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Autore: gemellina    19/01/2011    5 recensioni
“Chi ti scrive, Draco?!”
“Oh solo… ehm… pubblicità… sì, sapete madre… hanno aperto una nuova gelateria a Diagon Alley…”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Narcissa Malfoy, Pansy Parkinson, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Non posso dilungarmi troppo, spero vi piaccia anche questo capitolo! J
Una buona lettura… JJJ

 

Il gioco delle coppie

 
Ormai nei piatti non vi era più nulla.
Inferociti dalla situazioni, i commensali avevano mangiato la cena, senza commenti.
“Ehm, signora Malfoy…”, disse imbarazzato Ron.
“Chiamami Narcissa!”, disse lei affabile.
Inutile dire che Ron trovava il tutto perverso.
Perché era perverso già per lui chiamarla signora Malfoy, visto che per quasi venti anni era stata soprannominata: la stronza che aveva messo al mondo quello spocchioso arrogante di un furetto, e sarebbe stato ancora più perverso chiamarla col suo nome di battesimo.
Era perverso, assolutamente perverso.
“Non so come dirlo, ma la cena è… finita!”
“Finita?!”
“Beh sì, abbiamo mangiato l’arrosto e i vari contorni… insomma, adesso ci sarebbe dovuto essere il dolce, ma visto che nessuno degli ospiti l’ha portato…”
Narcissa cercò di nascondere il disgusto, ma non vi riuscì.
“Però ho qualche biscotto…”, disse in preda al panico.
Lo sguardo di quella donna, lo inquietava da morire.  
 
Nel silenzio più triste, continuando a stare seduti ai propri posti, c’era chi sgranocchiava i biscotti, chi fumava per far finta di tenersi impegnato e chi imbarazzato non faceva altro che andare e venire dal bagno.
“Ok… dovremmo fare un gioco!”, esclamò Pansy.
Draco alzò lo sguardo sull’amica: “Che genere di gioco?!”
“Conoscete il gioco delle coppie?”
Un “NO!” comune la investì in pieno, ma non si perse d’animo.
“Bene, è semplice… siccome in questa  splendida serata, sono venute a galla numerose verità, e numerosi sono gli interrogativi, potremmo cercare di conoscerci un po’ meglio…”
Harry corrucciò la fronte: “Ma è un gioco da tavola?!”
“NO! No, Potter… me lo sto inventando, ma è per fare qualcosa… se poi avete idee migliori, proponete!”, esclamò un tantino arrabbiata.
Lei almeno stava cercando di far diventare quella serata vivibile, era così assurdo il sol pensare che magari anche gli altri la pensassero come lei?
“Io ci sto… ma dobbiamo dare delle regole… insomma, almeno qualcuno dovrà pur vincere!”, disse Hermione.
Pansy sgranò gli occhi in direzione della ragazza: “Gran… Hermione, non per forza si gioca per vincere, distruggi la tua voglia di primeggiare e pensa che è un semplice gioco di botta e risposta, senza pedine, senza tabellone, senza penitenze e senza primi e ultimi, ok?”
Era un tantino arrabbiata.
“Ok!”, rispose dubbiosa la riccia.
“L’unica cosa è che… se una coppia decide di non rispondere alle domande, che magicamente appariranno su dei fogli di pergamena, dovrà bere. Ovviamente prima di rispondere ad ogni domanda berremo una pozione simile al Veritaserum il cui effetto dura solo un minuto, ecco anche perché va bevuta prima di ogni domanda e anche per evitare di dire cose al posto di altre per evitare di bere”.
Assentirono tutti, quindi Pansy, con l’ausilio della bacchetta, fece materializzare al centro del tavolo, una ciotola con dentro pezzi di pergamena su cui erano scritte le domande a cui a turno avrebbero risposto e una boccetta con la pozione.
E secondo un calcolo matematico fatto a caso, la prima coppia a dover rispondere era quella formata dalla persona più anziana, tra i giocatori.
 
Magicamente il primo pezzo di pergamena si srotolò e le coppie lessero:
 
Posto più strano in cui l’avete fatto!
 
Le guance di Narcissa si imporporarono lievemente, facendo divenire il suo pallido colorito: umano.
La coppia si guardò e all’unisono risposero: “Alla Stamberga Strillante!”
Draco per poco non venne colto da un infarto.
Era assurdo pensare che sua madre facesse del sesso… e ancor più assurdo che lo facesse con quel microcefalo… ma era ancora più assurdo dell’assurdità stessa, che fossero così passionali da farlo al di fuori di un normale letto.
“Alla… COSA?!”, era esploso, ma Pansy lo ammonì.
“No Draco, non sono ammessi commenti… anzi, tocca a te ed Hermione dire il vostro posto più strano…”
Il ragazzo ingoiò la sua rabbia e il suo schifo e rispose: “Nel Caveau della Gringott!”
Poi fu il turno di Ron: “Nel giardino di Villa Malfoy!”
“COSA?!”, urlò Draco.
“Draco, cosa ti è sfuggito della precedente regola?”
“Assolutamente nulla, ma cazzo… cosa vi ha portato a copulare nel mio giardino?!”
Era un tantino irato.
Pansy sospirò rumorosamente: “Ero stata a casa tua, lui era venuto a prendermi e poi la situazione c’è sfuggita di mano e puoi immaginare come si sia evoluta!”
 
Le prime tre cose del fisico del vostro partner che stuzzicano le vostre voglie.
(Risposte delle donne)
 
E senza che Narcissa connettesse il cervello alla bocca ecco che la risposta per poco non uccise il suo giovane figlio.
“Orecchie, piedi e pene…”
“Hermione, passami quel Whisky!”
“Ma…”
“Ma un corno, Pansy… io ne ho bisogno!”
Nessuno osò fiatare.
“Ok… Occhi, labbra e mani…”, disse Hermione timidamente.
E poi il turno di Pansy: “Capelli, spalle e pettorali!”
Ingollando il secondo bicchierino di Whisky, che gli aveva bruciato pure i peli del naso, Draco si chiedeva disperatamente quale mostro di perversione si celasse nell’animo di quella donna che per ventinove anni aveva chiamato: madre.
 
Le prime tre cose del fisico della vostra partner che stuzzicano le vostre voglie.
(Risposte degli uomini)
 
Per problemi vitali e per evitare che il gioco finisse per un probabile collasso di Draco alla risposta di Potter, fecero rispondere il biondino per prima: “Seno, mani e gambe…”
“Sedere, bocca e capelli…”
Harry ebbe la malaugurata idea di incrociare lo sguardo indemoniato del giovane Malfoy e se non fosse stato per il tempestivo intervento di Pansy, la bottiglia di Whisky gli avrebbe procurato un’altra cicatrice.
“Ehm… Seno, sedere e piedi…”
Dopo quella risposta, l’unica voglia di Draco era quella di morire in maniera violenta.
 
 
Come vi siete conosciuti?
 
“Io questa la eviterei…”, propose Ron.
“Perché?!”, ribattè Narcissa.
Ron imbarazzato cominciò a balbettare: “Beh… noi cinque ci siamo conosciuti ad Hogwarts… insomma, eravamo dello stesso anno…”
Narcissa gli sorrise amabile e tamburellando le lunghe dita ossute sul tavolo, ipnotizzò così tanto il giovane Weasley che solo l’urlo di Draco riuscì a portarlo in sé.
“NE HO ABBASTANZA!”, urlò.
“Di cosa?”, chiese lei innocentemente.
“Ho capito perché state con Potter… lo avete ipnotizzato, come avete fatto pochi istanti fa con Weasley… certo, come ho fatto a non pensarci prima? Voi avete questo desiderio insaziabile di sentirvi giovane e per questo… avete ipnotizzato il più decerebrato sul pianeta.”
Soddisfatto di sé, si accese un sigaro per autocelebrarsi, ma furono pochi e sbiaditi istanti.
Una luce accecante uscì dalla bacchetta di Hermione, nessuno capì un bel niente…
 
 
 
  
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