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Autore: Neremir    16/01/2011    1 recensioni
Riusciranno Brooke e Nick a riallacciare il rapporto da dove lo avevano interrotto? Seguito di "Back to school"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 20 When You're Gone

Una settimana dopo che i ragazzi se n'erano andati, un sabato mattina, suonò il campanello. Aprendo la porta, Brooke trovò Janean, la moglie del manager che Brooke aveva incontrato alla festa di Capodanno, con in braccio un bambino che sembrava avere l'età di Katie. "Ehi Janean!" Brooke la salutò.
"Ehi Brooke. Posso entrare?"
"Certo," Brooke le fece spazio. "Accomodati".
"Questo è mio figlio, Michael. Ci siamo appena trasferiti nella casa accanto, circa una settimana fa."
"Davvero?" Brooke chiese sorridendo. "Nick mi ha detto che stavate pensando di acquistarla. Finalmente ho qualcuno qui vicino a tenermi compagnia."
Janean rise: "Sì, lo so. Questo è uno dei motivi per cui volevo la casa. Sapevo che saremmo state vicine."
Proprio in quel momento, Katie arrivò di corsa nella stanza. "Mamma!" disse allungando le braccia.
"Ehi tesoro. Vuoi conoscere un nuovo amico?" La bambina annuì. "Lui è Michael".
"Mike?" accorciò il nome spontaneamente.
«Uh huh," Janean sorrise. "Vi va di giocare insieme?"
"Sì!" Katie saltò giù da in braccio a madre e fece segno a Michael di seguirla.
Una volta che furono andati nella stanza dei giochi, Janean disse a Brooke, "Questa è un'altra ragione per cui ho voluto la casa. Sapevo che Michael avrebbe avuto una compagna di giochi".
"E io speravo che sareste andati fino in fondo", Brooke le rispose: "Quando Nick mi ha detto che eravate interessati alla casa."
Ben presto, le due donne si persero in chiacchiere quando Janean decise che doveva tornare a casa per cominciare a mettere a posto alcune scatole. Mentre se ne stava andando con suo figlio, entrambe le donne erano felici non solo di aver trovato un altra amica, ma anche un amico per il loro bambino.
~ ~ ~
"E' sempre così difficile?" Brooke era distesa su uno sdraio a bordo piscina a casa di Alexis, anche Ashely era con loro. Era passato circa un mese dalla partenza dei ragazzi, e avevano cominciato a trascorrere almeno un giorno insieme tutti i fine settimana mentre i bambini giocavano. Kuma e Melissa, in quanto non avevano figli di cui preoccuparsi, né posti di lavoro, erano andate in tour con i loro mariti. Brooke effettivamente le invidiava, desiderava poter portare semplicemente Katie da Nick nella prossima città e rimanere con lui per il resto del tour.
"L'ultimo tour lo è stato," Ashley rispose: "Ora va un po' meglio."
"E' difficile con i bambini e senza Kevin," Alexis sospirò mentre sedeva all'ombra, cullando la bambina che faceva i capricci.
"Perché, Brooke? Ti manca Nick?" sua sorella la prese in giro.
"Forse," arrossì lei. "Manca anche a Katie. Cerca il suo papà ogni notte," Brooke disse facendo il broncio.
"Quando andrai in tour con lui?" sua sorella le chiese.
"Un po’ nel mese di luglio. Solo per una settimana" rispose Brooke sospirando. "E sembra che il tempo non passi mai."
~ ~ ~
Alle 06:00 esatte quella sera, squillò il telefono. "Papà!" Katie strillò, andando a rispondere al telefono. Chiamava sempre prima del concerto per parlare con Katie visto che era ancora sveglia e poi richiamava anche più tardi.
Sorridendo, Brooke ascoltò la conversazione di Katie, che erano divagazioni sul giorno trascorso con i suoi cugini, mentre cucinava. Quando sentì che la conversazione stava volgendo al termine, si asciugò le mani e prese il telefono per parlare un po’ con Nick prima che dovesse riattaccare. Ma ciò che sentì dire Katie la sorprese.
"Uh huh. Va bene. Ti voglio bene, papà."
Anche se entrambi Brooke e Nick dicevano sempre a Katie che le volevano bene, lei non aveva mai veramente capito abbastanza bene il significato per ripeterglielo fino a quel momento. Brooke era persa nei suoi pensieri quando sentì Katie ai suoi piedi, che le porgeva il telefono: "Mamma, è papà."
"Grazie tesoro", le disse accarezzandole la testa, appoggiando la cornetta al suo orecchio.
"Hai sentito?" Nick le chiese.
"Sì", sorrise lei. "Sono gelosa! A me non l’ha ancora detto."
"Sono il suo preferito", disse prendendola in giro. 

I've been wandering around the house all night
Wondering what the hell to do
I'm trying to concentrate but all I can think of is you
Well the phone don't ring cuz my friends ain't home
I'm tired of being all alone
Got the tv on cuz the radio's playing songs that remind me of you

"Questo solo perché non ti vede da un mese", ribatté Brooke. Anche se era in tono scherzoso, ci fu un silenzio tra loro.
"Mi mancate tu e Katie," Nick finalmente sospirò.
"Ci manchi anche tu," Brooke rispose. Ci fu di nuovo silenzio prima che Brooke gli disse, "Beh, meglio lasciarti andare. Buona fortuna per stasera."
"Grazie. Ti amo, B."
"Ti amo anche io, Nick," rispose Brooke.
~ ~ ~
Era mezzanotte, e Brooke venne svegliata dal suono del telefono, che aveva accanto a lei. "Ehi piccolo," rispose ancora assonnata.
"Ehi, ti ho svegliato?"
"Sì, ma va bene così. Avevo il telefono qui apposta e aspettando mi sono appisolata".

Baby, when you're gone, I realize I'm in love
The days go on and on and the nights just seem so long
Even food don't taste that good - drink ain't doing what it should
Things just feel so wrong - baby when you're gone

"Non c'è bisogno di sentirci di notte se non vuoi ... Se ti faccio restare sveglia," Nick le disse a bassa voce.
"No! Non vedo l'ora di farlo. Non voglio che ti fermi”, affermò sicura Brooke.
"Va bene allora», ridacchiò lui.
"Come è andato il concerto?"
"Bene".
"Che entusiasmo", commentò con sarcasmo.
"Sì, beh, sto diventando vecchio, come hai detto, credo." Brooke lo sentiva sorride all'altra estremità.
"Perché?"
«Beh», esordì. "Non è che non mi piace farlo, mi piace ancora. E' solo ... che preferirei essere a casa con te. Penso di essere pronto per questo. Abbiamo avuto la nostra corsa ... ora dobbiamo sistemarci".

I've been driving up and down these streets
Trying to find somewhere to go
Ya I'm lookin' for a familiar face but there's no one I know
This is torture - this is pain - it feels like I'm gonna go insane
I hope you're coming back real soon -cuz I don't know what to do

"Tutte le cose belle devono finire prima o poi", disse Brooke con una tipica frase da cliché.
"Quante settimane mancano al tuo arrivo?"
"Tre settimane e due giorni", lei rispose in fretta, facendolo ridacchiare.
"Beh, non c’è che dire, una risposta rapida."
Brooke si mise a ridere: "Sì, sto facendo una sorta di conto alla rovescia. Ho anche pensato ..."
"Cosa?"
"E se venisse anche Katie? Voglio dire, non voglio lasciarla, perché so che mi odierebbe se la lasciassi a casa da sola per venire a trovarti. Ma ... è poi giusto portare una bambina come lei in quell’ambiente?"
"Credo che si possa fare», rispose Nick. "Ashley ha portato Maria con sé quando aveva appena un anno. E non è come se Katie andasse a scuola." 

Baby, when you're gone, I realize I'm in love
The days go on and on and the nights just seem so long
Even food don't taste that good - drink ain't doing what it should
Things just feel so wrong - baby when you're gone 

"Lo so ... ma ..." disse spegnendosi.
"Cosa?"
"So che questo suona male, ma fa di me una cattiva madre quando dico che voglio passare un po' di tempo da sola con te?"
Nick ridacchiò, "No, non lo fa. Non avremmo comunque tanto tempo a disposizione, e con Katie con noi di sicuro diventerebbe ancora meno, specialmente sul bus. In ogni caso, anche io voglio vedere Katie. Quindi tocca a te scegliere". Brooke si lasciò sfuggire una risatina mentre pensava a qualcosa, catturando l'attenzione di Nick. "Cosa?"
"Suppongo che se la portassi con me, e volessimo davvero avere un po’ di tempo da soli, potremmo lasciarla a Miss e Howie, AJ e Kuma o Brian per un paio d'ore."
"Meglio darla a Howie e Melissa o Brian," Nick rispose ridacchiando. "Se AJ e Kuma la tengono per un po’, chissà come ci torna indietro."
"Giusto", rispose Brooke ridendo e al tempo stesso sbadigliando.
"Ehi, è meglio che tu vada a dormire," Nick le disse a bassa voce.
"Sì, credo di sì", Brooke sospirò. "Ti amo, Nicky". 

Baby, when you're gone, I realize I'm in love
The days go on and on and the nights just seem so long
Even food don't taste that good - drink ain't doing what it should
Things just feel so wrong - baby when you're gone* 

"Ti amo anche io, piccola".
~ ~ ~
"E' emozionata Katie?" Nick chiese. Era la notte prima che Brooke e Katie, insieme con Ashley e i suoi due bambini, volassero a Detroit, in Michigan per incontrare i ragazzi, e Brooke stava facendo la sua valigia mentre parlava con Nick al telefono.
"Sì.. Non è mai stata su un aereo prima, e non vede l'ora di vedere il suo papà," Brooke rispose sorridendo. "Ne parla tutto il giorno."
"E tu?"
"Beh, io sono già stata su un aereo prima, quindi non è un grosso problema," Brooke lo prese in giro, sapendo che non era ciò che voleva sentirsi dire.
"B", Nick si mise a ridere. "Sai quello che volevo dire."
"Eh. Beh, potrei aspettare fino alla fine del tour per vederti".
"B!"
"Sto scherzando, Nicky. Non vedi l’ora di vederti."
"Così va meglio", Nick sorrise. Restò zitto un attimo prima di chiedere: "Vuoi cantare le nostre due canzoni al concerto?"
Brooke non sapeva cosa dire. Non aveva previsto che Nick si aspettasse la sua presenza sul palco per fare le canzoni. L’aveva già fatto una volta, e non era sicura di essere all'altezza.
"Brooke. Sei lì?"
"Um, sì."
"Allora?"
«Nick, io non credo..."
"Perché no?"
"Perché. Non canto da tanto tempo, Nick. E sono stata sul palco soltanto una volta nella mia vita."
"Ma non ti piacerebbe cantare le nostre canzoni?" Nick stava arrivando pericolosamente vicino a supplicarla.
"Non sto dicendo che non mi piacciono le nostre canzoni, Nick. Sto solo dicendo che non mi sento all’altezza. Per favore, accetta il fatto che ...."
«Bene», sospirò lui. "Beh, vado a dormire. Ci vediamo domani."
"Ciao, Nick. Ti amo".
"Ti amo anche io», rispose lui sorridendo al telefono. "Buona notte".
~ ~ ~
Mentre Brooke usciva dal gate tenendo la mano a Katie, si guardò intorno per trovare Nick, ma non lo vedeva da nessuna parte ... fino a quando vide una faccia che sembrava la sua, ma con una parrucca e un cappello. Ridendo, gli si avvicinò.
"Sei ridicolo", gli disse ridendo, raggiungendolo per baciarlo.
"Sono felice anche io di vederti", Nick le sorrise, abbracciandola. "Mi sei mancata".
"Mi sei mancato anche tu," Brooke accoccolò la testa nel collo, ma vennero interrotti da Katie che cominciò ad aggrapparsi alla gamba di Nick.
"Papà", piagnucolò, alzando le braccia per essere presa in braccio.
"Ehi Principessa", ridacchiò lui, chinandosi a prenderla. "Come stai?"
"Bene", disse mettendogli le sue piccole braccia intorno al collo. "Mi sei mancato, papà."
"Mi sei mancata anche tu, la principessa", disse baciandole la sommità della testa prima di voltarsi verso Brooke. "Pronte a partire? Dobbiamo andare direttamente al sound check".
"Pronte”, rispose Brooke sorridendo, prendendogli la mano.
In quindici minuti, presero le valige di Brooke e salirono sulla macchina che Nick aveva preso per andare in aeroporto. Una volta che si furono sistemati, Brooke allungò la mano e gli tolse il cappello e la parrucca. "Ecco, così va molto meglio", disse ridendo, ma poi diede una seconda occhiata alla sua testa, "Cosa è successo ai tuoi capelli?"
"Li ho lasciati crescere naturali," rispose lui. "Ero stufo di schiarirli."
La bocca di Brooke era ancora spalancata quando allungò la mano per toccarlo. "Sei più scuro. Come Ashley..."
"Sì, lo so. Ma non sei nella posizione di parlare, B», ridacchiò lui. "Hai già tinto i tuoi capelli tempo fa".
"Ma tu mi avevi già vista con il mio colore naturale. Credo che nessuno ti abbia mai visto con il tuo colore naturale."
"Hai ragione", sorrise lui.
Comparve un sorriso sulle labbra di Brooke: "Beh, questo mi fa sentire meglio."
"Cosa?" chiese confuso.
"Era per me uno shock pensare di essere attratta dai biondi, invece che da quelli con i capelli scuri. Invece eri solo un falso".
Nick gettò la testa all'indietro in una risata: "Non sono così scuri, B."
"Lo so", rispose lei con un sorriso. "Ma mi fa sentire meglio."
~ ~ ~
Andarono direttamente al concerto, dove Nick avrebbe incontrato gli altri ragazzi per il sound check. Mentre stavano provando il sistema audio, Brooke portò Katie in giro per un po' per farle vedere i ragazzi cantare. Ma poi si rese conto che il sound check era quasi finito, ed insieme a Katie si diresse verso la guardia del corpo di Nick e presto scomparvero dietro le quinte.
Sul palco, i ragazzi cantavano l'ultima parte di una canzone e Nick chiese a Kevin con entusiasmo: "Abbiamo finito, adesso?"
"Sì", rispose lentamente Kevin.
Nick era pronto per scappare dal palco per andare da Brooke quando lei apparve, con un mano un microfono: "Non così in fretta, Nicky», sorrise lei vedendo il suo sguardo confuso.
"Che cosa stai facendo, B?"
"Ho pensato che avrei almeno dovuto provare prima di cantare le canzoni stasera," rispose lei sorridendo.
Nick rimase lì un attimo, a guardare Brooke, mentre gli altri quattro uomini, che sapevano cosa stava succedendo, guardavano la coppia. Improvvisamente, Nick scoppiò in un sorriso quando capì quello che Brooke gli stava dicendo. Camminando verso di lei, la inghiottì in un abbraccio, sussurrando: "Grazie."
"Prego", disse baciandolo sulla guancia mentre lui la abbracciava intorno alla vita per poi sollevarla. Ridendo, Brooke protestò, "Nick, mettimi giù!"
«Bene», ridacchiò lui, ma non appena i suoi piedi toccarono il suolo, si chinò e la baciò sulla bocca. Anche se Brooke stava continuando a ridere, gli avvolse le braccia intorno al collo per approfondire il bacio.
Quando vide che non si separavano, AJ disse, "Voi due o vi separate o tornate nella camera d'albergo o qualcosa del genere."
Sentendo questo, Nick si tirò indietro, e con le braccia ancora intorno alla vita di Brooke, si voltò per dire: "Volentieri," prima di tirare Brooke scherzosamente con lui giù dal palco.
"Nick", ridacchiò lei, tirandolo indietro. "Dai, facciamola finita."
"Bene", disse lui mettendo su un finto di broncio, ma rapidamente sorrise di nuovo mentre risalivano al centro del palco.
Provarono ogni canzone due volte. Durante il tour, avevano cantato le canzoni, in quanto lo potevano fare facilmente senza farle risultare un duetto, tanto più che erano un gruppo vocale, così tutti i ragazzi conoscevano le loro parti. Avevano solo bisogno di provare per fare abituare Brooke al suono della sua voce con l'acustica del posto, e con le voci dei ragazzi, dato che non cantavano quelle canzoni insieme da molto tempo, soprattutto la prima canzone che aveva scritto con Nick.
Quando finirono le prove, i ragazzi, più Brooke, Kuma, e Melissa, che erano ancora in tour con loro, andarono dietro le quinte per prepararsi. Brooke stava per andare sedersi per guardare il concerto per un po' prima che fosse il suo turno a salire sul palco, lasciando poi Katie con Melissa e Kuma.
"Ehi, Nick, noi andiamo ai nostri posti adesso," gli disse mentre lui le girava intorno, ansioso di iniziare.
"Okay, piccola", Nick si chinò e la baciò prima di porgerle due tappi per le orecchie. "Per Katie, così non le faranno male le orecchie."
"Grazie", sorrise, mettendoli nelle orecchie di Katie. "Non ci avevo pensato."
"Nessun problema" Si chinò a baciare la testa di Katie prima di rivolgersi di nuovo alla sua ragazza. "Cosa indosserai sul palco?"
"Non te lo dico," rispose Brooke sorridendo. "Dovrai solo aspettare per scoprilo."
"Brookey", piagnucolò lui.
"Non fare così", rispose lei raggiungendolo per baciarlo sulla guancia. "Ora vai e dai il massimo. Ci vediamo lassù".
"Ci vediamo", Nick le sorrise prima che lei si girasse per seguire Melissa e Kuma che andavano ai loro posti.
I ragazzi erano sorprendenti come Brooke li ricordava durante gli anni del college. Ma ben presto, stavano eseguendo la canzone che gli avevano detto era il segnale per lei di andare nel backstage per prepararsi.
Prima che lei li raggiungesse al tour, Brian le aveva detto che quando cantavano le canzoni, erano vestiti con degli abiti grigi, come quelli sul seti di "All I Have to Give", in base a quella informazione Brooke aveva scelto il vestito da indossare... il vestito che aveva indossato quando lei e Nick erano andati al ballo in maschera come Satine e Christian.
Cautamente, si preparò per essere truccata e vestita, cosa a cui non era abituata. Ma ben presto, era tutto pronto e lei era in attesa sulla passerella che l’avrebbe portata sul palco. Sentì l'introduzione di "There You Were", e all'improvviso, comparve sul palco.
Venne raggiunta da un sorridente Nick, che subito le prese la mano e la baciò sulla guancia prima che fosse tempo per lui di cominciare a cantare. Mentre lui cantava, Brooke si guardò intorno senza muovere troppo la testa. L'arena era piena e alcune ragazze gridavano, ma la maggior parte erano effettivamente in silenzio e ascoltavano i ragazzi cantare, avendo capito che le urla ai concerti non erano esattamente la cosa migliore per ascoltare le canzoni. Brooke abbassò lo sguardo per vedere Katie che era in braccio a Melissa, e le fece un sorriso, mentre vedeva che Katie batteva le mani, e la indicava a Melissa.
Brooke non ebbe il tempo di essere nervosa. Prima di rendersene conto, Nick le stava stringendo la mano mentre il coro iniziava, portandola così verso la sua parte, e anche gli altri ragazzi le stavano intorno, cantando la loro parte. E in un attimo, la canzone era finita, e partirono gli applausi. Quando finirono, Nick prese la mano di Brooke, e la annunciò alla folla: "La mia migliore amica, fidanzata e co-autore di queste canzoni, Brooke Wickham!"
Fece un passo indietro per lasciarle spazio, ma lei era così imbarazzata per gli applausi e le acclamazioni, che lo raggiunse per prendergli ancora la mano. Ridacchiando, Nick tornò da lei, infilandole un braccio intorno alla vita. "Pronta per la prossima?" le chiese.
Lei annuì, sopraffatta dalla sensazione di essere sul palco. Il secondo brano, "Someday We'll Know" venne eseguito perfettamente, e Brooke si sentiva sempre più di a suo agio.
Ben presto, fece ritorno dietro le quinte, mente i ragazzi la salutavano, sorridendo. Una volta fuori dal palco, Brooke si lavò la faccia e si cambiò mettendosi i vestiti che aveva indosso a inizio serata. I ragazzi avevano solamente da fare un altro paio di altri brani, più un bis, così non aveva intenzione di ritornare tra il pubblico. Infatti, incontrò Melissa e Kuma dietro le quinte con Katie.
"Sei pronta a tornare in albergo?" Kuma le chiese.
"Certo", Brooke sorrise, afferrando Katie, che la abbracciò intorno al collo.
"Mamma, sei stata grande", le disse sorridendo, baciandola sulla guancia.
"Grazie, tesoro", le ripose baciandole la testa.
Ben presto, le tre donne e Katie salirono su una macchina con una guardia del corpo, che le riportò in albergo dove aspettarono i ragazzi.
Brooke era riuscita a fare un rapido bagno a Katie e a metterla a letto, prima che decidesse di concedersi un bagno caldo anche lei. Si stava rilassando quando ha sentì bussare alla porta. "Brookey", si sentì chiamare attraverso la voce di Nick. "Posso entrare?"
"Sì", rispose lei, assonnata.
Timidamente, la porta si aprì e si chiuse, facendo entrare uno stanco Nick. Inginocchiandosi accanto alla vasca, giocò con l’acqua per un  po’ prima di commentare, "Sei stata meravigliosa, B. Lo sapevo che ce l’avresti fatta."
"Grazie," lei allungò la mano e appoggiò alcune bolle di schiuma sul suo naso, facendolo starnutire.
"Non è carino," rise lui. Appoggiandosi, le baciò l'orecchio, mormorando: «Amo quel vestito su di te."
"Lo so", ridacchiò Brooke mentre lo spingeva via. "Nick, cadrai dentro!"
Lui si strinse nelle spalle, "Ho bisogno di fare una doccia comunque. Ma qualcuno è nella vasca da bagno."
"Non posso farne a meno. Mi piacciono i bagni lunghi", rispose lei sorridendo, soffiando qualche bolla fuori dalla sua mano. "Ma se esci in fretta, posso lavarmi i capelli, e sarò fuori di qui in meno di cinque minuti."
"Okay okay", rispose lui, alzandosi e andando fuori dalla stanza.
Fedele alla sua parola, Brooke fu fuori in cinque minuti, con indosso un paio di pantaloncini e una maglietta che aveva rubato dalla valigia di Nick. "Non hai un pigiama tutto tuo?" Nick le chiese prendendola in giro.
"Sì. Solo che con la tua roba sono più comoda. Ora vai fare la doccia", disse Brooke dandogli uno schiaffetto sulla testa, strizzando l'occhio.
"Va bene va bene!" Nick corse verso il bagno prima che potesse colpirlo di nuovo.
Dieci minuti più tardi, Nick ricomparve fuori dal bagno con indosso solo un asciugamano. Brooke sollevò il sopracciglio , e schioccando la lingua gli disse: "Non hai un pigiama?"
"Hai preso il mio", rispose lui sorridendo. "Inoltre, non credo che l'abbigliamento sia necessario stasera."
"Chi lo dice?"
"Io".
"Hmm," Brooke fece finta di pensare. "Diciamo che se riesci a prendermi facciamo come vuoi tu, altrimenti facciamo a modo mio." Detto questo, si voltò e corse via da Nick, mentre lui la seguì rapidamente.
Cercarono di non ridere troppo forte perché non volevano svegliare Katie nell'altra stanza, ma non poterono fare a meno di fare qualche rumore mentre correvano tra i mobili, girando per la suite. Ma in qualche modo in mezzo a tutto questo, la gara si invertì, con Brooke che inseguiva Nick, fino a quando lei riuscì a incastrarlo sul letto.
"Mi arrendo!" disse Nick alzando le mani in aria quando Brooke era salita su di lui, a cavallo tra il suo stomaco mentre lo guardava. "Cosa stai facendo?" Nick la guardò in modo strano.
"Guardo", disse stringendosi nelle spalle, "Come sei riuscito a tenere l’asciugamano su?"
"L'ho tenuto stretto," rispose Nick semplicemente.
"Hmm", mugolò Brooke afferrandogli una mano con la sua. "Non c'è da stupirsi del perché hai perso, eri troppo preoccupati a tenere l'asciugamano». Afferrando l'altra mano con la mano libera, gli sorrise. "Mi sei mancato", gli disse tranquillamente.
"Credo di averlo capito," sorrise lui, lasciandole andare le mani, per poi mettergliele sulla schiena, tirandola verso il basso. "Ma perché non lasci che ti mostri quanto mi sei mancata tu?"
Lei imitò il suo ghigno mentre gli permetteva di sdraiarla ", Beh. Sono proprio curiosa di saperlo, proprio curiosa."
~ ~ ~
To see you when I wake up
is a gift I didn't think could be real.
To know that you feel the same as I do
is a three-fold, utopian dream.
You do something to me that I can't explain.
So would I be out of line if I said,
I miss you.
I see your picture, I smell your skin on the empty pillow next to mine.
You have only been gone ten days, but already I'm wasting away.
I know I'll see you again
whether far or soon.
But I need you to know that I care
and I miss you. **

La settimana trascorse molto rapidamente, e prima che se ne rendessero conto, Brooke e Katie erano di nuovo a casa in Florida e ripresero la loro vecchia routine senza Nick. Erano a casa già da un mese e mezzo, quando Nick fece la sua solita chiamata dopo il concerto.
"Domani, Katie inizia la scuola materna", Brooke lo informò con voce triste.
"Lo so," Nick sospirò al telefono.
"Ti perderai il suo primo giorno."
"Lo so", ripeté Nick. "Ma potrò sempre vedere i primi giorni di scuola degli altri nostri bambini," Nick cercò di rimediare.
"Non è la stessa cosa, Nick. Non vedrai mai il primo giorno di Katie".
"Dai Brooke!" disse lui, esasperato. "Non è come se fosse davvero mia figlia!" Le parole gli uscirono fuori prima ancora di aver ben capito cosa aveva detto, ma quando Brooke non gli rispose, si pentì immediatamente. In realtà non lo pensava, era solo un misto di stanchezza e senso di colpa per non essere lì che lo aveva fatto scattare in quel modo. "B", le disse quando sentì che lei non gli rispondeva. "Non volevo dire ..."
"Cosa Nick?" sbottò lei. "Credo di aver capito. Lei non è tua, quindi perché te ne dovresti preoccupare?"
"Brooke," sospirò lui. "Sono solo stanco e ..."
Ma lei non lo ascoltò "Adesso ho capito. Stavi solo facendo finta di volerle bene per portarmi a letto", disse con cattiveria.
"B, lo sai che non è vero!" la voce di Nick si alzò. "Se solo mi ascoltassi ...!"
"Vaffanculo".
Questa fu l'ultima cosa che sentì prima del tono costante del segnale di linea interrotta. 

* "When You're Gone" ~ Bryan Adams and Mel C 

** "I Miss You" ~ Incubus 

   
 
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