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Autore: _Arthur_    18/01/2011    3 recensioni
Nato il primo per creare quanto il secondo per distruggere, si disse poi di loro, e la storia che ne seguì fu per quelle terre un capitolo degno del più fantasioso cantastorie.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nella terra sferzata dal vento di nessuno nacquero un giorno due bambini dallo stesso ventre: l'uno più biondo dell'oro, l'altro rosso più del dolce rubino. La loro madre, malata e vinta da un forte morbo, non visse abbastanza per vedere il marito fuggire dal suo destino di padre. Figli di nessuno, senza nome e senza storia vissero per la carità, il primo del convento della città, il secondo di un contadino. Troppo poco però è il passaggio per diventare grandi che le povere monache dovettero lasciare il ragazzo al suo destino e il contadino che dell'altro si era preso cura dopo pochi anni venne ucciso ingiustamente. L'uno, chiamato Cal dalle donne, e l'altro, chiamato Rouge per il suo di crin colore, continuarono, quindi, a vivere lontani senza conoscersi per tanto tempo ancora.

Il vento di nessuno era ancora lo stesso ma era il viso che stava sferzando ad essere mutato. Il biondo ragazzo stava, infatti, riposandosi, steso, all’ombra di una quercia le cui fronde seguivano la brezza. Aveva passato dieci anni a studiare il mondo e le leggi che lo costituiscono e la profondità con cui compiva la sua ricerca lo aveva reso capace di creare, in un unico istante, qualunque materia: mura, case e poi palazzi, alberi che producono frutto e poi seme o, semplicemente, un pezzo di pane nei giorni della fame. Eppure la vita di Cal non era tranquilla, a lui si chiedevano le più mirabolanti opere e tutti volevano lui e lui solo come autore delle più sublimi arti. Così aveva deciso di fuggire da tutto e vivere nella pace della natura di cui ancora anelava la conoscenza totale.

Sangue e rabbia, invece, sentiva e vedeva Rouge, solo nel vuoto lasciato da una torre caduta, dilaniata. Proprio la rabbia e lo sconforto per la morte del padre contadino lo avevano logorato per dieci lunghi anni lasciandolo capace di distruggere, in un solo istante, qualunque cosa: mura, case e palazzi dei più grandi signori cadevano solo se lui lo desiderava; per questo la gente lo teneva a distanza, e più si distaccava e più il mostro nel suo petto diventava forte e lo accompagnava verso morte e distruzione.

Nato il primo per creare quanto il secondo per distruggere, si disse poi di loro, e la storia che ne seguì fu per quelle terre un capitolo degno del più fantasioso cantastorie. Avvenne un giorno, infatti, che le voci sul Diavolo Rosso, nome che descriveva a pieno Rouge, arrivarono, portate dall’urlo della città in cui viveva, alle orecchie del venticinquenne Cal. Proprio un giorno qualunque, infatti, si recò in piazza dove vide un gruppo di uomini che discutevano concitati:

“ed io vi dico che è proprio il Diavolo in persona!” urlava uno dei più infiammati ” Solo Satana, difatti, può distruggere qualunque cosa solo pensando alla sua fine” Sentite queste frasi il ragazzo si fece attento alle loro parole.

“Come può” continuava l’uomo ”un essere umano distruggere un’intera torre e uccidere tutte le persone al suo interno da solo?” Ora sembrava un predicatore che insegnava al piccolo capannello di persone che gli si erano radunate attorno. Continuava ancora a declamare la sua verità quando Cal si fece coraggio e urlò:

“Dove si trova quest’uomo che tu dici?”

“Colui di cui parlo è un ragazzo, avrà più meno la vostra età! Io l’ho visto da lontano, i suoi capelli rossi potevano solo essere le lingue del fuoco infernale! Dove si trova, mi chiedi? Chi lo sa?!? Le ombre sono la sua casa, ma se ti può aiutare la torre distrutta si trova nel paese a est, con una buona cavalcatura lo si può raggiungere in un giorno!”

Detto questo ricominciò a farneticare a proposito degli occhi del male che possedeva quel diavolo d’uomo ma a quel punto il nostro giovane era già corso via.

Tuttavia la corsa ben presto finì, quando Cal raggiunse la stalla dove aveva affidato il suo cavallo con il quale iniziò a cavalcare verso il sorgere del sole.

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Ciao a Tutti!! :D allora... premetto subito che questa è la mia prima storia, quindi siate gentili (no dai.. realisti almeno :D). È nata un po' per caso... stavo ascoltando una canzone quando mi si è aperta tutta la trama nella mente (anche se questo mi succede spesso). Una cosa importante da dire è lo stile... ho tentato, ripeto tentato, di scrivere come se fossi stato uno scrittore medioevale (o qualcosa del genere) anche se il risultato può non essere prefetto mi piace pensare che lo sia... per il resto spero che vi piaccia e fatemi sapere se vale la pena di continuare!! BuonCiao!!


  
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