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Autore: giuly97    15/01/2011    1 recensioni
Ecco la storia di Esme,da come incontrò la prima volta Carlisle a quando seppe di Renesmee.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Esme Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più libri/film
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Esme's Story.
 


<< Signor Platt >> delle urla provenivano dal corridoio,esse furono precedute dalla comparsa di una ragazza di circa diciannove anni che correva affannosamente verso l’uomo seduto comodamente su una poltroncina rossa.
<< Signor Platt >> esclamo prendendo fiato e poggiandosi una mano sul petto << è nata >> sussurrò solamente,ma l’uomo si alzò di scatto correndo nella camera in fondo al corridoio,appena varcata la soglia fece uscire tutti i presenti per poi inginocchiarsi di fianco al letto della moglie.
Ella fra le braccia aveva un fagottino,che subito l’uomo prese in braccio.
<< è una bambina >> sussurrò la donna con fiato corto.
<< è splendida >> continuò l’uomo << Esme Anne >> disse ancora << questo sarà il suo nome >> terminò,la donna nel letto sorrise.
<< è un nome perfetto >> l’uomo annuì soddisfatto,per poi tornare a guardare quella bambina con gli occhi verdi smeraldo.
 
Col passare degli anni la piccola Esme crebbe,diventando sempre più bella e radiosa,aiutava i genitori con le faccende,badava ai figli dei cugini,cucinava e puliva,studiava,si comportava da perfetta donna di casa.
<< Esme,dovresti badare a Janice e Edmund >> una donna di circa trent’anni comparve sulla soglia della cucina,e richiamò una ragazzina di circa undici anni all’attenzione,quest’ultima posò lo straccio sul tavolo e con la manica del vestito a balze asciugò la fronte imperlata di piccole goccioline di sudore.
<< Senz’altro madre >> disse sorridente. Janice e Edmund erano i figli della cugina della ragazza.
Erano piuttosto piccoli,lei aveva quattro anni,mentre lui ne aveva sei. Esme adorava badare a quelle due piccole pesti,amava incondizionatamente i bambini,infatti,avrebbe voluto intraprendere la carriera di insegnante.
<< Benissimo cara,ora io,tuo padre e tua cugina andremo ad una festa di nozze. Se i bambini dovessero crearti problemi,anche se ne dubito,non esitare a punirli >> terminò la donna prima di lasciare la stanza.
Esme continuò allora a fare le faccende,questo fino a che qualcuno bussò alla porta,allora lei corse ad aprire,e due piccoli uragani l’abbracciarono.
<< Esme >> urlarono in coro due vocine acute come campanelli
<< bambini >> ricambiò lei,prima di posare lo sguardo sulla figura ancora immobile sulla soglia di entrata << Salve cugina >> disse alla donna di circa diciannove anni,lei le sorrise amorevole
<< Esme >> sussurrò,la undicenne adorava la cugina,era sempre stata buona con lei,sin da bambina.
Era una delle poche parenti che apprezzava realmente,oltre a lei vi era anche un’altra cugina di secondo grado,più grande di quattro anni,però purtroppo viveva a Milwaukee,e quindi non si vedevano molto spesso.
<< vieni cara,andiamo >> esclamò la madre di Esme,Mary,comparendo dal nulla e afferrando la ragazza ancora ferma sulla porta << Mio marito ci aspetta fuori >> continuò,uscì di casa spingendo la ragazza,prima di chiudere la porta spostò lo sguardo sulla figlia << Esme,fa attenzione >> disse,poi sparì.
In quell’istante i due bambini si staccarono dalla bambina.
<< Esme,cosa facciamo? >> chiese Edmund sorridendo,Esme ricambiò il sorriso divertita,il piccolo aveva appena perso un dentino,quindi c’era una piccola finestrella sulla dentatura.
<< non so piccolo,tu cosa vorresti fare? >> domandò
<< una totta >> s’intromise nel discorso Janice,Esme sorrise anche a lei
<< si dice Torta,non totta Jane >> esclamò chiamandola con l’appellativo che le aveva dato quando la piccola era appena nata. << comunque,possiamo fare la torta,però prima andiamo nel pollaio a prendere le uova >> i bambini annuirono felici.
Esme prese un cesto,e insieme ai piccoli si avviò nel pollaio vicino la fattoria di famiglia.
Appena entrati,molte galline si voltarono verso i bambini fissandoli in modo strano,avevano uno sguardo spaventato.
Esme diede il cesto in mano a Jane,e la fece sedere in un angolo,mentre lei e Edmund incominciarono a prendere le varie uova e a posarle nel cesto,andò tutto bene,fino a quando Janice non decise di dare una mano.
La piccola posò il cesto sul “pavimento” e si avvicinò ad una gallina.
Provò a prendere un ovetto,ma il pollo cominciò a volare spaventato,Esme allora afferrò il cesto con una mano e Janice con l’altra,e seguita a ruota da Edmund scappò dal pollaio.
I bambini erano tutti ricoperti di piume,quindi,prima di cominciare a preparare la torta si diedero una ripulita veloce.
Dopo invece cominciarono a mischiare gli ingredienti.
Appena la torta fu pronta la assaggiarono soddisfatti del lavoro.
Verso sera tardi Esme mise i piccoli a letto,e dopo avergli raccontato una favola andò a ripulire il disastro combinato nel pollaio.
Se i genitori l’avrebbero visto non avrebbero esitato a punirla in modo severo.
A mezzanotte andò anche lei a dormire.
 
Cinque anni dopo.
 
<< Esme,svegliati >> urlò la madre dal piano inferiore.
La ragazza si alzò di malavoglia e dopo essersi lavata e vestita corse in salotto dalla madre.
<< ditemi madre >> esclamo leggermente seccata per aver interrotto il suo sogno.
<< oggi io e tuo padre dovremmo uscire,quindi rimarrai da sola >> disse la donna,Esme annui.
<< a stasera figliola >> continuò la madre,dopo di chiudersi la porta d’entrata alle spalle.
Esme afferrò una giacchetta e in tutta calma uscì di casa.
Si diresse lentamente verso l’abitazione di Lori,una sua cara amica.
Quest’ultima era una sedicenne,proprio come Esme,si era sposata l’anno prima,e aveva avuto una splendida bambina,la quale aveva il nome Jasmin.
<< Esme >> esclamò la ragazza bionda aprendo la porta della sua umile dimora.
<< Lori >> disse la ragazza dai capelli color caramello abbracciando l’amica
<< come stai cara >> continuò << è da tanto che non ci vediamo >> disse ancora
<< tutto bene cara Esme,ma vieni,accomodati pure >> esclamò Lori
<< certamente >> rispose felice Esme entrando in casa e sedendosi su una sedia in cucina.
<<  allora Lori,cosa mi racconti,come sta Jasmin…e tuo marito? >> chiese ancora Esme
<< oh,mia figlia sta bene,anche se ha un po’ di febbre in questi giorni,ma nulla di grave. Mio marito invece è andato dalla madre,in quanto quest’ultima è molto malata >> disse Lori. Le due ragazze rimasero a parlare per molto.
Esme giocò con la piccola Jasmin per molte ore,fino a quando,alle sette di sera,decise di ritornare a casa.
Appena arrivata alla fattoria sì cambiò e cominciò a pulire la casa,fino a quando un miagolio la distrasse.
Esme seguì il miagolio fino ad arrivare ad un enorme albero.
Sul quale vi era un tenero gattino bianco e nero che fissava impaurito il suolo.
<< O piccolino,non riesci a scendere? >> chiese Esme al gattino << ora ti do una mano io >> continuò,si alzò dunque le maniche del vestito e si mise a scalare l’enorme quercia.
Proprio in quel momento arrivarono i genitori
<< Esme Anne Platt,scendi subito di lì >> disse sua madre preoccupata.
<< subito madre >> esclamò la ragazza.
Esme riuscì ad afferrare il gattino,ma mise un piede male,e quindi cadde rovinosamente dall’alberò
<< ESME >> urlò la madre andando a soccorrere la figlia.
Esme era caduta dall’albero,e si era fatta molto male ad una gamba,la madre preoccupata caricò la figlia in un’automobile,in pochi le avevano,ed insieme andarono dal medico.
<< Buongiorno,sono la signora Platt,per caso c’è il dottor Thompson ? >> esclamò la giovane donna entrando preoccupata nello studio dei medici.
<< mi spiace signora >> disse una ragazzina << ma il dottor Thompson non è in ferie. Come sostituto c’è il dottor Cullen. >> continuò la diciottenne bruna
<< mia figlia è caduta da un albero e si è ferita alla gamba,quindi,non mi importa chi sia il medico,voglio farla visitare da qualcuno >> disse la madre di Esme spazientita.
La ragazzina bruna annui spaventata
<< dottor Cullen,c’è una paziente per lei >> disse rivolta ad una porta chiusa.
<< la faccia accomodare Beky >> rispose una voce melodiosa
<< seguitemi >> disse quella ragazzina,che doveva rispondere al nome di Beky.
Esme e la madre vennero condotte in uno studio.
La stanza era completamente bianca,vi erano scaffali in legno con molti libri,e inoltre una scrivania color mogano faceva bella mostra di se al centro della camera.
Il medico era voltato di spalle alla porta.
Esme riusciva a scorgerne solo il sinuoso profilo.
<< prego,si accomodi >> disse l’uomo.
Aveva una voce…estasiante!
La ragazzina si sedette sul lettino bianco silenziosamente.
<< cosa le è successo? >> chiese il medico ancora voltato
<< è caduta da un albero >> rispose la madre stizzita dal comportamento della fanciulla
<< le fa male la gamba destra >> continuò,il medico annuì impercettibilmente per poi voltarsi.
Le donne rimasero incantate dalla bellezza dell’uomo.
Capelli biondi,occhi dorati,bocca rettilinea,insomma,perfetto!
Esme pensò si trattasse di un angelo,non aveva mai visto nulla di più bello in vita sua.
Ma anche l’uomo rimase incantato,egli rimase estasiato dalla figura della sedicenne,in tutta la sua eternità di vampiro non aveva mai visto nulla di più splendido,rimase così estasiato da rimanere immobile per cinque secondi,poi dopo aver sbattuto un po’ le palpebre riuscì a riprendersi.
<< bene…signorina >> disse incerto << mi faccia vedere la gamba >> continuò.
La ragazza annuì tirandosi il vestito fin sopra il ginocchio.
Quando il medico cominciò a tastare la sua coscia Esme arrossì all’inverosimile.
La mano del dottore era inoltre  molto fredda,quindi trovò un po’ di sollievo all’insopportabile dolore.
<< temo che la gamba sia rotta >> annunciò il medico dopo alcuni minuti
<< cosa dovremmo fare? >> chiese la madre preoccupata
<< bisognerà fasciarla... >> sussurrò,poi prese una benda e con molta delicatezza ne avvolse la gamba di Esme
<< fra cinque giorni ritorni e togliamo la fascia,ok? >> chiese il dottore premuroso,Esme annuì impacciata per poi,con l’aiuto della madre alzarsi dal lettino.
<< la ringrazio Dottor Cullen >> disse la ragazzina,parlando per la prima volta al medico.
Carlisle rimase estasiato anche dalla voce della ragazza,ma stavolta si riprese immediatamente.
<< chiamami Carlisle >> disse il medico << e dammi del tu,non sono poi così vecchio >> continuò
<< ok,hum Carlisle >> disse << a presto >> sussurrò per poi lasciare lo studio del medico.
Pensò tutta la notte a quegli occhi dorati tanto ipnotici ma tanto misteriosi.
Esme si addormentò con una convinzione.
Il Dottor Cullen nascondeva qualcosa!
Dopo esattamente cinque giorni Esme ritornò dal medico.
Il quale la accolse con gioia.
Per togliere la fascia e vedere se era tutto apposto ci vollero circa tre ore.
In quelle tre ore,in cui Esme rimase sola col medico,in quanto la madre era impegnata e non poté rimanere con la figlia,i due parlarono di tutto.
Scoprendo di avere cose in comune.
Dal gusto letterario a quello musicale,e anche l’amore per i bambini.
Esme infatti disse anche al dottor Cullen,o meglio,a Carlisle,che stava studiando per diventare insegnante.
L’uomo ne fu piacevolmente colpito.
Quando tutto fu apposto la ragazza si apprestò a lasciare l’ufficio del medico.
<< a presto Carlisle >> disse uscendo dalla porta,ma il dottore la fermò
<< dubito ci rivedremo Esme,purtroppo mi sto trasferendo a Ashland,oggi è il mio ultimo giorno in questa città >> ammise Carlisle.
La ragazza sentì come un peso al centro esatto del cuore
<< oh…ok,bè,allora buona fortuna >> esclamo,poi,contro ogni logica schioccò un  bacio sulla guancia a Carlisle e sgusciò via.
Dopo dieci minuti il medico era ancora a toccarsi la guancia,sul quale Esme aveva lasciato una scia di fuoco.
 
Gli anni passarono,ma Esme non aveva mai dimenticato Carlisle,molte volte pensava a lui.
Appena ella compié ventuno anni il padre e la madre le diedero una notizia che la abbatté completamente.
<< Esme,io e tuo padre ti abbiamo organizzato un matrimonio >> esclamò la signora Platt.
<< co-cosa? >> sussurrò Esme scioccata
<< sì Esme,mi spiace,ma non puoi fare la maestra per il resto della vita! Quindi,volente o nolente ti sposerai! >> disse il padre.
La ragazza non replicò,troppo buona per farlo,e annuì
<< quando? >> chiese,la madre sorrise radiosa
<< l’anno prossimo,così potrai conoscerlo. >> disse il padre
<< vedrai cara,Charles ti piacerà >> intervenne la madre.
<< domani verrà a cenare qui >> Esme annuì e poi corse in camera sua,dove pianse lacrime amare.
La sera dopo un giovane di circa venticinque anni,molto giovane e bello si presentò alla porta di casa.
Esme rimase colpita dal suo modo di parlare e dalla sua postura.
Di certo era un ragazzo proveniente da una famiglia nobile.
Esme continuò a conoscere Charles,si vedevano sempre,ma lei non lo amava.
Dopo un anno esatto,il giorno del matrimonio arrivo prorompente.
Quel giorno Esme Anne Platt si sposò,diventando ufficialmente Esme Anne Platt Evenson.
Quel giorno rivide i suoi nipoti ormai cresciuti,sua cugina,la sua migliore amica,tutti quelli che le volevano bene.
Quel giorno il ricordo di Carlisle si fece più forte,come se egli fosse presente alla cerimonia.
Quel giorno Esme capì di essere innamorata del medico,che aveva visto solo due volte nella tenera età di sedici anni.
Quel giorno successero molte cose,ma una in particolare sconvolse la vita della ragazza.
Quel giorno incominciò un incubo.
Un incubo la cui fine era destinata a non esserci.
 
Esme e Charles dopo il matrimonio e la festa in loro onore partirono per il viaggio di nozze.
Andò tutto bene durante la vacanza,il vero incubo cominciò quando arrivarono a casa.
Esme è sempre stata una ragazza dolce e premurosa,e ha sempre amato i bambini,quindi volle continuare la carriera da insegnante.
Esattamente una settimana dopo il matrimonio Charles tornò a casa ubriaco.
Quella sera Esme fu picchiata,maltrattata e violentata.
La ragazza provò a convivere con il dolore,provò anche a parlare con Charles,ma quello che ottenne furono solo schiaffi e pugni.
Decise dunque di andare a parlare con i genitori.
<< madre,padre,io non ne posso più,non voglio continuare a stare con Charles >> ammise la ragazza davanti ai genitori allibiti.
<< Esme,cosa stai dicendo?! >> urlo la madre
<< perché vuoi lasciare Charles >> chiese più calmo il padre.
Esme non voleva dire la verità ai genitori,quindi preferì mentire in parte.
<< non lo amo,e non credo lo farò mai >> disse,allora la madre diventò livida dalla rabbia
<< non importa che non lo ami,è solo grazie a lui che noi non siamo finiti in miseria >> disse,Esme provò a ribattere,ma la madre la fermò << vedi di farti piacere Charles,perché non lo lascerai! >> terminò prima di andare via dalla sala in cui stavano parlando.
<< Esme,ascolta tua madre >> disse il padre prima di scomparire anche lui come la mamma della ragazza.
Esme allora tornò a casa,Charles non c’era,e si mise a singhiozzare nella camera da letto.
Pianse per tutta la giornata,fino a che non sentì la porta aprirsi e poi richiudersi con un tonfo rumoroso.
Esme allora tremò impercettibilmente e si alzò di scatto dal letto per chiudere a chiave la porta della stanza.
Purtroppo i passi rumorosi sulle scale si fecero molto veloci,e proprio mentre Esme chiudeva la porta una mano l’afferrò saldamente facendola spalancare nuovamente.
<< pensavi di chiudermi fuori…no piccola,non si fa così >> disse Charles aspramente col fiato che puzzava di rum.
<< Charles ti prego… >> provò invece a dire Esme piangendo,Charles sorrise vittorioso.
<< ho saputo che oggi sei andata dai tuoi genitori >> disse ancora l’uomo afferrando Esme per un polso e facendola male
<< hai sbagliato,quindi ora ne pagherai le conseguenze >> disse ancora prima di sbattere la povera Esme sul letto e cominciare a picchiarla.
La ragazza non si oppose,ormai sapeva che Charles era più forte di lei,l’unica cosa che fece,fu sperare che tutto finisse il prima possibile.
Dopo circa tre ore Charles lascio Esme dolorante stesa sul letto.
La ragazza ricominciò a singhiozzare,stavolta silenziosamente,per non farlo sentire a Charles,altrimenti sarebbe stata picchiata nuovamente.
Il giorno dopo Esme si alzò dallo scomodo materasso indolenzita,dopo essersi lavata e vestita,in modo da coprire graffi e lividi,scese in salotto per pulire la casa.
<< Esme >> una voce la fece raggelare sul posto,cosa ci faceva Charles a casa a quest’ora
<< C-Charles >> rispose lei con voce tremante << cosa…cosa ci fai qui? >> continuò
<< sono venuto a salutarti,sono stato chiamato dall’esercito,devo andare per partecipare alla guerra >> disse,Esme si sentì sollevata,perché finalmente avrebbe avuto un po’ di pace.
<< a…ok,bè allora,hum ci-ci vediamo dopo la guerra,credo >> sussurrò
<< prima di partire però voglio un’altra cosa >> disse Charles avvicinandosi pericolosamente a lei.
Esme lasciò cadere lo straccio e tentò di fuggire,ma Charles fu più veloce,e ancora una volta la picchiò…
Quando l’uomo partì Esme cominciò a vivere nuovamente.
Era così felice,sperava di non rivederlo più,ma il fato non fu dalla sua parte.
Infatti dopo poco Charles tornò dalla guerra,e cominciò nuovamente a picchiare Esme  e ad abusare di lei.
Poco dopo Esme scoprì una cosa scioccante.
Era incinta!
Non poteva continuare a vivere così,non voleva che il suo piccolo conoscesse la violenza del padre,quindi un giorno,mentre Charles era a lavoro prese un enorme borsone,ci infilò dei vestiti e poi scappò.
Dopo aver preso il treno arrivò a Milwaukee,e chiese ospitalità alla cugina di secondo grado.
Esme arrivò al pianerottolo della casa della sua cara cugina,dopo aver bussato attese pazientemente.
<< Un momento…Esme >> disse una donna aprendo la porta e fissando la ragazza.
<< Esme,cosa…cosa ci fai qui? >> domandò ancora,ma non ottenne risposta,l’unica cosa che Esme fece fu buttarsi fra le braccia della cugina a singhiozzare.
<< hey,calmati,vieni entra e spiegami cosa è successo coraggio >> disse dolcemente la cugina
<< Laila, Charles non è davvero come sembra… >> disse Esme cominciando a spiegarle tutto dal principio,Laila ascoltava silenziosamente
<< quando ho scoperto di essere incinta sono scappata >> disse infine
<< Esme,mi spiace per tutto quello che ti è successo,sappi che potrai rimanere qua tutto il tempo che vorrai >> esclamò allora la cugina,la ragazza annuì e ringraziò Laila.
Passarono i giorni e le settimane,la pancia di Esme cresceva a dismisura,un giorno però,mentre era al parco ad ammirare il cielo,Laila arrivò con la valigia di Esme correndo.
<< Esme,devi andare via,sono arrivati i tuoi genitori >> esclamò Laila provando a riprendere fiato.
Esme ringraziò la cugina per poi scappare nuovamente.
Stavolta si ritrovò a Ashland,si trasferì in una casetta piccolina tutta bianca,e si fece passare per una vedova di guerra.
Incominciò ad insegnare in una scuola,si trovava bene in quella cittadina.
Un giorno,mentre era a casa,si sentì male,e corse subito in ospedale.
Un medico la portò subito in sala parto,ma Esme si ribellò
<< NO,SONO PASSATI SOLO SETTE MESI,NO PUO’ GIA’ ESSERE PRONTO A NASCERE >> urlò Esme piangendo
<< signora si calmi…INFERMIERA,PORTI SUBITO QUI’ LA MIA VALIGETTA,SI MUOVA >> urlò allora il medico.
Dopo poco cominciò il travaglio,Esme stava per diventare madre!
Appena il bambino nacque,la donna perse conoscenza.
Dopo due giorni si risvegliò
<< mi…scusi >> sussurrò ad un’infermiera
<< oh signora,finalmente si è svegliata,eravamo preoccupati >> disse l’infermiera correndogli vicino << come si sente? >> domandò ancora
<< bene,ma…dov’è il mio bambino >> chiese,allora l’infermiera si rabbuiò
<< vede signora,il piccolo era prematuro >> disse,Esme cominciò a spazientirsi
<< DOV’E’ IL MIO BAMBINO? >> chiese ancora con voce più alta
<< quando è nato non era ancora formato >> disse ancora l’infermiera
<< DOV’E’ IL BAMBINO?! >> urlò stavolta Esme
<< mi dispiace signora…ma non c’è l’ha fatta. Purtroppo il piccolo aveva un’infezione polmonare >> sussurrò desolata la ragazza
<< no…NO…NOOOOOO >> urlò invece Esme piangendo,i medici la dovettero sedare.
Dopo due giorni Esme uscì dall’ospedale.
Corse a casa sua disperata. Comincio ad afferrare tutte le cose che aveva comprato e fatto per il suo bambino,che purtroppo non avrebbe mai potuto vedere.
Cominciò a singhiozzare,fino a quando non decise di fare una cosa.
Corse alla rupe vicino la casa,guardò il fondo,quasi invisibile,e poi si lanciò.
I suoi ultimi pensieri furono rivolti al bambino e a quel medico di tanti anni prima che non aveva mai dimenticato.
 
Il dottor Cullen stava  controllando i suoi “pazienti” lavorava all’obitorio da svariati anni oramai.
Avrebbe preferito lavorare con i bambini,ma purtroppo il posto era già occupato,e si era dovuto accontentare.
<< Carlisle >> la voce del suo collega lo richiamò all’attenzione << eccone un’altra >> disse ancora trasportando una barella coperta da un telo.
<< era stata ricoverata tre giorni fa perché stava partorendo,ma purtroppo il bambino non è sopravvissuto,e lei si è buttata da una rupe >> continuò.
Carlisle annuì
<< come si chiama? >> chiese pronto a scrivere il nome su una cartella
<< Esme Anne Platt Evenson >> disse,a Carlisle cadde la penna di mano.
Esme Anne Platt era il nome di quella ragazza che vari anni prima aveva rubato il cuore al giovane medico.
<< Carlisle,tutto apposto? >> chiese l’altro dottore
<< sì >> rispose semplicemente il dottor Cullen.
Dopo che la barella fu depositata al suo posto,il dottore che l’aveva portata andò via.
Carlisle sollevò piano il telo,timoroso di vedere che quello che supponeva era la cruda verità.
Sotto al telo azzurro vi era davvero Esme.
Carlisle la guardò straziato,la donna che amava era morta.
Però,poi,un piccolo rumore catturò la sua attenzione.
Tum Tum Tum
Il rumore di un battito cardiaco.
Era il cuore di Esme!
Batteva ancora,anche se in modo molto lieve.
Allora decise di fare una cosa.
Afferrò saldamente Esme,e scappò dalla finestra. Arrivato a casa trovò suo “figlio”ad attenderlo
<< Carlisle,cosa significa? >> chiese il ragazzo dai capelli ramati
<< Edward,ti prego… >> disse solamente Carlisle.
Edward lesse nella mente del medico tutto quello che era successo,e,se pure in modo restio,fece entrare Carlisle e la ragazza in casa.
Il medico allora fece una scelta importante,la morse,trasformandola in un essere immortale,in una vampira.
Il veleno entrò subito in circolo.
Esme andava a fuoco. Si sentiva bruciare.
Temeva che il dolore che provava non sarebbe mai svanito.
Passarono ore,giorni,forse mesi. Esme non se ne rendeva conto.
Però poi,il fuoco si alleviò,fino a sparire del tutto,allora riuscì ad aprire gli occhi.
Si ritrovò in una stanza bianca,con tanti scaffali.
Esme riusciva a scorgere tutto.
Anche le particelle di polvere nell’aria.
<< Esme,come ti senti? >> una voce la fece scattare,e in pochi attimi si ritrovò accucciata e incominciò a ringhiare,fino a che non riconobbe il possessore della melodiosa voce.
<< Carlisle? >> disse.
Non riusciva a credere che fosse davvero lui,in tutti quegli anni non era cambiato i una virgola.
Ma non poteva essere! Erano passati dieci anni!
<< sì Esme,sono io >> disse,la ragazza sorrise,ma poi si riscosse
<< ma..come,come è possibile? Sono passati dieci anni,e tu sei… >> provò a dire,ma Carlisle la fermò
<< identico?,sì,lo so,sono rimasto uguale perché io non sono umano >> disse
<< e allora cosa? >> provo a chiedere ancora Esme
<< sono un vampiro >> disse ancora Carlisle << e ora lo sei anche tu >> continuò.
Esme si fidò,e annuì
<< se rimarrai con me e Edward ti spiegheremo una nuova vita,un modo per non uccidere gli umani >> disse Carlisle,Esme annuì nuovamente per poi spostare lo sguardo su Edward,era molto bello.
<< d’accordo,rimarrò con voi >> disse Esme,allora Carlisle l’abbracciò,di impulso,senza pensarci,Esme ricambiò l’abbraccio felice,aveva finalmente ritrovato il suo amore!
 
Passarono i mesi,le cose fra lei e Carlisle migliorarono molto.
Esme si innamorò perdutamente del suo medico,e un giorno ricevette una enorme sorpresa.
<< Esme,potrei parlarti un secondo? >> chiese il bellissimo dottore in imbarazzo
<< certo Carlisle >> disse Esme chiudendo il libro che stava leggendo  e fissando gli occhi dorati del dottore,occhi simili ai suoi,perché in tutti questi mesi,in cui Esme si era nutrita di animali,i suoi occhi da rossi erano diventati quasi dorati.
<< vieni >> sussurrò Carlisle
Esme lo seguì senza esitazione,e entrambi si ritrovarono in giardino.
Esme era felice di stare con i Cullen,perché è solo grazie a loro se sentiva meno la nostalgia per il suo bambino.
<< allora,cosa volevi dirmi Carlisle? >> chiese Esme una volta arrivati in giardino.
<< bè…ecco >> prova a dire in imbarazzo,dopo aver fatto un respiro profondo Carlisle riprende a parlare.
<< Esme,in questi mesi mi sono avvicinato molto a te,ti ho conosciuto e apprezzato,sei speciale,l’unica che in più di cento anni mi abbia realmente conquistato.
Esme…io credo di essermi innamorato di te >> ammette in fine.
Esme non può crederci,il suo “cuore” scoppia dalla felicità.
Lei non risponde,l’unica cosa che riesce a fare è sfiorare le labbra del bel medico con le sue.
<< Io anche mi sono innamorata di te Carlisle >>
I due si abbracciarono felici,per la prima volta nella loro eternità,poterono ritenersi davvero felici.
 
Un anno dopo…
 
Le cose fra Esme e Carlisle andavano a gonfie vele,si erano sposati e si amavano tantissimo,entrambi consideravano Edward loro figlio,e si ritenevano una famiglia.
<< Esme,Carlisle,vi posso parlare >> disse una mattina Edward,riunendo tutti nel salone
<< certo caro >> disse Esme amorevolmente
<< ho deciso di andarmene >> esclamò,allora i due coniugi si fissarono sconvolti
<< perché Edward? >> chiese cauto Carlisle
<< voglio intraprendere una nuova vita,non ne posso più di questi stupidi animali >> esclamò,allora il medico e la donna lo fissarono a bocca spalancata
<< vuoi…uccidere degli innocenti? >> chiese Carlisle sconvolto
<< no,non innocenti,voglio uccidere assassini,ladri e stupratori,ma non innocenti! >> esclama il ragazzo adirato
<< non è la cosa giusta Edward,ma noi non ti fermeremo figliolo >> dice Carlisle.
Da quel giorno Edward sparì.
Svariati anni dopo,mentre i due coniugi erano a caccia,a casa loro entrò un individuo pentito.
Quando Carlisle ed Esme arrivarono a casa,furono orgogliosi di ritrovare loro figlio ad attenderli,perché aveva preso la decisione giusta,era ritornato.
Edward si pentì molto della scelta intrapresa anni prima,ma i coniugi non gliene fecero una colpa,e lo riaccolsero a braccia aperte.
In fin dei conti,Edward era loro figlio,e errare è umano.
 
Ricorreva l’anno 1933.
Edward viveva a casa Cullen,ma purtroppo si sentiva irrimediabilmente solo,invidiava l’amore dei suoi genitori,avrebbe voluto provare anche lui un amore così forte.
Una sera,Carlisle ritornò da lavoro più tardi,fra le sue marmoree braccia vi era una ragazza bionda e bellissima,si stava trasformando.
<< Carlisle,ma come ti viene in mente?! Lei è Rosalie Hale,la figlia di uno degli uomini più ricchi della città! >> esclamò Edward adirato riconoscendo l’umana
<< l’ho ritrovata in strada,Edward stava morendo,non potevo lasciarla lì >> detto questo il medico la portò nel suo studio.
Durante i giorni della trasformazione,Carlisle rimase molto con la ragazza spiegandole cosa era diventata.
<< Edward,potrei parlarti un attimo >> chiese Carlisle una mattina,il ragazzo annuì
<< Edward,Rosalie è una bellissima ragazza,potrebbe diventare la tua compagnia una volta trasformata >> il medico non aveva torto,Rosalie era davvero bellissima,ma Edward,non riuscendo a spiegarsi il motivo,vedeva Rosalie come una…sorella.
Appena Rosalie divenne una vampira a tutti gli effetti,decise di raccontare la sua storia alla famiglia.
Ella aveva tutto dalla vita,anche se,egoisticamente,voleva di più.
Voleva diventare madre,voleva una famiglia.
Stava per ottenere tutto,però,una sera,decise di andare dalla sua amica,Vera,Rosalie amava i bambini,e Vera aveva uno splendido figlio,quindi Rosalie volle andare a vederlo.
Purtroppo quella sera,mentre si accingeva a tornare a casa,per strada incontrò il suo futuro marito.
Quella notte fu picchiata,stuprata e maltrattata.
Ora la ragazza aveva una sola cosa in mente,la vendetta.
Una notte,di ritorno dalla caccia,Edward,Esme e Carlisle,trovarono Rosalie in salone tutta sorridente,indossava un abito da sposa,ed era sporca di sangue.
Con il passare del tempo,Edward capì che fra lui e Rosalie non ci sarebbe potuta essere nessuna storia,erano troppo diversi.
Edward considerava Rosalie una ragazza troppo orgogliosa.
Poi,un giorno del 1935,Rosalie decise di andare a caccia.
Fra le montagne trovò un ragazzo bellissimo,sbranato da un orso,però,era ancora vivo.
Lo fece trasformare da Carlisle,e fra loro fu subito amore.
Più passava il tempo è più Esme era triste,vedeva suo figlio Edward sempre solo,non era ancora riuscito a trovare una compagna,ma la donna sapeva che anche lui avrebbe un giorno trovato l’amore della sua vita. Era troppo buono si meritava anche lui della vera felicità.
 
Successivamente,nel 1950,mentre Emmett - il nome del ragazzo che aveva fatto innamorare Rosalie - e Edward erano a caccia,alla porta di casa Cullen bussarono due vampiri,lei dagli occhi dorati,mentre lui dagli occhi arancioni chiaro.
Alice e Jasper.
La ragazza fece terrorizzare tutti sin dal primo momento…
<< piacere,noi siamo Alice e Jasper >> disse tutta felice
<< piacere nostro,questa è la mia famiglia,noi siamo Carl… >> provò a dire il medico,ma la piccoletta lo fermò
<< lo so,voi siete Carlisle,tua moglie Esme,Rosalie e poi Emmett e Edward sono a caccia >> esclamò con la sua voce trillante
<< tu come…? >> provò a chiedere Esme
<< io prevedo il futuro,ho visioni su di voi da moltissimi anni,è ho sempre visto che io e Jasper ci saremmo uniti alla vostra famiglia >> disse sfoderando un sorriso furbo.
Carlisle si fece spiegare tutto nei minimi dettagli.
Di come Alice si fosse risvegliata da sola senza alcun ricordo della sua vita umana,di come avesse cominciato a vedere nelle sue visioni i Cullen e Jasper.
Di come quest’ultimo fosse stato trasformato da Maria,vampira sadica che organizzava le guerre fra vampiri neonati,e di come fosse scappato per poi a Philadelphia incontrare Alice.
La folletta che gli aveva ridato la vita e che l’aveva fatto innamorare.
Da quel giorno alla famiglia Cullen si unirono anche loro due.
Alice legò da subito con Edward,sembravano davvero fratelli.
Emmett,da quando in casa vi era la folletta,faceva ridere sempre tutti.
Certo,ognuno ha dei difetti.
Per esempio Alice voleva a tutti costi comprare tantissimi vestiti.
Ogni mese ne comprava talmente tanti che i Cullen furono costretti a costruire una casa solo per contenerli.
Più gli anni passavano,più si sentivano tutti una vera famiglia.
Inoltre i vampiri avevano conosciuto una famiglia proprio come la loro,erano vegetariani.
Vivevano a Denali.
Si consideravano cugini,e molte volte si vedevano.
Esme però era sempre triste per il “minore” dei suoi figli,Edward.
Lui non aveva ancora trovato una compagna.
Nonostante una vampira del clan di Denali,Tanya,gli avesse fatto notare più di una volta di essere interessata a lui.
Ma Esme era fiduciosa,sapeva che prima o poi avrebbe trovato chi gli avrebbe ridato la vita.
Una cosa negativa nell’essere vampiri era il fatto che bisognava trasferirsi abbastanza frequentemente.
 
Ricorreva l’anno 2002,quando i Cullen decisero di trasferirsi in una piccola città nello stato di Washington,Forks.
Appena trasferiti furono sulla bocca di tutti per un bel po’.
Lì,tutti i Cullen cominciarono a frequentare la scuola.
Alice e Edward erano al primo anno di liceo. Emmett,Rosalie e Jasper al secondo.
Mentre Carlisle aveva intrapreso sempre la carriera di medico.
Nella scuola dei ragazzi fece molto scalpore il fatto che i fratelli fossero fidanzati fra loro.
Certo,per gli studenti della Forks High School,non erano realmente fratelli.
I Cullen avevano provveduto a dire una storia,ovviamente falsa,a tutti,che spiegava il motivo per quale la sua famiglia fosse “particolare”
Per tutti gli abitanti di Forks,Esme e Carlisle erano due coniugi  che,non potendo avere figlia avevano adottato Edward quando aveva pochi anni,poi Alice e infine Emmett.
Successivamente,i nipoti di Esme,Rosalie e Jasper Hale,persero i genitori in un incidente automobilistico,e i figli furono affidati ai coniugi.
Esme sentiva che questa città avrebbe cambiato la vita a tutti,e non sapeva quanto avesse ragione.
Cominciò a comprenderlo nel 2004,quando a Forks si trasferì Isabella Marie Swan.
Figlia del capo della polizia di Forks e della sua ex moglie.
Chi immaginava che una semplice ragazzina di diciassette anni avesse portato tanti guai e tanta gioia nella vita dei Cullen?
Ma soprattutto nella vita di Edward…
Anno 2004.
Edward Anthony Masen Cullen.
L’unico in tutta la famiglia a non avere una compagna.
Ma,quando egli incontrò lo sguardo da cerbiatta di Isabella Marie Swan,capì di aver trovato un angelo,che lo avrebbe portato al centro dell’inferno.
Edward sfidò la propria natura,mise a repentaglio il proprio mondo,ma s’innamorò.
E si sa,l’amore fa compiere tante sciocchezze.
Egli s’innamorò,non di una vampira,essere soprannaturale come lui.
Egli donò il suo “cuore” ad una dolce umana.
Che pur sapendo la creatura che egli era,ricambiò il suo amore.
Purtroppo,nella famiglia Cullen,non tutti furono particolarmente felici di questo amore.
Rosalie lo trovava pericoloso,per lei. Ella aveva paura che per colpa di quell’umana,la famiglia avrebbe distolto l’attenzione da lei.
Jasper lo trovava insensato. Egli era preoccupato,preoccupato dal fatto che Edward potesse perdere il controllo,facendo così scoprire la natura della famiglia.
Emmett invece,giudicava questo amore divertente. Ma d’altronde,per lui tutto era divertente!
Alice era estremamente felice,perché,era sicura che in Bella avrebbe trovato l’amica che desiderava da sempre,ed inoltre,voleva la felicità del fratello.
Esme e Carlisle provavano le stesse identiche emozioni.
Da un lato erano preoccupati,perché temevano per quella povera fanciulla.
Da un lato erano sereni,perché sapevano che Edward era forte,e non avrebbe ceduto al potere del sangue.
Da un lato invece erano felici,immensamente felici. Edward aveva finalmente trovato l’anima gemella,aveva finalmente trovato la persona con cui condividere l’eternità!
Ora era finalmente tutto perfetto,o almeno così credevano.
Purtroppo,un pomeriggio,tre vampiri carnivori,una donna e due uomini,incontrarono la famiglia Cullen,e,in quel momento,la “fidanzata” di Edward era con loro.
James,il segugio,egli fiutò l’odore dell’umana e ne rimase incantato,ma fu ancora più deliziato dalla reazione di Edward,in quanto il vampiro si parò d’innanzi l’umana per proteggerla.
Da quell’istante fu una fuga continua.
Bella stava quasi per morire,ma alla fine Edward riuscì a salvarla,facendo a pezzi James e bruciandone i resti. Mentre gli altri due vampiri presero strade diverse,l’uomo,Laurent provò a convertirsi alla dieta vegetariana,unendosi al Clan di Denali,Victoria,la donna,scappò.
L’umana era stata morsa,ragion per cui,stava per diventare immortale.
Edward riuscì a salvarla,egli infatti risucchiò il veleno dalla mano dell’amata.
Egli riuscì a fermarsi in tempo,di conseguenza Bella fu salva.
I Cullen credevano che i guai fossero finiti,ma purtroppo per loro non fu così.
Infatti il giorno del diciottesimo compleanno di Bella,ella si tagliò con un pacchetto regalo.
Jasper provò ad assalirla,e Edward,per il bene di tutti la lasciò,andandosene con tutta la famiglia.
In quel momento Esme percepiva varie cose.
Delusione,dalla parte di Alice,la vampira infatti era delusa,dal comportamento di Edward,perché egli aveva lasciato la propria ragione di vita,pur sapendo che ne avrebbero sofferto entrambi.
Tristezza,dalla parte di Emmett,egli aveva perso una fonte di divertimento,e una sorella.
Sollievo,questa era Rosalie,ella era sollevata che tutto fosse tornato come prima.
Colpa,Jasper,egli si accusava dell’accaduto,e non passava giorno in cui non si distanziava da tutti per riflettere sul suo scarso autocontrollo.
Dolore,immenso dolore sgorgava da Edward,ma Esme questo sentimento lo percepì per poco,in quanto Edward si era nuovamente separato dalla famiglia,stavolta però,per restare in solitudine.
Carlisle era triste per tutta questa situazione.
Esme invece provava varie emozioni. Dolore,per la perdita di due figli,Edward che era andato via,e Bella che invece era rimasta a Forks.
Tristezze,per la sorte di Edward. Esme non lo trovava giusto,perché Edward meritava un po’ di felicità.
Colpa…esatto,Esme si sentiva tremendamente in colpa. Perché Bella si era tagliata proprio con il pacchetto regalo da parte di Esme.
Il tempo passava,un giorno Alice ebbe una visione,ma ne parlò solo con Rosalie.
Poi tutto avvenne velocemente.
Esme scoprì che Alice aveva visto Bella buttarsi da una scogliera,Rosalie l’aveva detto ad Edward,che a sua volta era andato in Italia per farsi uccidere dai Volturi,famiglia reale di Vampiri.
Fortunatamente fu tutto un equivoco,Bella era sana e salva,e riuscì a salvare Edward,fidanzandosi nuovamente con lui.
Esme fu molto sorpresa,non dal fatto che Bella e Edward fossero ritornati insieme,di quello Esme ne era certa,Esme fu sorpresa dal comportamento di Rosalie.
Ella infatti provava un forte senso di colpa. Colpa perché stava per far uccidere il fratello.
Inoltre,fu sorpresa dalla risposta che diede a Bella…
Una sera l’umana si presentò a casa Cullen per sapere se i Vampiri volessero che ella entrasse a far parte della famiglia.
Rosalie le diede un voto negativo,ella ammise che lei avrebbe preferito morire anziché diventare vampira,e Bella stava prendendo la scelta sbagliata.
Ma fu l’unica,perché gli altri Cullen furono molto felici di accoglierla fra loro.
Passavano i mesi,e Esme sentiva che qualcosa stesse per accadere.
Infatti poso dopo,dei vampiri neonati,controllati da Victoria provarono ad uccidere Bella.
Fortunatamente i Cullen riuscirono a fermarli.
E dopo poco,Edward e Bella finalmente si sposarono.
Esme fu felicissima per il figlio,perché finalmente aveva trovato l’anima gemella.
Quando Edward e Bella partirono per la luna di miele,tutti i Cullen cominciarono a trascorrere più tempo con i loro compagni,fino a che Carlisle non ricevette una telefonata.
<< Bella potrebbe essere incinta >> disse semplicemente e Esme sbarrò gli occhi.
Era felicissima,lei amava i bambini,e da quando aveva perso il suo,non desiderava che averne altri.
La gravidanza di Bella fu piuttosto travagliata,in quanto la creatura che cresceva in lei si cibava del sangue di Bella.
Rosalie si alleo con isabella,che voleva tenere il o la bambino/a,mentre Edward voleva ucciderlo/a
Passarono alcuni mesi,e Bella partorì.
La creatura cresceva molto in fretta,e quindi non aspettò i nove mesi per nascere.
Bella fu subito trasformata in vampira,col consenso del licantropi,che nel frattempo avevano sorvegliato sui Cullen per non fare uccidere Bella e la creatura che cresceva in lei.
Nacque una splendida bambina,Renesmee.
E Jacob,il capobranco,se ne innamorò,o meglio,ebbe l’Imprinting una sorta di colpo di fulmine che possono avere solo i licantropi.
Il tempo passava,e purtroppo un giorno,una vampira,Irina,vide Renesmee nel bosco,e scambiandola per una bambina immortale,esseri che erano molto pericolosi,lo andò a dire ai Volturi.
Essi organizzarono un esercito per distruggere i Cullen,che,fortunatamente riuscirono a risolvere tutto alla fine.
Bella,Edward e Nessie(Renesmee) furono finalmente tranquilli di vivere la propria eternità in pace.
E Esme si rese conto che la sua vista non poteva essere più bella di così.
Aveva un marito dolce e che l’amava,dei figli che le volevano bene,e una nipotina da coccolare.
“Essere immortali ha i suoi vantaggi” pensò Esme mentre si accoccolava a Carlisle,felice finalmente.
 
Fine. 


Angolo di Giuly.
Non so se vi piaccia,
ma l'avevo nell'archivio del pc già da un annetto,
quindi ho voluto postarla,
fatemi sapere cosa ne pensate,
un bacio ^^
  
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