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Autore: Asuka Soryu Langley    19/01/2011    1 recensioni
Questa sera, ho guardato la luna, mi sono fermata a guardarla, in mezzo ad una strada, non una macchina è passata da quella strada, se cosi fosse stato però, mi avrebbe sicuramente investito, perchè mentre guardavo quella luna, sentivo qualcosa dentro.. Era come il ricordo di un buon gelato a fine agosto.. o come la neve fresca su in montagna.. o il vento leggero di primavera.. tutte cose.. passate.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Fratello sole, Sorella luna, quel giorno io vagai senza meta, sapete? E cosi anche i giorni seguenti, passarono passando sotto i ponti accanto ai fiumi, le mie flebili gambe sembravano volersi fondere con il terreno sottostante, ghiaia per lo più, doveva essere, di quella grigiastra, chiara, poco importante, insomma, di quella che quando ci cammini sopra non ti accorgi nemmeno di lei, di quella.

Forse io più di ogni altra cosa assomigliavo a quella ghiaia, o forse all'acqua, che, non molto silenziosa se ne stava scivolando via da quel torrente, sembrava voler fuggire da qualcosa quell'acqua in particolare, mi voltai, e una ventata gelida, quasi come a rispecchiar il mio umore, mi pervase come una doccia fredda, e subito dopo, capii da cosa stava scappando l'acqua di quel torrente

<Sangue?>

che ci faceva del sangue li, in un posto abbandonato dall'uomo, dal dolore, dal male?

Per questo avevo poi scelto quel posto? Perchè non c'erano altri “come me” altri esseri umani, in grado di rovinare ogni cosa li circondasse. Si probabilmente era per quello che ero li, per quello avevo le scarpe logore, la gonna sgualcita, la maglia strappata su un lato, e un aspetto, probabilmente orribile.

Era ciò che ero io, quel giorno, e cosi sarei stata per i giorni successivi, se solo non fosse per quel sangue, cosi chiaro che si andava a mescolare quasi perfettamente all'acqua, mi puntai, guardando dritta davanti a me, rammaricandomi di non essermi portata gli occhiali, ancora una volta, ma in fondo che importava adesso? Non potevo tornare in dietro per recuperarli, o meglio, non volevo affatto farlo.

Cosi avevo deciso e cosi sarebbe andato sicuramente bene, per tutti

Ora non era il momento adatto per pensarci, ad ogni modo, qualche passo ancora e sarei sicuramente arrivata al punto di tracollo, la dove un corpo con o meno senza vita stava innondando l innondabile con il suo stesso sangue.

<Un.. bambino?> guardai meglio, ciò che sembrava un ragazzino, quasi un bambino paffutello, per via della mia vista calata di qualche grado, da più vicino si rivelò più simile ad un ragazzo ricoperto di piume, un mantello nero, e bellissime piume nere, grandi quanto una mano, che dico, di più! brillanti come le stelle di notte...

mi soffermai sul suo cadavere, o cosi credevo fosse, fino a quando non lo vidi muovere un po' il petto, in su e in giù, faceva ondeggiare quelle sue bellissime piume

<Che devo fare con te?>

chiesi ironica, ma in effetti che avrei dovuto far? Ricoverarlo come una brava ragazza, o in fondo avrei potuto lasciarlo morire li, lo guardai respirare, le piume ondeggiavano lente a ritmo del suo respiro balordo, non so bene cosa mi prese, ma afferrai saldamente un braccio con entrambe le mani, e lo trascinai fuori da quella riva, che smise di sanguinare, quel fiume, dov'era ferito, questo non lo capii bene, ma sanguinare, sanguinava!

Mi sedetti affianco a lui, fissando il vuoto, che avrei dovuto far? sarei mai riuscita a fermar per lo meno il sangue?

Quel giorno passava al ritmo del vento, impalpabile e veloce, soffice e pungente allo stesso tempo, un'altra folata, spostò i miei capelli, un pò sulla spalla, e un po', lenti tornarono al loro posto, sulla ossea schiena.

Placido riposai il mio sguardo sul ragazzo corvo, doveva senz'altro aver volato troppo in alto per essersi procurato quelle ferite che nemmeno vedevo,

chiesi un'altra volta, abbassando il mio volto, sopra il suo, privo si degni di ripresa, di ogni segno a dir il vero, Si era forse perso dal nido, questo ragazzo corvo?

 

Mi guardai attorno, cosa cercavo non lo sapevo nemmeno io, doveva esserci qualcosa li attorno, ne ero certa, mi alzai, trapassò la mia schiena un brivido, come se qualcosa di freddo mi avesse appena trapassato la schiena, sobbalzai e velocemente mi voltai verso il ruscello, altrettanto velocemente mi lanciai in una cosa che si poteva descrivere come una corsa, peccato che inciampai subito dopo il primo passo, finendo faccia a terra, nel fango precisamente, mi rialzai, sputai ciò che di bocca avevo, terra e sabbia, tale cosa mi fece quasi vomitar, ma mi trattenni, con uno scatto, andai avanti ancora, fino a raggiungere le verdi rive, il mio volto, riflesso nelle acque dove ancora ristagnava un po' di sangue, che aveva di male il mio volto?

Era cambiato dall'ultima volta che lo avevo visto, presi dell'acqua, dell'acqua e sangue a dir la verità, e mi sciacquai il viso, non che lo ripulii poi molto, ma specchiandomi nuovamente vidi che effettivamente era cambiato qualcosa, era come se non fossi più io, come se qualcuno si fosse divertito a scombinare il mio volto

rimasi attonita a fissarmi, da quanto non mi specchiavo, da quanto? Da abbastanza tanto da poter permettere che una cosa del genere accadesse al mio volto. Insomma, da veramente molto moltissimo tempo, nel guardarmi notai ciò per la quale corsi qui

<Era vero! Era qui!!! ma... cos'è?>

avevo come il sentore di averlo già visto, di conoscerlo quasi, ma proprio non ricordavo cosa fosse, ne ricordavo di aver mai saputo cosa fosse, semplicemente lo sapevo, ecco tutto.

Cercai di prenderlo, era sul fondo, ma il fondo.. era molto in fondo! Più in fondo di quanto pensassi!

Mi allungai più che potei , ma più mi allungavo, più quella cosa che sembrava un sasso, ma brillava di luce propria, sembrava allontanarsi, non so come, non so perchè.

Ma scivolai, caddi in acqua, solo allora mi accorsi di quanto effettivamente fosse profonda... e di quanto io non sapessi nuotare,

<Merda>

mi venne da dire, o per meglio dire, l'avrei detto in superficie, ma li in acqua non so bene quanto potesse essersi capito.

Rimasi, immobile credo, per cosi dire, affondando sempre di più in quell'acqua illuminata da quel piccolo..

<Diamine ma che cos'è?>

affogare? No non ci pensavo, o meglio, sarei affogata da li a poco, quindi perchè pensarci? Eppure avrei dovuto farlo, ma tendevo ancora la mano verso quell'oggetto, ed era tutto cosi lento, cosi.. statico, sembrò quasi che fu lui a toccare me, o forse fu proprio cosi, quella piccola cosa sembrò farsi toccare, ma che diamine di faceva laggiù.. e perchè io dovevo morire in tal modo?

La toccai, era calda, ma non troppo, e sembrava fremere, come un pulcino pronto ad uscire dall'uovo, era piacevole al tocco.. ed ero.. felice?

 

Sentii però, poco prima di perdere i sensi, un rumore sordo, qualcosa era caduto sopra di me, nel fiume, voltai la testa, solo quella, e vidi, trà i miei capelli fluttuanti la sagoma di qualcosa, di qualcuno, vestito di nero, pareva.. con un mantello.. il ragazzo? Il ragazzo era forse lui che..

 

<blufh..>

 

Tardi, troppo tardi direi.  

   
 
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