La campana d’allarme suonò appena due giorni dopo, mentre Camelot si svegliava: il suono fece balzare Artù e Merlino giù dal letto.
“No. Mi vesto da solo. Pensa a te, Merlino.”
Merlino annuì, aprì l’armadio e prese alla rinfusa i soliti abiti, mentre anche Artù si vestiva indossando i suoi abiti lasciati sulla cassapanca in fondo al letto. La porta si spalancò.
“Morgause.”
“Fratello. Due villaggi al Nord, tra cui Eldor seppur lievemente, sono stati attaccati.”, disse, “Gli abitanti sono salvi.”
“Chi è stato?” chiese Merlino.
“I Cavalieri di Viviana. Artù.” lo guardò seria “Ha richiamato a sé un Esercito di banditi, mercenari…”
“Beh… non mi sembra tanto grave.”, disse lui.
“LI ha resi Invincibili.”, fece lei seria, “Li ha dotati delle armi dell’ Antico Esercito di Idorlhas.”
“Armi indistruttibili…”, sussurrò Merlino, “Ma è ovvio. Il suo prossimo passo?! Renderli Immortali?!”
“Non lo possiamo escludere.”, rispose Lady Yngrid sulla prota.
“Artù. Dobbiamo partire.”
Lui annuì serio guardando la sorella.
“ LE impediremo di avvicinarsi troppo al Castello, O di attaccare altri villaggi.”, guardò Merlino, “Le andremo noi incontro. Prepara l’esercito, sorella.”
Lei annuì e con un inchino usci di corsa.
“Non temere per il Castello, nipote.”, disse la zia, “Ci pensiamo io e tua madre. E Gaius.”
“Grazie. Merlino, andiamo.”
Mentre Artù usciva, Yngrid guardò il ragazzo e gli sorrise per in seguito abbracciarlo … Da zia!
“Non dubitare di te stesso.,”, lo guardò “Tu solo puoi fermare Viviana. Ma .. non da solo. Lo capirai.”
Merlino le sorrise di rimando.
“Grazie, Lady Yngrid.” e uscì di corsa.
Artù era in armeria con Sir Leon ,Carot e Lancillotto. E discutevano.
“Direi che accampandoci dietro le colline” disse Lancillotto “Saremmo una preda estremamente facile.”
“Lancillotto ha ragione,Sire.” Disse Leon “Se poniamo l’accampamento così in basso, le facilitiamo di molto l’Attacco.”
“ Carot ?”
“SOPRA la Collina. Oppure in una zona piana.”, rispose lui “Lontana da montagne e colline.”
Artù mise la spada nella fodera e annuì.
“Ottimo. Riunite i Cavalieri.”
Mentre i tre amici uscivano, Merlino li salutò con un sorriso e si guardò attorno.
“Vieni.”
Si voltò verso Artù e fece come detto: lo seguì verso un piccolo armadietto che il Re aprì, dentro c’era una spada ben lavorata, con l’Elsa intarsiata con piccole pietre blu mare ma scure. La prese tra le mani e gliela porse .
“ L’ho fatta forgiare per te. E’ leggera, ma è robusta e ben calibrata al tuo braccio.”
Merlino sorrise commosso e la prese, per poi impugnarla e guardarla da cima a fondo.
“È MAGNIFICA! Gra”
Le labbra di Artu si posarono dolcemente sopra le sue, e il moro corrispose con tenerezza.
“CI stanno aspettando.”
Il moro annuì sorridendo , per poi seguirlo fuori dalla stanza e dal Castello. Ad aspettarli c’erano i Cavalieri di Camelot, le Amazzoni, i genitori di entrambi, Gaius, ovviamente Gwen con Morgana. E Lady Yngrid con Morgause.
“RE Artù.”
Il giovane sorrise alla Regina delle Amazzoni.
“Olimpia.”
“Voglio tu sappia che alla protezione del Castello collaboreremo anche noi Amazzoni, in tua assenza.”
Lui sorrise nuovamente.
“VI ringrazio molto.”
“Figliolo.” Uther lo abbracciò “Mentre tu sei lontano, non dovrai temere per le faccende del Castello.”
“Ci saremo noi.”, disse Lady Ygraine stringendolo.
“Lo so. Non temo per il Castello, so che voi due lo governerete bene ,come sempre. E le Amazzoni lo difenderanno bene.”
Balinor e Hunith lo salutarono con un abbraccio, e successivamente salutarono il proprio figlio.
“Fa’ attenzione.”
“Sì, madre. Padre …” Merlino lo fissò “Tienilo al sicuro. Non voglio gli accada niente.”
Balinor assentì.
“Il nostro Drago è al sicuro. Ci teniamo in contatto telepatico, intesi?”
Merlino annuì .E poi guardò colui che fino a pochi mesi prima era come un padre, l’unico padre.
“Stavolta hai attirato l’attenzione di una delle Streghe più potenti, ragazzi.”, disse lui, “Finirai prima o poi di metterti nei guai?”
Il ragazzo scoppiò a ridere.
“Non credo!”
Poi l ‘ uomo lo strinse forte, con affetto.
“Fa molta attenzione, figliolo. Non sottovalutarla. E non sottovalutare neppure te stesso.”
“Non lo farò.”
“Se serve aiuto, basterà un fischio. Artù.”
“Gaius.”
Il giovane Re e l’anziano cerusico s’abbracciarono affettuosamente.
“Prendetevi cura l’ uno dell’altro.”
“ Sempre.”
Il medico si voltò verso Merlino ancora una volta.
“ Attenzione,giovanotto. Occhi aperti. “
“Merlino.”
Il mago si voltò verso il suocero. E gli strinse la mano amichevolmente.
“Tornate vincitori.”
“Camelot non perderò, Signore. Lady Ygraine.”
Lei sorrise e, con affetto, lo strinse baciandolo successivamente sulla fronte.
“Ricorda. Per battere un tale Potere, avrai bisogno di forze. Chiedi aiuto, al momento cruciale.”
“Beh ,ma io..”, la guardò incerto “Solitamente chiedo aiuto alla Famiglia…”
E
fai benone. Ma ricorda, young Wallock: TUTTI
sono la tua Famiglia.
E il giovane sorrise.
Grazie, amico.
“Vi ringrazio, Milady.”, sorrise e poi si voltò, “Gwen. Fatti abbracciare.”
La ragazza lo strinse.
“Fa attenzione, Merlino. Quella
Strega deve pagarla, e perdere..”
“Così andrà. Tranquilla per
Morghy. Ci siamo noi.”
Morgana s’ avvicinò e ,
dopo averla guardata negli occhi la strinse forte. E Ginevra la strinse altrettanto forte a sé.
“Torna da me, Morgana.”
Lei si staccò dolcemente e le
asciugò le lacrime.
“Certo che lo farò.”, e la baciò con Amore INFINITO “Aspettami,
mio tesoro.”
Artù salutò Ginevra con un abbraccio d’Amicizia, fraterno per
poi sorridere alla sorella e saltare con
un piccolo balzo in groppa ad Hengroen. Morgana sorrise alla sua sposa e
prese le redini del suo cavallo, vi
montò su in attesa.
“Merlino?”
Il ragazzo guardò per l’
ultima volta i suoi genitori, per poi avvicinarsi al suo meraviglioso fido
Garulf, prendere in mano le redini e con
un respiro saltarvi,in groppa.
“Infine ci siamo … ”
Artù sorrise ai suoi genitori: poi il suo sguardo corse lungo tutto il suo Castello, scese
lungo la piazza e poi.. sospirò.
Tristemente.
Lo rivedrai tutto questo.
Come fai ad
esserne sicuro?
Merlino rise . Alla faccia del “mi sento ottimista anch’io, sei tu che
m’ispiri”, EH!
HAI RAGIONE …
,sorrise al suo sposo. E
guardò i suoi compagni di armi.
Incoraggiante.
“ Coraggio,amici miei! Rivedremo presto le nostre case. Le nostre Famiglie. Tutto questo..”
“Sì, signore!”, gridarono loro sorridendo fiduciosi
Sei
ingenuo a tal punto … da illuderti di potermi
fermare, piccolo e insignificante Maghettino?
L’Espressione di Merlino si
fece tanto determinata quanto incredula
e seria.
E tu sei talmente sicura di
te, da credere che io non abbia la capacità di farlo ?
La sua risata gli risuonò dentro la mente.
Merlino,
Merlino. Camelot, oramai é già spacciata.
Lascia in pace Camelot, Viviana. E’ ME che vuoi.
Di nuovo la risata MALVAGIA di Lei. Sai,
come Sacerdotessa dell’Antica Religione .. non posso essere parziale né indulgente. Capisci?..
Niente di person
IO
ho ucciso Nimueh. ,la interruppe lui, Tua cugina è morta per mano MIA. E lo rifarei, se dovessi!
Percepì CHIARAMENTE l’ondata di odio e cieca furia che provenne da lei.
Ti ucciderò, Mago Merlino!
Guardati le spalle. E POI.. il silenzio. DI nuovo.
Rotto dallo sbraitare di Gaius , che lo guardò
severamente.
“Ti rendi conto che hai appena provocato la sua ira.. oltre ad accrescere
l’odio che provava verso di te?!”
“Ha iniziato lei.”,disse lui calmo.
“E tu
hai subito abboccato!”, sbottò lui, “Su,
adesso andate. Bada d’ignorarla Merlino.”
Il ragazzo sbuffò e girò il cavallo
,seguito da Morghy, Morgause, e Carot. E Artù.
“Artù.”
·
Sir Lancillotto
fece passare il Re che, con un sospiro ma sorridente, si mise alla guida dell’Esercito. Ed uscirono
da Camelot.
“Fermiamoci
qua.”
Dopo un paio di ore di trotto alternato a
passo, arrivarono a una piccola piana ,
lontana sia da Colline che Montagne :
Artù smontò da Hengroen,imitato da Merlino e dalle due sorelle.
“Morgause.
Morgana. Per favore, aiutate gli uomini
per le tende.”
“Sì,
Sire.”, risposero.
Merlino seguì Artù verso un tronco vicino, a
cui legarono i loro due cavalli. Legando
Garulf, si guardò attorno.
“ Ottimo posto.”
“Oh, ti
ringrazio.”, sorrise Artù, “Sono
contento che OGNI TANTO ti ricordi che sono anche un abile Stratega.”
Merlino
fece il nodo alla corda poi guardò il Consorte.
“Ti ricordo
che la scelta della piana l’avete presa
tu, Léon, Lancillotto
e Carot. INSIEME, asino reale che non sei altro!”
“HEY!”,
esclamò lui, “Guarda che lo so!”
“Beh,sarà
meglio.”
Artù lo
guardò. Non capisco… Perché mi tratta in questo modo? , pensò. Poi, d’un tratto lo vide avvicinarsi e abbracciarlo.
“Scusami. Alle volte so essere, se
possibile, più idiota del solito!”
“Confermo.”, sorrise lui
corrispondendo all’ abbraccio, “Ma resti sempre il MIO, DOLCE idiota.
Coraggioso.”
Merlino sorrise
“E tu, seppur asino, rimani sempre il
MIO asino. Reale, s’intende. Nonché tenero. Il MIO tenero asino Reale.”
“Sire.”
I due,
di malavoglia, dovettero staccarsi, seppur dolcemente, e Artù si voltò
sorridendo.
“Sì, Carot?”
“La vostra tenda é pronta, miei Re.”
“Non ce n’era bisogno, Carot. Noi…” sospirò “Ti ringrazio,amico mio. Io e Merlino ti ringraziamo.”
“Dovere, Artù.”, e si allontanò.
Artù si avviò verso la tenda dove trovò Morgause, e
Morgana, assieme a Carot.
“Novità?”
“Stiamo tentando di capire come
rendere le loro armi inefficaci. Normali,come quelle di tutti.”, disse Morgana,
“Ma non e’ così semplice.”
“ A
meno che non rendiamo invincibili anche
le nostre.” , intervenne Carot.
“Ma in questo modo andrà avanti a lungo!,” , ribatté Morgause
“Potrebbe durare mesi!”
“Intendevo il tempo necessario affinché troviate il modo per batterla.”
Morgause guardò estasiata il suo fidanzato.
“Hai..perfettamente ragione.”
“Perfetto.” sorrise Artù
togliendosi le polsiere “Morgause, per
le armi provvedi tu?”
“Ci pensiamo noi” gli rispose Morgana
sorridente “Oh! Merlino!”
Il ragazzo entrò nella tenda in quel momento.
“Che mi son perso?”
“ Renderemo le nostre armi
indistruttibili.”, rispose Morghy, “Come le
loro. Giusto il tempo per capire come
batterla.”
Lui annuì.
“ Mi pare un’ottima idea!”
“E l’ha avuta il mio fidanzato.”, sorrise
Morgause, “Carot lo ha proposto. Ne sono fiera.”
“Grande!”, esclamò il moro.
“Beh, sto ancora imparando”, rispose
lui sorridendo, “E sto di sicuro
imparando dal migliore. Il mio RE!”
Artù sorridendo scosse lievemente la testa.
“Il cervello è il tuo,amico.”
Morgause guardò orgogliosa entrambi, poi passo’ lo sguardo sulla sorella.
“Coraggio,andiamo.”
“Sì. C’é molto da fare. Artù.”, abbracciò il fratello,e
sorrise , “Ce la faremo. Ne sono certa!”
“I Pendragon uniti.. non li batterà
mai nessuno.”, rispose lui fiducioso
“Ora su,andate. Carot. ”
“Sì Artù?”
“A te e Lancillotto dispiacerebbe
uscire in perlustrazione?”
“No, Sire Artù.”, rispose lui inchinandosi, “Lo rintraccio e andiamo
immediatamente.”
Lui gli sorrise.
“Vi ringrazio. Ah, e.. Carot. Sai che puoi darmi del ‘tu’.”
“Sì, lo so. Ma ‘ Sire Artù’ è una via
di mezzo, e la trovo più rispettosa. Ed io vi.. Ti rispetto moltissimo. Sei il
mio esempio. “
A Merlino sfuggì una piccola risatina.
“ Attento. A questo modo gonfi oltre
misura il suo egO!”
Carot scoppiò a ridere, mentre Artù rise tra i
baffi e guardò l’amico.
“Come preferisci, amico mio.
E..Grazie.”
“E’ la
pura verità. Cerco Lance. A più tardi.”, e uscì.
Quando lui fu uscito, Artù si avvicinò a Merlino con finta
espressione seria.
“Cos’è questa.. faccenda del mio ego,
SERVITORE IDIOTA?”
Il moro, sorridendo tra i baffi, tossicchiò e lo guardò di sott’occhio.
Pure lui fingendosi serio.
“Beh, lo sappiamo tutti quanto il
Vostro Ego sia … particolarmente sensibile ai complimenti, ASINO REALE.”
Artù lo guardò severamente, per
l’esattezza FINGENDOSI severo , quanto offeso, poi si voltò dall’altra parte. Dopodiché si girò
nuovamente verso il consorte e, sorridendo, prese a fargli il solletico ( il
pizzicorino).
“Ehi! No... fermo…
!!”
Sentendo Merlino ridere, scoppiò a ridere
anche lui mentre il giovane mago rispondeva all’ “attacco”;. E presero a rincorrersi per tutta la tenda.
“ Preso! “
Merlino sorrise e posò le braccia su
quelle di Artù che gli circondavano la
vita senza stringere. Le sue mani
cercarono quelle del biondo, che
strinsero quelle esili del moro, le loro dita s’incastrarono in quelle dell’altro PERFETTAMENTE.
“Ho paura.”
Artù lo strinse un pochino più forte e gli baciò con tenerezza i
capelli. Più volte.
“ TI proteggerò a costo della vita. Come ho sempre fatto, e come farò
sempre.”
Lui sorrise, e si appoggiò a lui.
“E io
mi fido di te, Ma…” si rigirò tra le sue braccia e lo guardò negli occhi, “Non
devi mostrarti un impavido Cavaliere
senza macchia e paura. Non con me.”
“Lo so.” Rispose baciandolo sulla
fronte “Era il mio modo per dirti che ci
sono.”
“Ei. Tranquillo,lo so! E tu sai anche
… che darei la mia Vita per proteggerti.”
Artù sentì il sangue gelarsi nelle vene. E
d’istinto lo abbracciò stringendolo molto forte.
“Ti prego. Ti SUPPLICO non dirlo più,
Merlino. MAI PIU’. Già troppe volte ho
rischiato di perderti. Non accadrà di
nuovo.”
Artù.... ,Lui gli circondò le spalle con le braccia.
Forte.
“Non
mi perderai mai più”
“Promettimelo.”
“Lo prometto.”, si staccò e lo guardò, “Te lo prometto, Artù.”
Artù gli sorrise posando
una mano sul suo viso e guardandolo con Amore
immenso, lo stesso sguardo con cui lo guardava Merlino prendendogli la
mano, e baciandogliela con devozione.
“Ti amo,Artù”
Il giovane sorridendo si
avvicinò e posò dolcemente le sue labbra
su quelle dello sposo,che corrispose con tantissima Tenerezza; Le labbra
di Artù scesero, baciando il collo, e
l’incavo, provocando in Merlino mille
brividi. Poi lo fece indietreggiare fino alla balla di fieno,coperta da un
telo,che sostituiva il letto.
“As..petta….”
Merlino,sentendo quelle labbra torturargli con tanta dolcezza il collo,prima di
perdere definitivamente il controllo
e la lucidità, volse lo sguardo
sull’apertura della tenda, le iridi si tinsero d’oro, e la tenda si chiuse. Adesso, poteva scollegarsi da tutto il resto del Mondo. Esso non
contava. NON in Quel momento. Le sue mani viaggiarono sino alle spalle di
Artù, si staccò leggermente per poi
sganciare l’armatura, mentre le mani di
Artù gli sfilavano i pantaloni; le loro labbra si toccarono di nuovo, dapprima dolcemente poi con più
passione.
I due si buttarono sulla
balla di fieno, Merlino ribaltò le
posizioni per poi gettarsi sul collo del
Re , torturandolo con la lingua mentre Artù iniziava a gemere; le mani ormai
esperte del moro alzarono la maglia del Re, e baciò il petto prendendo tra le labbra un capezzolo. Il
biondo gemette e s’inarcò verso di lui.
Dei… Sentirti gemere per me é… ogni volta
sempre meglio..!
Mi.. fai impazzire, amore mio…
,,
poi sorrise, Adesso tocca a
ME, però.
Artù
ribaltò difatti le posizioni,di nuovo,
baciandolo con passione e Amore, per poi scender ancora su incavo e collo, torturandoli di baci. Fece scivolare
una mano sotto la maglia e poi prese un capezzolo tra le labbra: sentì il suo Merlino gemere e inarcare la
schiena, e per questo sorrise.
Le loro labbra si cercarono nuovamente, baciandosi con
Passione, Merlino si tirò su per cercare l’elastico dei calzari di Artù e, aiutato da lui, glieli
tolse. Per poi baciarlo di nuovo. Artù
rallentò la frenesia del bacio e Merlino sorridendo lo seguì stendendosi
di nuovo, seguito dal suo amato sposo che cercò la sua mano, e la trovò. Le due
mani si strinsero ,mentre Artù entrava
in Merlino: i due giovani amanti si
amarono con Dolcezza, Passione e infinito Amore, raggiungendo successivamente INSIEME l’apice. Sussurrando
il nome dell’ altro per poi baciarsi.
Le labbra
d’Artù si posarono sulla
fronte del suo Mago.
“Ti amo Merlino. Più di quanto tu possa immaginare”
“ Resteremo uniti…”,
rispose lui sorridendogli, “come due facce della”
“stessa medaglia. SEMPRe
.. e COMUNQUE.”
Merlino si strinse a lui che si sdraiò
accanto, e s’accoccolò al suo petto.
Lasciandovi un tenero piccolo bacio. E poi, passato qualche minuto,
sospirò triste.
“Dobbiamo rivestirci, Artù.”,disse, “I
tuoi uomini han bisogno di te, amore.”
“Lo so..”
Merlino
con un altro sospiro alzò il viso, lo baciò, e poi si alzò rintracciando
i suoi calzari e lanciando ad Artù i suoi sul viso, ridendo, e il Cavaliere li
afferrò con un sorriso , alzandosi , e
infilandoseli.
“Grazie per avermeli lanciati sul viso, Merlino.”
L’altro rise.
“Quando desideri,mio consorte.”
Non
appena riaprì la tenda [con la Magia], apparvero Lancillotto e Carot, tornati in quel momento
dalla spedizione di perlustrazione.
“Entrate.”
“Grazie Merlino.”, Lance entrò seguito
dall’altro, “Abbiamo qualcosa di riferirti, Artù.”
Ragazze… MI DISPIACEEE!!!! ;((( mi dispiace
mi dispiace chiedo PERDONO
UMILMENTISSIMAMENTE! !!
E’ che sono giornate piene! Non ho
tempo per postare, e devo poi scriver altri chappies..
e studiare per l’Uni. .Cerco di essere
piu’ puntuale ok?? Ve lo prometto lo
giuro solennemente!!
Spero
vi possa piacere questo chappy ^.^