Mi viene da vomitare"


Matt l'aveva portato in bagno, inginocchiandosi accanto a lui mentre si liberava
dell'alcool che aveva bevuto, riflettendo sul fatto che probabilmente avrebbe
dovuto mandare a casa i suoi amici.
L'aveva lasciato in bagno perché si facesse una doccia, andando a recuperare
qualcosa che il biondino potesse indossare.
Gli aveva preso un pantalone della tuta ed una felpa, ed era entrato per
lasciaglierli sul lavandino, prima di scendere di sotto ed informare i suoi
amici che la festa era finita.
Quando era risalito Quinn era seduto sul letto, coi piedi scalzi a toccare il pavimento.
I suoi vestiti erano decisamente troppo grandi per lui, e lo facevano apparire
ancora più piccolo e indifeso.

"Hey, ho mandato tutti a casa"
"Ho rovinato la tua festa, io non faccio altro che rovinare tutto"
"Smettila, non me ne frega niente della festa. Io sono solo preoccupato per te"
"Io non voglio stare senza di lui.."
"Lo so.."

Matt gli aveva asciugato le lacrime sulle guance, come se fosse stato un bambino, e poi
l'aveva convinto a mettersi a letto.
Non era il caso che tornasse a casa sua in quelle condizioni, sua madre si sarebbe
accorta che aveva bevuto e sarebbe successo un altro casino.
Il moro era rimasto con lui finché non si era addormentato, solo osservandolo, e
riflettendo sull'irrealtà di quella situazione.
Quinn era nel suo letto, mentre Bert, il miglior amico di Quinn, era fuori a cercare
Padge, il suo miglior amico.
Le cose si erano fottutamente intricate, e non aveva neanche idea di quando
fosse successo esattamente.
Sembrava che fossero tutti legati insieme, e nessuno poteva uscirne, e se
si faceva male uno, si facevano male tutti quanti.
 

Era sceso di sotto dopo essersi assicurato che Quinn stesse bene, l'idea era
quella di mettere a posto il casino di sotto, ma in realtà si era semplicemente
limitato a prendersi una delle poche birre rimaste nel frigo, e ad uscire fuori
per fumarsi una sigaretta seduto sui gradini, indeciso se chiamare o no Bert
per vedere dove fosse finito.
Alla fine aveva deciso di non farlo, di non chiamare.
Aveva dovuto aspettare quasi un'ora prima che il moretto si facesse vivo.
Si era seduto accanto a lui, e Matt aveva lasciato che fosse lui a decidere
quando parlare.


"La festa è finita"
"Già"
"Non sono riuscito a trovare Padge, ho carcato un pò in giro, sono andato
 anche a casa sua, ma la macchina non era nel vialetto"
"Mh mh"
"Perché sei così silenzioso?"
"E' solo che.. ci hai messo delle ore, neanche se avessi girato a piedi tutta
 la città ci avresti messo tanto. Dove sei stato?"
"Ho.. ho fatto due passi"
"Due passi lontano da Quinn?"
"Ero andato a cercare Padge"
"Non raccontarmi cazzate, potevo andarlo a cercare io e tu potevi restare
 con Quinn. Che ti sta succedendo? Tu lo adori, o almeno così credevo"

Il tono volutamente allusivo e la provocazione nella sue parole gli avevano
fatto guadagnare l'attenzione dell'altro, che fino a quel momento non gli aveva
rivolto neanche Qun solo sguardo.

"Voglio bene a Quinn, più di qualsiasi altra cosa"
"E allora che stai facendo?"
"E' solo che.. credimi Matt, l'ho visto fare questo ogni volta. L'ho visto sabotare
 tutti i rapporti importanti che ha avuto""
"Pensavo non avesse mai avuto un ragazzo"
"Non mi riferivo a quello, intendevo i rapporti in generale. Ogni volta che ama
 davvero qualcuno ad un certo punto la sua paura viene fuori, e rovina ogni
 cosa"
"Paura di impegnarsi?"
"Paura che le persone se ne vadano, così comincia a dare fuori di matto, e
 l'unico risultato che ottiene è che le persone se ne vadano per davvero"
"E hai deciso che era tempo di andartene anche tu?"
"Cosa? No"
"E' quello che hai fatto, lui era a pezzi e tu te ne sei andato"

Bert era rimasto immobile, come se avesse realizzato solo in quel momento

che era proprio così che le cose erano andate.
Lo faceva soffrire vedere Quinn farsi male da solo, e per evitare a sè stesso
un dispiacere
aveva abbandonato il suo miglior amico.

"Cazzo"
"Già.."
"Io non.. non intendevo.. dio, sono un amico orribile"
"Nah, sei ancora in tempo"
"Mi porti a casa sua?"
"Non è a casa sua, è nel mio letto"
"Wow, ci è finito prima lui di me"
"Non ti ripeterò quanto sei idiota, perché non mi va di sembrare ripetitivo"

Bert aveva sorriso, prima di alzarsi e ripulirsi i jeans.
Matt non si era mosso, facendogli capire che sarebbe dovuto salire da solo
da Quinn.
Il moretto era arrivato alla porta e si era voltato di nuovo

"Lui.. lui come sta?"
"Ha vomitato, e pianto.. non bene direi"
"Come.. come posso aiutarlo?"
"Mhh.. sii solo.. Bert"

Si erano sorrisi ancora una volta, prima di salire al piano di sopra.
Aveva raggiunto la camera di Matt e si era seduto sulla sponda, passando
delicatamente una mano sulla sua fronte, leggermente calda
Quinn aveva mugolato qualcosa ed aveva aperto gli occhi, per via del contatto
con la mano fredda di Bert.

"Hey.. scusa non volevo svegliarti"
"Mi dispiace"
"No Quinn, a me dispiace, sono stato uno stronzo"
"Ti ho fatto arrabbiare.."
"Mi fa solo male vederti incasinare le cose ogni volta"
"Lo so"
"Parleremo con Padge, sistemeremo le cose"

Quinn non ci credeva per davvero
Non ci aveva creduto neanche per un secondo, ma aveva annuito lo stesso.
Perché era davvero troppo in quel momento.
Non voleva pensarci, non ci riusciva.
Gli faceva male la testa, aveva la nausea e sentiva freddo, non era in grado
anche di pensare che aveva perso la persona che amava.
Sarebbe caduto a pezzi, se l'avesse fatto.

"Resto un pò con te, vuoi?"
"Non preoccuparti, dovresti scendere da Matt. Ho anche rovinato la vostra
 serata, magari con la casa libera poteva essere la volta buona.. ora ti
 toccherà aspettare ancora.."
"Non ho più niente da aspettare"
"Avete fatto l'amore?"

Gli occhi di Quinn si erano spalancati leggermente, così come la sua bocca.
Solo lui avrebbe potuto essere così eccitato da quella cosa.
Probabilmente perché era l'unico che aveva capito quanto Matt significasse per Bert.
Forse più di quanto Bert stesso si fosse reso conto

"Si"
"E com'è stato?"
"Bello, davvero bello"
"Hai scelto bene"
"Cosa?"
"Matt.. voglio dire.. Matt è fantastico. E' stato molto dolce con me"
"Avrei dovuto esserci io, mi dispiace"
"Non importa, so che mi vuoi bene"
"Molto più che bene dolcezza, io ti adoro"

Quinn aveva sorriso ed aveva chiuso gli occhi, ma Bert era rimasto comunque con
lui finché non si era nuovamente addormentato, poi era sceso di sotto.
Aveva recuperato un paio di birre ed aveva raggiunto Matt, che non si era mosso
neanche di un centimentro da quando lui era salito.
Gli aveva passato una delle bottiglie e gli si era seduto accanto.

"Come sta?"
"Triste, anzi, molto più che triste"
"E tu come stai?"
"Bene.. voglio dire.. troverò il modo di farlo stare bene"
"Sono sicuro che lo farai"
"E tu? neanche tu mi sembri al massimo"
"Io.. io mi sento in colpa"
"Ancora? Matt, lo sai anche tu che la storia di Jay sarebbe venuta fuori in
 ogni caso"
"Non è per questo che mi sento in colpa, cioè anche per questo, ma non è
 la cosa principale al momento"
"E quale sarebbe?"
"Dovrei sentirmi male, Quinn sta uno schifo, il mio miglior amico pure, ma non
 mi importa.. come se mi fosse.. indifferente"
"Matt, tu sei la persona più lontana dall'indifferenza che io conosca. Ti sei preso
 cura di Quinn.."
"Quello che voglio dire è che.. cioè certo mi importa, ma continuo a ripetermi
 che non sarebbe dovuto succedere oggi. Oggi era un bel giorno per me.. per..
 per quello che è successo tra di noi.. e mi sento un egoista a pensare questa
 cosa. Non dovrei pensare a me, ma avrei voluto che restasse un bel giorno"
"Certo che sei scemo delle volte"
"Come sarebbe a dire?"
"Dovresti sentirti in colpa perché sei felice? E' un'idiozia"
"Non ti montare la testa, non ho detto che sono felice"

Bert aveva ridacchiato, togliendogli la birra dalle mani e sedendosi sulle sue gambe.

"Io conosco un modo per farti felice"
"Pervertito"
"Lo sai, non è stato come me lo aspettavo"
"Cioè?"
"Voglio dire.. abbiamo aspettato tanto, e pensavo che quando sarebbe successo
 avremmo.. sai.. creato una situazione.. carina"
"Oh, vuoi dire che è stato deludente?"
"Voglio dire che è stato perfetto, per noi. Io ti volevo, tu mi volevi, così improvvisato,
 senza nessuna costruzione.. era proprio come doveva andare tra noi"
"Wow, parli come uno di quei film per teenager"
"Fanculo"

Bert aveva suggellato l'ultima parola baciandolo
Erano rimasti su quei gradini quasi tutta la notte.






Una settimana, sette fottuti giorni erano davvero riusciti a scombinare in quel
modo tutte le loro realtà?

Matt aveva richiuso lo sportellino del cellulare con uno scatto, rischiando quasi di
spaccarlo in due per la frustrazione.
Non aveva mai avuto tanta voglia di mandare a fanculo qualcuno come in quel
momento, chiunque, per la precisione.
Era almeno la decima telefonata che faceva a casa di Padge, ma si era sentito
rispondere per l'ennesima volta che non sapevano dove fosse.
Il suo amico era sparito dalla circolazione da una settimana oramai, e la sua fottuta
famiglia non sapeva dove fosse.
Non sapeva più cosa dire a Quinn quando gli domandava di Padge, e quel
ragazzino poteva aver fatto tutti gli sbagli del mondo, ma gli spezzava il cuore
vederlo in quello stato.
Sembrava il piccolo fantasma di sè stesso, lo stesso viso, gli stessi occhi.
Lo stesso Quinn, ma in bianco e nero.


Il moro aveva recuperato le sue sigarette e l'accendino ed era sceso in garage.
Aveva ripreso il suo cellulare, nonostante iniziasse a detestarlo, ed aveva fatto
partire la chiamata verso Bert.
Il moretto aveva risposto quasi immediatamente, informandolo soltanto che stava
arrivando, prima di terminare la telefonata.
Matt si era messo seduto, aspettando che arrivasse.
Anche Bert era leggermente sbiadito dopo quello che era successo, come se
vedere Quinn in quel modo gli avesse portato via tutta la voglia di scherzare.


Gli equilibri si erano leggermente sballati anche tra di loro, Matt non sapeva
bene perché.
Era più che altro una sensazione, come se si fosse creato una specie di velo
divisorio tra di loro, così sottile che a volte Matt pensava di esserselo soltanto
immaginato.
Eppure c'era.
Il più grande aveva deciso di aspettare per parlargliene, perché probabilmente,
o almeno così sperava lui, era semplicemente causato dallo spaesamento per
quello che stava succedendo tra Quinn e Padge.
Bert era arrivato qualche minuto dopo, con l'aria un pò stanca di chi non riesce
a dormire troppo bene, o troppo a lungo.
Gli aveva lasciato un bacetto sulla bocca, più una carezza che altro, quando
Matt aveva aperto la saracinesca per farlo entrare, poi entrambi si erano seduti
sul divanetto.

"Hai avuto notizie di Padge?"
"Nessuna, nemmeno una cazzo"
"Neanche Jay?"
"Perché pensi che Jay ne abbia?"
"Devo rispondere?"
"Tu credi che sarebbe andato da lui?"
"Beh, magari gli serviva un letto caldo in cui dormire, sai com'è.."
"Piantala Bert, sei solo arrabbiato perché Quinn sta male, non prendertela con
 Padge adesso"
"Non so più con chi cazzo prendermela onestamente"
"Dobbiamo solo restare calmi e aspettare che Padge torni, poi sistemeremo
 le cose"
"Perché, tu sei calmo?"
"Neanche un pò"

Bert l'aveva guardato senza dire nulla.
Sapeva che quella storia non faceva bene neanche a Matt.
Era preoccupato per il suo amico, e anche per Quinn, Bert poteva giurarci.
Gli era stato di grande aiuto in quei giorni, era andato a trovare il biondino
tutti i giorni, gli telefonava.

Bert avrebbe voluto non sentire quella necessità così forte di allontanarsi da lui.
Ma quel bisogno era proprio lì, e Bert non riusciva ad avitarlo.
Non sapeva esattamente quando tutto quello era iniziato, probabilmente
il giorno dopo la festa, quando si era finalmente trovato a realizzare quello
che stava succedendo.
Si era alzato in piedi per mettere una qualche distanza tra di loro, mentre già
gli diceva che doveva andarsene.
Matt stava cercando di non farsi domande, e di non farle a Bert, non per il
momento, almeno.
Aveva semplicemente assentito col capo, sforzandosi di soffocare quegli strani
dubbi che era davvero troppo presto per avere.
Appena cinque minuti dopo era di nuovo solo.



Aveva recuperato la sua chitarra acustica e si era messo seduto, col foglio
poggiato accanto a sè dove trascriveva qualche parola ogni tanto.
Il suo cellulare aveva vibrato nella sua tasca, e l'aveva tirato fuori per guardare
il nome del mittente.
Aveva già aperto lo sportellino mentre posava lo strumento ai suoi piedi.

"Padge? Padge parla, dove sei?"
"Sono..  sono davanti casa di Jay"
"Oh Cristo, no"
"Matt.."
"Padge, no. E' un idea del cazzo. Ti prego, dimmi che non hai ancora bussato"

Matt aveva fatto un grande respiro, per cercare di calmarsi e non riempire semplicemente
di parolacce il suo vecchio amico.
Per essere sparito in quel modo e non avergli fatto avere neanche una cazzo di notizia.
Per essere scappato invece di tentare di risolvere le cose.
Era rimasto in silenzio, aspettando che Padge si decidesse finalmente a dargli
una qualsiasi risposta.

"No.. non ancora"
"Bene, non farlo"
"Perché no?"
"Lo sai bene perché, per piacere non fare cazzate"
"Voglio solo.. vederlo"
"Non sei lì per vederlo, sei lì per ben altro, lo sappiamo tutte e due. E sarebbe
 un errore enorme. Vieni qui e ne parliamo"
"Matt sono stanco di parlare"
"Per favore.."

Matt l'aveva sentito sospirare dall'altro capo della cornetta, come per pensare
alla prossima cosa da dire, ma sapeva bene di averlo già convinto.
Si era leggermente tranquillizzato, prima ancora che arrivasse quel 'va bene'
che si aspettava.
Aveva chiuso la conversazione ed era rimasto i fissare il cellulare, indeciso se
informare o meno Bert di quello che stava succedendo.
Alla fine aveva deciso che sarebbe stato meglio parlare con Padge da solo.
Probabilmente Bert sarebbe stato poco lucido sui fatti, dato che si trattava di Quinn.
Almeno quella era la ragione ufficiale, ma forse voleva soltanto non sentire ancora
una volta quella strana freddezza inconsistente di Bert.
Così labile che quasi non si vedeva, ma faceva freddo lo stesso.

In ogni caso, on che lui si sentisse esattamente lucido rispetto agli ultimi avvenimenti.
Era successo tutto molto in fretta.
Quella situazione aveva indirettamente colpito anche lui e Bert, e la sua parte
irrazionale
non poteva fare a meno di incolpare l'amico, per quello.


Padge era arrivato appena qualche minuto dopo, gli aveva aperto e poi aveva
lasciato la serranda del garage aperta per metà, perché entrasse la luce.
L'amico si era seduto sul divanetto, fissando Matt in attesa di una qualche
parola, o più precisamente di qualche insulto.
Matt dal canto suo stava tentando di contenersi, perché tutto il nervosismo
che sentiva dentro non esplodesse, almeno non tutto insieme.
Non voleva attaccarlo, per paura che si chiudesse del tutto.
Ovviamente Padge lo conosceva così bene da aver capito tutto quello che
l'altro stava pensando

"Come stai?"
"Andiamo Matt, dimmi quello che devi dirmi, quello che veramente stai
 pensando"
"Vuoi saperlo sul serio?"
"Si"
"Bene, sei uno stronzo"
"Grazie tante"
"Te ne sei andato, senza neanche fare una cazzo di telefonata per farci
 sapere se eri vivo"
"Avevo bisogno di allontanarmi da qui"
"E dove sei andato per una fottuta settimana?"
"Ero da mio cugino, a Salt Lake"
"Ho chiamato un milione di volte a casa tua per chiedere dove fossi, mi
 hanno sempre risposto che non ne avevano idea"
"Perché gliel'ho chiesto io"
"Fantastico, ti allei con la tua famiglia adesso?"
"Non dire stronzate. Dovevo andarmene Matt"
"Potevi dirmelo"
"No, non potevo. Se l'avessi fatto ti avrei costretto a mentire a Bert, e non
 volevo metterti in una brutta situazione"

Matt non era riuscito ad impedirsi di fare un mezzo sorriso.
Quello era il Padge che conosceva, soltanto un pò più sconvolto del normale.
Quando aveva parlato nuovamente il suo tono si era irrimediabilmente addolcito.


"Sono il tuo miglior amico, questo non devi dimenticarlo"
"Lo so"
"Vuoi dirmi perché eri andato da Jay?"
"Non lo so.. E' tutto strano adesso, volevo solo che le cose tornassero come
 prima. Volevo parlargli"
"Padge, tu pensi davvero che vi sareste limitati a parlare? Tu stai uno schifo e
 sei sconvolto, e lui ti ama. E' una pessima accoppiata"
"E se anche fosse successo qualcosa? Sarebbe così sbagliato?"
"Dovrei risponderti prendendoti a calci"
"No, dico sul serio. Sarebbe così semplice"
"Semplice? Tu non lo ami, faresti male a te, a lui, e a Quinn. A proposito, ti sei
 dimenticato di lui?"
"Non voglio parlare di Quinn"
"E cosa credi che stiamo facendo qui?"
"Davvero Matt, non voglio parlarne"

Matt era rimasto in silenzio, limitandosi a spalancare un pochino gli occhi.
Perché adesso capiva
Poteva vedere chiaramente quello che stava succedendo, e quello che sarebbe successo
E non riusciva a crederci


"Io.. io pensavo che tu ti fossi allontanato per calmarti, e poi tornare e sistemare
 le cose. Ma tu non vuoi, è così? Non vuoi tornare con Quinn"
"No"
"Oh Cristo, ma sei impazzito? Cos'é, non lo ami più?"
"Molto più di quanto credi"
"E allora?"
"E' tutto troppo complicato. E' sempre stato così, fin dal primo giorno. E' così
 che dovrebbe andare?"
"Tu mi hai detto che quel ragazzino ha reso la tua vita migliore, non tanto
 tempo fà, nella mia cucina. Hai un amnesia?"
"E' così, l'ha fatto, ma a quanto pare io non ci sono riuscito con lui"
"E pensi di farlo così, lasciandolo? Padge lui è a pezzi"
"L'ultima volta che mi hai detto così era nel tuo giardino a divertirsi con un altro"
"Lo sai bene che non è successo niente tra loro"
"Lo so, non é questo il punto. Il fatto è che lui non ha un briciolo di fiducia in
 me. E' vero all'inizio ho fatto dei casini, ma poi credo di aver
 ampiamente dimostrato che lo amo, e che può fidarsi. Non é giusto che io
 sia sotto esame ogni fottuto giorno. Per quanto tempo ancora devo essere
 incolpato per qualcosa che non ho deciso io?"
"So che è complicato, ok? Ma proprio per questo, dopo tutto quello che
 avete passato vuoi mollare così?"
"Non così.. Lo fai sembrare come se io non ci avessi provato a far funzionare
 le cose, ma cazzo, non è vero"

Padge aveva distolto lo sguardo dall'amico, facendolo vagare per il garage come
se non l'avesse mai visto in vita sua.
Gli strumenti che i ragazzi lasciavano lì ogni tanto dopo le prove erano adagiati
un pò in ogni angolo.
Erano rimasti lì dall'ultima volta che avevano suonato tutti insieme.
Padge si era fermato a guardare il basso di Jay, nerissimo e lucente, in contrasto
con la tracolla che una volta era nera e che adesso era solo una striscia di
tessuto sbiadita e piena di scritte e simboli lasciati col pennarello.
Matt aveva intercettato il suo sguardo ed aveva sospirato.
Sapeva esattamente che Quinn non era l'unico problema, l'unica fonte di
sofferenza dell'amico, ma non voleva che Padge facesse un errore enorme.
Perché quello sarebbe stato chiudere con Quinn, uno stupido errore.

"Lo so che ti manca"

E Padge sapeva che non si stava riferendo al biondino con quella frase
Parlava di Jay.

"Si mi manca, moltissimo"
"Lo capisco, ma non é la ragione giusta per lasciare Quinn"
"Non é per questo. Il motivo é che lui mi da addosso costantemente.
 E mi fa male cazzo. E' già abbastanza difficile così"
"Ci sono cose peggiori del fatto che il tuo migliore amico ti ami"
"Pensi che sia questo il punto? Non é quello il difficile"
"E allora cosa?"
"Tu non hai idea di cosa vuol dire alzarsi tutti i giorni sapendo che stai
 facendo del male ad una delle persone più importanti della tua vita, che
 lo fai soffrire e non puoi fare un cazzo per evitarlo"
"Lo capisco, davvero. Ma ragiona, vuoi che le persone che soffrano per
 causa tua siano due?"
"E che cosa dovrei fare, continuare a subire? Io lo amo, ok? ma non sono
 un fottuto martire"

Matt aveva sospirato ancora, indeciso se dire tutto quello che gli passava
per la testa.
Non voleva essere brusco, perché comprendeva che stesse male, e che
l'atteggiamento di Quinn non lo aiutasse, ma alla fine era meglio dire le
cose come stavano, per amore della correttezza, ma soprattutto per
aprire gli occhi a Padge


"Lo sai, tu non sei completamente innocente in tutta questa storia"
"Cosa? E quale sarebbe la mia colpa?"
"Ti sei mai fermato dieci minuti a spiegare a Quinn perché ti senti così
 male? No, non l'hai fatto. Ti sei limitato semplicemente a diventare nervoso
 e scostante ogni volta che si tirava fuori l'argomento. Come pretendi
 che capisca se tu non gli spieghi un cazzo?"

Padge si era zittito per un istante, per riflettere su quello che Matt aveva
appena detto.
Non aveva avuto il tempo di ribattere però, perché la saracinesca era stata
aperta con un rumore sordo, ed entrambi i ragazzi avevano portato la loro
attenzione sull'ingresso.
Matt si era alzato in piedi non appena aveva scorso Bert in piedi appena un
passo oltre la soglia.
Il moretto faceva vagare lo sguardo da Matt a Padge, senza dire una parola.
Matt si era inspiegabilmente sentito colpevole, come se gli avesse nascosto
qualcosa, un pò come se gli avesse mentito.
Padge aveva terminato quel silenzio imbarazzato, alzandosi in piedi e voltandosi
verso Matt.

"E' meglio se vado adesso, ci sentiamo più tardi"

Non era rimasto per aspettare che l'altro rispondesse, e si era avviato alla
porta, mentre Matt cercava ancora qualcosa da dire a Bert.
Il moretto non gliene aveva dato modo però, era uscito appena qualche
secondo dopo Padge, intercettandolo accanto alla macchina prima che potesse
salire ed andarsene.
L'aveva chiamato e l'altro ragazzo si era voltato, con uno sguardo così arrabbiato
che sembrava poter far prendere fuoco alle cose.
Il più grande si era voltato verso Bert ed aveva allargato le braccia

"Andiamo, dì quello che devi dire, prenditela anche tu con me"
"Non ho intenzione di fare niente del genere"

Padge aveva cambiato espressione, passando dalla rabbia alla meraviglia nell'arco
di un millesimo di secondo.
Era rimasto immobile aspettando che l'altro lo raggiungesse, non sapendo
esattamente quello che doveva aspettarsi

"Mi dispiace molto Padge"
"Come?"
"Ho detto che mi dispiace"

L'altro ragazzo l'aveva guardato senza capire, non si aspettava una cosa del genere.
Sicuramente non da parte di Bert.

"Perché non entriamo dentro per parlare un secondo?"

Si era trovato ad annuire, troppo meravigliato dal tono di voce pacato e
gentile dell'altro ragazzo, e l'aveva seguito, senza che avesse realmente
dato alle sue gambe il comando di muoversi.
Matt li aveva osservati tornare indietro e rientrare nel garage, ma non era
riuscito ad incontrare lo sguardo di Bert, nonostante se lo sentisse addosso.
I due ragazzi si erano seduti sul divanetto, e lo sguardo del moretto si
era spostato sull'altro ragazzo, che aspettava silenzioso che Bert parlasse.

"Dicevo sul serio prima, sono dispiaciuto"
"Già.. ma non capisco perché lo sei"
"Perché so che questa situazione non é colpa tua, e so che ti fa male"
"G-grazie"

Matt non aveva minimamente preso parte alla conversazione, come se stesse
guardando la scena da un'altra stanza.
In fondo tutto quello non riguardava lui, nonostante fosse estremamente
legato alle due persone che gli stavano di fronte.


Bert si era sforzato di sorridere all'altro, per fargli capire che ogni cosa che stava
dicendo era reale, che le pensava sul serio.
Ci teneva che Padge capisse, e lui era l'unica persona in grado di spiegargli
i comportamenti di Quinn.

"Vorrei che mi ascoltassi"
"Riguardo a cosa?
"Quinn"
"Non sono sicuro di volerne parlare"
"Tu ascoltami, e poi decidi quello che vuoi. Non sono qui per convincerti
 a fare niente"
"Bhe o-ok, che devi dirmi?
"Quinn ti ha mentito"
"Cosa? Che significa, quando?"
"Quando ti ha detto che la faccenda di suo padre non gli fa male, che a
 malapena se lo ricorda. Erano bugie"

Padge l'aveva osservato, senza riuscire a comprendere dove l'altro volesse
arrivare, ma incapace di smettere di ascoltare, con gli occhi fissi negli occhi
blu del ragazzo di fronte a sé

"Cosa c'entra questo con me?"
"Te lo spiego subito. Quando una delle persone che si suppone debba amarti
 comunque se ne va senza un motivo cresci con la convinzione che tutte le
 persone se ne andranno, prima o poi"
"Bert, lui non si fida di me"
"Non é così, é quello che sto cercando di spiegarti. Non ha niente a che fare
 con te, o con quello che fai o non fai, é un meccanismo automatico. Lui
 ti ama, e muore dalla paura che tu te ne vada. Nella sua testa tutti se ne vanno,
 in un modo o nell'altro. L'ha fatto anche con me.”
"Fatto cosa?”
“Testarmi, per vedere se io sarei rimasto, ed é la stessa cosa che sta facendo
 con te. Non lo fa consapevolmente, é automatico”
“Quindi sono sotto esame? Ancora?”
“In un certo senso..”
“E se questo esame non finisse mai? E se io non lo passassi? Dovrei continuare
 a stare così per sempre?”
“Lo passerai, perché tu lo ami”
“A quanto pare non basta”

Bert l'aveva osservato silenzioso, per un attimo.
La vedeva negli occhi di Padge, la lotta.
L'essere combattuto tra quello che provava per Quinn e la necessità, il desiderio, di
mollare tutto, per cercare qualcosa di potenzialmente più semplice.
Non poteva biasimarlo per quello, perché si era trovato a provare le stesse
identiche sensazioni.
Avrebbe voluto dirgli che alla fine di tutto, per Quinn valeva la pena.
Ma non spettava a lui dirlo, e non poteva essere uguale per tutti.

“Lo sai, tu all'inizio non mi piacevi per nulla”
“Lo so, ho fatto un casino dietro l'altro, ma..”
“Ma ti sei completamente riscattato, perfino ai miei occhi. E credimi, il mio
 esame é più duro di quello di Quinn”

Padge aveva fatto un mezzo sorriso alle parole di Bert, per il tono scherzoso, ma
soprattutto per la fiducia che aveva letto nelle parole dell'altro.
Era strano che fosse proprio lui a dirlo.
Non aveva avuto modo di replicare però, perché Bert aveva riportato la sua voce, e
l'espressione del suo viso, su binari più seri.

“Ho cambiato idea su di te, ad un certo punto, perché mi sono reso conto
 che lo amavi sul serio”
“Già..”
“Non farmi pentire di avertelo affidato Padge”

Non era riuscito a ribattere nulla, perché l'altro si era già alzato in piedi ed aveva
attraversato la porta.










Allora girls, non preoccupatevi, non mi sono dimenticata di questa storia!
Solo che sono un pò incasinata in questo periodo, ma continuo!
Passando alle recensioni, grazie mille come sempre!

ColdBlood: Risolvere eh? Magari ci pensa Bert a sistemare le cose, che
ne dici? Tutti aspettavate quella benedetta scena di sesso xD
Ho aggiunto qualche altro casino nel capitolo, che ne dici?

_DyingAtheist: Ahah mi spiace averti fatto arrabbiare, ma la coppia
é scoppiata, e non sembra migliorare xD
Ci sono stati altri sviluppi, che ne dici?

Crazy_Me: Grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto tanto!
Hai ragione, Quinn non si sta comportando bene, ma se n'é reso conto,
e Bert ha spiegato un pò le sue ragioni.
Ahaha ci sei andata vicino, l'idea di consolarsi con Jay gli era venuta! xD
Dell'altra coppia che ne dici? Problemi eh?

ChemicallyUsed
: Hun, a quanto pare Matt qualche colpa a Padge é riuscita
a trovarla, sei d'accordo con lui? xD
Le cause delle insicurezze di Quinn sono state spiegate, a modo di Bert xD
Sono destinati a durare dici? Sei sempre dello stesso avviso dopo questo
capitolo?! xD

Yuki_Frehley: Ecco, Quinn fa i casini, Padge lo lascia e l'autrice si becca
le frustate?! Prenditela con loro! xDD
La situazione é cambiata, ma dire che é migliorata.. beh.. aspetto di
sapere cosa ne pensi tu xD

MangakA_BakA: Grazie mille per i complimenti! Sono contenta che tu sia
riuscita a recensire, e spero che continui a farlo! Mi interessa sapere la
vostra opinione.
Eheh nei miei capitoli tutto può accadere, sono cattiva, lo so xD
Ahah in effetti che Bert sia quello più sano é parecchio surreale! xD
Che ne dici del capitolo? Ci sono sviluppi eh?

Xx_ImJustAkid: Ma che dici, io adore le tue lunghissime recensioni!
Gli equilibri continuano ad essere sballati. Padge dice
chiaramente di non voler fare un passo indietro, questo prima del
discorsetto di Bert però! xD
Nahh Quinn emo no! ahah però Bert spiega le ragioni del comportamento
di Quinn, giustamente o no, le ragioni ci sono.
Anche l'equilibrio Matt/Bert si é mosso, sono cattiva, lo so xD

Friem: Ahahaha anche tu un'amante delle storie tragiche! Le cose sdolcinate
non ci piacciono.. non troppo a lungo!
La tua speranza che adesso Matt e Bert scopino come conigli, beh non é
stata soddisfatta.. ç_ç
Che ne dici dei nuovi sviluppi?


   
 
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