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Autore: LoveChild    15/01/2011    5 recensioni
Quando ami la tua migliore amica è inevitabile che, ad un tratto, tu esploda. Non riesci più a soffocare tutto l'amore che provi.
Flora Carrow e Grant Page, due dei millemila personaggi della Row, nelle mie malefiche mani. X°D
Si accettano suggerimenti per rendere meno orrida quest'introduzione! -.-'
Questa storia si è classificata terza al contest "Come un romanzo" indetto da Remvsg.
Buona lettura! ^^
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Marcus Flint
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
- Questa storia fa parte della serie 'Slytherin' Pride'
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Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono (esclusi gli eventuali OC, ovvio, e chi me li tocca lo mangio u.u), ma sono proprietà di Madam J.K. Rowling (beata lei...).



Questa storia ha partecipato al Contest "Come un romanzo" indetto da Remvsg classificandosi terza.

Nome autore:
LoveChild 
Nome storia: “Explosion” 
Personaggi: Flora Carrow, Grant Page, Marcus Flitt 
Couples: accenno Flora/Marcus 
Romanzo: Cime Tempestose 
Promt utilizzati:
                  Citazione: “Tanto varrebbe piantare una quercia in un vaso da fiori e aspettarsi che  cresca vigorosa!”
                  Oggetto: capelli
                  Scena: abbandono improvviso
                  Personaggio: material girl/boy 

Note: Posto questa storia per augurarmi buon compleanno! X°D Le vere note e il giudizio sono a piè pagina. Buona lettura! ^^




Explosion


 
-Venderò i miei capelli.- mi disse Flora con non curanza mentre apparecchiava per il tè.
-Cofa?- risposi sputacchiando il muffin che stavo mangiando e rischiando di strozzarmici.
Flora mi osservò con un sopracciglio alzato, poi tornò ad occuparsi del tè.
-Perché diavolo dovresti vendere i capelli?- avevo sempre amato i suoi capelli. Le arrivavano in vita, erano castani, luminosi e incredibilmente profumati.  Ho sempre pensato che i capelli fossero un’arma di seduzione. Lunghi o corti, non importa, è la loro consistenza, il loro profumo, anche se solamente immaginato da chi ci sta di fronte, ad esercitare un certo fascino. Quelli di Flora sono sempre stati così, sembra stupido dirlo ma credo di essermi innamorato di lei a causa dei capelli.
-Mi servono soldi, Grant.
Pulii le mani dalle briciole di muffin e mi passai una mano fra i capelli, poi le chiesi nervoso: -Cosa può esserci di così importante da spingerti a vendere i tuoi capelli, Flora? I tuoi non hanno mai lesinato galeoni se ne avevi bisogno, questo mi fa pensare che stai per fare qualcosa che a loro non piace…
-C’è una pozione che voglio comprare e non me lo permetterebbero.- rispose evasiva.
-Che genere di pozione, Flo?- le chiesi intuendo che la risposta non mi sarebbe piaciuta.
-E’- si mordicchiò il labbro stringendosi nel suo maglione verde, lo faceva sempre quando era nervosa –una pozione dimagrante e modellante molto costosa.
Distolse velocemente lo sguardo e versò il tè nelle tazze.
-Come, prego? – la mia proverbiale pazienza era totalmente evaporata. Flora era perfetta così com’era e quella stupida fissa di dimagrire le era stata istillata da quello sporco bastardo di Flitt quando l’aveva lasciata. Era qualcosa che non potevo sopportare.
-Ho detto che mi serve per una pozione dimagrante.- rimarcò lei, ora più sfacciatamente, come se avesse ritrovato tutto il suo orgoglio serpeverde tutto d’un tratto.
-E’ ridicolo, Flora!- sbottai alzandomi in piedi per fronteggiarla.
Se non avessi saputo che ci stavamo preparando ad un litigio la situazione sarebbe sembrata buffa. Mi ero erto in tutti i miei centonovanta centimetri di altezza nel piccolo tinello della villetta di Flora, il cui soffitto poteva essere alto al massimo due metri e mezzo, e lei per guardarmi era costretta a tenere la testa alzata poiché ci passavamo circa una trentina di centimetri di differenza. Probabilmente un osservatore esterno avrebbe pensato che occupavo più spazio di quanto un essere umano normale farebbe in condizioni normali, ma credo che fosse la rabbia che provavo in quel momento a farmi sentire fisicamente superiore, più di quanto non fossi in realtà.
Flora spalancò i suoi grandi, meravigliosi, occhi castani e mi si rivolse iratamente:-Cosa è ridicolo, Grant? Che io voglia smetterla di essere passabile? Sai benissimo che io, al contrario di Hestia, sono più grassa e …
-Tu non sei grassa, stupida!- la mia voce risultò fin troppo dura e tagliente perfino alle mie orecchie –Possibile che tu non veda quanto sei bella? A nessuno verrebbe in mente di definirti ‘grassa’! Sei bella e intelligente, Flora!
-Non sono bella!- si ostinò lei –Se fossi stata bella e magra lui non mi avrebbe lasciata!
Da quel momento in poi, me ne accorgo adesso, fu la gelosia cieca a guidare le mie parole. Un errore che nessuno, né un buon amico, tantomeno un ragazzo innamorato, dovrebbe fare.
-Ovvio! Tutta la tua vita è regolata dalle cazzate di Marcus! Per favore, Flora! E’ sempre stato un idiota borioso e mi sono sempre chiesto perché tu ci sprecassi il tuo tempo!- le nocche di Flora sbiancarono, strette intorno al manico della teiera. Intravidi i suoi occhi farsi lucidi ma troppo arrabbiato e frustrato continuai a urlarle contro –Tu non lo accetti ma sai benissimo che ti avrebbe mollata comunque! E se credi che diventando anoressica lui tornerà da te sei un’illusa! E’ una brutta persona, Flora. E’materiale, interessato solo ai soldi e alle cose superficiali, non ha mai capito un accidente di te! Non ti meritava e non era in grado di capirti!
-Cosa ne sai tu?- la voce rotta di Flora giunse alle mie orecchie come il lamento di un animale ferito –Io lo amo, Grant! Lo amo! E anche lui mi amava! Mi ha sempre amato, mi ha trattata con dolcezza, teneva a me! Io invece l’ho deluso! Non sono mai stata alla sua altezza…
-Ma ti senti quando parli?-  le presi il volto fra le mani con una violenza che non credevo di poter mostrare –Credi davvero che ti abbia lasciata perché non eri alla sua altezza? No, Flora, ti ha lasciata perché Mary è più ricca di te, perché con tutti i soldi che si ritrova può permettere anche ad un inetto come lui di diventare ‘qualcuno’ e soprattutto perché lei, al contrario di te, è solo una puttana materialista e si accorda perfettamente con il modo di essere di Marcus!
La presa delle dita di Flora sulla teiera cessò e quella cadde sul pavimento lustro rompendosi in mille pezzi producendo un fastidioso stridio. Mi allontanai da lei e nei suoi occhi scorsi la stessa rabbia che animava i miei.
-Tu non…
-Io cosa, Flora? Cosa? Ti sono stato vicino in tutti questi anni! Ho sopportato che lui ti maltrattasse, ma sei sempre stata così cieca e ti sei convinta di essere ugualmente felice e io ho dovuto accettarlo. Ho dovuto accettare tutto questo solo per starti vicino e non me ne pento! Ma lo capisci che tagliarti i capelli sarebbe come mutilarti l’anima!
-I capelli ricrescono!- urlò isterica e incredula.
-Non è questo il punto!- digrignai i denti –E’ il motivo per cui lo fai! Ti ha portato via ogni cosa! Marcus ti ha distrutta lentamente e pare che tu voglia dargli una mano! Se ti avesse amata sul serio ti avrebbe accettata così com’eri. Io l’avrei fatto!
-Tu sei il mio migliore amico, Grant! E’ diverso!
-No! Sai, Flo, tentare di ragionare con te per quanto riguarda la tua storia con Marcus è totalmente inutile! Tentare di farti capire che con lui era tutto sbagliato è come buttare perle ai troll! E’ stupefacente come tu non comprenda come la tua vita è migliore senza di lui! Sperare che la vostra storia andasse a gonfie vele era ridicolo, per non parlare della tua assurda idea di tornare insieme a lui così potreste vivere felici e contenti: tanto varrebbe piantare una quercia in un vaso da fiori e aspettarsi che cresca vigorosa!
Cinque dita tremanti si stamparono sulla mia guancia sinistra ma, lungi dal risvegliarmi dalla rabbia cieca in cui la gelosia mi aveva gettato, accesero ancora di più il mio rancore.
-Sono stanco! Sono stanco di starti accanto in silenzio! Sono stanco di proteggerti e soprattutto sono stanco di adorarti come se fossi l’unica donna sulla terra!
Gli occhi di Flora si dilatarono e la consapevolezza del mio amore la colpì con un’intensità maggiore di uno schiantesimo. Restò a fissarmi così, il respiro affannoso e le lacrime che scendevano incontrollate sulle guance. Le afferrai la coda di cavallo e gliela sciolsi affondando, finalmente, le mie mani in quella meravigliosa cascata di capelli. Flora mi osservava spaurita, senza forze. Poggiai la mia fronte sulla sua e le sussurrai, con rabbia, ad un centimetro dalla sua bocca:-Io ti amo, ma sono stanco. Non ne posso più.
La lasciai andare di scatto, le voltai le spalle e uscii sbattendo la porta sul retro.
L’avevo abbandonata anche io, come un codardo, egoisticamente, l’avevo lasciata a vedersela da sola per la prima volta nella sua vita. L’avevo protetta tante volte da Marcus e, quella volta, non ero riuscito a proteggerla da me e dal mio amore. Tutte le cattiverie che le avevo gettato addosso mi pungevano come spilli e la consapevolezza di averle fatto molto più male di Flitt mi distruggeva. Neanche l’aria fredda e pungente di dicembre alleviava il mio senso di colpa. La mia mente cercava di incolpare Marcus per ciò che era successo, come se lui fosse stato colpevole di ogni cosa accaduta fra me e Flora. Fu per questo che, con l’adrenalina ancora in circolo, lo andai a pescare nel pub dove andava a sbronzarsi con gli amici. Credo di non aver mai preso a botte nessuno con tanta rabbia e rancore, cosa che mi costò una settimana nelle celle del reparto Auror.
Sono passati due mesi da allora e non ho ancora avuto il coraggio di ritornare da Flora. Ho scambiato qualche parola via gufo con Hestia che mi ha implorato di tornare da sua sorella. Ma non mi sento ancora pronto. Non sono pronto a tornare dalla donna che amo con il capo cosparso di cenere. Non sono pronto ad ammettere di essere stato così vigliacco da abbandonarla all’improvviso solo perché non ricambia il mio amore. Non sono pronto ad accettare nuovamente che non mi ami, non sono pronto ad essere scavalcato, ancora una volta, dal ricordo di Marcus Flitt.
 

Fine

 
Giudizio:
 Lovechild 42,8 

Giudizio personale 8,8 
stile 8 
originalità 9 
IC 7 
sorelle della Rem 2 
promt 8 

Per quanto mi sia piaciuta, la storia ha un grosso debole, come hai fatto notare anche tu,: i personaggi sono quasi OC. 
E' vero, sono presenti nei libri, ma un vago accenno non ne descrive il carattere o l'atteggiamento. Per questo non ho potuto assegnarti quanto vorrei per l'IC, malgrado siano entrambi ben caratterizzati con poche, semplici parole. In compenso hai guadagnato in originalità. 
La forma è perfetta, priva di qualsivoglia sbavatura, e si nota una certa ricerca nel lessico, adatto ad un Corvonero, ma ho qualche dubbio sull'uso del tempo verbale, che stona un po' con i dialoghi molto diretti. 
Buono l'uso dei promt, in particolare l'inserimento della citazione e dell'oggetto -vago riferimento a Jo March? 




Note: Eh. XD Do qualche informazione su Flora Carrow e Grant Page. Non sono OC! XD Esistono davvero, cioè la Row li ha creati! Flora Carrow è presente insieme alla gemella Hestia ad una festa di Lumacorno, è Serpeverde e ho raccolto le informazioni su di lei da qui: http://harrypotter.wikia.com/wiki/Flora_Carrow
Per quanto riguarda Grant Page è un Corvonero e fa parte della squadra di Quidditch [http://harrypotter.wikia.com/wiki/Grant_Page]
Penso che la maggiore pecca di questa storia sia rappresentata dalla caratterizzazione dei PG che, essendo totalmente sconosciuti, sarebbe forse dovuta essere più approfondita. Ammetto però che ho preferito focalizzarmi sui sentimenti e sulla situazione in sé più che sui trascorsi dei due personaggi. Ovviamente il material boy dovrebbe essere Marcus ma è venuto abbastanza male credo… Per quanto riguarda Mary è un aborto mostruoso della mia mente o, se preferite, un aborto della mia mostruosa mente! XD
Bueno, attendo fiduciosa i vostri commenti! **
Bisous bisous,
              Yaya

   
 
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