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Autore: Mari24    15/01/2011    14 recensioni
ciao a tutti! questa è la prima ff che pubblico.. mi sono ispirata sia al tf sia a "Heat Wave", quindi noterete alcune somiglianze...
ho scelto questo titolo perchè durante la "stesura", ho ascoltato "Smile" di Uncle Kracker, e spero che Castle faccia sorridere Kate!
spero vi piaccia, e buona lettura! ;>
ps: le recensioni sono sempre ben gradite!
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Beckett era bloccata nel traffico paralizzante di New York. Aveva una mezza intenzione di accendere la sirena della sua macchina, ma il suo senso civico glielo impedì.

Finalmente dopo quaranta minuti di traffico arrivò di fronte al palazzo di Castle.

Parcheggiò.

Prima di scendere guardò verso il terzo piano. Le luci erano accese.

Spense la macchina, ma non scese ancora.

Appoggiò la testa sul sedile.

Ripensò a quando lui prima dell’estate era andato via dal distretto con Gina, lasciandola lì, mentre lei era pronta ad aprirsi, a confessare i suoi sentimenti. 
Ripensò a quanto aveva sofferto per tutta l’estate e a quanto tempo aveva impiegato per dimenticarlo buttandosi a capofitto sul lavoro. Quegli anni passati insieme, a come aveva dovuto accettare questa collaborazione forzata per i suoi libri, avevano passato davvero dei bei momenti.

Ripensò a quando gli aveva detto di non toccare il caso di Johanna e lui puntualmente non l’aveva ascoltata. Quella volta aveva rischiato di perderla per sempre. E invece questa volta, nonostante la precedente scottatura, lui le era rimasto accanto.

E ora per Kate, Rick era diventato indispensabile, quasi quanto l’aria. Ma non sapeva che quella sensazione Castle l’avvertiva da molto tempo nei suoi confronti.

 

Scese dalla macchina.

Trovò il portone aperto ed entrò.

Fece le scale. Odiava gli ascensori, e poi avrebbe avuto modo di pensare. Invece lei voleva tenere la mente occupata.

Arrivò di fronte la porta di casa.

Sospirò. 

“Magari è impegnato” pensò.

Si voltò. Fece per andarsene. Ma poi d’istinto si girò nuovamente e suonò il campanello.

Attese, ma non ci fu risposta. 

Suonò per la seconda volta. Ancora nessuna risposta.

Pensò che il suo primo pensiero fosse corretto e che lui fosse davvero impegnato, così si mosse lentamente, sperando che Castle aprisse la porta.

 

-“Beckett?!”- Era Castle, in piedi davanti alla porta. Aveva finalmente aperto.

Beckett si voltò, ma non si aspettava che Castle fosse lì, mezzo nudo con solo un accappatoio addosso e un asciugamano in mano asciugandosi i capelli.

 

Beckett arrossì vedendolo in accappatoio e disse:

-“Se sei occupato, posso tornare un’altra volta... ”-

-“No no... vieni!”-. Castle le prese un braccio e la portò dentro.

 

C’era sempre un’aria accogliente in casa sua. 
Il caminetto era acceso, e alcune luci erano spente, dando quell’atmosfera soffusa, di calore.

-“Ehi, senti, scusa se sono andato via dall’ospedale, ma dovevo accompagnare Alexis da un’amica. Ho provato a chiamarti, ma non hai risposto, così ho pensato che volessi stare da sola, che volessi un po’ di spazio e ho chiesto a mia madre di andare da tua sorella...”- disse Castle, come se volesse scusarsi.

-“Non ti preoccupare Castle. Non c’era assolutamente bisogno che mandassi Martha. Sophy ha dimostrato di cavarsela anche da sola.”-.

-“Figurati. Mia madre era felicissima di conoscere tua sorella. Sicuramente vorrà sapere qualche dettaglio piccante su di te!”- rispose Castle con malizia.

-“Sei solo?”- chiese Beckett a bruciapelo ignorando la battuta di Castle e, anche se sapeva bene la risposta, voleva sentirselo dire da lui.

-“In realtà no. C’è anche Gina!”- disse Castle serio.

 

Beckett si voltò allarmata.

C’era Gina e lui l’aveva fatta entrare? E lei che si era illusa di potergli parlare. Ogni volta che ci provava Gina, spuntava fuori all’improvviso, quasi lo facesse apposta. Appena sentiva che Beckett si avvicinava al “suo Richard”, lei si faceva viva portandoglielo via.

La mente di Kate era affollata da questi pensieri, e non si accorse che Castle le si era avvicinato, preoccupato:

-“Ehi! Stavo.. Era solo uno scherzo! Gina non è qui. Non è qui da molto tempo!”-

 

Beckett lo guardò e gli lanciò una delle sue terrificanti occhiatacce omicide.

-“Ti sei preoccupata, vero?”- continuò Castle non facendo caso alla sua occhiataccia, e diminuendo sempre di più la distanza fra di loro.

-“No, ” -rispose Beckett, cercando di mantenere uno sguardo indifferente -“mi stavo giusto chiedendo come facesse a farti aprire mezzo nudo, e a fare entrare in casa un’altra donna!”-

-“Certo. È questo il motivo per cui sei arrossita! Quindi non ti da fastidio che io esca e veda altre donne?!”-.

La gelosia di Kate era alle stelle. Certo che le dava fastidio se lui avesse visto altre donne. Che domanda era?

Ma non lo ammise di fronte a lui. Si limitò a guardarlo e gli rispose acida:

-“Fai quello che ti senti di fare! Tanto lo fai sempre!!”-.

 

Castle si faceva sempre più vicino e Beckett arretrava a ogni passo. Tutta la sicurezza che aveva fino a quanto era arrivata a casa sua, era svanita.

Quando era vicina a lui ogni certezza, e la durezza del suo carattere che aveva acquisito nel corso degli anni, svaniva via, come se lui, con un leggero soffio le spazzasse via.

Castle le prese le mani.

Beckett non fu abbastanza veloce e riuscì a togliere solo una mano, ma l’altra, lui la stringeva forte nella sua. 
I loro corpi erano sempre più vicini e Kate sentiva il respiro di Castle sul suo collo, e poco dopo anche le sue calde labbra. Adorava quei baci sul suo collo…

Kate si spostò leggermente, voleva parlare con lui ma allo stesso tempo voleva che non smettesse di baciarla.

-“No, Castle... Aspetta, dobbiamo parlare.”-

-“Perché?”- rispose Castle con la sua voce calda e suadente, e continuando a darle dei piccoli baci sul collo.

-“Perché... questa cosa... tra noi... non può funzionare.”

-“Tu dici?”- le rispose Castle mentre iniziava a baciarle l’orecchio per poi continuare sulla guancia.

 

Kate cercò di respingerlo. Poggiò entrambe le mani sul suo petto e nonostante l’accappatoio sentiva i suoi addominali sulle sue mani. Ma non si impegnò abbastanza perché Castle la strinse fra le sue braccia.

Kate era combattuta fra la sua mente e il suo cuore: la mente le diceva di staccarsi da lui, di allontanarsi, di andare via e chiarirgli che fra loro non esisteva nessun “loro”. 
Ma il suo cuore voleva stare lì con lui, tra le sue braccia, sentendosi voluta e amata.

-“You smell like cherries.”- le sussurrò Rick all’orecchio.

 

Per Beckett era troppo. Riuscì a liberarsi di quell’abbraccio, ma nel momento stesso in cui si staccò, provò il forte desiderio di ritornare fra le sue braccia.

Fece due grandi passi mettendo una notevole distanza fra loro due.

-“Sai, quando tua sorella era svenuta in macchina, tu le hai chiesto di non lasciarti di nuovo da sola? Beh, tu non ti rendi conto che non sei sola, che hai delle persone meravigliose intorno che ti vogliono bene.”.

Beckett guardò Castle. Sentiva le lacrime affacciarsi dai suoi occhi, ma le ricacciò dentro con forza.

-“Anche tu, Castle?”-

-“Io non ti lascerò mai sola. “-

-“Mi hai già lasciata sola una volta!”- gli rispose Kate d’impulso, e subito si pentì di aver pronunciato quelle parole. 
Si voltò per non dover incrociare il suo sguardo e si diresse verso il caminetto.

 

Era questo il punto: Castle era andato via con la sua ex-moglie l’estate precedente, lasciandola sola, e Kate ne era rimasta scottata. Avvicinarsi a lui era come stare vicini al fuoco, e lei si era bruciata già una volta.

-“Tu stavi con Demming, non eri sola!”- rispose Castle confuso, ma capendo a quale situazione lei si riferisse.

Beckett non gli disse che quella stessa mattina aveva lasciato Demming per andare con lui negli Hamptons, e quando glielo stava per dire, quando finalmente stava per riuscire a confidarsi, era arrivata Gina, distruggendo ogni suo progetto.

-“E’ proprio questo il punto. Ognuno di noi ha la propria vita da vivere, Castle!”- gli rispose Kate.
Stava cercando di giustificarsi ma non sapeva neanche lei perché e non riusciva neanche a trovare delle giustificazioni valide.

Castle si accorse di questo suo atteggiamento e si avvicinò:

-“Il punto è che io voglio passare la mia vita con te. Tu hai paura di questo. Hai paura di lasciarti andare, di farti amare, perché hai già sofferto e non vuoi soffrire di nuovo. È per questo che ora ti stai tirando indietro. “-

 

Kate smise di fissare il fuoco, e si voltò verso Castle, infuriata perché aveva colpito nel segno. Aveva paura di osare perché era già stata ferita, anche da Castle, anche se non volontariamente. 
Quelle lacrime che aveva respinto prima, non si fecero attendere. Riemersero dai suoi occhi ma stavolta Kate non riuscì a trattenerle, e caddero calde sulle sue guance.

Castle le prese il viso tra le mani, e con i pollici asciugò le lacrime.

Kate non poteva resistere a quel suo tocco, al suo viso dolce e per paura che il suo sguardo la tradisse abbassò gli occhi. Ma lui aspettandosi da lei una reazione così, le sorrise, si avvicinò di più e in un attimo la baciò.

La baciò dolcemente, teneramente, sulle sue labbra morbide e anche Kate si abbandonò a quel tenero bacio.

Non poteva resistere. Amava Richard Castle e qualsiasi cosa la sua mente razionale le dicesse lei non poteva farci nulla: il suo cuore batteva per lui.

Castle la condusse verso il divano e la fece sdraiare. Si adagiò sopra di lei facendo attenzione a non riversarle addosso tutto il suo peso, e continuarono a baciarsi per ore, assaporandosi a vicenda, senza parlare.

Gli unici suoni che si sentivano erano gli schiocchi dei loro baci.

 

Erano lì, nel divano, completamente nudi.

Smisero per un istante di baciarsi, per riprendere fiato, e Castle osservò Kate, lì con lui, nuda.

La sua pelle chiara in contrasto con il colore scuro del divano, i suoi capelli lunghi e sciolti, le sue mani su di lui, le loro gambe intrecciate e i suoi fianchi sui suoi…e i suoi occhi, in quel momento verdi, incantevoli, luminosi, che lo guardavano intensamente come due grandi gemme, come se lei fosse irreale talmente era immensa la sua bellezza.

-“Sei bellissima... ”- le sussurrò Castle all’orecchio.

Non trovava altre parole per descriverla. Era bellissima e lui non poté fare a meno di dirglielo. La adorava. La amava profondamente. Non aveva amato né Gina né Meredith in quel modo. 
Amava solo lei, Kate.

Kate gli sorrise, abbassando gli occhi e arrossendo leggermente, come una bambina a cui viene fatto un complimento. Ma poi riprese a guardarlo negli occhi, fissandolo e lui le chiese sorridendo:

-“Che c’è?”-

-“You make me smile.”-. Glielo disse guardandolo, in quei grandi e splendidi occhi azzurri.

Rick in sua risposta le sorrise felice, la baciò e le rispose:

-“Ti amo, detective. “- la abbracciò e la tenne più stretta che poteva, e Kate dal canto suo gli sussurrò all’orecchio:

-“Ti amo anch’io, scrittore da strapazzo!”-

 

Kate si svegliò tra morbide lenzuola bianche.

Non dovette sforzarsi per ricordare. Ogni singola scena, ogni emozione e sensazione che aveva provato erano impresse nella sua mente. L’unica cosa, non ricordava com’era finita nel letto di Castle. Ma non le importava.

Sentiva due splendide e muscolose braccia che le cingevano la vita, e la stringevano sempre più, quasi avessero paura che lei scappasse via, che si allontanasse un’altra volta.

Ma Kate non andò da nessuna parte.

Si girò e ad attenderla c’era il sorriso magnifico di Richard Castle, il suo Rick.

Kate era davvero felice per la prima volta dopo tanto tempo.

Aveva ritrovato la sorella e finalmente si era sentita libera e pronta di amare ed essere amata da Rick.

Non dissero nulla, si limitarono a guardarsi, a sorridersi, ad accarezzarsi e a baciarsi.

Non c’era bisogno di parlare.

Tutto ciò che avevano da dirsi lo esprimevano i loro occhi colmi di felicità, per quel nuovo amore, per quella nuova vita che avrebbero passato insieme.

ciao a tutti....

oddioooo l'ultimo capitolo...
ok so che è un finale molto alla Walt Disney, ma per una volta visto che inel telefilm bisogna aspettare molto molto tempo, passatemela! XD

detto ciò mi viene quasi da piangere al pensiero che devo flaggare il quadratino completa!! XD

questo capitolo lo dedico a tutti voi, che avete pazientemente seguito questa fanfiction, chi leggendola, chi recensendola.. e a tutti quelli che l'hanno inserita nelle storie da seguire o preferite..
ringrazio tutti voi di cuore...
e ovviamente ringrazio la mia amicona Ilaria che mi ha convinta a pubblicarla, nonostante i miei dubbi...

un abbraccio a tutti voi e
tanti sbaciotttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii....

kate24
   
 
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