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Autore: Simphony    16/01/2011    2 recensioni
Non sapevo ancora con esattezza che invece i nostri sentimenti erano tremendamente puntali e come tali avrebbero perseguitato per sempre, fino a quando non avremo avuto il coraggio di guardarci e confessarli.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pensieri di un Ragazzo Innamorato'
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Ok. Un altro sclero.

E' ciò che prova Ohno ascoltando per la prima volta in sala di registrazione la canzone “Niji” di Nino.

Quindi possiamo dire che è un po' collegata alla mia precedente fic “Suki da Yo” che invece parla di ciò che prova Nino mentre la scrive. Fa parte della serie "Pensieri di un ragazzo innamorato"


Anche questa la dedicherò a GiulyB e alla sua nuova passione per questo bellissimo gruppo.


Spero vi piaccia.



*°*

Take me Faraway

*°*


Con le cuffie sulle orecchie, fuori dalla sala di registrazione, ascolto Nino incidere il suo solo, “Niji”


E' intenso, come tutte le canzoni che compone da solo.


Non ci sono altre parole per descrivere le emozioni che mi provoca. Posso sentire fino all'ultima parole, il dolore e l'amore centellinato all'interno di una nota musicale.


Vorrei poterlo stringere a me, rassicurandolo che tutto andrà bene.

Vorrei poterlo baciare, così come vorrebbe.

Vorrei poterlo consolare, dicendogli che starò sempre al suo fianco.


Ma non posso.

Imposizioni sociale e contrattuali mi impongono di non muovermi di un solo passo.


Non sopporterei vedere la sua vita rovinata a causa mia.

Vorrei vederlo sempre felice, sempre allegro, sempre pronto a riprendermi quando faccio lo stupido e non mi comporto dal “Riida” quale sono.


Vorrei entrare nella sala, strapparlo dal pianoforte e trascinarlo lontano, dove esistiamo solo io e lui.


Kazunari e Satoshi.


Due ragazzi innamorati, stretti l'uno fra le braccia dell'altro, mentre si sussurrano parole d'amore prima di addormentarsi.


Ma non possiamo.


Lo sappiamo entrambi.


Provo ad alzare lo sguardo il vetro divisore e lui mi guarda, nello stesso istante.


Si, le ho capire le tue parole.


Nino ti amo.

Percepisco ovunque il tuo sguardo su me. Percepisco la tua passione, il tuo desiderio.


Si, le ho comprese le tue parole, così come il velato riferimento alle ombre che si sovrappongono.


Ricordo quel giorno.


Stavamo correndo. Io mi sono fermato e tu sei al mio fianco, senza chiedermi nulla, ma mi guardavi già con una passione che forse non ci sarebbe dovuta essere.


Le nostre ombre erano allineate, l'una sopra l'altra. E io te le ho indicate, sorridendoti.


Immaginavo, in quel momento, di prenderti e baciarti.

Ma mi sono limitato a fissare le ombre, unite come noi non potevamo mai essere.


E tu me lo dicesti.


« Lo so. Vuol dire che siamo uniti. »


« Si. E anche se non lo dimostro, saremo uniti per sempre. »


Con quella frase ho voluto chiudere il discorso, avendo paura a continuarlo.

Tu mi hai guardo, un po' spaesato. Stavi per chiedermi spiegazioni, ma non te l'ho permesso.


Ti ho preso la mano, incredibilmente calda e piccola in confronto alla mia e ho iniziato a correre.

Eravamo in ritardo.


Non sapevo ancora con esattezza che invece i nostri sentimenti erano tremendamente puntali e come tali avrebbero perseguitato per sempre, fino a quando non avremo avuto il coraggio di guardarci e confessarli.


Si Nino.

Le ho comprese le tue parole.

E ho paura di questo.

Perché mi mette di fronte ad una realtà che mi spaventa.


Non posso, mi dispiace.

Sono il leader e come tale mi devo comportare.


Se per questo devo sacrificare la mia felicità, allora va bene. Purché tu possa sempre rimanere come se adesso, senza cambiare mai.


Ti amo Nino.


Portami via. Portami lontano, dove posso guardarti e baciarti senza temere nulla.

Portami via Nino.

Portami nel tuo mondo, nel mondo dove io e te possiamo amarci senza temere nulla.


Desidero la tua presenza nelle fredde notti di inverno, quando non sei al mio fianco.

Desidero la tua presenza quando sono nelle sale di registrazione, quando non sei al mio fianco.

Desidero te, in tutto il tuo essere.


Desiderarti fa male. Così male che ogni volta che ti penso e tu sei lontano, sento come un pugnale che mi squarcia le membra.

Ma non posso fare a meno di te.

Se come l'acqua di una fonte per un viandante nel deserto.


Anche solo vederti da lontano mi dà la forza di continuare e di vivere le mie giornate.


Perché lo so.

Un giorno stare insieme, io e te.

E nessuno allora ci potrà separare.


Fine

   
 
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