Crazy Love
Non sarebbe mai guarito e certamente
la colpa sarebbe stata
sua. Era lui che avrebbe dovuto aiutarlo a stare meglio, a combattere
quella
assurda patologia che ne dissociava la personalità.
Quattro uomini differenti in un’unica persona.
Marc -dal carattere dolce e sensibile, grande amante dei fiori e degli
scacchi-
era un giovane pacato e introverso che amava conversare di filosofia e
giardinaggio.
Lui adorava Marc, lo trovava così fragile, così
bisognoso di cure e di
attenzione. Marc gli scatenava un istinto protettivo che non avrebbe
mai
creduto di possedere.
Al invece era un ragazzotto strafottente -grande patito di sport-
riusciva bene
in ogni attività fisica, coraggioso e determinato non
indietreggiava mai di
fronte ad una sfida. Oltre a tutte queste doti Al era anche un tipo
molto
sveglio e arguto. Passare il tempo in sua compagnia lo faceva sentire a
suo
agio, era come se anche lui –stando in sua compagnia-
diventasse un uomo
interessante -anziché uno scialbo medico psichiatra, per
nulla spiritoso e spesso
noioso-.
Si, Al tirava fuori la sua parte di carattere più nascosta,
quella giocosa,
allegra ed un po’ strafottente, che nessuno conosceva.
Per ultimo –ma non meno
importante- c’era Tom.
Tom era una nuova personalità del paziente (che aveva in
cura da più di due
anni). Era venuta fuori circa sei mesi addietro. Per un medico che si
rispetti,
la cosa -cioè la comparsa di una terza
personalità dissociata- sarebbe
equivalsa ad un fallimento. Lui invece ne era rimasto affascinato ed
entusiasta.
Tom era un ragazzo silenzioso e piuttosto nichilista, perennemente
incazzato
con il mondo intero. Straordinariamente bravo a dipingere, alcuni mesi
fa,
aveva dipinto un quadro con lui come soggetto e –pur sapendo
quanto fosse
sbagliato- ne era rimasto lusingato.
Tom l’aveva dipinto sdraiato in posa lasciva e sexy sul
tavolo del suo studio…
completamente nudo. Solo il camice bianco –che gli scendeva
morbido lungo i
fianchi- a coprirlo… senza però nascondere la sua
virilità eccitata.
Tom aveva dipinto il suo amante così come lo vedeva ogni
volta durante tutte le
sedute.
Esatto! Lui medico quarantenne,
stimato e rinomato , nel
giro di due soli anni era caduto talmente in basso da diventare
l’amante di un
suo paziente.
Anzi –non era esatto- lui era diventato l’amante di
ben tre persone distinte.
Marc -che ogni volta allargava le
gambe per lui, tremando
sotto il suo tocco- lo baciava sempre come se fosse l’unico
uomo al mondo.
Al invece, ogni volta rendeva il sesso un’avventura
straordinaria, con
posizioni e giochetti amorosi spinti e divertenti. Con lui i ruoli
erano
variabili infatti, una buona metà delle volte, era Al a
condurre il gioco.
Da poco però aveva fatto entrare anche Tom nel suo letto e
la cosa si era
rivelata estremamente piacevole.
Tom era sempre l’attivo tra loro. Non gli permetteva mai di
prendere
l’iniziativa, era gentile ma oltre modo possessivo nel fare
l’amore.
Comunque tra le sue braccia si sentiva fremente ed al sicuro, come se
fosse
un’adolescente alla sua prima esperienza.
Gabriel si alzò dalla
sedia e si avvicinò allo specchio
dell’anticamera. Doveva smetterla, quella situazione era
assurda, se qualcuno
lo avesse scoperto sarebbe certamente finito in galera e
poi… che razza di
persona schifosa ed
immorale era
diventato?
Si passò le mani sul volto
singhiozzando sconsolato, sapeva
che doveva finirla ma, li amava troppo per riuscire a sopportare di
perderli.
Marc, Al, Tom amava profondamente ognuno di loro; solo da quando
c’erano loro
la sua vita aveva riacquistato colore e interesse.
Era un mostro, un maledetto e schifoso mostro.
Basta!
Quella sarebbe stata l’ultima seduta. Non importava chi
avrebbe salutato per
ultimo.
Se fosse arrivato Marc, probabilmente avrebbe dovuto consolarlo e poi
accompagnarlo alla porta, se invece al colloquio si fosse presentato
Al,
certamente si sarebbero messi a litigare e Al se ne sarebbe andato
sbattendo la
porta.
Infine se fosse arrivato Tom…
Tom era ancora un mistero, lo conosceva da meno tempo e non riusciva ad
immaginarsi che reazione avrebbe potuto avere alla notizia di una loro
separazione, comunque se la sarebbe cavata anche con lui.
L’unica cosa che contava era interrompere quella assurda
relazione che durava
ormai da troppo tempo.
In fondo Sam –il vero nome del suo paziente con
pluripersonalità - aveva il
diritto di essere curato… curato veramente, anche se Sam era
un ragazzetto
scialbo, balbuziente,
leggermente
ritardato e piuttosto noioso, lui era il vero paziente e aveva tutto il
diritto
di finire nelle mani
di un medico serio,
che non si sarebbe approfittato così meschinamente del suo
corpo e della sua
malattia.
Un bussare deciso alla porta distolse
Gabriel dai suoi
ragionamenti: era arrivato il momento di agire.
“Avanti” parlò sperando che la sua voce
risultasse abbastanza ferma e decisa.
La porta si spalancò ed entrò Sam.
“Benvenuto accomodati!” mormorò Gabriel,
in attesa di capire con quale
personalità avrebbe avuto a che fare.
“Ciao lovely doctor” mormorò
l’altro con voce bassa e leggermente roca.
“… Tom, benvenuto” Gabriel
alzò lo sguardo sul ragazzo e gli sorrise incerto.
“Siediti per favore, ti devo comunicare una decisione
importante…”
Il giorno successivo Margaret, una
collega di Gabriel che
lavorava nello stesso studio, aprì la porta
dell’ufficio del collega, per
chiedergli se gli andava i prendere un caffè prima di
cominciare il lavoro.
Ciò che vide la lasciò sconvolta e scioccata.
Incespicando nei propri piedi
corse per il corridoio urlando e piangendo. Afferrò il
telefono della reception
e tremando attese che qualcuno rispondesse dall’altro capo.
“Pronto… pronto, per favore venite
subito… il mi-mio collega, il dottor Gabriel
Mc Kanzie. Oh mio Dio… qualcuno l’ha
assassinato…”
End
PICCOLO SAPZIO PRIVATO:
Partecipante al contest Slash
e tarocchi come prompt ho
usato la Torre
Il crollo l’ho inteso come
la perdita di coscienza da parte
del dottore, che incurante del suo ruolo concupisce o si lascia
concupire dal
suo paziente.
Naturalmente la punizione per la colpa è il finale, Gabriel
perde la vita per
mano di Tom, perché la relazione tra loro non era sana ma
terribilmente
sbagliata e la separazione ne porta con se le estreme conseguenze.
In ultimo la malattia… questa non credo serva spiegarla!
Partecipante
alla Challenge
Twenty for Seven Challenge [ Only Boy Love ♥
]
Prompt
pazzia
Bhè? che fate ancora qui? correte! Ci divertiremo un sacco
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