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Autore: Dolce Kisa    16/01/2011    2 recensioni
Il bad touch trio, riunito nella bella villa di Spagna a Cartagena, si annoia e si prospettano quindi guai. Sfortunatamente per le nostre nazioni, il nostro inglese preferito (scartando Peter ed altri nazioni molto più socievoli, ovviamente) sarà solo la prima delle tante vittime.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Selling the fucking gentleness of tomatoes and potatoes

Spagna vedeva. Poteva perfettamente notare l'espressione triste, l'allegro ciuffo senza la sua solita vitalità, gli occhi -che normalmente sarebbero rimasti attaccati al suo enorme piatto di pasta- abbandonati su un tavolino infondo al locale che avevano scelto per la loro ultima serata in Italia, poteva persino sentire quella strana inclinazione della voce. E poco importava se Spagna era l'unico a rendersi conto di quei minuscoli ed insensati particolari mentre tutte le altre nazioni mangiavo rumorosamente.
-Veeh...-
La nazione spagnola accarezzò una mano dell'italiano come a rassicurarlo, si, in mezzo a tutto quel vociare aveva persino sentito il mezzo sospiro di Italia. Poteva vantare di conoscere i fratelli Vargas meglio di se stesso e di riuscire a capirli abbastanza bene.
Italia del Nord aveva un animo dolce e gentile.
Italia del Sud al contrario era suscettibile e violento.
I due fratelli insieme, l'Italia, erano estremamente legati nonostante tutti i loro litigi, il loro era effettivamente uno strano amore che il più delle volte non riuscivano a dimostrarsi.
Eppure Spagna vedeva che Italia del Nord soffriva nel vedere suo fratello separato dal gruppo in un minuscolo tavolino e sapeva anche che lo stesso Italia del Sud si era pentito di aver voluto fare l'offeso anche con suo fratello, che per di più non aveva ancora capito cosa fosse successo quel pomeriggio.
Se poi anche Germania ci metteva del suo, isolandosi con Romano in quel tavolino, era scontato che il povero Feliciano si deprimesse a quel modo.
-Andiamo a trovarli?- chiese gentilmente Spagna alzandosi dalla tavola e beccandosi sul schiena una specie di palla di cannone al pomodoro, raggiunta subito dalle scuse -poco credibili, in effetti- di un bimbo.
Ecco, finito il suo momento di gloriosa figaggine.

-Stupido Crucco!- sbottò Romano buttando il trancio di pizza sul piatto e facendo schizzare qualche macchia di olio e pomodoro addosso al tedesco che osservò, sconsolato, la camicia bianca macchiata.
-Potevamo almeno invitare quello stupido di mio fratello...- rincarò il ragazzo più piccolo appoggiando, con finta -e poco evidente- noncuranza, il mento su un palmo della mano.
-Lo so...ma ti ricordo che anche tu eri furioso, prima...- tentò di conciliare la questione il tedesco mentre attenuava il disastro di Lovino con la conseguenza di peggiorare solo la situazione.
Di certo i due non andavano d'amore e d'accordo ma, da quando Francia aveva scattato loro quella assurda ed imbarazzante foto, avevano visto i reali vantaggi -effettivamente Lovino si era reso conto dei vantaggi- di mantenere un rapporto umano.
Quando un tornado investì entrambe le nazioni costringendole in un “focoso” abbraccio, Lovino -e probabilmente anche Germania- riflettè su quanto stupido fosse stato a sentire la mancanza dell'italiano. Lovino con un'abile mossa si liberò, ma Germania rimase incastrato. Due occhi lucidi lo fissavano estremamente dispiaciuti.
-Scusa!! Non volevo...mi dispiace...Doitsu non essere arrabbiato con me...- e probabilmente Germania, per la terza volta in sei righe, cambiò nuovamente idea.
-N...Non ti preoccupare Italia, non sono arrabbiato con te...e nemmeno tu fratello...- cominciò a rassicurarlo con una dolcezza che solo l'italiano sapeva fargli nascere. Quel piccolo ragazzo sgangherato gli faceva decisamente troppa pena per poter mantenere il suo cipiglio duro.
Più semplicemente, Germania -almeno stavolta- non aveva davvero alcun motivo per essere arrabbiato con Feliciano, quindi si poteva dire si sentisse un po' in colpa.
Ma questo, era meglio non dirlo all'italiano -anche perchè avrebbe speso troppo tempo a spiegarglielo.
Mentre Germania si lasciava cullare -solo perchè distratto dai suoi pensieri- dall'italiano ancora preoccupato per il suo terribile ed imperdonabile errore, Spagna si era avvicinato ad un Lovino piuttosto irritato dalla felice scenetta.
-Mi querido...- gli sussurrò all'orecchio facendo immediatamente irrigidire il più piccolo a causa del soffio caldo. Quel maledetto, stronzo e bastardo...e...e terribilmente sensuale...e....pedofilo e mania-!!
-Scusa...- aggiunse prima di stringere il più piccino in un tenero abbraccio al quale Lovino rispose con dei borbottii poco convinti. Forse poteva anche perdonare quel pedofilo....
-Ma con quel vestito stavi davvero bene! Sei pure venuto benissimo nella foto!!-
...ma anche no.
Lovino -con grazia dettata solo dall'esperienza- piegò il braccio in modo da colpire in pieno volto Antonio appoggiato sulla sua spalla. -TU! Brutto bastardo!! Sparisciiiii!!!!- cominciò a ringhiare l'italiano dimenandosi come una furia, del tutto indifferente al sangue che usciva copioso dal naso di un -ebbene si- ancora felice spagnolo.

Mentre le due strambe coppie cercavano di riappacificarsi sul tavolo di tutte le altre nazioni permaneva la classica confusione da malfamato locale francese.
Inghilterra sgridava Peter per il suo comportamento sregolato e così poco finemente inglese, la vicinanza di Gilbert stava già mostrando i suoi primi effetti. La possibilità che fosse lui la causa di quella maturazione fallita -già ampiamente dimostrata da altri suoi pargoli- non lo sfiorò minimamente.
Prussia invece si era ritrovato a tentare di spiegare a Francia come avesse eroicamente salvato i bimbi da un attacco alieno di meduse mangia-uomini -un discorso che il francese si sarebbe aspettato più da America, a dir il vero- con la traduzione istantanea di Gibilterra. Purtroppo infatti le numerose bende -decisamente in anticipo per la notte di Halloween- rendevano impossibile la comprensione, Gibelterra quindi si limitava ad interpretare, effettivamente con parecchie licenze.
Fortunatamente, anche le orecchie di Prussia erano coperte.
In tutta quella confusione di urla, mugolii e risatine non ci si rese nemmeno conto della sparizione di Antonio e Feliciano, e, ancora più sorprendente, non si era nemmeno notata l'assenza di Lovino e di Ludwig dall'inizio della cena.

Ad interrompere l'allegra serata ci fu il suono di una chitarra, probabilmente di un mendicante in cerca di guadagni facili nei vari locali, che attirò per primo Spagna.
Con fermezza e determinazione trascinò via dal tavolo Lovino costringendolo a posizionarsi in mezzo alla lunga strada centrale di Jesolo e...a ballare. Insieme a lui.
Lovino, da parte sua, cercò di scappare da quella situazione a dir poco insensata ed imbarazzante ma un urletto di gioia ed eccitazione lo lasciò parecchio intontito.
Letitia, che aveva osservato tutta la divertente scenetta della cattura/trascinamento dell'italiano, era corsa giù dalla sedia per andare anche lei a ballare con i due.
Probabilmente Spagna avrebbe preferito un romantico ballo fra lui ed il suo querito ma, il divertimento stampato sul volto della bimba e l'atmosfera decisamente più festaiola che romantica, l'avevano presto consolato.
Così i tre, mano nella mano, cominciarono a ballare in mezzo la strada attirando finalmente l'attenzione anche delle altre nazioni che, volenti o gentilmente obbligate e trascinate, si aggiunsero allo strano trio.
Presto un'insana allegria prese tutti coinvolgendoli in divertenti scenografie al limite del possibile e, in questo, Gilbert si rivelò un vero asso. L'atmosfera divenne via via più leggera e i vari componenti dello strambo gruppo dimenticarono ogni tipo di rivalità millenaria: armate distrutte, sconfitte imbarazzanti, colonie contese, debiti, magari anche qualche palpatina...Pareva che la musica avesse uno strano potere terapeutico sulle anime di quelle povere nazioni provate da secoli di litigi. Eccolo! Finalmente si era creato un perfetto equilibrio nel mondo...e....
-Se avete intenzione di pagare continuo, altrimenti andate a quel paese.- Detto questo il medicante guardò ironicamente le nazioni ancora frastornate per poi andarsene. Lui era lì per guadagnare, mica far divertire la gente così, eh!



[Capanna dell'autrice]
Intanto...perdonatemi u__u"
Il ritardo stratosferico è causato dalle controindicazioni della scuola -e dal fatto che hai riscritto 4 volte il capitolo, idiota!- ^^"
Comunque...perdonatemi anche per il ritado con cui rispondo mi rendo conto che adesso si risponde sotto ai commenti... O__o *si era appena abituata all'idea di rispondere sotto al testo*
BUT...alla fine sono qui x°D *vengono lanciati pomodori addosso all'autrice*
Come avrete -forse- intuito, qui lasciamo l'Italia e ci dirigiamo da ben altre parti, vedrete dove. u_u
Il titolo stavolta ha meno senso del solito e questo è per un errore che poi ho deciso di usare. x°D
In pratica...discutendo con la mia ombra-neko-uke del titolo *lei spara nomi a caso, l'ombra ascolta impassibile* stavo pensando "Vedendo la gentilezza dei pomodori e delle patate" ma poi è diventata la "bastarda gentilezza" *aggettivo consigliato da Lovino* e mentre scrivevo ho beccato una "n" per sbaglio.
Vendendo la bastarda gentilezza dei pomodori e delle patate.
Oh My Dear Sky, stavolta ho dato il meglio di me stessa!! :D
*I lettori non riescono a tirarle più pomodori perchè li hanno finiti, così passano alle scarpe*
Ok, basta va u___u"

Ringrazio moltissimo coloro che mi hanno seguito fin qui
Bye Bye^^


ps. Visto? :D Continuo a cambiare la grandezza dei caratteri. E me ne vanto pure.... ç__ç"

  
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