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Autore: Katherina Petrova    17/01/2011    8 recensioni
"...riprese a baciarla e questa volta Elena si lasciò trasportare dall’impeto della passione. Era sempre stata attratta da Damon, nonostante amasse suo fratello Stefan, e adesso che lui la stava tentando così esplicitamente non sapeva come resistergli.
Il vampiro si alzò dal divano e la prese tra le braccia. In meno di mezzo secondo Elena si ritrovò adagiata sulle soffici lenzuola del letto di Damon.
Le labbra di lui ripresero il loro lavoro e, senza che la ragazza se ne accorgesse, si posarono sul suo collo.
Elena sussultò.
-Non ho fame, per ora- disse sarcasticamente Damon e rise divertito.
-Non sei divertente- ansimò Elena e questa volta fu lei a baciarlo con avidità.
Sapeva bene ciò che di lì a poco sarebbe accaduto ed era cosciente del fatto che anche se avesse voluto fuggire da Damon non ci sarebbe riuscita e di certo non avrebbe voluto...."
Elena infine sceglierà l'amore di Stefan o la passione di Damon?
E Stefan scoprirà ciò che è accaduto tra la sua ragazza e suo fratello un giorno in cui lui non era in casa?
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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5.Non aveva altra scelta

 

 

L’auto di Elena percorreva la strada che rimaneva da casa di Bonnie alla sua.

Un corvo gracchiò e la superò, volando nella stessa direzione.

La ragazzo sbuffò. Voleva assolutamente partire. Ma con chi? Aveva un solo giorno di tempo per trovare un accompagnatore ed evitare così gli interrogativi di Stefan.

Premette il piede sull’acceleratore e in breve arrivò a destinazione.

Aveva incominciato a salire di malavoglia le scale, quando sentì sua zia chiamarla.

-Elena, sei tu?-

-Sì, Jenna, sono appena rientrata-

Jenna si fece sotto le scale e la guardò con fare sospettoso.

-E’ venuto a trovarti Damon. Ti aspetta in camera tua- disse con un certo fastidio nel tono di voce. Dati i recenti comportamenti della nipote, aveva incominciato a credere che tradisse Stefan. In effetti, pur ignorandolo, aveva ragione.

Elena sgranò gli occhi e si precipitò al piano di sopra. Quella situazione la stava facendo impazzire.

Aprì violentemente la porta della sua camera, che sbatté rumorosamente sul muro facendo vibrare le pareti. Provava così tanta rabbia e frustrazione che il suo unico desiderio in quel momento era prendere a schiaffi Damon. Voleva vendicarsi per averla cacciata in quel guaio, anche se, in realtà, sapeva che la colpa era soprattutto sua.

-Sentiamo, ora perché sei arrabbiata con me?- esclamò il vampiro fingendosi dispiaciuto.

Elena avanzò frettolosamente verso di lui, pronta ad urlargli in faccia tutti gli insulti che conosceva, ma, quando lo vide apparentemente così dolce e innocente, sdraiato comodamente sul suo letto, le sole parole che uscirono dalle sue labbra furono: -Che ci fai qui?-

Damon le regalò un sorriso beffardo.

-Volevo assicurarmi che ti fossi mancato-

Elena strinse gli occhi fino a ridurli a due sottilissime fessure. Quel vampiro l’avrebbe fatta diventare pazza.

-Per niente!- ribatté offesa.

Damon accennò un sorriso malizioso e si alzò dal letto.

-Non mentire con me, Elena- disse avvinandosi a lei.

-Si può sapere che vuoi?- chiese scocciata la ragazza.

Il vampiro le accarezzò il volto.

-Sono venuto a salutarti. Sono stanco di bere sangue da quelle sacche per le flebo, è vecchio. Perciò questo week-end vado a nutrirmi in un’altra città. E’ troppo pericoloso continuare a farlo qui, dato che…-

-Passi il week-end fuori?- lo interruppe Elena, gli occhi attraversati da un lampo di vita. Poi ritornò in sé e continuò con freddezza: -Bene. Vengo con te-

Damon sorrise malevolo.

-Non ci sai proprio stare senza di me- mormorò divertito e fece per baciarla, ma, anche questa volta, fu respinto.

-Ti prego, Damon- ansimò Elena, chiaramente in conflitto con i suoi sentimenti.

-Hai ragione. Dobbiamo conservare tutto il divertimento per quando saremo realmente soli- ironizzò il vampiro e si avviò verso la porta ancora spalancata della camera.

-Passo a prenderti domani mattina, principessa- l’ avvertì e fece per andarsene, ma Elena lo chiamò. Damon si voltò con un sorriso sarcastico.

-Non dirlo a Stefan- mormorò con fare colpevole la ragazza.

-Touchè- esclamò il moro, prima di scomparire per le scale.

Elena si lasciò cadere sul letto, ancora impregnato dal profumo di Damon che le inebriava i sensi.

Sospirò.

Credeva che dopo aver ceduto all’attrazione che provava per lui, questa si sarebbe esaurita e tutto sarebbe tornato alla normalità. Ma ovviamente non era stato così, anzi, era accaduto l’esatto contrario. Alla pura attrazione fisica si era aggiunta un’altra sensazione più profonda e, per questo, più incomprensibile.

Nascose la testa nel cuscino, sfinita dalle tante contraddizione dei suoi sentimenti.

Si sforzò di pensare a Stefan, ma la sua mente volò altrove, guidata dai sussurri del cuore, ed andò a rievocare nuovamente i ricordi di quell’errore che era stato la causa di tutto.

Aveva deciso di partire con Damon, per evitare che il fratello scoprisse tutto, ma come sarebbe riuscita a controllare l’impulso irrefrenabile che aveva di essere sua? Lui di certo non l’avrebbe aiutata.

Tuttavia sapeva bene che non aveva altra scelta.

 

Di buon ora, Damon suonò al campanello di casa Gilbert. Sembrava più allegro e maligno del solito.

La porta si aprì e Jenna comparve sulla soglia.

-Ciao, Damon- disse svogliatamente. Non le piaceva che Elena frequentasse così tanto il fratello del suo ragazzo.

-Elena è pronta?- chiese presuntuosamente il vampiro.

-Sono qui- rispose la ragazza, comparendo di fianco alla zia. Era alle prese con la chiusura difettosa del suo zainetto rosa.

Damon accennò una risata.

-Dai, sali in macchina- disse, levandole di mano lo zaino, che chiuse velocemente e con facilità.

-Ciao, Jenna- esclamò Elena e si diresse verso l’auto. Damon stava per seguirla, ma la donna lo trattenne per un braccio.

-Non so cosa stia succedendo, Damon, ma sappi che ti tengo d’occhio- lo avvertì con fare minaccioso.

Il vampiro sorrise con superbia e raggiunse Elena. 

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Angolino dell'autrice = ragazze, grazie a tutte *-*

  
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