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Autore: A g n e    15/01/2011    6 recensioni
Storia classificatasi terza/8 al Christmas Carol Contest di AliH e lilyBlack. Oneshot un po' in ritardo, ma le povere giudicie son diventate matte per correggere tutto, quindi sono perdonate :)
Un riluttante Severus viene trascinato fuori dal castello in un nevoso pomeriggio di Natale. Un piccolo sorriso anche per lui. D’altra parte, è Natale.
“Insomma, sono biscotti allo zenzero, non all’arsenico! Non senti un minimo di spirito natalizio, Severus? Hai un cuore anche tu, in fondo” “Io non ho un cuore, Ninfadora. Posseggo un muscolo cardiaco in grado di fare bene il suo lavoro, ma refrattario all’attribuzione di qualsivoglia zuccherosa metafora”.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nimphadora Tonks, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Storia partecipante allo splendido Christmas Carol Contest di AliH e LilyBlack

Personaggi: Severus Snape, Ninfadora Tonks e Albus Dumbledore
Pairing(se presente):
/
Genere:
Commedia
Rating:
verde
Avvertimenti:
Missing moments, One-shot (800 parole giuste giuste)
Parole/Immagini facoltative scelte: immagine 14 (Tonks Christmas), prompt
vento
Introduzione:
Un riluttante Severus viene trascinato fuori dal castello in un nevoso pomeriggio di Natale. Un piccolo sorriso anche per lui. D’altra parte, è Natale.

NdA (Note dell’Autore):
Il genere è commedia, c’è un piccolo momento di malinconia interrotto subito. So che Ninfadora Tonks non è inglese, ma ci sono troppe h e y da mettere, in quel benedetto nome. Ah, non so nemmeno se esistano i biscotti allo zenzero, ma mi piaceva l’idea. Enjoy!


Biscotti allo zenzero e vento di neve

A Lottie, con tanti baciotti zenzerosi e soprattutto burrosi.
Grazie di tutto, p'tit soeur!

Snape entrò nell’ufficio, una macchia nera perfettamente identificabile sullo sfondo scintillante di decorazioni natalizie. Dumbledore si alzò, sorrise, ignorò il non essere stato ricambiato e prese sotto braccio il professore di Pozioni, guidandolo verso la porta.

“Togliti quell’espressione feroce dal volto, Severus! Dopotutto è Natale anche per te! Vorrei che mi accompagnassi alla Tana; il castello sta piacevolmente sonnecchiando sotto l’effetto del pantagruelico pranzo natalizio, credo che nessuno farà caso a noi”.

Snape si fece violenza per evitare di uscire con una delle dieci battute sarcastiche che gli erano affiorate alla mente e preferì commentare: “Quello che mi sfugge, Albus, è perché debba accompagnarti”.

“Vorresti lasciare un povero vecchio là fuori da solo?”

Snape sospirò. “L’unico rischio che corri, Albus, è di sprofondare nella neve fresca e credimi, non hai affatto bisogno del mio aiuto”.

Parole al vento. Dumbledore non fece alcun cenno di avere ascoltato una singola parola e continuò imperterrito a trascinare un riluttante Snape verso il perimetro di non-smaterializzazione che circondava Hogwarts.

Pochi secondi più tardi, Dumbledore e Snape arrivarono sulla soglia della Tana; il preside fece gentilmente cenno di entrare per primo al professore di Pozioni, che tagliò corto: “Scordatelo, Albus. In quella casa ci saranno almeno una ventina di persone che pensano che la mia presenza basti a rovinar loro la digestione. Ti ho accompagnato, ma resterò ad aspettarti fuori”. Dumbledore sospirò.

“Qui fuori? Con questo tempo?”

“Dubito verrò aggredito da un fiocco di neve, Albus! Ora entra, salutali anche da parte mia se credi, fa quello che vuoi ma non chiedermi di vedere Potter anche a Natale!”  replicò secco Snape, voltandosi di scatto.

Rimase immobile nel vento gelido per molto tempo, comunque oltre ogni umana sopportazione, finché non sentì la porta aprirsi e alcuni passi avanzare nella sua direzione.

“Ninfadora”, sibilò senza girarsi, con un cenno del capo che poteva venire anche esser scambiato, in una lettura molto positiva, per un saluto.

“Come hai fatto a capire che ero io? Mi chiamo Tonks, comunque”, brontolò la ragazza.

“Sei l’unico essere umano capace di fare rumore su un metro di neve fresca”. Un ghigno. “Cosa ci fai qui fuori, al freddo, comunque?”

“Carino da parte tua preoccuparti per me”.

“Non mi sto preoccupando. Solo, non voglio attirare l’attenzione e con te accanto non mi sarà più tanto facile. Non hai ancora risposto alla mia domanda”

“Ti ho visto solo, sotto la neve, in questo ventaccio…”

“Commuovente” commentò a denti stretti Snape.

“… ed ho pensato che ti avrebbe fatto piacere assaggiare uno dei magnifici biscotti di Molly”, continuò Tonks, ignorandolo. Era abituata alle repliche acide di Snape.

Finalmente il professore si degnò di voltarsi. Squadrò Tonks con un cipiglio che avrebbe fatto fuggire alla massima velocità più di un alunno ma non Ninfadora, che rimase immobile tendendo il piatto di biscotti.

Non vedendo reazioni apprezzabili, Tonks sventolò il vassoietto sotto il naso di Snape, abbaiando “Insomma, sono biscotti allo zenzero, non all’arsenico! Non senti un minimo di spirito natalizio, Severus? Hai un cuore anche tu, in fondo”.

“Io non ho un cuore, Ninfadora. Posseggo un muscolo cardiaco in grado di fare bene il suo lavoro, ma refrattario all’attribuzione di qualsivoglia zuccherosa metafora”.

A questo punto qualsiasi persona dotata di una soglia di pazienza nella norma avrebbe mandato al diavolo il guastafeste e sarebbe rientrata al caldo. Tonks non si mosse. “Ti farebbe bene un po’ di dolcezza, Severus” disse, tentandolo ancora con i biscotti, in una perfetta replica di mamma Weasley.

Snape strinse le labbra. Cosa gli impediva di accettare un gesto gentile, una volta tanto? Probabilmente un animo ferito su cui veniva sparso ancora troppo sale, si disse, amaro.

Rimase a guardare Tonks, proibendosi un briciolo di felicità. La ragazza avanzò di un passo e cominciò “Severus…”, ma prima che il professore potesse replicare alcunché un soffio di vento più forte degli altri convogliò la montagna di zucchero a velo sopra i biscotti addosso al volto di Snape, completando l’opera iniziata dalla neve e trasformandolo in una grottesca imitazione di un pupazzo.

Ad onor del vero bisogna dire che Tonks provò con tutte le sue forze a non ridere, inutilmente. “Dovresti vederti Severus”, esclamò la ragazza piegata in due dalle risate “sei bellissimo!”

Snape si sforzò, ma non poté evitare che un microscopico sorriso facesse capolino sul suo volto.

“Era un sorriso, quello?” chiese Tonks, asciugandosi le lacrime.

“No. Era uno sbaffo di zucchero a velo. Tutta colpa tua, come al solito, Ninfadora. Credo che a questo punto un biscotto sia d’obbligo, a riscatto di come mi hai conciato”.

Ninfadora ridacchiò ma non replicò, limitandosi ad allungare il piatto verso Snape, che scelse uno dei biscotti e cominciò a sgranocchiarlo.

Albus, dalla finestra del salotto di casa Weasley, continuava ad osservare compiaciuto la scena. Aveva ragione, si disse. Era Natale anche per Severus Snape.


Angolino autrice.

Innanzitutto, ecco il giudizio delle giudicie ^^

Terza Classificata: aGNeSNaPe

Grammatica: 9,9
Stile e lessico: 8,9
IC: 8.7
Caratterizzazione del/i personaggi/o: 9
Originalità: 20
Giudizio personale: 4
Punti bonus: 4,5
Totale: 65

Giudizio di AliH:
Wow! Ho riso moltissimo mentre leggevo questa breva ma splendida Fan Fiction, che ha il potere non soltanto di strappare una marea di sorrisi, ma anche di scaldare il cuore – perfino quello ghiacciato di Snape!E, in più, sono rimasta piacevolmente colpita dal modo in cui, stilisticamente e non, sei riuscita a scrivere una Commedia. Una vera e propria Commedia, non una caricatura. Questo è una dannatissima Commedia! E io detesto le Commedie, sappilo; però tu mi hai praticamente stregata.
Sarà perché sia Tonks che Severus si presentano perfettamente Canon, sarà perché la storia è veramente originale, sarà perché il Natale le ha datto un tocco in più, sarà perché il tuo stile è descrittivo quanto basta ma scorrevole...be', è stato un piacere enorme leggerla e valutarla.
È una delle migliori Commedie che abbia mai letto, nonché una delle più divertenti e ben caratterizzate!
Un milione di complimenti – te li meriti tutti, dal primo all'ultimo!
Grazie mille per aver partecipato al nostro Contest!

Giudizio di LilyBlack:

Io amo e odio indire contest. Li amo perché mi danno la possibilità di leggere storie che altrimenti non leggerei, pigra come sono e li odio perché quando mi trovo a dare i punteggi spesso la scheda non riflette il primo impatto con la storia. Questo è sicuramente uno di questi casi. La storia è carina e divertente e detto da me, che vivo di tragedie e storie tragiche credimi, è significativo. La storia, in sé, mi è piaciuta, ma venendo al dunque devo fare un po' di distinzioni.  Grammaticalmente e stilisticamente, non ci sono grandi errori, sono tutte imprecisioni e punti da poter limare al massimo con un'ulteriore rilettura. Il punto più critico sono i personaggi o meglio, la situazione in cui si trovano. Tonks è Tonks, non c'è che dire e Severus anche, preso da solo, è se stesso ma è questo 'incontro' tra i due, questa 'chiacchierata' che non vedo del tutto plausibile.Tonks è una tassorosso, è buona e probabilmente mandata da Silente, ma che lui dia a lei questo tipo di confidenza scherzosa mi ha creato qualche problema, nella riflessione postprima lettura. Tutto questo, non toglie che la tua è una storia divertentissima, che si legge con molto piacere ed infinitamente originale, proprio nello spunto e nella scena che racconti.
Brava^^
E grazie del tuo tempo :D

Dunque. beh, nulla da dire, è un buon risultato e ringrazio queste due donne *_* anche per il premio speciale Comicità(*_*)
Per quanto riguarda la chiaccherata, Snape tratta così Tonks perchè lei era una sua vecchia alunna... è plausibile che tolta la patina di distacco "istituzionale" che c'è tra professore e alunna, Sev la tratti così. Plausibile per me, s'intende. E l'idea di andare a recuperare da sotto la neve quel burbero non è di Albus, è tutta di Tonks :)
Però non ho nulla da dire oltre ^^ sono felice del risultato... godetevi questo pezzetto di Natale rimasto impigliato nell'anno nuovo :)

   
 
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