Capitolo 4
Morbo 1
Nel deserto, raramente le cose si
muovono. Eppure, adesso, legioni di teste di metallo erano in marcia. Per
giungere ad un obiettivo.
Kayla stava mangiando in mensa,
quando degli ingegneri, accompagnati da Torn, si avvicinarono. ≪Kayla.. loro sono degli ingegneri
della Guardia. Hanno ideato e creato tutte le nostre armi.≫. ≪E cosa vogliono da me?≫. ≪Siccome sei uno dei più validi
membri, abbiamo deciso di farti assumere per un breve periodo come collaudatrice.
Non sarai sola, con te verrà il miglior combattente della pattuglia 12 e 12 bis
(ricordo che la pattuglia di Torn ed Erol è la 27 e 27 bis) Te la senti di
andare?≫.
Kayla si alzò in piedi, facendo il saluto:≪Ai suoi ordini, signore.≫.
Era anche divertente, provare le
nuove armi. Lei amava sparare con il fucile, e tutte quelle belle armi
sembravano fatte a posta per lei. Minus Junno, il suo compagno di collaudo, era
un ragazzo gioviale e allegro, ma quando si trattava di lavoro, diventata serio
e taciturno, fino alla fine del turno. Ogni giorno venivano interrogati sulla
manovrabilità, sulla difficoltà di caricamento, sulla potenza di fuoco... e
quelle particolarmente buone, venivano messe da parte per entrare nel loro
equipaggiamento. Gli ingegneri non si occupavano solo di creazione di armi, ma
anche di modernissime cavolate tecnologiche, come uno sbuccia ananas che
fluttuava nell’aria. Il loro laboratorio vantava la programmazione della più
moderna intelligenza artificiale, solo che non erano ancora riusciti a inserirla
in un robot abbastanza moderno che non esplodesse sotto la potenza degli
impulsi.
Il laboratorio era sotto il
controllo del governo, e ogni tre giorni, un signore cicciottello sempre sudato
si infiltrava per rompere le scatole, dicendo che lo aveva mandato Praxis a
controllare che tutto procedesse bene. Era presente anche quel mattino.
Kayla e Minus abitavano vicini, e
andavano al collaudo per la stessa strada. Salutarono, e andarono a prepararsi.
Mentre si cambiavano, sentirono un rumore, come un sfruscio di ruote. Kayla si
voltò lentamente, e vide un robot, alto almeno due, due metri e mezzo, che
strisciava su una sola ruota. Un vetro arancione componeva il suo sistema
visivo, e due braccia metalliche dalle dita pensili le sue mani per afferrare
gli oggetti. ≪Sal-ve
colle-ghi! (ding) So-no il nuo-vo aiutan-te (ding).≫. Kayla afferrò la pistola, e
Minus il coltello, spaventati, quando udirono la voce degli ingegneri. ≪Ragazzi, calma! Non vi farà del
male!≫.
Kayla si avvicinò al robot. ≪Perché
ci ha chiamato... colleghi?≫.
≪Perché Morbo 1 è il nuovo
prototipo di robot ad intelligenza artificiale! L’abbiamo programmato ieri
sera. E si considera una Guardia Krimzi. È una creatura quasi perfetta. Ha solo
qualche tic dovuto ai cingoli, e dobbiamo tenerlo in costante caricamento con
energia ad eco. Domani vi manderemo in base sei per una esercitazione sul
campo. Intanto, fate amicizia.≫
Kayla guardò Minus, che le fece
un gesto ovvio. Sospirò e si voltò verso il robot:≪Beh... Salve, Morbo 1. Io sono
Kayla, mentre lui è Minus. Io sono il numero 3309, lui il 3372. Tecnicamente,
che genere di robot sei? Per cosa ti hanno creato?≫. ≪Kill-bot. So-no un kill-bot.
So-no un bot dedi-cato al-la cattu-ra e ucci-sione de-i crimi-nali≫. Kayla deglutì, senza cercare di
immaginare cosa poteva fare quella... cosa. Intanto, Morbo 1 si guardò intorno,
cercando di imitare i gesti di Minus. ≪Sai
che non sei umano, vero?≫.
≪Cer-to. So-no un kill-bot. E
so-no u-na reclu-ta. Imi-to i ges-ti del coman-dante.≫. Kayla guardò Minus:≪È lui il comandante?≫. ≪U-na don-na no può esse-re il
coman-dante≫.
Un pensiero di lei che distruggeva a piccoli pezzi il robot si fece largo nella
testa di Kayla, che fece un sorriso falso. ≪Lasciamo Minus che si cambi,
intanto andiamo a lavorare!≫.
Siccome il kill-bot non si muoveva, Minus glielo ordinò con voce seccata. ≪Va’ con Kayla, e ubbidisci a lei.≫. Morbo 1 si voltò, e strisciò
dietro la ragazza fino alla stanza collaudo. ≪Bene, Morbo 1... hai incorporata
qualche arma, lì dentro?≫.
≪No. So-lo le mi-e ma-ni fungo-no
da ar-ma≫.
Kayla notò che le dita del kill-bot erano piuttosto affilate.
Era abile. Molto abile,
nonostante la difficoltà di movimento per la sua unica fonte di sostegno, la
ruota, eppure era veloce, e feroce. Freddo, come la macchina da guerra che era.
Allora, gli ingegneri decisero di
mandarli in base sei, dopo aver chiesto il permesso a Torn. Lei, Minus e Morbo
1.
La base sei era vicino al
deserto, in mezzo ad antiche rovine precursor. Per l’esercitazione, dovevano
allontanarsi dalla vera base, per non rischiare di distruggere qualcosa.
Il caldo, la fatica.. ad un certo
punto, durante le prove, Morbo 1 colpì una colonna, che cadde su Kayla. Non
riuscì ad evitarla, e si trovò bloccata sotto. Con dolore sentì le ossa delle
gambe che si rompevano.
≪Morbo 1! Cosa fai!≫. gridò Minus, tirandogli un
colpo con il fucile, Morbo 1 si voltò di scatto e lo impalò con il braccio.
Il kill-bot affondò le braccia
meccaniche nel suo corpo, stupendosi di quanto fosse morbido e facile
penetrarci. Rimosse la mani di colpo, osservando il liquido rosso che ci era
rimasto. Era... era una cosa straordinaria! Quella... quella roba lo
rinvigoriva, riempiendolo di nuova forza, come uno speciale lubrificante,
ancora meglio dell’energia ad Eco!
Kayla guardò terrorizzata il kill-bot cibarsi di Minus, ricoprendosi con il suo sangue, affondando gli arti metallici nel suo corpo senza vita. Immobilizzata, non poteva che pregare che non si ricordasse di lei. “Erol... Torn... Dove siete?”. Implorò mentalmente. Quando Morbo 1 finì di assaporare ciò che rimaneva di Minus, si guardò intorno. I suoi sensori gli rivelarono la presenza di un’altra forma di vita a sangue caldo, dal battito molto veloce. I cingoli ticchettarono, mentre si avvicinava a lei. ≪Ucci-dere... San-gue...≫. Non aveva neanche più la cordiale voce metallica che aveva conosciuto il giorno prima. Kayla cercò di divincolarsi, di sgusciare via, mentre il suo destino arrivava, con le mani meccaniche gocciolanti di sangue. Il kill-bot alzò la colonna, liberandola e condannandola. Le afferrò un braccio, tirandola in piedi e facendola gemere dal dolore per le ossa rotte, e preparò a colpire. Kayla strinse gli occhi, pronta alla sua fine, che non arrivò.
Morbo 1 si bloccò, col
braccio per aria, in un atteggiamento piuttosto stupido. La morsa sul braccio
della ragazza era molto dolorosa, e le gambe rotte quasi non la reggevano, ma
il kill-bot era troppo pesante per farla cadere così gravava sui perone rotti. Kayla
chiuse gli occhi, sapendo cosa doveva fare per salvarsi, fece un respiro
profondo e si gettò indietro. Per il piegamento, anche le tibie si spezzarono,
e Kayla riuscì a cadere in modo da non venire schiacciata dal kill-bot. Gridò e
perse i sensi. Si risvegliò poco dopo, il viso sporco di terra e sabbia. Provò
a muovere il braccio sano. Ci riusciva. Artigliò la terra, e si trascinò in
direzione dello zaino di Minus. Aveva una radio, ed era poco lontano. Un metro
alla volta, Kayla si trascinò con un solo braccio verso lo zaino, lei e il peso
del robot, spento. Le dita cominciarono a sanguinarle, le unghie si ruppero, ma
lei non si arrese. Arrivò alla sua destinazione, prese a frugare nello zaino,
afferrò la radio e chiamò il comando. ≪Numero
3309 chiama base, ripeto, numero 3309 chiama base≫. ≪Qui base, che succede Kayla?≫. La voce preoccupata di Torn le
fece venire le lacrime agli occhi. ≪Esercitazione
fallita, un morto e un ferito. Venite a prendermi, per favore!≫. ≪E il kill-bot? E Morbo 1?≫. ≪Si è spento. Venite, sono a
qualche kilometro dalla base sei, sono ferita in modo grave!≫. ≪Va bene, arriviamo subito!≫. Kayla spense la radio. Era
salva.