Nick
autore:
Only_Me
(forum), Only_ (EFP)
Titolo:
Date
Personaggi:
Lilian
Luna Potter, Scorpius Hyperion Malfoy, Albus Severus Potter
Frase
scelta: «Cos’è
Scorpius, mi stai chiedendo di uscire?».
Genere:
commedia,
sentimentale, fluff
Rating:
verde
Avvertimenti:
One-shot
Introduzione:
“«Sì»
rispose, rimanendo al gioco «Perché? Lo trovi
così strano?».”
NdA:
“Date”
è una shot leggera e senza troppe pretese, una fluff non
troppo
smielata ma condita con sentimento ed un pizzico di ironia. Non sono
mai stata un asso nelle commedie, ma il modo in cui ho impostato la
fic e quello con cui ho utilizzato la frase mi piace molto. Spero
piaccia anche a voi :)
Buona
lettura!
Date
«Ehi, Lily! Lily!».
Quando la voce del
migliore amico di suo fratello le giunse alle orecchie, la ragazza si
voltò ad osservarlo, con un'espressione interrogativa sul
viso
lentigginoso e gli occhi nocciola curiosi.
«Scorpius» lo
salutò non appena si fu fermato, un poco ansimante, davanti
a lei
«Come mai tutta questa fretta?» sorrise dolcemente,
allungando una
mano verso i capelli biondo cenere del maggiore e scompigliandoglieli
un poco.
Sicuramente,
se fosse stata un'altra persona, sarebbe finita in Infermeria con un
enorme bernoccolo sulla fronte,
pensò Scorpius, sorprendendosi a sorridere del tocco leggero
e
gentile delle dita della rossa sul suo capo, solo
a lei è permesso prendersi queste libertà.
I loro occhi si
incatenarono. Improvvisamente il giovane Malfoy sentì le
gambe
molli; non era mai stato particolarmente coraggioso.
«Io... ehm... mi
chiedevo se... vuoivenireaHogsmeadeconme?» fece tutto d'un
fiato,
sentendo le guance colorarsi di un improbabile ed imbarazzante
rossore.
Se
ci fosse Albus ad assistere a questa scena sicuramente mi
rinfaccerebbe a vita di essere un pivellino alla prima cotta, che
arrossisce per un nonnulla e non è in grado di formulare
coerentemente una domanda.
«Credo di non aver
afferrato» ribatté con un sorrisino un po'
imbarazzato la ragazza,
portando le dita a spostarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio
sinistro.
«Adoro quando lo
fai» sospirò Scorpius sovrappensiero, prima di
rendersene conto e
cercare di coprirsi ripetendo la domanda di poco prima, più
lentamente e in modo meno incomprensibile «Vuoi venire a
Hogsmeade
con me?».
Lily s'irrigidì.
Aveva da tempo una cotta per l'amico di suo fratello, ma non si era
mai illusa pensando che lui ricambiasse.
Dopotutto, spesso,
l'aveva sentito lodare con Albus le gambe di quella Corvonero, le
labbra di quell'altra Grifondoro, le tette di quella Serpeverde, il
culo di quell'altra Tassorosso... insomma, aveva capito che lei, con
le sue gambe troppo magre, le labbra troppo sottili, una misera prima
di reggiseno e il sedere troppo piccolo, non avrebbe mai potuto far
colpo sul Serpeverde.
«Cos’è
Scorpius, mi stai chiedendo di uscire?»
chiese infatti, assottigliando pericolosamente gli occhi e
appoggiando le mani sui fianchi in una posa severa.
Il ragazzo, che
tutto si era aspettato tranne una reazione così seccata, la
guardò
con occhi sbarrati, senza capire il motivo del sarcasmo di cui la sua
voce era pregna.
«Sì» rispose con
un filo di voce «Perché? Lo trovi così
strano?».
«Lo trovo
estremamente strano» ribatté la Grifondoro,
incatenando le sue
iridi nocciola a quelle grige dell'altro «Hai scommesso con
mio
fratello, vero?».
Scorpius,
interdetto, la fissò a bocca aperta.
«E Albus adesso che
c'entra?» chiese confuso, non riuscendo a ricollegare il
proprio
invito al secondogenito di Harry Potter e Ginny Weasley «Te
l'ho
chiesto solo perché mi andava di farlo».
Lily,
non nuova a questo genere di scherzi di cattivo gusto, non si
lasciò
incantare; ma, dopotutto, Scorpius le era sempre piaciuto, dalla
prima volta che l'aveva incrociato sull'Espresso per Hogwarts, cinque
anni prima, e sinceramente nelle sue iridi argentee non riusciva a
scorgere nemmeno un'ombra di scherno. Magari
vuole davvero solo andare a Hogsmeade con me.
Rimasero in silenzio
a studiarsi a vicenda per alcuni attimi, valutando la situazione e
soppesando i pro e i contro dell'uscire insieme.
Alla fine, sul volto
di Lily si dipinse un radioso sorriso.
«D'accordo»
esclamò, abbandonando la posa rigida e severa che aveva
mantenuto
fino a quel momento e allungando nuovamente una mano per scompigliare
i capelli del biondo.
Scorpius sorrise a
sua volta, lasciandosi spettinare giocosamente dalla ragazza.
«Domani nella Sala
d'Ingresso alle quattro?» propose, le labbra ancora piegate
in
quell'allegra smorfia.
«Perfetto» fece di
rimando la ragazza, sentendo il cuore battere più veloce per
l'emozione «Allora a domani!».
Non aspettò una
risposa, forse per paura di un ripensamento da parte del giovane
Malfoy, e si voltò, facendo ondeggiare i lunghi capelli
color fuoco
e cominciando a salire le scale che l'avrebbero portata davanti al
dipinto della Signora Grassa.
«A domani Lily»
salutò il Serpeverde, puntando verso i sotterranei dove, ad
attenderlo in Sala Comune, vi era il fratello della ragazza.
Chissà
cosa dirà quel cretino di Albus.
{Undici anni dopo}
«Lily!».
La donna si voltò
verso quello che negli anni era rimasto il migliore amico di suo
fratello. Capelli biondo cenere, pelle color avorio, occhi grigi:
Scorpius era sempre bellissimo.
«Ehi» lo salutò
allegramente, allungando la mano e scompigliandogli un poco la chioma
chiara.
L'uomo sorrise: le
abitudini della Potter non erano per nulla cambiate in tutto quel
tempo. Le afferrò la mano ancora tra i propri capelli e se
la portò
alla bocca, baciandone con delicatezza il palmo.
Lily tremò.
«Albus mi ha detto
che mi cercavi» fece Scorpius dopo qualche secondo di
silenzio.
La rossa annuì,
dandosi mentalmente della stupida per non averci pensato subito;
sorrise, intrecciando le dita della propria mano a quelle dell'uomo.
«Ti andrebbe di
essere il mio cavaliere per l'anniversario della fine della
guerra?».
La timidezza era
stata ben poche volte prerogativa di Lily.
Il ragazzo ghignò;
negli anni aveva assunto molti degli antichi atteggiamenti del padre.
«Cos'è Lily, mi
stai chiedendo di uscire?».
Fu il turno di Lily
di sogghignare divertita.
«Sì» rispose,
rimanendo al gioco «Perché? Lo trovi
così strano?».