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Autore: Neremir    16/01/2011    1 recensioni
Riusciranno Brooke e Nick a riallacciare il rapporto da dove lo avevano interrotto? Seguito di "Back to school"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 19 For the Longest Time

"Non posso credere che faranno uscire il cd per il tuo compleanno", Brooke disse a Nick non appena aprì la porta della stanza di albergo. Erano passate un paio di settimane, e erano andati a New York per il lancio del nuovo album.
Nick alzò le spalle mentre le teneva aperta la porta, "Non mi interessa. Sono troppo vecchio per preoccuparmi del il mio compleanno."
"Prova a dirlo ai tuoi fan," Brooke rispose strizzandogli l'occhio mentre lasciava cadere la sua valigia sedendosi sul letto. "Ooh. E’ perfetto per rimbalzarci sopra." Dicendo questo, si alzò sul letto e cominciò a saltare.
"Brooke, non farti male," Nick la avvertì, ridendo mentre la osservava saltare sul letto come una bambina.
"Oh, stai tranquillo!" rispose lei sorridendo, lasciandosi cadere.
"Lo sono!" protestò lui. "Solo non voglio che ti fai male!"
"Beh, quanto sei dolce?" disse Brooke sorridendo, sdraiandosi sulla schiena. "A che ora è la cena?" chiese sbadigliando.
"Alle 18:00".
Entrambi alzarono lo sguardo per vedere Brian entrare dalla porta dal momento che Nick non l’aveva ancora chiusa. "Che ore sono adesso?" Brooke chiese.
"Le 15:00", rispose Brian sorridendo.
"Woohoo! Giusto in tempo per un pisolino."
"B, va tutto bene?" Nick chiese mentre si sedeva sul bordo del letto per togliersi le scarpe. "Sei sempre stanca ultimamente."
"Sì", mormorò lei. "Credo di stare ancora smaltendo le pressioni delle festività."
"Sei sicura che non sei incinta?" Brian le disse prendendola in giro. "Ashley non faceva altro che dormire."
"Sono abbastanza sicura di non esserlo", sua cognata rispose ridendo. "Ora va via prima di iniziare a trovare altre cause per la mia stanchezza."
"Sì signora. Ho capito l’avvertimento", rispose sorridendo mentre si avviava verso la porta. "Ci vediamo più tardi."
Dopo che Brian se ne fu andato chiudendosi la porta alle spalle, Nick si sdraiò accanto a Brooke. "Sei sicura che stai bene?"
"Certo", rispose aprendo gli occhi. "Tu mi conosci, Nick. Mi stanco sempre in quelle occasioni e devo recuperare con il sonno. E il viaggio mi ha distrutto".
"Okay," disse baciandole la guancia. "Mentre tu fai un pisolino io disfo i bagagli."
"No", gli disse Brooke trattenendolo non appena vide che stava per scendere dal letto. "Fai un pisolino con me».
Nick restò fermo un attimo prima di ritornare da lei. Chiuse gli occhi, e sorprendentemente, si addormentò in pochi istanti.
Sembravano passati solo due minuti, quando Nick si svegliò con la sensazione di avere un peso sopra di lui. Aprendo gli occhi, vide Brooke che gli sorrideva, appoggiata sulla sua pancia. "Svegliati, bell’addormentato» ridacchiò, facendogli il solletico.
"Non voglio", rispose Nick piagnucolando, tirandola verso il basso per abbracciarla.
"E tu eri quello che non voleva nemmeno fare un riposino!" lei gli ricordò, cercando di alzarsi.
"Ma ora voglio tornare a dormire", rispose sbadigliando, infine lasciando andare Brooke che scese dal letto.
"Beh, vuoi dormire ... o mangiare?"
"Mangiare!" Nick rispose ridendo, tutto d'un tratto sveglio. "Poi dormire".
"No, poi shopping," Brooke lo corresse.
"Cosa?"
"Solo un po'. Noi ragazze vogliamo dare un'occhiata in giro."
"Non ti basta fare shopping a casa?"
"No", rispose lei sorridendo, andando a baciare Nick sulla guancia.
Proprio in quel momento si sentì bussare alla porta, "Forza ragazzi! E’ ora di cena!" sentirono chiamare Kevin attraverso la porta.
"Arriviamo!" Nick gli rispose. "Ora andiamo", disse afferrando la mano di Brooke. "Ceniamo e poi shopping."
~ ~ ~
"A che cosa stai pensando?" Nick chiese più tardi quella sera, dopo che tutti erano rientrati in albergo, mentre Brooke stava sistemando alcune delle sue cose in bagno. Aveva tirato fuori la sua scatola di pillole anticoncezionali e si fissava tra le mani.
"Vuoi altri bambini?" gli chiese alzando lo sguardo.
"Vuoi dire altri oltre a Katie?"
Lei sorrise quando sentì che Nick considerava Katie come sua. "Sì".
Lui si strinse nelle spalle, e poi chiese con gli occhi socchiusi, "È una domanda trabocchetto?"
"No, voglio una risposta sincera."
"Sì", rispose Nick lentamente, guardandola in viso. "Cioè, no," cambiò, fraintendendo la sua espressione. "O sì?"
"Nick", disse Brooke ridendo. "Voglio la verità."
"Beh, io ho sempre voluto bambini", rispose lui, «anche se, non ho mai pensato a quanti. Ho sempre pensato che chi mia moglie avrebbe deciso".
"Beh, io non sono tua moglie, o no?" disse Brooke alzando il sopracciglio.
"Non ancora", rispose lui sottovoce.
"Ti ho sentito", gli disse sorridendo.
"Allora?" Nick alzò il sopracciglio. "A cosa portano queste domande?"
Brooke guardò giù verso la confezione di pillole che aveva in mano prima di voltarsi e di buttarla nella spazzatura.
Realizzando il significato implicito alla sua azione, Nick si lasciò sfuggire un sorriso prima di baciarla sulla bocca. Tirandosi poi indietro disse ridendo, "I nostri bambini verranno fuori incasinati."
"Beh dipende", Brooke rispose con gli occhi che brillavano.
"Da che cosa?"
"Saranno incasinati solo se prendono per la maggior parte da te."
"Ah. Molto divertente," rispose lui sardonicamente, spingendola fuori dal bagno. "Non credo di voler più avere dei figli con te."
"Mi dispiace", disse lei mettendo il broncio, abbracciandolo intorno alla vita.
"Ti perdono, ma solo a una condizione," disse rivolgendole un sorriso malizioso.
"Quale?" Brooke chiese guardandolo.
"Dobbiamo iniziare subito", rispose Nick sorridendo.
"Tu incorreggibile, piccolo..."
Non ebbe mai modo di finire l'ultima frase.
~ ~ ~
Più tardi, Brooke e Nick erano sdraiati a letto, che aspettavano di addormentarsi. Nick aveva saldamente messo un braccio intorno a Brooke, che in risposta aveva messo la testa contro la sua spalla e appoggiato le dita sulla sua pancia, a volte colpendo in un punto sensibile, facendolo ridere nei suoi capelli. Stava per dormire quando la voce di Brooke lo fece trasalire: "Dimmi una cosa di questo CD".
"Eh?" mormorò assonnato.
"Hai messo anche la nostra canzone?"
"Quale?"
"Che vuol dire quale?" Brooke sollevò la testa e si girò per guardarlo. "Ne abbiamo scritta solo una."
"Beh, c’è quella del college ..."
"Nick", disse Brooke sorridendo: «Sai quale intendo."
"Sì, l’ho messa sull’album," rispose lui.
"Va bene", disse Brooke sdraiandosi indietro. "Volevo solo saperlo visto che non mi dici niente a riguardo".
"Scoprirai tutto domani a mezzanotte."
"Sì, sì, lo so", disse baciandolo sulla spalla.
"Brooke?"
"Sì?"
"Sai che hai sempre creduto che la poesia che hai trovato riguardasse la mia ex?"
"Sì?"
"Non è così," Nick confessò. "Riguarda te."
"Cosa?" Brooke tirò su la testa per guardare di nuovo Nick. "Ma l’hai scritta solo un anno fa ..."
"Sì, lo so", rispose lui arrossendo. "Ma se ti ricordi, ho scritto qualcosa che parla di due anni prima. L'ho scritta pensando a quando eravamo a Columbus per un tour."
"Oh. Perché non me l'hai detto?"
"Brooke", le disse motivando, raggiungendola fino a scostare una ciocca vagante di capelli dietro le orecchie. "E' stato prima che accadesse qualcosa tra noi. Come avresti reagito?"
Lei si strinse nelle spalle, "Probabilmente mi sarei ritirata nel mio guscio."
"Sì," Nick asserì raggiungendola per darle un bacio leggero.
"Ma ... tu eri...?" Brooke cominciò.
"Ero cosa?"
"Se era solo un anno fa ... tu eri ancora ...?" Lei non finì la frase.
"Innamorato di te?" finì Nick per lei. Lei annuì. "Credo di sì in un certo senso. Fui in grado di andare avanti, ma mi sei mancata. Il motivo per cui la mia ex ha rotto con me era perché mi sentiva distante. Avevo paura di avvicinarmi".
"Ma se non fosse stato così, oggi avresti potuto stare con lei?" Brooke deglutì a fatica, le lacrime le salirono agli occhi.
"Shh", disse Nick asciugandole una lacrima. "Non lo so. Evidentemente, Dio aveva questo in mente."
"Sì", rispose lei con un piccolo sorriso.
"Ora andiamo a dormire. Ci aspetta una lunga giornata domani."
"Okay," Brooke diede a Nick un altro bacio prima di sdraiarsi di nuovo. Rimasero in silenzio per qualche istante prima che Brooke dicesse: "Mi manca Katie."
"B, lo sai che sta bene. Abbiamo appena finito di parlare con lei".
"Sì, lo so. Ma mi manca".
"Hmm," mormorò lui, ma un minuto più tardi ammise: "Anche a me."
"Tu sciocco", disse Brooke prendendolo in giro.
"Ehi, non posso farci niente!" Nick si spostò un po' sul fianco, e appoggiò la mano sulla sua pancia. "C'è già un bambino lì dentro?"
"Oh sì, Nick. Ci basta schioccare le dita e compare," Brooke rispose alzando gli occhi. "Ho smesso di prendere la pillola solo stasera."
Lui si strinse nelle spalle e le baciò la pancia prima di ritornare nella posizione di prima e appoggiare la testa sul cuscino. Prendendola tra le sue braccia, le disse: "Non si sa mai. La pillola non sempre funziona comunque. Potresti essere incinta per quanto ne sappiamo".
"Continua a crederci, Nick," rispose lei ridendo sarcasticamente, chiudendo gli occhi.
"Oh, bene. Se non lo sei, dobbiamo solo continuare a provare", rispose sorridendole nei capelli, mentre le baciava la tempia.
"Sono sicuro che la cosa ti piacerebbe," ridacchiò lei, baciandolo sulla guancia.
"Hmm", Nick si limitò a sorridere prima di scivolare nel sonno.
~ ~ ~
Il giorno dopo fu pieno di conferenze stampa, ma passarono in fretta. Essendo stata lontana dal gruppo per diversi anni Brooke si sentì a disagio quando si trovò di nuovo nel caos per il rilascio dell'album. Ma aveva sua sorella e le amiche, che resero più facile per lei passare questo momento, in quanto erano molto più abituate con la pubblicità.
Infine, era quasi mezzanotte ed erano tutti pronti per il rilascio del loro ultimo album. "Siete tristi?" Brooke chiese ai ragazzi, che aspettavano.
"Sì," Brian annuì. "Come non esserlo?"
"Ma sappiamo che è il momento di farla finita," Kevin incluse. "Abbiamo le nostre famiglie alle quali dedicarci".
"E a farne di nuove", Howie rise, afferrando la mano di Melissa.
"Non scherzate," Kuma rispose sorridendo.
Verso la fine della conversazione, Nick guardò Brooke. Avevano deciso di non dire a tutti che stavano cercando di avere un bambino fino a che Brooke non fosse rimasta incinta.
Mezzanotte finalmente arrivò. Quando vide che ora era, Brooke si rivolse a Nick e lo baciò sulla guancia, "Buon compleanno".
"Grazie", sorrise lui.
"Adesso sei ufficialmente vecchio", gli disse strizzando l'occhio.
"Hey!" protestò lui, ma si fermò quando vide che stavano distribuendo il cd. Sorridendo, la guardò e poi gli voltò le spalle in modo che Brooke non potesse vedere.
"Non hai intenzione di farmelo vedere?" Brooke piagnucolò, cercando di afferrarlo da Nick.
"No.. Devi ascoltarlo prima," si voltò e le fece un sorriso compiaciuto.
"Ma perché?"
"Perché ho deciso così."
"Se non mi lasci vedere .... Io. .. Io. .. Nessun bambino per te!"
Nick gettò la testa all'indietro in una risata: "Tu non lo farai mai. Lo vuoi tanto quanto me."
"Un bambino?" Alexis si illuminò. "Avrete un bambino?" si rivolse a Brooke, che era diventata rossa.
"No, non ancora», rispose lei, cercando, nel mentre, di arrivare dietro a Nick per prendere il CD.
"Ma tu ne vuoi uno?" Alexis chiese sorridendo. "Ehi Ashley! Indovina un po'! Un giorno sarai zia di due bambini!"
"Alex", piagnucolò Brooke rivolta alla sua amica. "Non è un così grosso affare. Non è che lo sto facendo in questo momento."
"Cos’è questa cosa del bambino?" Ashley chiese finalmente.
"Nick", Brooke si rivolse verso di lui piagnucolando, ma lui scosse solo le spalle.
"L’hai tirato fuori te questo argomento."
Brooke sospirò e quindi ammise a sua sorella e alla sua amica, "Si, vogliamo un altro bambino."
"Yay!" Ashley sorrise, battendo le mani e abbracciando la sorella.
Dopo che le esclamazioni di gioia delle tre donne furono finite, Brian si avvicinò alla moglie. "Pronta per andare?"
"Sì", le sorrise lei. "Brooke e Nick stanno per avere un bambino!"
"Ah! Lo sapevo che eri incinta!" Brian disse.
"Non sono incinta!" Brooke si mise a ridere.
"Non è incinta," Alexis annuì, aiutando Brooke. "Lei e Nick sono solo cercando di sfinirsi a vicenda".
"Hai un modo così eloquente di mettere le cose," le disse Nick sorridendo.
"Lo so, vero?" Alexis sorrise. "Kevin!" si girò a chiamare il marito. "Vieni qui!"
Obbedientemente, suo marito si avvicinò al gruppo, "Cos'è questa storia che sei incinta?" chiese a Brooke non appena li ebbe raggiunti.
"Oh, Signore," Brooke gemette, nascondendo il viso nella spalla di Nick.
"Eh," Nick si lasciò sfuggire una risatina. "Credo che sia arrivato il momento di andare. Prima che voi tutti facciate a Brooke un terzo grado".
"Non divertitevi troppo!" Brian li prese in giro mentre Nick tirò Brooke fuori dal negozio.
"Sì, come ti pare!" Nick gli rispose, ridendo.
~ ~ ~
Mentre Brooke si stava preparando per andare a letto, Nick inserì il CD nello stereo. Quando lei uscì dal bagno, Nick chiese, "Ti piace per il momento?
"Mi piace, ovviamente," Brooke sorrise sedendosi sul letto, senza nemmeno preoccuparsi di spostare le coperte.
"Sei stanca? Possiamo ascoltare il resto domani, se lo desideri."
"No, voglio finirlo oggi ..." Brooke lasciò finire la frase mentre una delle canzoni finiva e un altra cominciava. "Nick! Come mai c’è questa canzone?", esclamò, sedendosi, non appena sentì le note della canzone che avevano scritto tanto tempo fa.
"La volevamo sul cd," rispose Nick stringendosi nelle spalle. "Abbiamo pensato che sarebbe stato un ottimo singolo finale". 

Oh, Oh, Oh
For the longest time
Oh, Oh, Oh
For the longest time

If you said goodbye to me tonight
There would still be music left to write
What else could I do, I'm so inspired by you
That hasn't happened for the longest time 

"Cosa?! Perché non mi hai chiesto niente in merito? E' la mia canzone anche!"
"Perché sei così sconvolta?" Nick chiese, confuso.
"Io non sono sconvolta per il fatto che sia lì, ma piuttosto perché voi ragazzi avete deciso che doveva esserci, e che sarebbe stato un singolo senza consultarmi per sapere se mi avrebbe dato fastidio," Brooke gli disse, con le braccia conserte sul petto. "Inoltre, adesso ci sono due canzoni mie nel cd."
"E allora?"
«Così», Brooke lo fissò.

Once I thought my innocence was gone
Now I know that happiness goes on
That's when you found me, when you put your arms around me
I haven't been there for the longest time 

I due si guardarono un attimo prima che un sorriso malizioso comparve sulle labbra di Nick. "Cosa?" chiese Brooke.
Lentamente, Nick si avvicinò a Brooke, mettendole un braccio intorno alla vita. Tranquillamente, iniziò a cantare il coro dandole piccoli baci sul collo e dietro l'orecchio.
"Questo non è giusto", Brooke disse sospirando.
"Hmm?" chiese lui senza tirarsi indietro.
"Tu sai come non farmi restare arrabbiata con te." 

Oh, Oh, Oh
For the longest time
Oh, Oh, Oh
For the longest time

I'm that voice you're hearing in the hall
And the greatest miracle of all
Is how I need you, and how you needed me too
That hasn't happened in the longest time 

"Certo che lo so", Nick ridacchiò, tirandosi indietro e posandole un dolce bacio sulle labbra.
"Hai imparato in fretta", disse lei ridendo.
"Lo so", disse di nuovo lui, ridendo insieme a lei. "Ora sdraiamoci. E' stata una lunga giornata e domani lo sarà altrettanto."
Lei fece come le era stato detto, questa volta andando sotto le coperte, e tirando Nick con lei. In silenzio, restarono lì, di tanto in tanto commentando una canzone o il CD. Alla fine, sembrava che lo avessero ascoltato tutto. Sbadigliando, Brooke accoccolò la testa sulla spalla di Nick, dicendo: "Buona notte".
"Aspetta, non è finito!" Nick le disse ridendo.
"No?"

Maybe this won't last very long
But you feel so right
And I could be wrong
Maybe I've gone this far
And it's more than I'd hoped for 

"No.. C'è una canzone extra".
"Qual è?" Brooke chiese con curiosità.
"Vedrai",gli rispose con un sorriso malizioso.
Non appena terminò quelle parole, le note della canzone, una cover di "The Longest Time" di Billy Joel, riempirono la stanza. "Oh, io amo questa canzone!" Brooke esclamò. "E questa sembra proprio rifatta benissimo!"
"Sono contento che ti piace," Nick le sorrise: "E' stata una mia idea riproporla." 

Who knows how much further we'll go on

Maybe I'll be sorry when you're gone
I'll take my chances, I forgot how nice romance is
I haven't been there for the longest time

I had second thoughts at the start
I said to myself, hold on to your heart
Now I know the woman that you are
It's wonderful so far
And you're more than I'd hoped for 


"Beh, non ti pare di essere un po’ troppo pieno di te stesso?" gli disse prendendolo in giro.
"Uh huh," rise lui, tranquillamente cantandole in un orecchio. Improvvisamente, Brooke saltò giù dal letto. "Cosa stai facendo?" Nick le chiese ridendo.
"Vieni a ballare con me!" e gli porse la mano.
In un primo momento, Nick fu riluttante perché era già sul punto di addormentarsi, ma vedendo il sorriso Brooke, ubbidì al suo ordine e si alzò in piedi per ballare con lei. Ridendo, volteggiarono intorno alla stanza sulle note della canzone prima di crollare sul letto.
Rilassandosi, Brooke si spostò avvicinandosi per riposare la testa sulla spalla di Nick e avvolgere un braccio attorno alla sua pancia, scivolando nel sonno. 

I don't care what consequence it brings
I have been a fool for lesser things
I want you so bad, I think you ought to know that
I intend to hold you for the longest time *

~ ~ ~
Due mattine dopo, Nick venne svegliato da Katie che saltava sul letto. "Mamma! Papà! Siete a casa!" Dopo alcuni incontri con la stampa il giorno dopo l’uscita del CD, finalmente tutti erano potuti tornare a casa in Florida.
Aprendo un occhio, Nick guardò pigramente il volto della bambina che li stava guardando dall'alto. "Ehi Principessa," sussurrò, cercando ancora di svegliarsi.
In risposta, lei gli gettò le braccia intorno al collo e lo baciò sulla guancia. Sedendosi, lui le mise un braccio attorno alla vita, abbracciandole la schiena. Nick non aveva mai veramente conosciuto l'amore incondizionato di un bambino nella sua età adulta fino a quando Brooke non era tornata nella sua vita, questa volta con una figlia. Ma in quel momento, pensava che non ci fosse nulla di più grande al mondo che l'amore che Katie gli stava mostrando.
A un tratto sentì un movimento accanto a lui, e guardando giù, vide che Brooke lentamente si stava svegliando. Quando finalmente aprì gli occhi, e sorrise alla scena davanti a lei, Nick sussurrò a Katie, "Guarda chi si è svegliata!"
Girando la testa, lei vide sua madre mettersi lentamente a sedere. "Mamma!" », esclamò, spostandosi per andare verso di lei.
Mentre Katie era aggrappata al suo collo, Brooke raggiunse Nick e gli prese la mano, "Buon giorno, tesoro."
"'Buongiorno, piccola", sorrise chinandosi a baciarla.
"EWW. Bacini," disse Katie storcendo il naso.
"Tu piccola peste," Nick disse ridacchiando, tirandola via da Brooke, scompigliandole i capelli.
"Nonna non ancora alzata", disse loro, spostandosi da sua madre.
"Nonna?" Brooke alzò il sopracciglio e guardò Nick, che si strinse nelle spalle.
"Non chiedermelo. Probabilmente le ha detto di chiamarla così."
"Sì," Katie sorrise.
Proprio in quel momento qualcuno bussò sulla porta aperta e tutti si voltarono per vedere la signora Carter lì davanti. "Buon giorno. Sono venuta a prendere Katie, perché so che voi due avete ancora bisogno di dormire."
"No, va bene", disse Brooke, scendendo dal letto.
"No! Torna a letto! So che probabilmente avete dormito ben poco in questi ultimi due giorni, ed è ancora presto per alzarsi. Ci penso io a lei," la signora Carter la rimproverò, con un dolce sorriso.
"Grazie," Brooke sorrise in segno di ringraziamento, sdraiandosi giù sui cuscini.
Un paio di ore dopo, Brooke si svegliò di nuovo, questa volta per trovare Nick che dormiva accanto a lei, con il braccio sopra gli occhi, e che russava leggermente. Un pensiero malizioso le passò per la mente, e scese giù dal letto e uscì dalla stanza per andare al piano di sotto.
"Ciao mamma!" Katie sorrise quando la vide.
"Ehi tesoro", Brooke la salutò, baciandola sulla testa prima di andare verso la dispensa.
"Cosa stai cercando, Brooke?" Mrs Carter chiese.
"Colorante. Colorante verde".
"Perché?"
"Devo fare uno scherzo a tuo figlio", disse sorridendo, prendendo in mano quello che cercava.
"Brava ragazza," Mrs Carter le disse, dando a Brooke delle pacche sulla spalla.
Brooke ridacchiò per poi uscire dalla cucina e risalire su per le scale. Entrò in bagno e tranquillamente chiuse la porta. Una volta che l’ebbe chiusa a chiave, mise un po' di colorante sul soffione della doccia. Non appena ebbe finito, buttò via la scatola, avendo cura di coprirla in modo da non farsi scoprire. Dopo essersi lavata le mani, uscì dal bagno e tornò a letto. Appoggiandosi su Nick, lo scosse delicatamente. "Svegliati, Nicky".
"Hmm», gemette lui, aprendo gli occhi. "Buongiorno, B."
«Buongiorno», sorrise lei. «È tardi. Dobbiamo alzarci. Fai la doccia e vestiti." Dicendo questo, si alzò dirigendosi in bagno per lavarsi i denti.
Un attimo dopo, Nick entrò in bagno. Abbracciando Brooke da dietro, rannicchiò il naso nella sua parte posteriore del collo, mormorando, "Ti vuoi unire a me?"
"No", rispose lei scuotendo la testa mentre sputava fuori il dentifricio e si sciacquava la bocca.
"Perché no?" disse dandole un bacio sulla sua spalla. "Non stiamo lasciando da sola Katie".
"'Perché non volevo farne una fino a stasera", rispose mentendo, cercando di non incrociare il suo sguardo nello specchio.
"Questo non è logico", disse scuotendo la testa, dandole altri baci sul collo mentre la girava verso di lui.
"Chi ha detto che devo essere logica?" Brooke rispose chiudendo gli occhi sotto l’effetto delle sue carezze.
"Non l’ho mai detto", la stuzzicò lui, chinandosi per baciare il suo orecchio. "Vieni", la supplicò.
"Hmm. Okay", Brooke infine accettò, dimenticandosi dello scherzo che aveva preparato, seguendolo nella doccia.
~ ~ ~
"Che cosa vi è successo?" Mrs Carter chiese, alzando gli occhi da dove stava giocando con Katie nel salotto.
"Mah," Brooke incrociò le braccia e si sedette sul divano con il broncio.
Nick ridacchiò e basta, seguendola andandosi a sedere accanto a lei. Mettendole un braccio intorno alle spalle, la prese in giro, "Brooke deve imparare a non farmi degli scherzi. Ogni volta che qualcuno lo fa è sempre controproducente."
"Beh, non lo sarebbe stato se non mi avessi fatto pressione!" Brooke si voltò a guardare Nick.
"Ehi, io non ti ho pressato su niente. Ti ho solo convinto: sei venuta di tua spontanea volontà."
"Beh, non l’avrei fatto, se non fossi stato così convincente!" Brooke rispose ancora.
"Ehm," La signora Carter si schiarì la voce per ricordare loro che avevano ancora un pubblico.
Brooke improvvisamente smise di litigare, diventando rossa dato che la signora Carter doveva aver capito cosa era successo.
"Brooke, non capisco perché tu sia così sconvolta," Nick le prese una ciocca di capelli. "Il verde ti sta piuttosto bene."
"Non sui miei capelli!"
"Beh neanche sui miei, e io mica mi lamento!" rispose Nick con un sorriso.
Improvvisamente, Brooke scoppiò a ridere, vedendo l'umorismo della situazione. Ridendo con lei, Nick si chinò a baciarle la guancia.
«Bene», la signora Carter si alzò. "Devo partire adesso, così non arriverò a casa troppo tardi."
"Sei la benvenuta se vuoi restare un'altra notte", Brooke disse.
"No, grazie. Voglio tornare a casa", disse sorridendo. "E poi, io ho la mia borsa qui, pronta per partire."
"Bene, ti ringrazio molto per avere badato a Katie e agli animali domestici, mentre noi eravamo via," Brooke le disse abbracciandola.
"Prego, tesoro. E non preoccuparti per i capelli, sono sicura che verrà tutto via", disse strizzandole l'occhio.
"Ciao mamma," Nick disse, baciandola sulla guancia. "Guida con prudenza".

"Non preoccuparti per me," rispose prendendo la sua borsa. "Ciao".
"Ciao!" Brooke aprì la porta guardando la madre di Nick che saliva in macchina e partiva.
"Mamma! Papà!" Katie arrivò di corsa verso di loro.
"Cosa c’è principessa? Nick le chiese.
"Bisogna cambiare pannolino," lì informò la bambina, porgendo loro un pannolino pulito che doveva averlo preso dalla sua camera.
"Uh oh".
"Cosa?" Nick chiese a Brooke.
"Sai cosa significa, non è vero?"
"No, cosa?"
"Quando un bambino sa che ha bisogno di un pannolino nuovo, è tempo di iniziare a usare il vasino", Brooke disse ridendo. "E tu sei qui per aiutarmi!"
"Umm. Penso che andrò a piantare fiori là fuori o qualcosa del genere," Nick inventò una scusa, anche se sapeva che era troppo presto per farlo.
"Farabutto!" gli urlò Brooke, ma lui era ormai già lontano dietro l'angolo della casa. "Dai, tesoro. Andiamo a cambiarti".
~ ~ ~
Febbraio, marzo e aprile passarono, e Alexis ebbe una bambina, Elyse Abigail. E solo un mese più tardi, gli uomini erano in partenza per il tour.
"Vorrei tanto che non doveste andarci", Brooke disse con il broncio seduta sul tour bus con Katie di fianco.
"Lo vorrei anche io," rispose Nick stringendosi nelle spalle "o che almeno poteste venire con me."
"Nick, non posso. Ho Katie, un lavoro ..."
"Shh", la fermò lui, abbracciandola. "Sarà un tour breve in ogni caso."
"Papà, dove vai?" Katie chiese improvvisamente.
Tirandosi indietro, Nick glielo spiegò mentre le lisciava i capelli, "Vado via per un po'."
"Perché?" gli occhi di Katie si riempirono di lacrime.
«Devo cantare per un sacco di gente".
"Perché non puoi cantare solo per me?" le lacrime presero a scorrerle  lungo le guance.
"Aww Principessa," Nick prese Katie dalle braccia di sua madre. "Non starò via a lungo. Tu e la tua mamma starete con me una settimana."
"Promesso?" Katie tirò su col naso.
"Promesso", disse baciandole la guancia.
"Papà, non piangere", la bambina si accigliò mentre asciugava una lacrima dalla guancia di Nick.
"Va bene, principessa. Smetto subito", disse lui sorridendo. Tornando a Brooke, avvolse il braccio libero intorno alla sua vita e appoggiò la testa sulla sua. "Ci vedremo a luglio, giusto?"
"Uh huh», annuì lei asciugandosi una lacrima. "Ti amo, Nick".
"Anch'io ti amo, Brookey", e si chinò per baciarla, ma venne interrotto da Kevin che saliva sul bus.
"Sbrigatevi voi due. Dobbiamo andare".
Brooke annuì, raggiungendo a Nick per prendere Katie. "Ciao Nick".
"Ciao Brookey".
Ma nonostante le rassicurazioni di Nick, non appena Brooke vide il bus partire, nonostante fosse accanto alle sue amiche, non riusciva a combattere la sensazione che sarebbero stati quattro mesi lunghissimi. 

* "The Longest Time" ~ Billy Joel 

   
 
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