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Autore: Sailor Saturn    15/01/2011    3 recensioni
Un uomo sui ventisei anni si trovava nel cimitero della cittadina di Godric's Hollows. Era la notte delle streghe, il 31 ottobre. Venne superato di corsa da un gruppo di ragazzini che non potevano avere più di 11 anni...
Buona lettura!!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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 La canzone è "I miss you" di Miley Cyrus
I personaggi appartengono a J.K. Rowling


MI MANCATE... ANCHE SE NON VI HO MAI CONOSCIUTO

 

Un uomo sui ventisei anni si trovava nel cimitero della cittadina di Godric's Hollows. Era la notte delle streghe, il 31 ottobre. Venne superato di corsa da un gruppo di ragazzini che non potevano avere più di 11 anni. L'uomo sorrise: probabilmente stavano facendo una “prova di coraggio” e quale prova migliore poteva esserci, se non quella di entrare in un cimitero? L'uomo continuò a camminare, con il vento leggero come una carezza che gli scompigliava i capelli corvini. I suoi passi si arrestarono solo quando giunse davanti a due tombe, gemelle: i suoi occhi verdi si velarono ma non pianse. Si inginocchiò e, posando un mazzo di gigli bianchi su entrambe le tombe, mormorò :<< Ciao mamma, ciao papà >>.

Le foto sorridenti sulle tombe gemelle di Lily e James Potter non si mossero a quel dolce saluto, sussurrato con il cuore. Harry rimase fermo nella sua posizione per un tempo infinito. Quando si accorse che le foto erano impolverate, tirò fuori dalla tasca un fazzoletto bianco e lo passò su entrambe le lapidi, mormorando :<< Scusate se ultimamente non sono venuto a trovarvi ma a casa c'è stato un po' di movimento: la piccola Lily non ha neanche un anno e già mi fa disperare con i suoi piccoli capricci! Ma la adoro è la principessa di casa... James poi, non ne parliamo! Credimi, papà, sarà un degno erede dei Malandrini! Albus, invece, è dolce e studioso, sono sicuro che diventerà un grande mago e sarà il tuo degno nipote, mamma. Ultimamente ha avuto un po' di febbre e non ho voluto lasciare Ginny ad occuparsi di tutto. Scusate la mia assenza prolungata, vi prego>>.

In quel momento, un soffio di vento un po' più forte degli altri investì il ragazzo e lui fu quasi certo di sentire una voce dolce sussurrargli “Non preoccuparti, piccolo mio”. Harry voltò la testa, sorpreso. Poi, sorridendo malinconico, riportò lo sguardo su quelle lapidi :<< E' incredibile, sapete? So benissimo che siete morti, lo so da venticinque lunghi anni... Ma non passa giorno in cui non speri di vedervi entrare in casa, chiamandomi a gran voce, e dicendomi che volete conoscere i vostri nipotini>> una lacrima biricchina scappò dagli occhi dell'uomo, che la asciugò in fretta: non voleva piangere, non davanti a loro. Così, con voce più sicura, disse :<< Mi mancate, mi mancate tanto, anche se non vi ho mai conosciuti>>. Harry tirò fuori dalla tasca del suo cappotto un piccolo registratore e lo posò sulle tombe dei suoi genitori :<< Ieri ho sentito questa canzone alla radio e ho pensato di farvela sentire: ho incantato il registratore, la musica partirà tutte le sere a mezzanotte, così non vi sentirete soli, quando non mi vedrete per tanto tempo... Vi voglio bene>>. Harry accarezzò, quasi con timore, le foto dei genitori, per poi posarvi un bacio:<< Devo andare, ma cercherò di tornare presto>>. Si alzò da terra e, con un ultimo sguardo a quelle lapidi gemelle, si incamminò fuori dal cimitero. Arrivato a metà strada, due piccoli tornadi gli corsero incontro, urlando:<< Papà, papà!! Andiamo a fare dolcetto o scherzetto?>>. Harry sorrise, guardano i suoi figli: Albus vestito da Superman e James vestito da Zorro. Li amava, come solo un padre che non ha mai conosciuto il suo può amare i suoi figli. “Starò sempre con loro. Non voglio che soffrano come ho sofferto io” pensò Harry. Poi, prendendo la mano dei bambini, disse:<< Certo che andiamo, ma dove avete lasciato la mamma?>>

:<< E' fuori, con Lily>> disse Albus.

.<< Lo sapete che non dovete allontanarvi senza di lei!>> esclamò Harry. I due bambini abbassarono la testa, rammaricati.

:<< Non preoccuparti: li ho seguiti>>. Harry alzò la testa e vide il suo angelo personale: sua moglie, che non lo aveva abbandonato un istante nella sua vita. Le sorrise dolce e le posò un casto bacio a fior di labbra, accarezzando la testa della bambina addormentata tra le braccia di Ginny.

:<< Andiamo?>> chiese James, impaziente. Con un ultimo sguardo alle sue spalle, Harry disse :<< Certo>>. Prese per mano la moglie, mentre i due bambini camminavano davanti a loro. Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo e la donna strinse con più forza la mano del marito, come a volergli dire “ io ci sono, non ti lascio”. Harry ricambiò la stretta, sorridendole e baciandole la tempia. Era vero, gli mancavano i suoi genitori ma in compenso aveva una famiglia stupenda.

Proprio mentre il cancello del cimitero si chiudeva alle spalle del piccolo corteo, una dolce musica si diffuse nell'aria:

 

Sha-la-la-la-la, sha-la-la-la-la
You used to call me your angel
Said I was sent straight down from heaven
You'd hold me close in your arms

I loved the way you felt so strong
I never wanted you to leave
I wanted you to stay here holding me

[CHORUS:]
I miss you
I miss your smile
And I still shed a tear
Every once in a while
And even though it's different now
You're still here somehow
My heart won't let you go
And I need you to know
I miss you, sha la la la la
I miss you

You used to call me your dreamer
And now I'm living out my dream
Oh how I wish you could see
Everything that's happening for me
I'm thinking back on the past
It's true that time is flying by too fast

[CHORUS]

I know you're in a better place, yeah
But I wish that I could see your face, oh
I know you're where you need to be
Even though it's not here with me

[CHORUS x2]

(I miss you)

 

Quando la musica terminò, due stelle, più luminose delle altre, brillarono nel cielo. Era mezzanotte. 

  
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