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Autore: RoxanneNO    19/01/2011    4 recensioni
Lei, la ragazza dai ricordi offuscati; lui, colui che glieli ha offuscati.
Eveline non vuole più essere la ragazza speciale di una volta, ha deciso di chiudere con il suo passato e con tutto ciò che ha rappresentato per lei in quei dieci anni. Almeno fino a che...
cit.: Il cuore mi saltò in gola quando vidi che c’era seduto qualcuno. Un ragazzo forse poco più grande di me, biondo e...bello. non saprei come definirlo altrimenti. “Scusami non volevo spaventarti.” Mi disse mentre mi alzavo per riprendere fiato e darmela a gambe levate “Tranquillo, stavo andando via.”
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensai tutta la notte a quel gesto sconsiderato. E bene lo sapevo, avevo esagerato e ne avrei pagato le conseguenze. Avevo paura di quel tizio, specialmente perché non sapevo che cos'era né come potesse fare certe...stranezze. Sapevo anche che quella mattina, dopo aver messo di corsa il caffè in un bicchiere di carta per andare in facoltà, lo avrei trovato davanti la porta di casa mia per riprendere la discussione del giorno prima e darmi una bella lezione. Con le mani che mi tremavano uscii di casa cercando di mantenere la calma, lui era seduto sul muretto accostato all'atrio con l'aria più tranquilla di questo mondo. “Ehi.”
“Ehi..” risposi intimidita e incollata alla porta.
“Posso accompagnarti all'università?” lo guardai stupita: perché ancora non mi aveva colpito con un sasso in testa? Incuriosita dal suo atteggiamento provai uno strano desiderio recondito di vedere come si sarebbe comportato e mi venne spontaneo rispondere...
“Sì, ma prima che succeda qualcos'altro volevo chiederti scusa.” mi sorrise con aria colpevole e lo odiai per quel gesto perché non mi permetteva di avere veramente timore di lui in quanto persona. “Credo di essermela meritata quella sberla in realtà. Dai andiamo.” lo vidi allontanarsi, ma prima di seguirlo c'erano alcune cose che avevo bisogno di sapere. “Aspetta un secondo, ho scordato una cosa.”
“Cosa?”
“Beh, veramente sarebbe il tuo nome.” Minimizzai lasciando correre nella mia mente quella domanda che mi ossessionava da quasi ventiquattro ore: come cavolo faceva quello là a sapere ogni cosa sul mio conto?
“Ah già, è vero.” disse abbassando lo sguardo come se si sentisse in colpa. Un'altra volta. “Sono Jade.”
“Jade...” dissi come per testare di poter realmente pronunciare quelle quattro lettere; finalmente il mio tormento aveva un nome. Lo superai d'un tratto contenta, forse potevo sapere qualcosa di più su quel ragazzo e su quello che mi era successo dieci anni prima senza finire morta ammazzata o cose simili. Anche se non parlammo molto durante il tragitto, devo dire, ma la situazione era parecchio più complessa. Era come se un filo immaginario ci unisse, sembrava che fossimo all'interno di una bolla di sapone che ovattava tutto il resto da noi due e questo rendeva nervosi entrambi perché...beh, semplicemente perché era imbarazzante oltre che raccapricciante.
Ringraziai il cielo di vedere Greta aspettarmi al bar di facoltà, la salutai con un cenno della mano e lei ci raggiunse, certo, dopo aver riservato a quel gran pezzo di ragazzo di Jade uno sguardo molto eloquente. “Mi sono persa qualcosa?” disse indicandoci entrambi e facendo sorridere imbarazzato l'angioletto vicino a me.
“No, lui è Jade.”
“E...frequenta con noi? Cioè c'è la remota possibilità che io non lo abbia visto per i corridoi in questi due anni?”
“No, sono un amico di infanzia di Eve. Non frequento nessun corso.” ma sì, era meglio che parlasse lui visto che io non avrei saputo nemmeno che dire.
“Ah, non sapevo che Eveline avesse amici d'infanzia come tutte le persone normali.” Certo, perché lui era stato il mio unico vero amico, ma non sapendo se la sua esistenza fosse reale o meno avevo evitato di parlarne con qualcuno che non fosse uno psicologo di fama mondiale. E poi non si può definire normale una persona con amici d'infanzia del tutto non normali.
“Avevamo dieci anni e sai, Eve era davvero adorabile allora. Io invece ero solo un piccolo orsetto scaccia persone; un giorno mi si è avvicinata e mi è stata amica. Da allora siamo stati inseparabili...”
“...per un anno.” aggiunsi confusa e leggermente irritata dal suo racconto in stile romanzetto rosa.
“Non è vero non ascoltarla.” disse mettendomi un braccio intorno alle spalle. “Pensa che eravamo anche fidanzati, non è vero Eve? Almeno per le sue amiche snob.” L'unica nota positiva della conversazione era che Greta se la stava facendo sotto dalle risate. Ovvio, non poteva sapere di avere di fronte ai suoi occhi un perfetto personaggio in stile Roswell.
“Suppongo sia stata la storia più lunga di Eve.” disse tra una risata e l'altra, e non la fermò nemmeno la mia occhiata glaciale.
“Sai, questo è un aspetto che mi interessa molto.”
“Cosa?” chiesi allarmata. La conversazione stava letteralmente degenerando.
“I tuoi ex, dopo di me intendo.” continuò sempre più divertito. Mi stava forse prendendo in giro?
“Stai scherzando, vero?”
“A dire il vero no.” disse pensandoci su un secondo
“Cosa?”
“La smetti di dire cosa?”
“Cosa?” Cacchio. “Okay, diamoci una calmata. Davvero ti interessa?”
“Beh, è così strano?”
“Oh sì che è strano.”
“E secondo te perché sono tornato?”

“Fidati, non c'è cosa che vorrei sapere di più in assoluto.” Non azzardarti a buttarla sul sentimentale pezzo di idiota!
“Forse è il caso che io vi lasci soli.”
“No!” rispondemmo in coro.
“Posso farti una domanda, 'amico di Eve'? Sei realmente tornato perché sei innamorato della mia amica dopo dieci anni in cui non vi siete sentiti?” Quella sì che era la mia migliore amica! Come sempre aveva centrato il punto usando il suo tono irritante-scettico.
“Posso non rispondere?”
“No.”
“Okay sentite, non mi interessa ascoltare questa conversazione e devo andare a lezione. Quindi fatela finita.” Conclusi non volendo realmente sapere la risposta alla domanda di Greta in quel momento.
“Va bene, ma ci vediamo dopo. A che ora finisci con le lezioni?”
“Non c'è bisogno che tu mi stia sempre attaccato.” E soprattutto non seguirmi ovunque come un cagnolino.
“Ti ho fatto una domanda.” Poteva un angelo diventare così odioso in meno di un secondo?
“Finisco alle 5.”
“Allora ci vediamo alle 5.” Ripeto, si può essere più odiosi?


ANGOLO DELLE CHIACCHIERE:
Eccoci qui con il terzo capitolo della storia. Spero che la trama vi prenda sempre di più, e anche se in questo capitolo non vengono risolte molte questioni ritengo che sia davvero importante per iniziare a capire sia Jade che Eve.
Prima di tutto il nostro eroe ha finalmente un nome, ma vi avverto subito che anche su questo ci sarà ancora da scoprire. Come avete potuto leggere c'è una ragione ben precisa per cui sta dando il tormento a Eve e la cosa la preoccupa non poco. Eveline non sa ancora le sue motivazioni e in testa ha più dubbi che certezze.
Il vero problema è che quei dubbi sono semplicemente raccapriccianti.
Detto questo, come promesso ecco a voi come ho immaginato entrambi:
Eve
Jade

   
 
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